man-pages-it-2.80/0002750000175000000270000000000011042317213012170 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man1/0002750000175000000270000000000011030272465013032 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man1/xhost.10000750000175000000270000001536610603017271014272 0ustar frankie.\" $Xorg: xhost.man,v 1.4 2001/02/09 02:05:46 xorgcvs Exp $ .\" $XdotOrg: app/xhost/xhost.man,v 1.2 2004/04/23 19:54:49 eich Exp $ .\" .\" Copyright 1988, 1998 The Open Group .\" Copyright 2004 Sun Microsystems, Inc. .\" .\" Permission is hereby granted, free of charge, to any person obtaining a .\" copy of this software and associated documentation files (the .\" "Software"), to deal in the Software without restriction, including .\" without limitation the rights to use, copy, modify, merge, publish, .\" distribute, and/or sell copies of the Software, and to permit persons .\" to whom the Software is furnished to do so, provided that the above .\" copyright notice(s) and this permission notice appear in all copies of .\" the Software and that both the above copyright notice(s) and this .\" permission notice appear in supporting documentation. .\" .\" THE SOFTWARE IS PROVIDED "AS IS", WITHOUT WARRANTY OF ANY KIND, EXPRESS .\" OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO THE WARRANTIES OF .\" MERCHANTABILITY, FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE AND NONINFRINGEMENT .\" OF THIRD PARTY RIGHTS. IN NO EVENT SHALL THE COPYRIGHT HOLDER OR .\" HOLDERS INCLUDED IN THIS NOTICE BE LIABLE FOR ANY CLAIM, OR ANY SPECIAL .\" INDIRECT OR CONSEQUENTIAL DAMAGES, OR ANY DAMAGES WHATSOEVER RESULTING .\" FROM LOSS OF USE, DATA OR PROFITS, WHETHER IN AN ACTION OF CONTRACT, .\" NEGLIGENCE OR OTHER TORTIOUS ACTION, ARISING OUT OF OR IN CONNECTION .\" WITH THE USE OR PERFORMANCE OF THIS SOFTWARE. .\" .\" Except as contained in this notice, the name of a copyright holder .\" shall not be used in advertising or otherwise to promote the sale, use .\" or other dealings in this Software without prior written authorization .\" of the copyright holder. .\" .\" X Window System is a trademark of The Open Group. .\" .\" $XFree86: xc/programs/xhost/xhost.man,v 1.8tsi Exp $ .\" .TH XHOST 1 "xhost 1.0.1" "X Version 11" .SH NOME xhost \- programma di controllo degli accessi al server X .SH SINTASSI .B xhost [[+\-]name ...] .SH DESCRIZIONE Il programma \fIxhost\fP E' utilizzato per aggiungere e cancellare nomi di host o nomi di utente dalla lista abilitata a connettersi al server X. Nel caso degli host, ciò costituisce una rudimentale forma di controllo della privacy e della sicurezza. E' sufficiente solo per un ambiente workstation (singolo utilizzatore), sebbene esso limiti i peggiori abusi. Ambienti che richiedano misure più sofisticate dovrebbero implementare il meccanismo "user-based" o utilizzare gli hook nel protocollo per passare altri dati di autenticazione al server. .SH OPZIONI \fIXhost\fP accetta le seguenti opzioni a linea di comando descritte sotto. Per sicurezza, le opzioni che effettuano il controllo di accesso possono essere avviate solo dal "host di controllo". Per le workstation, questo è la stessa macchina server. Per terminali X, è l'host di login. .TP 8 .B \-help Stampa un messaggio sull'utilizzo. .TP 8 .BI "[+]" "nome" Il dato \fIname\fP (il segno più è opzionale) è aggiunto alla lista abilitata alla connessione al server X. Il "nome" può essere un nome di host o un nome di utente. .TP 8 .BI \- "name" Il dato \fIname\fP è rimosso dalla lista degli abilitati alla connessione al server X. Il "nome" può essere un nome di host o un nome di utente. Le connessioni in corso non vengono interrotte ma le nuove connessioni vengono negate. Notare che la macchina utilizzata per la connessione è abilitata ad essere rimossa; tuttavia ulteriori connessioni (incluso il tentativo di aggiungerla alla lista) non saranno permesse. Riavviare il server (interrompendo così tutte le connessioni in corso) è l'unica via per riattivare le connessioni locali. .TP 8 .B \+ L'accesso è possibile per chiunque, anche se non presente nell'elenco (ovvero il controllo degli accessi è disabilitato). .TP 8 .B \- L'accesso è consentito solo a coloro che sono sulla lista di accesso (ovvero il controllo degli accessi e attivato). .TP 8 .I niente Se non viene passato nessun argomento sulla linea di comando, un messaggio stampato indica se o meno il controllo degli accessi è abilitato, seguito dalla lista di quelli abilitati alla connnessione. Questa è l'unica opzione che può essere utilizzata da macchine diverse dell'host di controllo. .SH NOMI Un nome completo ha la sintassi ``famiglia:nome'' dove "famiglia" può essere come le seguenti: .PP .nf .ta 1i inet Internet host (IPv4) inet6 Internet host (IPv6) dnethost DECnet nis Secure RPC network name krb Kerberos V5 principale local contiene solo un nome, la stringa vuota si Server Interpreted (interpretato dal server) .fi .PP La "famiglia" non è sensibile alle maiuscole. Il formato del "nome" varia a seconda della "famiglia". .PP Quando viene utilizzata una connessione Secure RPC può essere specificato l'indirizzo relativo della rete (es., "nis:unix.\fIuid\fP@\fIdomainname\fP"), o può essere specificato un utente locale con solo il nome utente seguito dal simbolo at (es., "nis:pat@"). .PP Per la compatibilità  all'indietro con i nomi di host Pre-R6 che contengono il simbolo at (@), \fIxhost\fP presume che appartengano alla famiglia nis. Altrimenti si presume che siano indirizzi internet. Se compilato con il supporto IPv6, allora tutti gli indirizzi IPv4 e IPv6 ricevuti da getaddrinfo(3) sono aggiunti alla lista degli accessi nella famiglia inet o inet6 appropriata. .PP Gli indirizzi interpretati dal server sono composti da caratteri case-sensitive, tag e stringhe rappresentanti un valore dato, separati da ":". Per esempio, "si:hostname:almas" è l'indirizzo interrpretato di un server di tipo \fIhostname\fP, con valore di \fIalmas\fP. .SH DIAGNOSTICA Per ogni nome aggiunto alla lista di controllo degli accessi viene stampata una linea della forma "\fIname\fP being added to access control list". Per ogni nome rimosso dalla lista di controllo degli accessi, viene stampata una linea della forma "\fIname\fP being removed from access control list". .SH FILE /etc/X*.hosts .SH "VEDERE ANCHE" X(7), Xsecurity(7), Xserver(1), xdm(1), xauth(1), getaddrinfo(3) .SH AMBIENTE .TP 8 .B DISPLAY per assegnare l'host e il display predefiniti da usare. .SH BUG .PP Non si può specificare un display sulla linea di comando, poichè .B \-display è un argomento valido per la linea di comando (che indica che si vuole rimuovere la macchina chiamata .I ``display'' dalla lista di controllo degli accessi.) .PP Il server X carica gli indirizzi di rete, non i nomi degli host, a meno che non si usino gli indirizzi degli host "server-interpreted". Se in qualche modo si cambia un indirizzo di rete di un host mentre il server è ancora in funzione, e si sta utilizzando un form di autenticazione basato sugli indirizzi di rete, \fIxhost\fP può essere usato per aggiungere il nuovo indirizzo e/o rimuovere il vecchio indirizzo. .SH AUTORI Bob Scheifler, MIT Laboratory for Computer Science, .br Jim Gettys, MIT Project Athena (DEC). man-pages-it-2.80/man1/ar.10000750000175000000270000003752610442327622013536 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "AR 1" .TH AR 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NAME" ar \- crea, modifica ed estrae da archivi .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" ar [\fB\-X32_64\fR] [\fB\-\fR]\fIp\fR[\fImod\fR [\fIrelpos\fR] [\fIcount\fR]] \fIarchive\fR [\fImember\fR...] .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" Il programma \s-1GNU\s0 \fBar\fR crea, modifica ed estrae da archivi. Un \fIarchivio\fR è un singolo file contenente una collezione di altri file in una strutura che rende possibile ritrovare i singoli file originari (chiamati \fImembri\fR dell'archivio). .PP I contenuti originali dei file, modi (permessi), data e ora, proprietario, e gruppo sono preservati nell'archivio, e possono essere ripristinati all'estrazione. .PP \&\s-1GNU\s0 \fBar\fR può mantenere archivi i cui membri hanno nomi di qualsiasi lunghezza; tutavia, in funzione di come \fBar\fR è configurato sul proprio sistema, un limite sulla lunghezza dei nomi può essere imposto per compatibilità con formati di archivio mantenuti con altri strumenti. Se esiste, il limite è spesso di 15 caratteri (tipico di formati relativi a a.out) o 16 caratteri (tipico di formati relativi a coff). .PP \&\fBar\fR è considerata un'utilità binaria, perché archivi di questo tipo sono spesso usati come \fIlibrerie\fR contenenti subroutine comunemente necessarie. .PP \&\fBar\fR crea un indice nell'archivio dei simboli definiti in moduli oggetto rilocabili quando si specifica il modificatore \fBs\fR. Una volta creato questo indice è aggiornato nell'archivio qualore \fBar\fR appporti un cambiamento ai suoi contenuti (salva per l'operazione aggiornamento \fBq\fR). Un archivio con tale indice velocizza il collegamento alla libreria, e permette alle routine nella libreria di chiamare le altre senza sapere la loro posizione nell'archivio. .PP Si può usare \fBnm \-s\fR o \fBnm \-\-print\-armap\fR per elencare questa tabella indice. Se a un archivio manca la tabella, può essere usata un'altra forma di \fBar\fR chiamata \&\fBranlib\fR per aggiungere solo la tabella. .PP \&\s-1GNU\s0 \fBar\fR è disegnata per essere compatibile con due differenti strutture. Si può controllare la sua attività usando opzioni a linea di comando, come le diverse varietà di \fBar\fR su sistemi Unix; o, se si specifica la singola opzione a linea di comando \fB\-M\fR, la si può controllare con uno script fornito attraverso lo standard input, come il programma \s-1MRI\s0 ``librarian''. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" \&\s-1GNU\s0 \fBar\fR permette di mescolare il codice operazione \fIp\fR e l'opzione modificatore \fImod\fR in qualunque ordine, all'interno del primo argomento della linea di comando. .PP Se lo si desidera, si può cominciare il primo argomento della linea di comando con un trattino. .PP La lettera chiave \fIp\fR specifica quale operazione eseguire; può essere qualunque delle seguenti, ma se ne deve specificare solo una: .IP "\fBd\fR" 4 .IX Item "d" \&\fICancella\fR moduli dall'archivio. Specifica i nomi dei moduli da cancellare come \fImembri\fR...; l'archivio non viene toccato se non si specificano file da cancellare. .Sp se si specifica il modificatore \fBv\fR, \fBar\fR elenca ciascun modulo che viene cancellato. .IP "\fBm\fR" 4 .IX Item "m" Usare questa operazione per \fIspostare\fR i membri in un archivio. .Sp L'ordinamento dei membri in un archivio può creare differenze in come i programmi sono collegati usando la libreria, se un simbolo è definito in più di un membro. .Sp Se non sono usati modificatori con \f(CW\*(C`m\*(C'\fR, tutti i membri che si nominano negli argomenti \&\fImember\fR sono spostati alla \fIfine\fR dell'archivio; si possono usare i modificatori \fBa\fR, \fBb\fR, o \fBi\fR per spostarli invece in un punto specifico. .IP "\fBp\fR" 4 .IX Item "p" \&\fIStampa\fR i membri dell'archivio specificati, sul file dello standard output. Se è specificato il modificatore \fBv\fR, visualizza il nome del membro prima di copiare i suoi contenuti sullo standard output. .Sp Se non si specificano argomenti \fImember\fR, tutti i file nell'archivio sono stampati. .IP "\fBq\fR" 4 .IX Item "q" \&\fIQuick append\fR; Storicamente aggiunge i file \fImembro\fR... alla fine dell'\&\fIarchivio\fR, senza verificare le sostituzioni. .Sp I modificatori \fBa\fR, \fBb\fR e \fBi\fR \fInon\fR influenzano questa operazione; nuovi membri sono sempre posti alla fine dell'archivio. .Sp Il modificatore \fBv\fR fa sì che \fBar\fR elenchi ciascun file quando viene aggiunto. .Sp Poiché il punto di questa operazione è la velocità, la tabella indice del simbolo dell'archivio non è aggiornata, anche se esisteva già; si può usare \fBar s\fR o \&\fBranlib\fR esplicitamente per aggiornare la tabella indice del simbolo. .Sp Tuttavia, troppi sistemi differenti presumono che l'aggiunta rapida ricostruisca l'indice, perciò \s-1GNU\s0 \fBar\fR implementa \fBq\fR come sinonimo di \fBr\fR. .IP "\fBr\fR" 4 .IX Item "r" Inserisce i file \fImembri\fR... in \fIarchivio\fR (con \&\fIsostituzione\fR). Questa operazione differisce da \fBq\fR nel senso che tutti i precedenti membri esistenti sono cancellati se i loro nomi corrispondono a quelli che sono stati aggiunti. .Sp Se uno dei file nominati come \fImembri\fR... non esiste, \fBar\fR visualizza un messaggio di errore, e lascia indisturbati tutti i membri esistenti dell'archivio che corrisponde a questo nome. .Sp Per default i nuovi membri sono aggiunti alla fine del file; ma si può usare uno dei modificatori \fBa\fR, \fBb\fR, o \fBi\fR per richiedere posizionamenti relativi a qualche membro esistente. .Sp Il modificatore \fBv\fR usato con questa operzione ricava una linea di output per ciascun file inserito, assieme a una delle lettere \fBa\fR o \&\fBr\fR per indicare se il file è stato aggiunto (nessun membro vecchio cancellato) o sostituito. .IP "\fBt\fR" 4 .IX Item "t" Visualizza una \fItabella\fR che elenca i contenuti dell'\fIarchivio\fR, o quelli dei file elencati in \fImembro\fR... che sono presenti nell'archivio. Normalmente è mostrato solo il nome del membro; se si vogliono anche vedere i modi (permessi), data e ora, proprietario, grupppo e dimensione, si può richiederlo anche specificando il modificatore \fBv\fR. .Sp Se non si specifica un \fImembro\fR sono elencati tutti i file nell'archivio. .Sp Se c'è più di un file con lo stesso nome (cioè, \fBfie\fR) in un archivio (cioè \fBb.a\fR), \fBar t b.a fie\fR elenca solo la prima istanza; per vederle tutte bisogna richiedere l'elenco completo \-\-\- nel nostro esempio, \fBar t b.a\fR. .IP "\fBx\fR" 4 .IX Item "x" \&\fIEstrae\fR membri (chiamati \fImembro\fR) dall'archivio. Si può usare il modificatore \fBv\fR con questa operazione, per richiedere che \&\fBar\fR elenchi ciascun nome quando lo estrae. .Sp se non si specifica un \fImembro\fR, tutti i file nell'archivio vengono estratti. .PP Un numero di modificatori (\fImod\fR) può immediatamente seguire la lettera chiave \fIp\fR per specificare variazioni nel comportamento di un'operazione: .IP "\fBa\fR" 4 .IX Item "a" Aggiunge nuovi file \fIdopo\fR un membro esistente dell'archivio. Se si usa il modificatore \fBa\fR, il nome di un membro di archivio esistente deve essere presente come argomento \fIrelpos\fR, prima della specificazione dell'\&\fIarchivio\fR. .IP "\fBb\fR" 4 .IX Item "b" Aggiunge nuovi file \fIprima\fR di un membro esistente dell'archivio. Se si usa il modificatore \fBb\fR, il nome di un membro di archivio esistente deve essere presente come argomento \fIrelpos\fR, prima della specificazione dell'\&\fIarchivio\fR. (come \fBi\fR). .IP "\fBc\fR" 4 .IX Item "c" \&\fICrea\fR l'archivio. L'\fIarchivio\fR specificato è sempre creato se esso non esiste, quando si richiede un aggiornamento. Ma, usando questo modificatore, viene emesso un avviso, a meno che non si specifichi in anticipo che si intende crearlo. .IP "\fBf\fR" 4 .IX Item "f" Tronca i nomi nell'archivio. \s-1GNU\s0 \fBar\fR normalmente permetterà nomi di file di qualunque lunghezza. Questo farà si che vengano creati archivi non compatibili con i programmi \fBar\fR nativi di certi sistemi. Se questo è un problema, il modificatore \fBf\fR può essere usato per troncare i nomi di file quando li si mette nell'archivio. .IP "\fBi\fR" 4 .IX Item "i" Inserisce nuovi file \fIprima\fR di un membro esistente dell'archivio. Se si usa il modificatore \fBi\fR, il nome di un membro di archivio esistente deve essere presente come argomento \fIrelpos\fR, prima della specificazione dell'\&\fIarchivio\fR. (come \fBb\fR). .IP "\fBl\fR" 4 .IX Item "l" Questo modificatore è accettato ma non usato. .IP "\fBN\fR" 4 .IX Item "N" Usa il parametro \fIcount\fR. Questo è usato se ci sono campi multipli nell'archivio con lo stesso nome. Estrae o cancella l'istanza \&\fIcount\fR del dato nome dall'archivio. .IP "\fBo\fR" 4 .IX Item "o" Preserva le date \fIoriginali\fR dei memrbi quando li si estrae. Se non si specifica questo modificatore, i file estratti dall'archivio sono marcati con l'ora dell'estrazione. .IP "\fBP\fR" 4 .IX Item "P" Usa il nome di percorso completo quando i nomi dell'archivio corrispondono. \s-1GNU\s0 \&\fBar\fR non può creare un archivio con un nome di percorso completo (tali archivi non sono conformi a \s-1POSIX\s0), ma altri creatori di archivi possono. Questa opzione fara sì che \s-1GNU\s0 \fBar\fR faccia corrispondere i nomi file usando un nome di percorso completo, che può essere conveniente quando si estrae un singolo file da un ardchivio creato da un altro strumento. .IP "\fBs\fR" 4 .IX Item "s" Scrive un indice dei file oggetto nell'archivio, o ne aggiorna uno esistente, Anche se non vengono apportati altri cambiamenti all'archivio. Si può usare questo modificatore sia con altre operazioni sia da solo. Eseguire \fBar s\fR su un archivio è equivalente a eseguire \fBranlib\fR su di esso. .IP "\fBS\fR" 4 .IX Item "S" Non genera una tabella simboli dell'archivio. Questo può accelerare la costruzione di una grande libreria in molte fasi. L'archivio risultante non può essere usato con il linker. Per costruire una tabella simboli bisogna omettere il modificatore \&\fBS\fR sull'ultima esecuzione di \fBar\fR, o bisogna eseguire \&\fBranlib\fR sull'archivio. .IP "\fBu\fR" 4 .IX Item "u" Normalmente \fBar r\fR... inserisce tutti i file elencati nell'archivio. se si desidera inserire \fIsolo\fR quei file elencati che sono più nuovi dei membri esistenti dello stesso nome usare questo modificatore. Il modificatore \fBu\fR è permesso solo per l'operazione \fBr\fR (sostituzione). In particolare, la combinazione \fBqu\fR non è permessa, poiché la verifica di data e ora farebbe perdere ogni vantaggio in velocità dall'operazione \fBq\fR. .IP "\fBv\fR" 4 .IX Item "v" Questo modificatore richiede la versione \fIprolissa\fR di un'operazione. Molte operazioni visualizzano informazioni aggiuntive, come i nomi di file processati, quando viene aggiunto il modificatore \fBv\fR. .IP "\fBV\fR" 4 .IX Item "V" Questo modificatore mostra il numero di versione di \fBar\fR. .PP \&\fBar\fR ignora un'opzione iniziale chiamata \fB\-X32_64\fR, per compatibilità con \s-1AIX\s0. Il comportamento prodotto da questa opzione è il default per \s-1GNU\s0 \fBar\fR. \fBar\fR non supporta nessuna delle altre opzioni \&\fB\-X\fR; in particolare, esso non supporta \fB\-X32\fR, che è il default per \s-1AIX\s0 \fBar\fR. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fInm\fR\|(1), \fIranlib\fR\|(1), e i campi Info per \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/as.10000750000175000000270000011707410517151736013540 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" marzo 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "AS 1" .TH AS 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" AS \- l'assembler GNU portabile. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" as [\fB\-a\fR[\fBcdhlns\fR][=\fIfile\fR]] [\fB\-\-alternate\fR] [\fB\-D\fR] [\fB\-\-defsym\fR \fIsym\fR=\fIval\fR] [\fB\-f\fR] [\fB\-g\fR] [\fB\-\-gstabs\fR] [\fB\-\-gstabs+\fR] [\fB\-\-gdwarf\-2\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fB\-I\fR \fIdir\fR] [\fB\-J\fR] [\fB\-K\fR] [\fB\-L\fR] [\fB\-\-listing\-lhs\-width\fR=\fI\s-1NUM\s0\fR] [\fB\-\-listing\-lhs\-width2\fR=\fI\s-1NUM\s0\fR] [\fB\-\-listing\-rhs\-width\fR=\fI\s-1NUM\s0\fR] [\fB\-\-listing\-cont\-lines\fR=\fI\s-1NUM\s0\fR] [\fB\-\-keep\-locals\fR] [\fB\-o\fR \fIobjfile\fR] [\fB\-R\fR] [\fB\-\-statistics\fR] [\fB\-v\fR] [\fB\-version\fR] [\fB\-\-version\fR] [\fB\-W\fR] [\fB\-\-warn\fR] [\fB\-\-fatal\-warnings\fR] [\fB\-w\fR] [\fB\-x\fR] [\fB\-Z\fR] [\fB\-\-target\-help\fR] [\fItarget-options\fR] [\fB\-\-\fR|\fIfiles\fR ...] .PP \&\fIoPZIONI target Alpha:\fR [\fB\-m\fR\fIcpu\fR] [\fB\-mdebug\fR | \fB\-no\-mdebug\fR] [\fB\-relax\fR] [\fB\-g\fR] [\fB\-G\fR\fIsize\fR] [\fB\-F\fR] [\fB\-32addr\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1ARC\s0 :\fR [\fB\-marc[5|6|7|8]\fR] [\fB\-EB\fR|\fB\-EL\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1ARM\s0 :\fR [\fB\-mcpu\fR=\fIprocessor\fR[+\fIextension\fR...]] [\fB\-march\fR=\fIarchitecture\fR[+\fIextension\fR...]] [\fB\-mfpu\fR=\fIfloating-point-format\fR] [\fB\-mfloat\-abi\fR=\fIabi\fR] [\fB\-meabi\fR=\fIver\fR] [\fB\-mthumb\fR] [\fB\-EB\fR|\fB\-EL\fR] [\fB\-mapcs\-32\fR|\fB\-mapcs\-26\fR|\fB\-mapcs\-float\fR| \fB\-mapcs\-reentrant\fR] [\fB\-mthumb\-interwork\fR] [\fB\-k\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1CRIS\s0 :\fR [\fB\-\-underscore\fR | \fB\-\-no\-underscore\fR] [\fB\-\-pic\fR] [\fB\-N\fR] [\fB\-\-emulation=criself\fR | \fB\-\-emulation=crisaout\fR] [\fB\-\-march=v0_v10\fR | \fB\-\-march=v10\fR | \fB\-\-march=v32\fR | \fB\-\-march=common_v10_v32\fR] .PP \&\fIOpzioni target D10V :\fR [\fB\-O\fR] .PP \&\fIOpzioni target D30V :\fR [\fB\-O\fR|\fB\-n\fR|\fB\-N\fR] .PP \&\fIOpzioni target i386 :\fR [\fB\-\-32\fR|\fB\-\-64\fR] [\fB\-n\fR] .PP \&\fIOpzioni target i960 :\fR [\fB\-ACA\fR|\fB\-ACA_A\fR|\fB\-ACB\fR|\fB\-ACC\fR|\fB\-AKA\fR|\fB\-AKB\fR| \fB\-AKC\fR|\fB\-AMC\fR] [\fB\-b\fR] [\fB\-no\-relax\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1IA\-64\s0 :\fR [\fB\-mconstant\-gp\fR|\fB\-mauto\-pic\fR] [\fB\-milp32\fR|\fB\-milp64\fR|\fB\-mlp64\fR|\fB\-mp64\fR] [\fB\-mle\fR|\fBmbe\fR] [\fB\-mhint.b=ok\fR|\fB\-mhint.b=warning\fR|\fB\-mhint.b=error\fR] [\fB\-x\fR|\fB\-xexplicit\fR] [\fB\-xauto\fR] [\fB\-xdebug\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1IP2K\s0 :\fR [\fB\-mip2022\fR|\fB\-mip2022ext\fR] .PP \&\fIOpzioni target M32R :\fR [\fB\-\-m32rx\fR|\fB\-\-[no\-]warn\-explicit\-parallel\-conflicts\fR| \fB\-\-W[n]p\fR] .PP \&\fIOpzioni target M680X0 :\fR [\fB\-l\fR] [\fB\-m68000\fR|\fB\-m68010\fR|\fB\-m68020\fR|...] .PP \&\fIOpzioni target M68HC11 :\fR [\fB\-m68hc11\fR|\fB\-m68hc12\fR|\fB\-m68hcs12\fR] [\fB\-mshort\fR|\fB\-mlong\fR] [\fB\-mshort\-double\fR|\fB\-mlong\-double\fR] [\fB\-\-force\-long\-branchs\fR] [\fB\-\-short\-branchs\fR] [\fB\-\-strict\-direct\-mode\fR] [\fB\-\-print\-insn\-syntax\fR] [\fB\-\-print\-opcodes\fR] [\fB\-\-generate\-example\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1MCORE\s0 :\fR [\fB\-jsri2bsr\fR] [\fB\-sifilter\fR] [\fB\-relax\fR] [\fB\-mcpu=[210|340]\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1MIPS\s0 :\fR [\fB\-nocpp\fR] [\fB\-EL\fR] [\fB\-EB\fR] [\fB\-O\fR[\fIoptimization level\fR]] [\fB\-g\fR[\fIdebug level\fR]] [\fB\-G\fR \fInum\fR] [\fB\-KPIC\fR] [\fB\-call_shared\fR] [\fB\-non_shared\fR] [\fB\-xgot\fR] [\fB\-mabi\fR=\fI\s-1ABI\s0\fR] [\fB\-32\fR] [\fB\-n32\fR] [\fB\-64\fR] [\fB\-mfp32\fR] [\fB\-mgp32\fR] [\fB\-march\fR=\fI\s-1CPU\s0\fR] [\fB\-mtune\fR=\fI\s-1CPU\s0\fR] [\fB\-mips1\fR] [\fB\-mips2\fR] [\fB\-mips3\fR] [\fB\-mips4\fR] [\fB\-mips5\fR] [\fB\-mips32\fR] [\fB\-mips32r2\fR] [\fB\-mips64\fR] [\fB\-mips64r2\fR] [\fB\-construct\-floats\fR] [\fB\-no\-construct\-floats\fR] [\fB\-trap\fR] [\fB\-no\-break\fR] [\fB\-break\fR] [\fB\-no\-trap\fR] [\fB\-mfix7000\fR] [\fB\-mno\-fix7000\fR] [\fB\-mips16\fR] [\fB\-no\-mips16\fR] [\fB\-mips3d\fR] [\fB\-no\-mips3d\fR] [\fB\-mdmx\fR] [\fB\-no\-mdmx\fR] [\fB\-mdebug\fR] [\fB\-no\-mdebug\fR] [\fB\-mpdr\fR] [\fB\-mno\-pdr\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1MMIX\s0 :\fR [\fB\-\-fixed\-special\-register\-names\fR] [\fB\-\-globalize\-symbols\fR] [\fB\-\-gnu\-syntax\fR] [\fB\-\-relax\fR] [\fB\-\-no\-predefined\-symbols\fR] [\fB\-\-no\-expand\fR] [\fB\-\-no\-merge\-gregs\fR] [\fB\-x\fR] [\fB\-\-linker\-allocated\-gregs\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1PDP11\s0 :\fR [\fB\-mpic\fR|\fB\-mno\-pic\fR] [\fB\-mall\fR] [\fB\-mno\-extensions\fR] [\fB\-m\fR\fIextension\fR|\fB\-mno\-\fR\fIextension\fR] [\fB\-m\fR\fIcpu\fR] [\fB\-m\fR\fImachine\fR] .PP \&\fIOpzioni target picoJava :\fR [\fB\-mb\fR|\fB\-me\fR] .PP \&\fIOpzioni target PowerPC :\fR [\fB\-mpwrx\fR|\fB\-mpwr2\fR|\fB\-mpwr\fR|\fB\-m601\fR|\fB\-mppc\fR|\fB\-mppc32\fR|\fB\-m603\fR|\fB\-m604\fR| \fB\-m403\fR|\fB\-m405\fR|\fB\-mppc64\fR|\fB\-m620\fR|\fB\-mppc64bridge\fR|\fB\-mbooke\fR| \fB\-mbooke32\fR|\fB\-mbooke64\fR] [\fB\-mcom\fR|\fB\-many\fR|\fB\-maltivec\fR] [\fB\-memb\fR] [\fB\-mregnames\fR|\fB\-mno\-regnames\fR] [\fB\-mrelocatable\fR|\fB\-mrelocatable\-lib\fR] [\fB\-mlittle\fR|\fB\-mlittle\-endian\fR|\fB\-mbig\fR|\fB\-mbig\-endian\fR] [\fB\-msolaris\fR|\fB\-mno\-solaris\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1SPARC\s0 :\fR [\fB\-Av6\fR|\fB\-Av7\fR|\fB\-Av8\fR|\fB\-Asparclet\fR|\fB\-Asparclite\fR \fB\-Av8plus\fR|\fB\-Av8plusa\fR|\fB\-Av9\fR|\fB\-Av9a\fR] [\fB\-xarch=v8plus\fR|\fB\-xarch=v8plusa\fR] [\fB\-bump\fR] [\fB\-32\fR|\fB\-64\fR] .PP \&\fIOpzioni target \s-1TIC54X\s0 :\fR [\fB\-mcpu=54[123589]\fR|\fB\-mcpu=54[56]lp\fR] [\fB\-mfar\-mode\fR|\fB\-mf\fR] [\fB\-merrors\-to\-file\fR \fI\fR|\fB\-me\fR \fI\fR] .PP \&\fIOpzioni target Xtensa :\fR [\fB\-\-[no\-]text\-section\-literals\fR] [\fB\-\-[no\-]absolute\-literals\fR] [\fB\-\-[no\-]target\-align\fR] [\fB\-\-[no\-]longcalls\fR] [\fB\-\-[no\-]transform\fR] [\fB\-\-rename\-section\fR \fIoldname\fR=\fInewname\fR] .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\s-1GNU\s0 \fBas\fR è in realtà una famiglia di assemblatori. Se si usa (o si è usato) l'assemblatore \s-1GNU\s0 in una architettura, si dovrebbe trovare un ambiente abbastanza simile quando lo si usa in un'altra architettura. Ciascuna versione ha molto in comune con le altre, inclusi i formati dei file oggetto, la maggior parte delle direttive assembler (spesso chiamate \&\fIpseudo-ops\fR) e la sintassi assembler. .PP \&\fBas\fR è fatto principalmente per assemblare l'output del compilatore \&\s-1GNU\s0 C \f(CW\*(C`gcc\*(C'\fR per l'uso da parte del linker \&\f(CW\*(C`ld\*(C'\fR. Ciononostante abbiamo provato a far assemblare correttamente a \fBas\fR qualunque cosa venga assemblata correttamente da altri assemblatori per la stessa macchina. Le eccezioni sono documentate esplicitamente. Ciò non significa che \fBas\fR usa sempre la stessa sintassi di un altro assemblatore per la stessa architettura; per esempio conosciamo molte versioni incompatibili della sintassi del linguaggio assembly 680x0. .PP Ogni volta che si esegue \fBas\fR esso assembla esattamente un programma sorgente. Il programma sorgente è fatto di uno o più file. (Anche lo standard input è un file.) .PP Si inserisce \fBas\fR in una linea di comando che ha zero o più nomi di file di input. I file di input sono letti (da sinistra a destra). Un argomento della linea di comando (in qualunque posizione) che non ha alcuno speciale significato è considerato un nome di file di input. .PP Se non si dà a \fBas\fR alcun nome di file esso tenta di leggere un file di input dallo standard input di \fBas\fR , che è normalmente il proprio terminale. Si potrebbe dover digitare \fBctl-D\fR per dire a \fBas\fR che non c'è più programma da assemblare. .PP Usare \fB\-\-\fR se si ha bisogno di nominare esplicitamente il file dello standard input nella propria linea di comando. .PP Se il sorgente è vuoto, \fBas\fR produce un piccolo, vuoto file oggetto. .PP \&\fBas\fR può scrivere avvisi e messaggi di errore sul file dello standard error (solitamente il proprio terminale). Ciò potrebbe non accadere quando un compilatore esegue \fBas\fR automaticamente. Gli avvisi riportano un'assunzione fatta, in modo che \fBas\fR possa continuare ad assemblare un programma; gli errori riportano un grave problema che arresta l'assemblaggio. .PP Se si invoca \fBas\fR atraverso il compilatore C \s-1GNU\s0, si può usare l'opzione \fB\-Wa\fR per passare argomenti all'assemblatore. Gli argomenti dell'assemblatore devono essere separati tra loro (e da \fB\-Wa\fR) da virgole. Per esempio: .PP .Vb 1 \& gcc -c -g -O -Wa,-alh,-L file.c .Ve .PP Questo passa due opzioni all'assemblatore: \fB\-alh\fR (emette un elenco sullo standard output con livello alto e sorgente assembly) e \fB\-L\fR (mantiene i simboli locali nella tabella simboli). .PP Solitamente non c'è bisogno di usare questo meccanismo \fB\-Wa\fR, poiché molte opzioni dei compilatori a linea di comando sono automaticamente passate all'assemblatore dal compilatore. (Si può chiamare il driver del compilatore \s-1GNU\s0 con l'opzione \fB\-v\fR per vedere precisamente quali opzioni esso passa a ciascun passo di compilazione, incluso l'assemblatore). .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" .IP "\fB\-a[cdhlmns]\fR" 4 .IX Item "-a[cdhlmns]" Attiva le elencazioni, in una tra molte modalità: .RS 4 .IP "\fB\-ac\fR" 4 .IX Item "-ac" omette i falsi condizionali .IP "\fB\-ad\fR" 4 .IX Item "-ad" omette le direttive di debugging .IP "\fB\-ah\fR" 4 .IX Item "-ah" include il sorgente di alto livello .IP "\fB\-al\fR" 4 .IX Item "-al" include l'assembly .IP "\fB\-am\fR" 4 .IX Item "-am" include le macro espansioni .IP "\fB\-an\fR" 4 .IX Item "-an" omette il processamento dei form .IP "\fB\-as\fR" 4 .IX Item "-as" include simboli .IP "\fB=file\fR" 4 .IX Item "=file" imposta il nome del file elencato .RE .RS 4 .Sp Si possono combinare queste opzioni; per esempio, usare \fB\-aln\fR per l'assembly listing senza il processamento dei form. L'opzione \fB=file\fR , se usata, deve essere l'ultima. Da solo, \fB\-a\fR significa \fB\-ahls\fR. .RE .IP "\fB\-\-alternate\fR" 4 .IX Item "--alternate" Inizia in modalità macro alternata, vedere \f(CW@ref\fR{Altmacro,,\f(CW\*(C`.altmacro\*(C'\fR}. .IP "\fB\-D\fR" 4 .IX Item "-D" Ignorato. Questa opzione è accettata per compatibilità di script con chiamate ad altri assemblatori. .IP "\fB\-\-defsym\fR \fIsym\fR\fB=\fR\fIvalue\fR" 4 .IX Item "--defsym sym=value" Definisce il simbolo \fIsym\fR con il valore \fIvalue\fR prima di assemblare il file di input. \&\fIvalue\fR deve essere una costante intera. Come in C, un \fB0x\fR iniziale indica un valore esadecimale, e un \fB0\fR iniziale indica un valore ottale. .IP "\fB\-f\fR" 4 .IX Item "-f" ``fast''\-\-\-skip salta spazi e commenti di preprocessing (assume che il sorgente sia l'output del compilatore). .IP "\fB\-g\fR" 4 .IX Item "-g" .PD 0 .IP "\fB\-\-gen\-debug\fR" 4 .IX Item "--gen-debug" .PD Genera informazioni di debugging per ciascuna linea sorgente dell'assembler usando il formato di debug preferito dal target. Questo attualmente significa uno tra \s-1STABS\s0, \&\s-1ECOFF\s0 o \s-1DWARF2\s0. .IP "\fB\-\-gstabs\fR" 4 .IX Item "--gstabs" Genera informazioni stabs di debugging per ciascuna linea dell'assembler. Questo potrebbe aiutare il debugging del codice assembler, se il debugger lo può gestire. .IP "\fB\-\-gstabs+\fR" 4 .IX Item "--gstabs+" Genera informazioni stabs di debugging per ciascuna linea dell'assembler, con estensioni \s-1GNU\s0 che probebilmente solo gdb può usare, e che può mandare in crash altri debugger o farli rifiutare di leggere il proprio programma. Questo può aiutare il debugging del codice assembler. Attualmente la sola estensione \s-1GNU\s0 è la locazione della directory di lavoro corrente al momento dell'assemblaggio. .IP "\fB\-\-gdwarf\-2\fR" 4 .IX Item "--gdwarf-2" Genera informazioni di debugging \s-1DWARF2\s0 per ciascuna linea dell' assembler. Questo può aiutare il debugging del codice assembler, se il debugger può usarlo. Notare che questa opzione è supportata solo da alcuni target, non da tutti. .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Stampa un sommario delle opzioni della linea di comando ed esce. .IP "\fB\-\-target\-help\fR" 4 .IX Item "--target-help" Stampa un sommario di tutte le opzioni specifiche del target ed esce. .IP "\fB\-I\fR \fIdir\fR" 4 .IX Item "-I dir" Aggiunge la directory \fIdir\fR all'elenco di ricerca per le direttive \f(CW\*(C`.include\*(C'\fR . .IP "\fB\-J\fR" 4 .IX Item "-J" Non dà alcun avviso dell'overflow con segno. .IP "\fB\-K\fR" 4 .IX Item "-K" Emette avvisi quando le tabelle di differenza sono alterate per lunghi spostamenti. .IP "\fB\-L\fR" 4 .IX Item "-L" .PD 0 .IP "\fB\-\-keep\-locals\fR" 4 .IX Item "--keep-locals" .PD Mantiene (nella tabella simboli) i simboli locali. Su sistemi a.out tradizionali esso inizia con \fBL\fR, ma sistemi differenti hanno etichette di prefissi locali differenti. .IP "\fB\-\-listing\-lhs\-width=\fR\fInumber\fR" 4 .IX Item "--listing-lhs-width=number" Imposta la massima ampiezza, in parole, della colonna dati in output per un assembler che elenca \fInumber\fR. .IP "\fB\-\-listing\-lhs\-width2=\fR\fInumber\fR" 4 .IX Item "--listing-lhs-width2=number" Imposta la massima ampiezza, in parole, della colonna dati in output per le linee di continuazione in un assembler che elenca \fInumber\fR. .IP "\fB\-\-listing\-rhs\-width=\fR\fInumber\fR" 4 .IX Item "--listing-rhs-width=number" Imposta la massima ampiezza di una linea sorgente di input, come visualizzato in un elenco, in \&\fInumber\fR byte. .IP "\fB\-\-listing\-cont\-lines=\fR\fInumber\fR" 4 .IX Item "--listing-cont-lines=number" Imposta il numero massimo di linee stampate in un elenco per una singola linea di input in \fInumber\fR + 1. .IP "\fB\-o\fR \fIobjfile\fR" 4 .IX Item "-o objfile" Nomina il file oggetto di output da \fBas\fR \fIobjfile\fR. .IP "\fB\-R\fR" 4 .IX Item "-R" Racchiude la sezione dati nella sezione testo. .IP "\fB\-\-statistics\fR" 4 .IX Item "--statistics" Stampa lo spazio massimo (in byte) e il tempo totale (in secondi) usato dell'assembly. .IP "\fB\-\-strip\-local\-absolute\fR" 4 .IX Item "--strip-local-absolute" Rimuove i simboli locali assoluti dalla tabella simboli in uscita. .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .PD 0 .IP "\fB\-version\fR" 4 .IX Item "-version" .PD Stampa la versione di \fBas\fR. .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" Stampa la versione di \fBas\fR ed esce. .IP "\fB\-W\fR" 4 .IX Item "-W" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-warn\fR" 4 .IX Item "--no-warn" .PD Sopprime i messaggi di avviso. .IP "\fB\-\-fatal\-warnings\fR" 4 .IX Item "--fatal-warnings" Tratta gli avvisi come errori. .IP "\fB\-\-warn\fR" 4 .IX Item "--warn" Non sopprime i messaggi di avviso e non li tratta come errori. .IP "\fB\-w\fR" 4 .IX Item "-w" Ignorato. .IP "\fB\-x\fR" 4 .IX Item "-x" Ignorato. .IP "\fB\-Z\fR" 4 .IX Item "-Z" Genera un file oggetto anche dopo degli errori. .IP "\fB\-\- |\fR \fIfiles\fR \fB...\fR" 4 .IX Item "-- | files ..." Lo standard input, o i file sorgenti da assemblare. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore \s-1ARC\s0 . .IP "\fB\-marc[5|6|7|8]\fR" 4 .IX Item "-marc[5|6|7|8]" Questa opzione seleziona la variante core del processore. .IP "\fB\-EB | \-EL\fR" 4 .IX Item "-EB | -EL" Seleziona l'output di tipo big-endian (\-EB) o little-endian (\-EL). .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per la famiglia di processori \s-1ARM\s0 . .IP "\fB\-mcpu=\fR\fIprocessor\fR\fB[+\fR\fIextension\fR\fB...]\fR" 4 .IX Item "-mcpu=processor[+extension...]" Specifica quale variante del processore \s-1ARM\s0 è il target. .IP "\fB\-march=\fR\fIarchitecture\fR\fB[+\fR\fIextension\fR\fB...]\fR" 4 .IX Item "-march=architecture[+extension...]" Specifica quale variante dell'architettura \s-1ARM\s0 è usata dal target. .IP "\fB\-mfpu=\fR\fIfloating-point-format\fR" 4 .IX Item "-mfpu=floating-point-format" Seleziona quale architettura Floating Point è il target. .IP "\fB\-mfloat\-abi=\fR\fIabi\fR" 4 .IX Item "-mfloat-abi=abi" Seleziona quale \s-1ABI\s0 floating point è in uso. .IP "\fB\-mthumb\fR" 4 .IX Item "-mthumb" Abilita la decodifica delle sole istruzioni Thumb. .IP "\fB\-mapcs\-32 | \-mapcs\-26 | \-mapcs\-float | \-mapcs\-reentrant\fR" 4 .IX Item "-mapcs-32 | -mapcs-26 | -mapcs-float | -mapcs-reentrant" Seleziona quale convenzione di chiamata della procedura è in uso. .IP "\fB\-EB | \-EL\fR" 4 .IX Item "-EB | -EL" Seleziona l'output di tipo big-endian (\-EB) o little-endian (\-EL). .IP "\fB\-mthumb\-interwork\fR" 4 .IX Item "-mthumb-interwork" Specifica che il codice è stato generato con un'interazione tra codice Thumb \&\s-1ARM\s0 in mente. .IP "\fB\-k\fR" 4 .IX Item "-k" Specifica che è stato generato codice \s-1PIC\s0. .PP Vedere le pagine info per la documentazione delle opzioni specifiche di CRIS. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore D10V. .IP "\fB\-O\fR" 4 .IX Item "-O" Ottimizza l'output parallelizzando le istruzioni. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore D30V. .IP "\fB\-O\fR" 4 .IX Item "-O" Ottimizza l'output parallelizzando le istruzioni. .IP "\fB\-n\fR" 4 .IX Item "-n" Avvisa quando sono generati dei nops. .IP "\fB\-N\fR" 4 .IX Item "-N" Avvisa quando è generato un nop dopo un'istruzione di moltiplicazione a 32\-bit. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per il processore Intel 80960. .IP "\fB\-ACA | \-ACA_A | \-ACB | \-ACC | \-AKA | \-AKB | \-AKC | \-AMC\fR" 4 .IX Item "-ACA | -ACA_A | -ACB | -ACC | -AKA | -AKB | -AKC | -AMC" Specificano quale variante dell'architattura 960 è il target. .IP "\fB\-b\fR" 4 .IX Item "-b" Aggiunge codice per raccogliere statistiche sulle ramificazioni prese. .IP "\fB\-no\-relax\fR" 4 .IX Item "-no-relax" Non altera le istruzioni compare-and-branch sui lunghi spostamenti; errore se necessario. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per le serie Ubicom \s-1IP2K\s0. .IP "\fB\-mip2022ext\fR" 4 .IX Item "-mip2022ext" Specifica che le istruzioni estese \s-1IP2022\s0 sono permesse. .IP "\fB\-mip2022\fR" 4 .IX Item "-mip2022" Ripristina il comportamento di default, che restringe le istruzioni permesse a quelle base \s-1IP2022\s0. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per le serie Renesas M32R (una volta Mitsubishi M32R). .IP "\fB\-\-m32rx\fR" 4 .IX Item "--m32rx" Specifica quale processore nella famiglia M32R è il target. Il default è normalmente l'M32R, ma questa opzione lo cambia in M32RX. .IP "\fB\-\-warn\-explicit\-parallel\-conflicts or \-\-Wp\fR" 4 .IX Item "--warn-explicit-parallel-conflicts or --Wp" Produce messaggi di avviso quando vengono incontrati costrutti paralleli discutibili. .IP "\fB\-\-no\-warn\-explicit\-parallel\-conflicts or \-\-Wnp\fR" 4 .IX Item "--no-warn-explicit-parallel-conflicts or --Wnp" Non produce messaggi di avviso quando vengono incontrati costrutti paralleli discutibili. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per le serie Motorola 68000. .IP "\fB\-l\fR" 4 .IX Item "-l" Riferimenti più corti a simboli indefiniti, di una parola invece di due. .IP "\fB\-m68000 | \-m68008 | \-m68010 | \-m68020 | \-m68030\fR" 4 .IX Item "-m68000 | -m68008 | -m68010 | -m68020 | -m68030" .PD 0 .IP "\fB| \-m68040 | \-m68060 | \-m68302 | \-m68331 | \-m68332\fR" 4 .IX Item "| -m68040 | -m68060 | -m68302 | -m68331 | -m68332" .IP "\fB| \-m68333 | \-m68340 | \-mcpu32 | \-m5200\fR" 4 .IX Item "| -m68333 | -m68340 | -mcpu32 | -m5200" .PD Specifica quale è il processore target nella famiglia 68000. Il default è normalmente il 68020, ma può essere cambiato in fase di configurazione. .IP "\fB\-m68881 | \-m68882 | \-mno\-68881 | \-mno\-68882\fR" 4 .IX Item "-m68881 | -m68882 | -mno-68881 | -mno-68882" La macchina target ha (o non ha) un coprocessore floating-point. Il default è supporre un coprocessore per 68020, 68030, e cpu32. Sebbene il 68000 di base non sia compatibile con il 68881, può essere specificata una combinazione dei due, poiché è possibile fare l' emulazione delle istruzioni del coprocessore con il processore principale. .IP "\fB\-m68851 | \-mno\-68851\fR" 4 .IX Item "-m68851 | -mno-68851" La macchina target ha (o non ha) un'unità coprocessore di gestione memoria. Il default è supporre un \s-1MMU\s0 per 68020 e superiore. .PP Per dettagli sulle opzioni delle caratteristiche \s-1PDP\-11\s0 dipendenti dalla macchina, vedere \f(CW@ref\fR{PDP\-11\-Options}. .IP "\fB\-mpic | \-mno\-pic\fR" 4 .IX Item "-mpic | -mno-pic" Genera codice indipendente dalla posizione (o dipendente dalla posizione). Il default è \fB\-mpic\fR. .IP "\fB\-mall\fR" 4 .IX Item "-mall" .PD 0 .IP "\fB\-mall\-extensions\fR" 4 .IX Item "-mall-extensions" .PD Abilita tutte le estensioni dei set di istruzioni. Questo è il default. .IP "\fB\-mno\-extensions\fR" 4 .IX Item "-mno-extensions" Disabilita tutte le estensioni dei set di istruzioni. .IP "\fB\-m\fR\fIextension\fR \fB| \-mno\-\fR\fIextension\fR" 4 .IX Item "-mextension | -mno-extension" Abilita (o disabilita) una particolare estensione del set istruzioni. .IP "\fB\-m\fR\fIcpu\fR" 4 .IX Item "-mcpu" Abilita le estensioni del set di istruzioni supportate da una particolare \s-1CPU\s0, e disabilita tutte le altre estensioni. .IP "\fB\-m\fR\fImachine\fR" 4 .IX Item "-mmachine" Abilita le estensioni del set di istruzioni supportate da un particolare modello di macchina, e disabilita tutte le altre estensioni. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore picoJava. .IP "\fB\-mb\fR" 4 .IX Item "-mb" Genera output in formato ``big endian''. .IP "\fB\-ml\fR" 4 .IX Item "-ml" Genera output in formato ``little endian''. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per le serie Motorola 68HC11 o 68HC12. .IP "\fB\-m68hc11 | \-m68hc12 | \-m68hcs12\fR" 4 .IX Item "-m68hc11 | -m68hc12 | -m68hcs12" Specifica quale è il processore target. Il default è definito dalla opzione di configurazione quando si costruisce l'assembler. .IP "\fB\-mshort\fR" 4 .IX Item "-mshort" Specifica di usare l'intero 16\-bit \s-1ABI\s0. .IP "\fB\-mlong\fR" 4 .IX Item "-mlong" Specifica di usare l'intero 32\-bit \s-1ABI\s0. .IP "\fB\-mshort\-double\fR" 4 .IX Item "-mshort-double" Specifica di usare il doppio 32\-bit \s-1ABI\s0. .IP "\fB\-mlong\-double\fR" 4 .IX Item "-mlong-double" Specifica di usare il doppio 64\-bit \s-1ABI\s0. .IP "\fB\-\-force\-long\-branchs\fR" 4 .IX Item "--force-long-branchs" Le ramificazioni relative sono trasformate in assolute. Questo riguarda ramificazioni condizionali, ramificazioni non condizionali e ramiicazioni a una subroutine. .IP "\fB\-S | \-\-short\-branchs\fR" 4 .IX Item "-S | --short-branchs" Non trasforma le ramificazioni relativa in assolute quando l'offset è fuori gamma. .IP "\fB\-\-strict\-direct\-mode\fR" 4 .IX Item "--strict-direct-mode" Non trasforma il modo ad indirizzamento diretto in modo ad indirizzamento esteso quando l'istruzione non supporta il modo ad indirizzamento diretto. .IP "\fB\-\-print\-insn\-syntax\fR" 4 .IX Item "--print-insn-syntax" Stampa la sintassi dell'istruzione in caso di errore. .IP "\fB\-\-print\-opcodes\fR" 4 .IX L'item "--print-opcodes" stampa l'elenco delle istruzioni con sintassi ed esce. .IP "\fB\-\-generate\-example\fR" 4 .IX L'item "--generate-example" stampa n esempio di istruzione per ciascuna possibile istruzione e quindi esce. Questa opzione è utile solo per il testing \fBas\fR. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando \fBas\fR è configurato per l'architettura \s-1SPARC\s0: .IP "\fB\-Av6 | \-Av7 | \-Av8 | \-Asparclet | \-Asparclite\fR" 4 .IX Item "-Av6 | -Av7 | -Av8 | -Asparclet | -Asparclite" .PD 0 .IP "\fB\-Av8plus | \-Av8plusa | \-Av9 | \-Av9a\fR" 4 .IX Item "-Av8plus | -Av8plusa | -Av9 | -Av9a" .PD Seleziona esplicitamente una variante dell'architettura \s-1SPARC\s0. .Sp \&\fB\-Av8plus\fR e \fB\-Av8plusa\fR seleziona un ambiente a 32 bit. \&\fB\-Av9\fR e \fB\-Av9a\fR seleziona un ambiente a 64 bit. .Sp \&\fB\-Av8plusa\fR e \fB\-Av9a\fR abilita il set di istruzioni \s-1SPARC\s0 V9 con estensioni UltraSPARC. .IP "\fB\-xarch=v8plus | \-xarch=v8plusa\fR" 4 .IX Item "-xarch=v8plus | -xarch=v8plusa" Per compatibilità con l'assembler Solaris v9. Queste opzioni sono equivalenti rispettivamente a \-Av8plus e \-Av8plusa. .IP "\fB\-bump\fR" 4 .IX Item "-bump" Avvisa quando l'assembler commuta su un'altra architettura. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per l'architettura 'c54x. .IP "\fB\-mfar\-mode\fR" 4 .IX Item "-mfar-mode" Abilita il modo di indirizzamento esteso. Tutti gli indirizzi e rilocazioni assumono l'indirizzamento esteso (di solito a 23 bit). .IP "\fB\-mcpu=\fR\fI\s-1CPU_VERSION\s0\fR" 4 .IX Item "-mcpu=CPU_VERSION" Imposta la versione di \s-1CPU\s0 per la quale si compila. .IP "\fB\-merrors\-to\-file\fR \fI\s-1FILENAME\s0\fR" 4 .IX Item "-merrors-to-file FILENAME" Redirige l'output errore su un file, per sistemi difettosi che non supportano tale comportamento nella shell. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore \s-1MIPS\s0. .IP "\fB\-G\fR \fInum\fR" 4 .IX Item "-G num" Questa opzione imposta la più ampia dimensioni di un oggetto che può essere referenziato implicitamente con il registro \f(CW\*(C`gp\*(C'\fR. E' accettato solo per target che usano il formato \s-1ECOFF\s0, come una DECstation su cui funziona Ultrix. Il valore predefinito è 8. .IP "\fB\-EB\fR" 4 .IX Item "-EB" Genera output in formato ``big endian''. .IP "\fB\-EL\fR" 4 .IX Item "-EL" Genera output in formato ``little endian''. .IP "\fB\-mips1\fR" 4 .IX Item "-mips1" .PD 0 .IP "\fB\-mips2\fR" 4 .IX Item "-mips2" .IP "\fB\-mips3\fR" 4 .IX Item "-mips3" .IP "\fB\-mips4\fR" 4 .IX Item "-mips4" .IP "\fB\-mips5\fR" 4 .IX Item "-mips5" .IP "\fB\-mips32\fR" 4 .IX Item "-mips32" .IP "\fB\-mips32r2\fR" 4 .IX Item "-mips32r2" .IP "\fB\-mips64\fR" 4 .IX Item "-mips64" .IP "\fB\-mips64r2\fR" 4 .IX Item "-mips64r2" .PD Genera codice per un particolare livello di Instruction Set Architecture \s-1MIPS\s0. \&\fB\-mips1\fR è un alias per \fB\-march=r3000\fR, \fB\-mips2\fR è un alias per \fB\-march=r6000\fR, \fB\-mips3\fR è un alias per \&\fB\-march=r4000\fR e \fB\-mips4\fR è un alias per \fB\-march=r8000\fR. \&\fB\-mips5\fR, \fB\-mips32\fR, \fB\-mips32r2\fR, \fB\-mips64\fR, e \&\fB\-mips64r2\fR corrisponde rispettivamente ai processori generici \&\fB\s-1MIPS\s0 V\fR, \fB\s-1MIPS32\s0\fR, \fB\s-1MIPS32\s0 Release 2\fR, \fB\s-1MIPS64\s0\fR, e \fB\s-1MIPS64\s0 Release 2\fR \&\s-1ISA\s0. .IP "\fB\-march=\fR\fI\s-1CPU\s0\fR" 4 .IX Item "-march=CPU" Genera codice per una particolare cpu \s-1MIPS\s0. .IP "\fB\-mtune=\fR\fIcpu\fR" 4 .IX Item "-mtune=cpu" Programma e regola per una particolare cpu \s-1MIPS\s0. .IP "\fB\-mfix7000\fR" 4 .IX Item "-mfix7000" .PD 0 .IP "\fB\-mno\-fix7000\fR" 4 .IX Item "-mno-fix7000" .PD Fa inserire dei nops se la lettura del registro di destinazione di un'istruzione mfhi o mflo avviene nelle due istruzioni seguenti. .IP "\fB\-mdebug\fR" 4 .IX Item "-mdebug" .PD 0 .IP "\fB\-no\-mdebug\fR" 4 .IX Item "-no-mdebug" .PD Fa inserire l'output di debugging stabs-style per andare in una sezione ECOFF-style .mdebug invece che nelle sezioni standard \s-1ELF\s0 .stabs. .IP "\fB\-mpdr\fR" 4 .IX Item "-mpdr" .PD 0 .IP "\fB\-mno\-pdr\fR" 4 .IX Item "-mno-pdr" .PD Controlla la generazione di sezioni \f(CW\*(C`.pdr\*(C'\fR. .IP "\fB\-mgp32\fR" 4 .IX Item "-mgp32" .PD 0 .IP "\fB\-mfp32\fR" 4 .IX Item "-mfp32" .PD Le dimensioni del registro sono normalmente dedotte da \s-1ISA\s0 e \s-1ABI\s0, ma questi flag forzano la trattazione di un certo gruppo di registri come se fossero sempre ampi 32 bit. \fB\-mgp32\fR controlla la dimensione dei registri di uso generale e dei \fB\-mfp32\fR controlla la dimensione dei registri floating-point. .IP "\fB\-mips16\fR" 4 .IX Item "-mips16" .PD 0 .IP "\fB\-no\-mips16\fR" 4 .IX Item "-no-mips16" .PD Genera codice per il processore \s-1MIPS\s0 16. Ciò equivale a mettere \&\f(CW\*(C`.set mips16\*(C'\fR all'inizio del file assembly. \fB\-no\-mips16\fR disabilita questa opzione. .IP "\fB\-mips3d\fR" 4 .IX Item "-mips3d" .PD 0 .IP "\fB\-no\-mips3d\fR" 4 .IX Item "-no-mips3d" .PD Genera codice per le Application Specific Extension \s-1MIPS\-3D\s0. Questo dice all'assembler di accettare istruzioni \s-1MIPS\-3D\s0. \&\fB\-no\-mips3d\fR disabilita questa opzione. .IP "\fB\-mdmx\fR" 4 .IX Item "-mdmx" .PD 0 .IP "\fB\-no\-mdmx\fR" 4 .IX Item "-no-mdmx" .PD Genera codice per la Application Specific Extension \s-1MDMX\s0. Questo dice all'assembler di accettare istruzioni \s-1MDMX\s0. \&\fB\-no\-mdmx\fR disabilita questa opzione. .IP "\fB\-\-construct\-floats\fR" 4 .IX Item "--construct-floats" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-construct\-floats\fR" 4 .IX Item "--no-construct-floats" .PD L'opzione \fB\-\-no\-construct\-floats\fR disabilita la costruzione di costanti floating point a doppia ampiezza caricando le due metà del valore nei due registri floating point a singola ampiezza che compone il registro a doppia ampiezza. Per default è selezionato \fB\-\-construct\-floats\fR, permettendo la costruzione di queste costanti floating point. .IP "\fB\-\-emulation=\fR\fIname\fR" 4 .IX Item "--emulation=name" Questa opzione fa sì che \fBas\fR emuli \fBas\fR configurato per qualche altro target, in tutti gli aspetti, incluso il formato di output ( scegliendo solo tra \s-1ELF\s0 e \s-1ECOFF\s0), la manipolazione degli pseudo-opcodes, che può generare informazioni di debug o memorizzare informazioni sulla tabella simboli, e endian di default. I nomi di configurazione disponibili sono: \fBmipsecoff\fR, \&\fBmipself\fR, \fBmipslecoff\fR, \fBmipsbecoff\fR, \fBmipslelf\fR, \&\fBmipsbelf\fR. I primi due non alterano l'endian di default da quello del target primario per il quale l'assembler è stato configurato; gli altri cambiano il default in little\- o big-endian coma indicato da \fBb\fR o \fBl\fR nel nome. L'uso di \fB\-EB\fR o \fB\-EL\fR sovrascriverà la selezione dell'endian in ogni caso. .Sp Questa opzione attualmente è supportata solo quando il target primario per cui \&\fBas\fR è configurato è un \s-1MIPS\s0 \s-1ELF\s0 o \s-1ECOFF\s0. Inoltre il target primario o altri specificati con \&\fB\-\-enable\-targets=...\fR al momento della configuraizone deve includere il supporto per l'altro formato, se entrambi vengono resi disponibili. Per esempio, la configurazione Irix 5 include il supporto per entrambi. .Sp Alla fine questa opzione supporterà più configurazioni, con un maggior controllo a grana fine sul comportamento dell'assembler, e verrà supportata per più processori. .IP "\fB\-nocpp\fR" 4 .IX Item "-nocpp" \&\fBas\fR ignora questa opzione. E' accetata per compatibilità con gli strumenti nativi. .IP "\fB\-\-trap\fR" 4 .IX Item "--trap" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-trap\fR" 4 .IX Item "--no-trap" .IP "\fB\-\-break\fR" 4 .IX Item "--break" .IP "\fB\-\-no\-break\fR" 4 .IX Item "--no-break" .PD Controlla come comportarsi con l'overflow di moltiplcazione e la divisione per zero. \&\fB\-\-trap\fR o \fB\-\-no\-break\fR (che sono sinonimi) intercettano un'eccezione trap (e funzionano solo per l'Instruction Set Architecture level 2 e maggiore); \&\fB\-\-break\fR o \fB\-\-no\-trap\fR (anch'essi sinonimi, e predefiniti) intercettano un'eccezione break. .IP "\fB\-n\fR" 4 .IX Item "-n" Quando questa opzione è usata, \fBas\fR emetterà un avviso ogni volta che genera un'istruzione nop da una macro. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore MCore. .IP "\fB\-jsri2bsr\fR" 4 .IX Item "-jsri2bsr" .PD 0 .IP "\fB\-nojsri2bsr\fR" 4 .IX L'item "-nojsri2bsr" .PD abilita o disabilita la trasformazione da \s-1JSRI\s0 a \s-1BSR\s0. Per default è abilitato. L'opzione da linea di comando \fB\-nojsri2bsr\fR può esere usata per disabilitarlo. .IP "\fB\-sifilter\fR" 4 .IX Item "-sifilter" .PD 0 .IP "\fB\-nosifilter\fR" 4 .IX Item "-nosifilter" .PD Abilita o disabilita il comportamento silicon filter. Per default esso è disabilitato. Il default può essere sovrascritto dall'opzione a linea di comando \fB\-sifilter\fR. .IP "\fB\-relax\fR" 4 .IX Item "-relax" Altera le istruzioni di salto per i lunghi spostamenti. .IP "\fB\-mcpu=[210|340]\fR" 4 .IX Item "-mcpu=[210|340]" Seleziona il tipo di cpu sull'hardware target. Questo controlla qualil istruzioni possono essere assemblate. .IP "\fB\-EB\fR" 4 .IX Item "-EB" Assembla per un target big endian. .IP "\fB\-EL\fR" 4 .IX Item "-EL" Assembla per un target little endian. .PP Vedere le pagine info per avere documentazione sulle opzioni secifiche per MMIX. .PP Le seguenti opzioni sono disponibili quando as è configurato per un processore Xtensa. .IP "\fB\-\-text\-section\-literals | \-\-no\-text\-section\-literals\fR" 4 .IX Item "--text-section-literals | --no-text-section-literals" Con \fB\-\-text\-section\-literals\fR, i pool literal sono sparpagliati nella sezione testo. Il default è \&\fB\-\-no\-text\-section\-literals\fR, che mette i literal in una sezione separata nel file di output. Queste opzioni influenzano solo i literal referenziati attraverso istruzioni relative PC \f(CW\*(C`L32R\*(C'\fR; i literals per le istruzioni in modo assoluto \f(CW\*(C`L32R\*(C'\fR sono gestiti separatamente. .IP "\fB\-\-absolute\-literals | \-\-no\-absolute\-literals\fR" 4 .IX Item "--absolute-literals | --no-absolute-literals" Indica all'assembler se le istruzioni \f(CW\*(C`L32R\*(C'\fR usano indirizzamenti PC assoluti o relativi. Il default è di prendere l' indirizzamento assoluto se il processore Xtensa include l'opzione \f(CW\*(C`L32R\*(C'\fR di indirizzamento assoluto. Altrimenti può essere usato solo il modo PC relativo \f(CW\*(C`L32R\*(C'\fR. .IP "\fB\-\-target\-align | \-\-no\-target\-align\fR" 4 .IX Item "--target-align | --no-target-align" Abilita o disabilita automaticamente l'allineamento per ridurre le penalizzazioni dei salti al costo di un po' più codice. Il default è \fB\-\-target\-align\fR. .IP "\fB\-\-longcalls | \-\-no\-longcalls\fR" 4 .IX Item "--longcalls | --no-longcalls" abilita o disabilita la trasformazione delle istruzioni di chiamata per permettere chiamate attraverso un maggior spettro di indirizzi. Il default è \&\fB\-\-no\-longcalls\fR. .IP "\fB\-\-transform | \-\-no\-transform\fR" 4 .IX Item "--transform | --no-transform" Abilita o disabilita tutte le trasformazioni assembler delle sitruzioni Xtensa. Il default è \fB\-\-transform\fR; \&\fB\-\-no\-transform\fR deve essere usato solo nei rari casi in cui le istruzioni devono essere esattamente come specificato nel sorgente assembly. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIgcc\fR\|(1), \fIld\fR\|(1), e i campi Info per \fIbinutils\fR e \fIld\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (C) 1991, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98, 99, 2000, 2001, 2002 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/nm.10000750000175000000270000003652710442327622013546 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "NM 1" .TH NM 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" nm \- elenca i simboli dai file oggetto .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" nm [\fB\-a\fR|\fB\-\-debug\-syms\fR] [\fB\-g\fR|\fB\-\-extern\-only\fR] [\fB\-B\fR] [\fB\-C\fR|\fB\-\-demangle\fR[=\fIstyle\fR]] [\fB\-D\fR|\fB\-\-dynamic\fR] [\fB\-S\fR|\fB\-\-print\-size\fR] [\fB\-s\fR|\fB\-\-print\-armap\fR] [\fB\-A\fR|\fB\-o\fR|\fB\-\-print\-file\-name\fR][\fB\-\-special\-syms\fR] [\fB\-n\fR|\fB\-v\fR|\fB\-\-numeric\-sort\fR] [\fB\-p\fR|\fB\-\-no\-sort\fR] [\fB\-r\fR|\fB\-\-reverse\-sort\fR] [\fB\-\-size\-sort\fR] [\fB\-u\fR|\fB\-\-undefined\-only\fR] [\fB\-t\fR \fIradix\fR|\fB\-\-radix=\fR\fIradix\fR] [\fB\-P\fR|\fB\-\-portability\fR] [\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-f\fR\fIformat\fR|\fB\-\-format=\fR\fIformat\fR] [\fB\-\-defined\-only\fR] [\fB\-l\fR|\fB\-\-line\-numbers\fR] [\fB\-\-no\-demangle\fR] [\fB\-V\fR|\fB\-\-version\fR] [\fB\-X 32_64\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fIobjfile\fR...] .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\s-1GNU\s0 \fBnm\fR elenca i simboli dai file oggetto \fIobjfile\fR.... Se come argomento non viene indicato alcun file oggetto, \fBnm\fR prende il file \&\fIa.out\fR. .PP Per ciascun simbolo, \fBnm\fR mostra: .IP "\(bu" 4 Il valore del simbolo, nella base selezionata dalle opzioni (vedere sotto), o esadecimale per default. .IP "\(bu" 4 Il tipo di simbolo. Sono usati almeno i seguenti tipi; altri sono, ovviamente, dipendenti dal formato del file oggetto. Se minuscolo, il simbolo è locale; se maiuscolo il simbolo è globale (esterno). .RS 4 .ie n .IP """A""" 4 .el .IP "\f(CWA\fR" 4 .IX Item "A" Il valore del simbolo è assoluto, e non verrà cambiato da ulteriori collegamenti. .ie n .IP """B""" 4 .el .IP "\f(CWB\fR" 4 .IX Item "B" Il simbolo è nella sezione dati non inizializzata (nota come \s-1BSS\s0). .ie n .IP """C""" 4 .el .IP "\f(CWC\fR" 4 .IX Item "C" Il simbolo è comune. I simboli comuni sono dati non inizializzati. Quando si collegano, simboli multipli comuni possono apparire con lo stesso nome. Se il simbolo è definito da qualche parte, i simboli comuni sono trattati come non riferimenti non definiti. .ie n .IP """D""" 4 .el .IP "\f(CWD\fR" 4 .IX Item "D" Il simbolo è nella sezione dati inizializzata. .ie n .IP """G""" 4 .el .IP "\f(CWG\fR" 4 .IX Item "G" Il simbolo è in una sezione dati inizializzata per piccoli oggetti. Alcuni formati di file oggetto permettono un accesso più efficiente a piccoli oggetti dati, come una variabile globale intera rispetto a un grande array globale. .ie n .IP """I""" 4 .el .IP "\f(CWI\fR" 4 .IX Item "I" Il simbolo è un riferimento indiretto a un altro simbolo. Questa è un'estensione \s-1GNU\s0 al formato di file oggetto a.out usata raramente. .ie n .IP """N""" 4 .el .IP "\f(CWN\fR" 4 .IX Item "N" Il simbolo è un simbolo di debugging. .ie n .IP """R""" 4 .el .IP "\f(CWR\fR" 4 .IX Item "R" Il simbolo è in una sezione dati a sola lettura. .ie n .IP """S""" 4 .el .IP "\f(CWS\fR" 4 .IX Item "S" Il simbolo è in una sezione dati per piccoli oggetti non inizializzata. .ie n .IP """T""" 4 .el .IP "\f(CWT\fR" 4 .IX Item "T" Il simbolo è nella sezione testo (codice). .ie n .IP """U""" 4 .el .IP "\f(CWU\fR" 4 .IX Item "U" Il simbolo non è definito. .ie n .IP """V""" 4 .el .IP "\f(CWV\fR" 4 .IX Item "V" Il simbolo è un oggetto debole. Quando un simbolo definito debole è collegato con un simbolo definito normalmente, il simbolo definito normale è usato senza errori. Quando un simbolo indefinito debole è collegato e il simbolo non è definito, il valore del simbolo debole diviene zero senza alcun errore. .ie n .IP """W""" 4 .el .IP "\f(CWW\fR" 4 .IX Item "W" Il simbolo è un simbolo debole che non è stato classificato specificatamente come oggetto simbolo debole. Quando un simbolo definito debole è collegato con un simbolo definito normale, il simbolo definito normale è usato senza alcun errore. Quando un simbolo indefinito debole è collegato e il simbolo non è definito, il valore del simbolo è determinato in una modalità dipendente dal sistema senza errori. In alcuni sistemi la maiuscola indica che è stato specificato un valore di default. .ie n .IP """\-""" 4 .el .IP "\f(CW\-\fR" 4 .IX Item "-" Il simbolo è un simbolo stab in un file oggetto a.out. In questo caso i successivi valori stampati sono il campo stab altro, il campo stab desc, e il tipo stab. I simboli stab sono usati per mantenere le informazioni di debug. .ie n .IP """?""" 4 .el .IP "\f(CW?\fR" 4 .IX Item "?" Il tipo del simbolo è sconosciuto, o specifico del formato del file oggetto. .RE .RS 4 .RE .IP "\(bu" 4 Il nome del simbolo. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" Le opzioni nei formati lungo e corto, qui mostrate come alternative, sono equivalenti. .IP "\fB\-A\fR" 4 .IX Item "-A" .PD 0 .IP "\fB\-o\fR" 4 .IX Item "-o" .IP "\fB\-\-print\-file\-name\fR" 4 .IX Item "--print-file-name" .PD Fa precedere a ciascun simbolo il nome del file input (o membro dell' archivio) nel quale è stato trovato, invece che identificare il file di input solo una volta prima di tutti i suoi simboli. .IP "\fB\-a\fR" 4 .IX Item "-a" .PD 0 .IP "\fB\-\-debug\-syms\fR" 4 .IX Item "--debug-syms" .PD Mostra tutti i simboli, anche i simboli esclusivi del debugger; normalmente questi non sono elencati. .IP "\fB\-B\fR" 4 .IX Item "-B" Lo stesso che \fB\-\-format=bsd\fR (per compatibilità con \s-1MIPS\s0 \fBnm\fR). .IP "\fB\-C\fR" 4 .IX Item "-C" .PD 0 .IP "\fB\-\-demangle[=\fR\fIstyle\fR\fB]\fR" 4 .IX Item "--demangle[=style]" .PD Decodifica (\fIdemangle\fR) i nomi dei simboli di basso livello in nomi a livello utente. Oltre a rimuovere ogni underscore iniziale aggiunto dal sistema questo rende leggibili i nomi di funzioni \*(C+ . Differenti compilatori hanno differenti stili di codifica. L'argomento opzionale dello stile di decodifica può essere usato per scegliere uno stile appropriato di decodifica per il proprio compilatore. .IP "\fB\-\-no\-demangle\fR" 4 .IX Item "--no-demangle" Non decodifica i nomi di simboli di basso livello. Questo è il default. .IP "\fB\-D\fR" 4 .IX Item "-D" .PD 0 .IP "\fB\-\-dynamic\fR" 4 .IX Item "--dynamic" .PD Mostra i simboli dinamici invece dei simboli normali. Ciò è significativo solo per gli oggetti dinamici, come certi tipi di librerie condivise. .IP "\fB\-f\fR \fIformat\fR" 4 .IX Item "-f format" .PD 0 .IP "\fB\-\-format=\fR\fIformat\fR" 4 .IX Item "--format=format" .PD Usa il formato di output \fIformat\fR, che può essere \f(CW\*(C`bsd\*(C'\fR, \&\f(CW\*(C`sysv\*(C'\fR, or \f(CW\*(C`posix\*(C'\fR. The default is \f(CW\*(C`bsd\*(C'\fR. Solo il primo carattere di \fIformat\fR è significativo; esso può essere indifferentemente maiuscolo o minuscolo. .IP "\fB\-g\fR" 4 .IX Item "-g" .PD 0 .IP "\fB\-\-extern\-only\fR" 4 .IX Item "--extern-only" .PD Mostra solo i simboli esterni. .IP "\fB\-l\fR" 4 .IX Item "-l" .PD 0 .IP "\fB\-\-line\-numbers\fR" 4 .IX Item "--line-numbers" .PD Per ciascun simbolo usa le informazioni di debug per tentare di trovare un nome file e un numero di linea. Per un simbolo definito cerca il numero di linea dell'indirizzo del simbolo. Per un simbolo indefinito cerca il numero di linea di un campo di rilocazione che fa riferimento al simbolo. Se l'informazione del numero di linea può essere trovata la stampa dopo l'altra informazione sul simbolo. .IP "\fB\-n\fR" 4 .IX Item "-n" .PD 0 .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .IP "\fB\-\-numeric\-sort\fR" 4 .IX Item "--numeric-sort" .PD Ordina i simboli numericamente secondo il loro indirizzo, invece che alfabeticamente per nome. .IP "\fB\-p\fR" 4 .IX Item "-p" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-sort\fR" 4 .IX Item "--no-sort" .PD Non si preoccupa di ordinare i simboli secondo nessun criterio; li stampa nell'ordine in cui li trova. .IP "\fB\-P\fR" 4 .IX Item "-P" .PD 0 .IP "\fB\-\-portability\fR" 4 .IX Item "--portability" .PD Usa il formato di output standard \s-1POSIX\s0.2 invece del formato di default. Equivalente a \fB\-f posix\fR. .IP "\fB\-S\fR" 4 .IX Item "-S" .PD 0 .IP "\fB\-\-print\-size\fR" 4 .IX Item "--print-size" .PD Stampa la dimensione, non il valore, dei simboli definiti per il formato di output \f(CW\*(C`bsd\*(C'\fR . .IP "\fB\-s\fR" 4 .IX Item "-s" .PD 0 .IP "\fB\-\-print\-armap\fR" 4 .IX Item "--print-armap" .PD Quando elenca i simboli da membri dell'archivio include l'indice: una mappatura (memorizzata nell'archivio da \fBar\fR o \fBranlib\fR) di quali moduli contengono definizioni per quali nomi. .IP "\fB\-r\fR" 4 .IX Item "-r" .PD 0 .IP "\fB\-\-reverse\-sort\fR" 4 .IX Item "--reverse-sort" .PD Inverte il senso dell'ordinamento (sia esso numerico o alfabetico); mette l'ultimo come primo. .IP "\fB\-\-size\-sort\fR" 4 .IX Item "--size-sort" Ordina i simboli per dimensione. La dimensione è conteggiata come differenza tra il valore del simbolo e il valore del simbolo con il successivo valore maggiore. Se è usato il formato di output \f(CW\*(C`bsd\*(C'\fR viene stampata la dimensione del simbolo invece del valore, e per stampare sia dimensione che valore bisogna usare \fB\-S\fR . .IP "\fB\-\-special\-syms\fR" 4 .IX Item "--special-syms" Mostra simboli che hanno un significato speciale target-specific. Questi simboli sono normalmente usati dal target per alcuni processamenti speciali e normalmente non sono di aiuto quando inclusi negli elenchi simboli normali. Per esempio per i target \s-1ARM\s0 questa opzione salterà i simboli di mappatura usati per segnare le transizioni tra codice \s-1ARM\s0 , codice \s-1THUMB\s0 e dati. .IP "\fB\-t\fR \fIradix\fR" 4 .IX Item "-t radix" .PD 0 .IP "\fB\-\-radix=\fR\fIradix\fR" 4 .IX Item "--radix=radix" .PD Usa \fIradix\fR come base per stampare i valori dei simboli. Deve essere \&\fBd\fR per il decimale, \fBo\fR per l'ottale o \fBx\fR per l' esadecimale. .IP "\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--target=bfdname" specifica un formato del codice oggetto diverso dal formato di default del proprio sistema. .IP "\fB\-u\fR" 4 .IX Item "-u" .PD 0 .IP "\fB\-\-undefined\-only\fR" 4 .IX Item "--undefined-only" .PD Mostra solo i simboli non definiti (quelli esterni ai file oggetto). .IP "\fB\-\-defined\-only\fR" 4 .IX Item "--defined-only" Mostra solo i simboli definiti per ciascun file oggetto. .IP "\fB\-V\fR" 4 .IX Item "-V" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Mostra il numero di versione di \fBnm\fR ed esce. .IP "\fB\-X\fR" 4 .IX Item "-X" Questa opzione è ignorata per compatibilità con la versione \s-1AIX\s0 di \&\fBnm\fR. Essa prende un parametro che deve essere la stringa \&\fB32_64\fR. I modi di default di \s-1AIX\s0 \fBnm\fR corrispondono a \fB\-X 32\fR, che non è supportato da \s-1GNU\s0 \fBnm\fR. .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Mostra un sommario delle opzioni di \fBnm\fR ed esce. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIar\fR\|(1), \fIobjdump\fR\|(1), \fIranlib\fR\|(1), e i campi Info di \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/xinit.10000750000175000000270000001702110673317404014256 0ustar frankie.\" $Xorg: xinit.man,v 1.4 2001/02/09 02:05:49 xorgcvs Exp $ .\" Copyright 1988, 1998 The Open Group .\" .\" Permission to use, copy, modify, distribute, and sell this software and its .\" documentation for any purpose is hereby granted without fee, provided that .\" the above copyright notice appear in all copies and that both that .\" copyright notice and this permission notice appear in supporting .\" documentation. .\" .\" The above copyright notice and this permission notice shall be included .\" in all copies or substantial portions of the Software. .\" .\" THE SOFTWARE IS PROVIDED "AS IS", WITHOUT WARRANTY OF ANY KIND, EXPRESS .\" OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO THE WARRANTIES OF .\" MERCHANTABILITY, FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE AND NONINFRINGEMENT. .\" IN NO EVENT SHALL THE OPEN GROUP BE LIABLE FOR ANY CLAIM, DAMAGES OR .\" OTHER LIABILITY, WHETHER IN AN ACTION OF CONTRACT, TORT OR OTHERWISE, .\" ARISING FROM, OUT OF OR IN CONNECTION WITH THE SOFTWARE OR THE USE OR .\" OTHER DEALINGS IN THE SOFTWARE. .\" .\" Except as contained in this notice, the name of The Open Group shall .\" not be used in advertising or otherwise to promote the sale, use or .\" other dealings in this Software without prior written authorization .\" from The Open Group. .\" .\" $XFree86: xc/programs/xinit/xinit.man,v 3.9 2001/02/07 23:25:56 dawes Exp $ .\" .TH "XINIT" "1" "xinit 1.0.3" "X Versione 11" "" .SH "NOME" xinit \- Inizializzatore del X Window System .SH "SINTASSI" .B xinit [ [ .I client ] .I opzioni ] [ .B \-\^\- [ .I server ] [ .I display ] .I opzioni ] .SH "DESCRIZIONE" Il programma \fIxinit\fP è utilizzato per aviare il server X Window System e un primo programma client su sistemi che non possono avviare X direttamente da \fI/etc/init\fP o in ambienti che usano molti sistemi window. Quando esiste questo primo client, \fIxinit\fP terminerà il server X e poi terminerà. .PP Se non si passa alla riga di comando nessun programma specifico, \fIxinit\fP cercherà un file nella directory home dell'utente chiamato \fI.xinitrc\fP per eseguirlo come uno script di shell per avviare programmi client. Se tale file non esiste, \fIxinit\fP userà il seguente come default: .sp xterm \-geometry +1+1 \-n login \-display :0 .sp .PP Se non si fornisce sulla riga di comando nessun programma server, \fIxinit\fP cercherà un file nella directory home dell'utente chiamato \fI.xserverrc\fP per eseguirlo come uno script di shell per avviare il server. Se tale file non esiste, \fIxinit\fP userà il seguente come default: .sp X :0 .sp Notare che si presuppone che ci sia un programma chiamato \fIX\fP nell'attuale percorso di ricerca. Comunque, i server sono usualmente chiamati \fIXdisplaytype\fP dove \fIdisplaytype\fP è il tipo di display grafico che è supportato da questo server. L'aministratore del sito dovrebbe, perciò, fare un link all'appropriato tipo di server sulla macchina, o creare uno script di shell che esegua \fIxinit\fP con il server appropriato. .PP Notare, quando si usa uno script \fI.xserverrc\fP assicurarsi di ``eseguire'' il vero server X. Sbagliando nel far questo si può rendere X lento nell'avvio e farlo chiudere subito. Per esempio: .sp exec Xdisplaytype .PP Un punto importante è che i programmi che sono eseguiti da \fI\.xinitrc\fP dovrebbero essere eseguiti in background per non farli terminare subito, così che essi non prevengano l'apertura di altri programi. Comunque, l'ultimo programma a lunga\-vita avviato (usualmente un window manager o un emulatore di terminale) dovrebbe essere lasciato in foreground così che lo script non termini (ciò indicherebbe che l'utente ha finito e che \fIxinit\fP dovrebbe terminare). .PP Un client e/o un server alternativo può essere specificato sulla riga di comando. Il programma client desiderato e i suoi argomenti dovrebbero essere passati come argomenti a \fIxinit\fP sulla prima riga di comando. Per specificare un particulare servere dalla riga di comando, aggiungere un doppio trattino (\-\-) alla linea di comando di \fIxinit\fP (dopo eventuali client e argomenti) seguiti dal comando del server desiderato. .PP Entrambi i nomi dei programmi client e server devono iniziare con una barra (/) o un punto (.). Diversamente, sono trattati come argomenti da essere aggiunti alle rispettive righe di avvio. Questo rende possibile aggiungere argomenti (per esempio, colori foreground e background) senza dover ridigitare l'intera riga di comando. .PP Se un nome server esplicito non viene dato e il primo argomento dopo le doppie lineette (\-\-) sono i duepunti seguiti da un numero, \fIxinit\fP utilizzerà quel numero come numero di display al posto di zero. Tutti i rimanenti argomenti sono aggiunti alla line di comando del server. .PP .SH "ESEMPI" Di seguito alcuni esempi di come sono usati gli argomenti della riga di comando in \fIxinit\fP. .TP 8 .B "xinit" Questo avvierà un server chiamato \fIX\fP e eseguirà il \fI\.xinitrc\fP dell'utente, se esiste, o altrimenti avvierà un \fIxterm\fP. .TP 8 .B "xinit \-\^\- /usr/X11R6/bin/Xqdss :1" Questo è come si possa avviare uno specifico tipo di server su un display alternativo. .TP 8 .B "xinit \-geometry =80x65+10+10 \-fn 8x13 \-j \-fg white \-bg navy" Questo avvierà un server chiamato \fIX\fP, e aggiungerà gli argomenti indicati al comando \fIxterm\fP. Ignorerà \fI\.xinitrc\fP. .TP 8 .B "xinit \-e widgets \-\^\- ./Xsun \-l \-c" Questo userà il comando \fI\.\/Xsun \-l \-c\fP per avviare il server e aggiungerà gli argomenti \fI\-e widgets\fP al comando di default \fIxterm\fP . .TP 8 .B "xinit /usr/ucb/rsh fasthost cpupig \-display ws:1 \-\^\- :1 \-a 2 \-t 5" Questo avvierà un server chiamato \fIX\fP sul display 1 con gli argomenti \fI\-a 2 \-t 5\fP. Esso avvierà poi una shell remota sulla macchina \fBfasthost\fP sulla quale eseguirà il comando \fIcpupig\fP, che dice di visualizzare sulla workstation locale. .PP Di seguito è un esempio di \fI\.xinitrc\fP che avvia un orologio, divesi terminali, e lascia in esecuzione un window manager per ``ultima'' applicazione. Presupposto che il window manager sia stato configurato propriamente, l'utente poi sceglierà la voce ``Exit'' del menu per chiudere X. .sp .in +8 .nf xrdb \-load $HOME/.Xresources xsetroot \-solid gray & xclock \-g 50x50\-0+0 \-bw 0 & xload \-g 50x50\-50+0 \-bw 0 & xterm \-g 80x24+0+0 & xterm \-g 80x24+0\-0 & twm .fi .in \-8 .sp In siti dove si vuole avere un ambiente di avvio comune potrebbero semplicemente creare un default \fI\.xinitrc\fP che faccia riferimento un file di avvio d'ambiente\-allargato: .sp .in +8 .nf \&#!/bin/sh \&. /usr/local/lib/site.xinitrc .fi .in \-8 .sp Un'altro approccio è di scrivere uno script che avvii \fIxinit\fP con uno specifico script di shell. Tali script sono usualmente denominati \fIx11\fP, \fIxstart\fP, o \fIstartx\fP e sono un modo conveniente per provvedere una semplice interfaccia per gli utenti novizi: .sp .in +8 .nf \&#!/bin/sh xinit /usr/local/lib/site.xinitrc \-\^\- /usr/X11R6/bin/X bc .fi .in \-8 .sp .SH "VARIABILI D'AMBIENTE" .TP 15 .B DISPLAY Questa variabile imposta il nome del display al quale i client dovrebbero connettersi. .TP 15 .B XINITRC Questa variabile specifica un file init contenente comandi di shell per avviare the le finestre iniziali. Di default, sarà utilizzato \fI\.xinitrc\fP nella directory home. .SH "FILE" .TP 15 .I .xinitrc script client di default .TP 15 .I xterm client da eseguire se \fI.xinitrc\fP non esiste .TP 15 .I .xserverrc script server di default .TP 15 .I X server da eseguire se \fI.xserverrc\fP non esiste .SH "VEDERE ANCHE" .I R X (7), .I R startx (1), .I R Xserver (1), .I R xterm (1) .SH "AUTORE" Bob Scheifler, MIT Laboratory for Computer Science man-pages-it-2.80/man1/addr2line.10000750000175000000270000001756410442327622015000 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "ADDR2LINE 1" .TH ADDR2LINE 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" addr2line \- converte gli indirizzi in nomi di file e numeri di linea. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" addr2line [\fB\-b\fR \fIbfdname\fR|\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-C\fR|\fB\-\-demangle\fR[=\fIstyle\fR]] [\fB\-e\fR \fIfilename\fR|\fB\-\-exe=\fR\fIfilename\fR] [\fB\-f\fR|\fB\-\-functions\fR] [\fB\-s\fR|\fB\-\-basename\fR] [\fB\-H\fR|\fB\-\-help\fR] [\fB\-V\fR|\fB\-\-version\fR] [addr addr ...] .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\fBaddr2line\fR traduce indirizzi di programmi in nomi di file e numeri di linea. Dato un indirizzo e un eseguibile, esso usa l' informazione di debugging nell'eseguibile per capire quale nome di file e numero di linea sono associati e un dato indirizzo. .PP L'eseguibile da usare è specificato con l'opzione \fB\-e\fR. Il default è il file \fIa.out\fR. .PP \&\fBaddr2line\fR ha due modalità operative. .PP Nella prima sulla linea di comando sono specificati indirizzi esadecimali, e \fBaddr2line\fR mostra il nome del file e il numero di linea per ciascun indirizzo. .PP Nella seconda \fBaddr2line\fR legge indirizzi esadecimali dallo standard input, e stampa nome file e numero di linea per ciascun indirizzo sullo standard output. In questa modalità \fBaddr2line\fR può essere usato in una pipe per convertire indirizzi scelti dinamicamente. .PP Il formato dell'output è \fB\s-1FILENAME:LINENO\s0\fR. Nome file e numero di linea per ciascun indirizzo sono stampati su una linea separata. Se è utilizzata l'opzione \&\fB\-f\fR, allora ciascuna linea \fB\s-1FILENAME:LINENO\s0\fR è preceduta da una linea \fB\s-1FUNCTIONNAME\s0\fR, che è il nome della funzione contenente l' indirizzo. .PP Se nome file o nome funzione non possono essere determinati, \&\fBaddr2line\fR stamperà due punti interrogativi al loro posto. Se il numero di linea non può essere determinato, \fBaddr2line\fR stamperà 0. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" La forma lunga e breve delle opzioni, mostrate qui in alternativa, sono equivalenti. .IP "\fB\-b\fR \fIbfdname\fR" 4 .IX Item "-b bfdname" .PD 0 .IP "\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--target=bfdname" .PD Specifica che il formato object-code per i file oggetto è \&\fIbfdname\fR. .IP "\fB\-C\fR" 4 .IX Item "-C" .PD 0 .IP "\fB\-\-demangle[=\fR\fIstyle\fR\fB]\fR" 4 .IX Item "--demangle[=style]" .PD Decodifica (\fIdemangle\fR) nomi di simboli a basso livello in nomi a livello utente. Oltre a rimuovere ogni underscore iniziale aggiunto dal sistema, questo rende i nomi di funzione \*(C+ leggibili. Differenti compilatori hanno differenti stili di mangling. L'argomento opzionale di stile di demangling può essere usato per scegliere uno stile di demangling appropriato per il proprio compilatore. .IP "\fB\-e\fR \fIfilename\fR" 4 .IX Item "-e filename" .PD 0 .IP "\fB\-\-exe=\fR\fIfilename\fR" 4 .IX Item "--exe=filename" .PD Specifica il nome dell'eseguibile per il quale gli indirizzi devono essere tradotti. Il file di default è \fIa.out\fR. .IP "\fB\-f\fR" 4 .IX Item "-f" .PD 0 .IP "\fB\-\-functions\fR" 4 .IX Item "--functions" .PD Visualizza informazioni su nomi di funzioni file e numeri di linea. .IP "\fB\-s\fR" 4 .IX Item "-s" .PD 0 .IP "\fB\-\-basenames\fR" 4 .IX Item "--basenames" .PD Visuallizza solo la base di ciascun nome file. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" Campi informativi per \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/gnumeric.10000750000175000000270000001657310603015733014740 0ustar frankie.\" Traduzione a cura di Vieri Giugni - settembre 2006 .\" .TH GNUMERIC 1 "14 settembre 2003" gnumeric "GNOME" .SH NOME gnumeric \- Una applicazione di foglio elettronico per GNOME. .SH SINTASSI \fBgnumeric\fR [\fIOPTIONS\fR] [\fIfiles\fR \fI...\fR ] .SH DESCRIZIONE \fBGnumeric\fR è un potente programma di foglio lettronico creato dal Progetto GNOME. \fBGnumeric\fR cerca di competere con i fogli elettronici commerciali diventando completamente compatibile con Microsoft Excel(TM) e attraverso il supporto di molti formati di file di fogli elettronici conosciuti quali appunto Excel(TM), Lotus 1-2-3(TM), Applix(TM), Sylk(TM), XBase(TM), Oleo(TM) e OpenOffice.org. \fBGnumeric\fR supporta calcoli avanzati con utilizzo di funzioni statistiche, finanziarie e di accesso a basi di dati. La stampa dei dati è supportata attraverso un incompleto ma potente sistema di stampa. Un sistema a plugin aggiunge nuove funzionalità  a \fBgnumeric\fR , per esempio abilitando l'esportazione di dati nel formato LaTeX \\longtable. I Plugin possono essere utilizzati per definire funzioni personalizzate. E' presente una rudimentale interfaccia di script per il linguaggio Python che sarà  potenziata in un prossimo futuro. Da quando \fBgnumeric\fR è software \fBlibero\fR, \fBgnumeric\fR può anche essere esteso direttamente a livello del codice sorgente da ogni programmatore competente. Il programma può essere avviato da linea di comando come \fBgnumeric\fR o da uno dei menu previsti dalla sottostante piattaforma. Quando avviato da linea di comando, \fBgnumeric\fR può essere seguito dalle opzioni elencate di seguito e possibilmente dal nome di file nei vari formati che possono essere aperti immediatamente. Per esempio, il comando: gnumeric myfile.gnumeric & lancerà  \fBgnumeric\fR e aprirà  il file chiamato "myfile.gnumeric". Il formato predefinito per i file \fBgnumeric\fR è lo XML (extensible markup language) che successivamente è stato compresso con \fBgzip\fR. .SH OPZIONI UTENTE Questo programma segue la tradizionale sintassi a linea di comando GNU, con opzioni a lettera singola preceduta da un trattino singolo (`-') e opzioni più lunghe precedute da due trattini (`--'). .SS "Opzioni di aiuto" .B \-?, \-\-help Mostra un messaggio di aiuto. .TP .B \-\-usage Mostra un messaggio di istruzioni sull'utilizzo. .SS "Opzioni di Gnumeric" .TP .B \-v, \-\-version Mostra il numero di versione installata di \fBgnumeric\fR. .TP .B \-\-no-splash Avvia \fBgnumeric\fR senza mostrare la schermata di avvio. .TP \fB\-L, \-\-lib-dir=\fR\fISTRING\fR Imposta la directory principale delle librerie a STRING che può essere un percorso (assoluto o relativo). .TP \fB\-D, \-\-data-dir=\fR\fISTRING\fR Imposta la directory principale per i dati a STRING che può essere un percorso (assoluto o relativo). .SS "Opzioni per la disposizione della finestra" .TP \fB\-g, \-\-geometry=WIDTHxHEIGHT+XOFF+YOFF Imposta dimensione e posizione della prima finestra (di lavoro). Tutte le unità  sono in pixel. L'origine X parte dalla sinistra dello schermo, l'origine Y dalla parte superiore dello schermo: Per esempio, \-g=800x600+20+30 avvierà  una finestra gnumeric di larghezza 800 pixel di larghezza per 600 pixel di altezza, con origine a 20 pixel dalla sinistra dello schermo e a 30 pixel dalla parte superiore dello stesso. .TP .B \fB\-\-display=\fR\fIDISPLAY\fR X display da utilizzare, dove DISPLAY ha la forma nome host:Xdisplay.Screen. Prestare attenzione che l'host che visualizza gnumeric dovrebbe avere assegnati i diritti di visualizzazione dall'host su cui gira gnumeric. .TP .B \fB\-\-screen=\fR\fISCREEN\fR Schermo X da usare, una forma più compatta della funzionalità  descritta sopra. .SH OPZIONI AVANZATE .SS "Opzioni di Gnumeric" .TP \fB\-\-dump-func-defs=\fR\fIFILE\fR Memorizza le definizioni di funzione nel file con nome FILE. .TP \fB\-\-dump-func-state=\fR\fIFILE\fR Memorizza le definizioni di funzione nel file con nome FILE. .TP \fB\-\-debug=\fR\fILEVEL\fR Abilita alcune funzioni di debug. .TP .BI \-\-debug_deps= LEVEL Abilita alcune dipendenze relative a funzioni di debug. .TP .BI \-\-debug_share= LEVEL Abilita alcune dipendenze di funzioni per la condivisione di espressioni. .TP .BI \-\-debug_print= LEVEL Abilita alcuni comportamenti di debug della stampa. .TP .B \-\-quit Termina immediatamente dopo avere caricato le librerie selezionate (utilizzabile in fase di test). .SS "Opzioni Oaf" .TP \fB\-\-oaf-ior-fd=\fR\fIFD\fR Descrittore di file sul quale stampare il \fIIOR\fR. .TP \fB\-\-oaf-activate-iid=\fR\fIIID\fR \fIIID\fR da attivare. .TP .B \-\-oaf-private Previene la registrazione di server con OAF. .SS "Opzioni GNOME" .TP .B \-\-disable-sound Disattiva l'utilizzo del server sonoro. .TP .B \-\-enable-sound Attiva l'utilizzo del server sonoro. .TP \fB\-\-espeaker=\fR\fIHOSTNAME:PORT\fR nome host:porta host sul quale è in funzione il server sonoro da usare. .TP .B \-\-disable-crash-dialog Disattiva la comunicazione per la trasmissione di bug che appare se Gnumeric va in crash. .SS "Opzioni GTK" .TP \fB\-\-gdk-debug=\fR\fIFLAGS\fR Flag di debug Gdk da impostare. .TP \fB\-\-gdk-no-debug=\fR\fIFLAGS\fR Flag di debug Gdk debugging da non impostare. .TP .B \-\-sync Sincronizza le chiamate X. .TP \fB\-\-name=\fR\fINAME\fR Nome del programma usato dal gestore di finestre. .TP \fB\-\-class=\fR\fICLASS\fR Categoria di programma usata dal gestore di finestre. .TP \fB\-\-gxid_host=\fR\fIHOST\fR L'host sul quale contattare il demone gxid. Sovrascrive la variabile d'ambiente GXID_HOST. Questa opzione è disponibile solo se le GTK+ sono state configurate con \-\-gdk-target=x11. .TP \fB\-\-gxid_port=\fR\fIPORT\fR La porta per la connessione a gxid. Sovrascrive la variabile d'ambiente GXID_PORT. Questa opzione è disponibile solo se le GTK+ sono state configurate con --gdk-target=x11. .TP \fB\-\-gtk-debug=\fR\fIFLAGS\fR Flag di debug Gtk+ da impostare. .TP \fB\-\-gtk-no-debug=\fR\fIFLAGS\fR Flag di debug Gtk+ da non impostare. .TP \fB\-\-g-fatal-warnings\fR Rende fatali tutte le segnalazioni di errore. .TP \fB\-\-gtk-module=\fR\fIMODULE\fR Carica un modulo Gtk addizionale. .SS "Opzioni di gestione delle sessioni" .TP \fB\-\-sm-client-id=\fR\fIID\fR Specifica l'ID della gestione di sessione. .TP \fB\-\-sm-config-prefix=\fR\fIPREFIX\fR Specifica il prefisso della configurazione salvata. .TP .B \-\-sm-disable Disattiva la connessione al gestore di sessione. .SH VERSIONE Questa man page descrive \fBgnumeric\fR versione 1.2. .SH BUG Per l'elenco dei bug di \fBgnumeric\fR consciuti, o per segnalarne di nuovi, visitare \fIhttp://bugzilla.gnome.org\fR. .SH "VEDERE ANCHE" .TP .B Il Manuale di Gnumeric Disponibile attraverso il menu \fBHelp\fR o sul world wide web su \fIhttp://www.gnome.org/projects/gnumeric/doc/index.html\fR .TP .B La homepage di Gnumeric .I http://www.gnome.org/projects/gnumeric/ .TP .B La pagina web del Progetto GNOME .I http://www.gnome.org/ .SH LICENZA \fBGnumeric\fR è rilasciato entro i termini della General Public License (GPL), versione 2. Per informazioni su questa licenza vedere il codice sorgente fornito con il software o vedere la pagina web del Progetto GNU su http://www.gnu.org/. .SH COPYRIGHT Il copyright dei binari e del codice sorgente di \fBgnumeric\fR è stabilito da ogni sviluppatore come documentato nel codice sorgente medesimo. .SH AUTORI .SS "Gnumeric" Jody Goldberg .br Miguel de Icaza .SS "Questa man page" Jan Schaumann .br Adrian Custer man-pages-it-2.80/man1/rlogin.10000750000175000000270000001315210442327622014413 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1983, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da inetutils-1.4.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" @(#)rlogin.1 8.2 (Berkeley) 4/29/95 .\" .Dd 29 Aprile 1995 .Dt RLOGIN 1 .Os BSD 4.2 .Sh NOME .Nm rlogin .Nd login remoto .Sh SINTASSI .Nm rlogin .Op Fl 8EKLdx .Op Fl e Ar char .Op Fl k Ar realm .Op Fl l Ar username .Ar host .Nm rlogin .Op Fl 8EKLdx .Op Fl e Ar char .Op Fl k Ar realm .Ar username@host .Sh DESCRIZIONE .Nm Rlogin avvia una sessione terminale su un host remoto .Ar host . .Pp .Nm Rlogin tenta prima di usare il meccanismo di autenticazione Kerberos, descrito sotto. Se l'host remoto non supporta Kerberos viene usato il meccanismo standard standard Berkeley .Pa rhosts di autorizzazione. Le opzioni sono come segue: .Bl -tag -width flag .It Fl 8 L'opzione .Fl 8 consente un percorso di input dati a otto bit; altrimenti i bit di parità sono eliminati, ad eccezione di quando i caratteri di stop e start sul lato remoto sono differenti da ^S/^Q . .It Fl E L'opzione .Fl E inibisce il riconoscimento dei caratteri escape. Quando usata con l'opzione .Fl 8 questo fornisce una connessione completamente trasparente. .It Fl K L'opzione .Fl K disabilita l'autenticazione Kerberos. .It Fl L L'opzione .Fl L permette alla sessione rlogin di funzionare in modo ``litout'' (vedere .Xr tty 4 ). .It Fl d L'opzione .Fl d abilita il socket debugging (vedere .Xr setsockopt 2 ) sui socket TCP usati per la comunicazione con l'host remoto. .It Fl e L'opzione .Fl e permette all'utente di specificare il carattere di escape, che per default è ``~''. Questa specificazione può essere come carattere letterale, o come valore ottale nella forma \ennn. .It Fl k L'opzione .FL k richiede a rlogin di ottenere dei ticket per l'host remoto nel regno .Ar realm invece di determinare il regno dell'host remoto tramite .Xr krb_realmofhost 3 . .It Fl x L'opzione .Fl x abilita la cifratura .Tn DES per tutti i dati passati attraverso la sessione rlogin. Questo può avere un impatto sul tempo di risposta e sull'utilizzo della .Tn CPU, ma fornisce un incremento di sicurezza. .El .Pp Una linea nella forma ``.'' disconnette dall'host remoto. Similarmente la linea ``^Z'' sospenderà la sessione .Nm rlogin, e ``'' sospende la porzione invio di rlogin, ma permette l'output dal sistema remoto. Per default, il carattere tilde (``~'') è il carattere di escape, e normalmente control-Y (``^Y'') è il carattere delayed-suspend. .Pp Tutti gli eco avvengono sul sito remoto, in modo che (tranne che per i ritardi) .Nm rlogin sia trasparente. Il controllo del flusso attraverso ^S/^Q e il flusso di input e output sugli interrupts sono gestiti correttamente. .Sh AUTENTICAZIONE KERBEROS Ciascun utente può avere un elenco privato di autorizzazione nel file .Pa .klogin nella propria directory home. Ciascuna linea in questo file può contenere un nome principale Kerberos nella forma .Ar principal.instance@realm . Se l'utente originante è autenticato su uno dei primari nominati in .Pa .klogin , viene garantito l'accesso all'account. All' .Ar accountname.@localrealm primario è garantito accesso se non c'è nessun file .Pa .klogin . Altrimenti apparirà una richiesta di login e password sulla macchina remota come in .Xr login 1 . Per evitare certi priblemi di sicurezza, il file .Pa .klogin deve appartenere all'utente remoto. .Pp Se l'autenticazione Kerberos fallisce viene stampato un messaggio di avviso e in alternativa viene usato il Berkeley .Nm rlogin . .Sh AMBIENTE La seguente variabile d'ambiente è utilizzata da .Nm rlogin : .Bl -tag -width TERM .It Ev TERM Determina il tipo di terminale utente. .El .Sh VEDERE ANCHE .Xr rsh 1 , .Xr kerberos 3 , .Xr krb_sendauth 3 , .Xr krb_realmofhost 3 .Sh HISTORY Il comando .Nm rlogin è apparso in .Bx 4.2 . .Sh BUG .Nm Rlogin sarà sostituito da .Xr telnet 1 nel prossimo futuro. .Pp More of the environment should be propagated. man-pages-it-2.80/man1/strings.10000750000175000000270000001762210442327622014620 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "STRINGS 1" .TH STRINGS 1 "05-08-2005" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" strings \- stampa le stringhe dei caratteri stampabili nei file. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" strings [\fB\-afov\fR] [\fB\-\fR\fImin-len\fR] [\fB\-n\fR \fImin-len\fR] [\fB\-\-bytes=\fR\fImin-len\fR] [\fB\-t\fR \fIradix\fR] [\fB\-\-radix=\fR\fIradix\fR] [\fB\-e\fR \fIencoding\fR] [\fB\-\-encoding=\fR\fIencoding\fR] [\fB\-\fR] [\fB\-\-all\fR] [\fB\-\-print\-file\-name\fR] [\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fB\-\-version\fR] \fIfile\fR... .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" Per ciascun \fIfile\fR dato, \s-1GNU\s0 \fBstrings\fR stampa la sequenza di caratteri stampabili lunga almeno 4 caratteri (o il numero dato con le opzioni sottostanti) ed è seguita da un carattere non stampabile. Per default esso stampa solo le stringhe dalle sezioni di file oggetto inizializzate e caricate; per altri tipi di file, esso stampa le stringhe dell'intero file. .PP \&\fBstrings\fR è utile principalmente per determinare i contenuti dei file non di testo. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" .IP "\fB\-a\fR" 4 .IX Item "-a" .PD 0 .IP "\fB\-\-all\fR" 4 .IX Item "--all" .IP "\fB\-\fR" 4 .IX Item "-" .PD Non fa lo scan solo delle sezioni di file oggetto non inizializzate e caricate; fa lo scan di tutti i file. .IP "\fB\-f\fR" 4 .IX Item "-f" .PD 0 .IP "\fB\-\-print\-file\-name\fR" 4 .IX Item "--print-file-name" .PD Stampa il nome del file prima di ciascuna stringa. .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Stampa un sommario dell'uo del programma sullo standard output ed esce. .IP "\fB\-\fR\fImin-len\fR" 4 .IX Item "-min-len" .PD 0 .IP "\fB\-n\fR \fImin-len\fR" 4 .IX Item "-n min-len" .IP "\fB\-\-bytes=\fR\fImin-len\fR" 4 .IX Item "--bytes=min-len" .PD Stampa sequenze di caratteri che siano almeno \fImin-len\fR caratteri lunghe, invece del default 4. .IP "\fB\-o\fR" 4 .IX Item "-o" Come \fB\-t o\fR. Alcune altre versioni di \fBstrings\fR hanno \fB\-o\fR che agisce invece come \fB\-t d\fR. Poiché non si può essere compatibili con entrambe le modalità, semplicemente ne scegliamo una. .IP "\fB\-t\fR \fIradix\fR" 4 .IX Item "-t radix" .PD 0 .IP "\fB\-\-radix=\fR\fIradix\fR" 4 .IX Item "--radix=radix" .PD Stampa l'offset dentro il file prima di ciascuna stringa. Il singolo carattere argomento specifica la base dell'offset\-\-\-\fBo\fR per ottale, \fBx\fR per esadecimale, o \fBd\fR per decimale. .IP "\fB\-e\fR \fIencoding\fR" 4 .IX Item "-e encoding" .PD 0 .IP "\fB\-\-encoding=\fR\fIencoding\fR" 4 .IX Item "--encoding=encoding" .PD Seleziona la codifica caratteri delle stringhe da trovare. I valore possibili per \fIencoding\fR sono: caratteri \fBs\fR = single\-7\-bit\-byte (\s-1ASCII\s0, \s-1ISO\s0 8859, ecc., default), caratteri \fBS\fR = single\-8\-bit\-byte, littleendian \fBb\fR = 16\-bit bigendian, \fBl\fR = 16\-bit, bigendian \fBB\fR = 32\-bit, littleendian \fBL\fR = 32\-bit. Utile per trovare grandi stringhe carattere. .IP "\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--target=bfdname" Specifica un formato di codice oggetto diverso dal proprio formato di default di sistema. .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Stampa il numero di versione programma sullo standard output ed esce. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIar\fR\|(1), \fInm\fR\|(1), \fIobjdump\fR\|(1), \fIranlib\fR\|(1), \fIreadelf\fR\|(1) e i campi Info per \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/vprint.10000644000175000000270000000263110667073006014450 0ustar frankie.\" Pagina di manuale minimale per vprint .\" Copyright 1998 (C) Dirk Eddelbuettel .TH VPRINT 1 "Novembre 1998" "Debian Project" "Debian GNU/Linux" .SH NOME vprint \- filtro di stampa per interrompere righe lunghe .SH SINTASSI .B vprint [ .I dimensioni ] [ .I file ] .SH DESCRIZIONE .B vprint è un filtro di stampa che permette di stampare un file che ha linee molto lunghe, facendo proseguire una riga lunga su un'altra pagina. E` stato scritto specificatamente per stampare un foglio di calcolo. Attualmente .B vprint fornisce un supporto incorporato per le stampanti HPdeskjet in modo Landscape (orizzontale). Tuttavia può essere usato con ogni altra stampante specificando il numero di righe e colonne. .SH ESEMPI .B vprint è stato scritto per il foglio di calcolo .B slsc, ma, probabilmente, può essere usato altrettanto bene con altri programmi. Per .BR slsc, scrivere qualcosa come set printer "| vprint -deskjet | lpr" nel file .I slsc.rc. Se non si dispone di una stampante deskjet, usare qualcosa come: set printer "| vprint 50x80 | lpr" In questo esempio si assume che la stampante abbia 50 righe e 80 colonne. .SH AUTORE John E. Davis. Traduzione e adattamenti in italiano a cura di Hugh Hartmann . Revisione a cura di Elisabetta Galli .SH "CURATORE DEBIAN GNU/LINUX" Dirk Eddelbuettel .SH "VEDERE ANCHE" .BR lpr (1), .BR slsc (1) man-pages-it-2.80/man1/ftp.10000750000175000000270000010125310442327622013712 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1985, 1989, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" aprile 2006 .\" .\" @(#)ftp.1 8.3 (Berkeley) 10/9/94 .\" .Dd 9 ottobre 1994 .Dt FTP 1 .Os BSD 4.2 .Sh NOME .Nm ftp .Nd .Tn ARPANET programma di trasferimento file .Sh SINTASSI .Nm ftp .Op Fl v .Op Fl d .Op Fl i .Op Fl n .Op Fl g .Op Ar host .Sh DESCRIZIONE .Nm Ftp è l'interfaccia utente verso lo standard .Tn ARPANET File Transfer Protocol. Il programma permette a un utente di trasferire file da e verso un sito di rete remoto. .Pp Possono essere specificate opzioni dalla linea di comando, o all'interprete dei comandi. .Bl -tag -width flag .It Fl v L'opzione verbose (prolisso) obbliga .Nm ftp a mostrare tutte le risposte dal server remoto, oltre a un rapporto sulle statistiche di trasferimento dati. .It Fl n Impedisce a .Nm ftp di tentare l'\*(Lqauto-login\*(Rq alla connessione iniziale. Se l'auto-login è abilitato, .Nm ftp controllerà nel file .Pa .netrc (vedere sotto) nella home directory dell'utente una voce che descriva un account sulla macchina remota. Se non esiste nessuna voce, .Nm ftp chiederà un nome di login per la macchina remota (quello predefinito è l'idfentità dell'utente sulla macchina locale), e, se necessario, chiederà una password e un account con i quali fare il login. .It Fl i Disattiva l'interfaccia interattiva durante i trasferimenti di file multipli. .It Fl d Abilita il debugging. .It Fl g Disabilita l'accorpamento dei nomi di file. .El .Pp L'host del client con cui .Nm ftp comunica può essere specificato sulla linea di comando. Se viene fatto questo .Nm ftp tenterà immediatamente di stabilire una connessione a un server .Tn FTP su questo host; altrimenti, .Nm ftp aprirà il suo interprete comandi e aspetterà istruzioni dall'utente. Quando .Nm ftp è in attesa di comandi dall'utente viene fornito il prompt .Ql ftp> all'utente. I seguenti comandi sono riconosciuti da .Nm ftp : .Bl -tag -width Fl .It Ic \&! Op Ar comando Op Ar argomenti Invoca una shell interattiva sulla macchina locale. Se ci sono argomenti, il primo è preso come comando da eseguire direttamente, con i rimanenti argomenti come suoi argomenti. .It Ic \&$ Ar nome-macro Op Ar argomenti Esegue la macro .Ar nome-macro che è stata definita con il comando .Ic macdef . Gli argomenti sono passati alla macro separatamente. .It Ic account Op Ar passwd Fornisce una password supplementare richiesta da un sistema remoto per accedere a risorse quando il logini viene completato con successo. Se non è incluso nessun argomento all'utente verrà chiesta una password account in una modalità di input senza eco. .It Ic append Ar file-locale Op Ar file-remoto Appende un file locale a un file sulla macchina remota. Se il .Ar file-remoto non viene specificato, è usato il nome del file locale per il nome del file remoto, dopo averlo alterato per eventuali settaggi .Ic ntrans o .Ic nmap . Il trasferimento file usa le impostazioni correnti per .Ic tipo , .Ic formato , .Ic modo , e .Ic struttura . .It Ic ascii Imposta il .Ic tipo di trasferimento file in .Tn ASCII . Questo è il tipo predefinito. .It Ic bell Fa in modo che venga attivata una suoneria dopo che ciascun comando di trasferimento file è stato completato. .It Ic binary Imposta il .Ic tipo di trasferimento file per supportare il trasferimento di dell'immagine binaria. .It Ic bye Termina la sessione .Tn FTP con il server remoto ed esce da .Nm ftp . Anche la fine di un file farà terminare la sessione e uscire. .It Ic case Cambia il modo di rilevazione delle maiuscole nel nome del file sul computer remoto durante i comandi .Ic mget . Quando .Ic case è on (il predefinito è off), i nomi di file sul computer remoto con tutte lettere maiuscole sono scritti nella directory locale con lettere minuscole. .It Ic \&cd Ar remote-directory Cambia la directory di lavoro sulla macchina remota in .Ar remote-directory . .It Ic cdup Cambia la directory di lavoro sulla macchina remota in quella di livello superiore alla directory di lavoro della macchina remota. .It Ic chmod Ar mode nome-file Cambia i permessi del file .Ar nome-file sul sistema remoto in .Ar mode . .It Ic close Termina la sessione .Tn FTP con il server remoto, e torna all'interprete dei comandi. Tutte le macro definite vengono cancellate. .It Ic \&cr Cambia il modo di estrazione del carattere di invio (carriage return) durante il recupero dei file di tipo ascii. I record sono indicati da una sequenza carriage return/linefeed durante il trasferimento di file ascii. Quando .Ic \&cr è on (la condizione predefinita), i caratteri invio sono estratti da questa sequenza per conformarsi al delimitatore di record .Ux che usa un singolo linefeed. I record su sistemi remoti .Pf non\- Ns Ux potrebbero contenere linefeed; quando viene effettuato un trasferimento di file ascii questi linefeed possono essere distinti da un delimitatore di record solo quando .Ic \&cr è off. .It Ic delete Ar file-remoto Cancella il file .Ar file-remoto sulla macchina remota. .It Ic debug Op Ar valore-debug cambia il modo di debug. Se viene specificato un .Ar valore-debug opzionale esso è usato per impostare il livello di debugging. Quando il debugging è on .Nm ftp stampa ciascun comando inviato alla macchina remota, preceduto dalla stringa .Ql \-\-> .It Xo .Ic dir .Op Ar directory-remota .Op Ar file-locale .Xc Stampa il contenuto della directory .Ar directory-remota , e, opzionalmente, mette l'output in .Ar file-locale . Se il prompt interattivo è on, .Nm ftp chiederà all'utente di verificare che l'ultimo argomento sia davvero il file locale destinato a ricevere l'output di .Ic dir . Se non è specificata alcuna directory, è usata la directory di lavoro corrente sulla macchina remota. Se non è specificato alcun file locale, o .Ar file-locale è .Fl , l'output va al terminale. .It Ic disconnect Un sinonimo per .Ar close . .It Ic form Ar formato Imposta il trasferimento file .Ic form a .Ar formato . Il formato predefinito è \*(Lqfile\*(Rq. .It Ic get Ar file-remoto Op Ar file-locale Recupera il .Ar file-remoto e lo memorizza sulla macchina locale. Se il nome del file locale non è specificato, gli viene dato lo stesso nome che ha sulla macchina remota, soggetto a alterazione dalle impostazioni correnti di .Ic maiuscole , .Ic ntrans , e .Ic nmap . Le impostazioni correnti per .Ic tipo , .Ic formato , .Ic modo , e .Ic struttura sono usate durante il trasferimento del file. .It Ic glob Cambia l'espansione del nome file per .Ic mdelete , .Ic mget e .Ic mput . Se il globbing è disattivato con .Ic glob , gli argomenti del nome del file sono presi letteralmente e non espansi. Il globbing per .Ic mput è fatto come in .Xr csh 1 . Per .Ic mdelete e .Ic mget , ciascun nome di file remoto è espanso separatamente sulla maccina remota e gli elenchi non vengono uniti. L'espansione di un nome directory probabilmente sarà differente dall'espansione del nome di un file ordinario: il risultato esatto dipende dal sistema operativo remoto e dal server ftp, e può venire prevista digitando .Ql mls file-remoti \- Nota: .Ic mget e .Ic mput non sono fatti per trasferire interi sottoalberi di directory di file. Questo può essere fatto trasferendo un archivio .Xr tar 1 del sottoalbero (in modo binario). .It Ic hash Op Ar dimensione Cambia la stampa del carattere hash (``#'') per ciascun blocco dati trasferito. Opzionalmente può essere specificata la .Ar dimensione di un blocco dati. Se non viene data, il valore predefinito è 1024 byte. .It Ic help Op Ar comando Stampa un messaggio informativo sul significato del .Ar comando . Se non viene dato alcun argomento, .Nm ftp stampa un elenco dei comandi noti. .It Ic idle Op Ar secondi Imposta il timer dell'inattività sul server remoto in .Ar secondi secondi. Se .Ar secondi viene omesso, viene stampato il timer corrente di inattività. .It Ic lcd Op Ar directory Cambia la directory di lavoro sulla macchina locale. Se non viene specificata alcuna .Ar directory viene usata la home directory dell'utente. .It Xo .Ic \&ls .Op Ar directory-remota .Op Ar file-locale .Xc Stampa un elenco dei contenuti di una directory sulla macchina remota. L'elenco include qualunque informazione dipendente dal sistema che il server sceglie di includere; per esempio, la maggior parte dei sistemi .Ux produrrà output dal comando .Ql ls \-l . (Vedere anche .Ic nlist . ) Se .Ar directory-remota non viene specificata viene usata la directory di lavoro corrente. Se il prompt interattivo è attivo, .Nm ftp chiederà all'utente di verificare che l'ultimo argomento sia davvero il file locale destinato a ricevere l'output di .Ic \&ls . se non viene specificato alcun file locale, o se .Ar file-locale è .Sq Fl , l'output è inviato al terminale. .It Ic macdef Ar nome-macro Definisce una macro. Le linee successive sono memorizzate come macro .Ar nome-macro ; una linea null (caratteri newline consecutivi in un file o caratteri invio dal terminale) termina il modo inserimento macro. C'è un limite di 16 macro e 4096 caratteri totali in tutte le macro definite. Le macro rimangono definite fino a quando viene eseguito un comando .Ic close . Il processore macro interpreta `$' e `\e' come caratteri speciali. Un `$' seguito da un numero (o numberi) è sostituito dal corrispondente argomento sull'invocazione della macro nella linea di comando. Un `$' seguito da un `i' segnala al processore macro che l'esecuzione della macro deve venire ripetuta. Al primo passaggio `$i' è sostituita dal primo argomento sull'invocazione della macro nella linea di comando, al secondo passaggio è sostituita dal secondo argomento, e così via. Una `\e' seguita da qualunque carattere è sostituita da quel carattere. Usare la `\e' per impedire il trattamento speciale di `$'. .It Ic mdelete Op Ar file-remoti Cancella i .Ar file-remoti sulla macchina remota. .It Ic mdir Ar file-remoti file-locale Come .Ic dir , tranne che possono essere specificati più file remoti. Se il prompt interattivo è attivo, .Nm ftp chiederà all'utente di verificare che l'ultimo argomento sia davvero il file locale destinato a ricevere l'output di .Ic mdir . .It Ic mget Ar file-remoti Espande i .Ar file-remoti sulla macchina remota ed esegue un .Ic get per ciascun nome file che viene prodotto. Vedere .Ic glob per maggiori dettagli sull'espansione dei nomi di file. I nomi di file risultanti verranno quindi processati in accordo con le impostazioni .Ic case , .Ic ntrans , e .Ic nmap . I file sono trasferiti nella directory di lavoro locale, che può essere cambiata con .Ql lcd directory ; nuove directory locali popssono essere create con .Ql "\&! mkdir directory" . .It Ic mkdir Ar nome-directory Crea una directory sulla macchina remota. .It Ic mls Ar file-remoti file-locale Come .Ic nlist , con la differenza che possono essere specificati più file remoti, e che il .Ar file-locale deve essere specificato. Se il prompt interattivo è attivato .Nm ftp chiederà all'utente di verificare che l'ultimo argomento sia veramente il file locale di destinazione che deve ricevere l'output di .Ic mls . .It Ic mode Op Ar nome-modo Imposta il .Ic mode del trasferimento file su .Ar nome-modo . Il modo predefinito è \*(Lqstream\*(Rq mode. .It Ic modtime Ar nome-file Mostra l'ultima ora di modifica del file sulla macchina remota. .It Ic mput Ar file-locali Espande i caratteri jolly nell'elenco di file locali dati come argomenti ed esegue un .Ic put per ciascun file nell'elenco risultante. Vedere .Ic glob per i dettagli sull'espansione dei nomi di file. I nomi di file risultanti verranno quindi processati in accordo con le impostazioni .Ic ntrans e .Ic nmap . .It Ic newer Ar nome-file Preleva il file solo se la data di modifica del file remoto è più recente di quella del file sul sistema corrente. Se il file non esiste sul sistema corrente il file remoto è considerato .Ic newer . Altrimenti questo comando è identico a .Ar get . .It Xo .Ic nlist .Op Ar directory-remota .Op Ar file-locale .Xc Stampa un elenco dei file in una directory sulla macchina remota. Se .Ar directory-remota non viene specificata, viene usata la directory di lavoro corrente. Se il prompt interattivo è attivato .Nm ftp chiederà all'utente di verificare che l'ultimo argomento sia veramente il file locale di destinazione che deve ricevere l'output di .Ic nlist . Se non viene specificato alcun file locale, o se .Ar file-locale è .Fl , l'output è inviato al terminale. .It Ic nmap Op Ar inpattern outpattern Attiva o disattiva il meccanismo di mappatura del nome file. Se non viene specificato alcun argomento il meccanismo di mapatura del nome file viene disattivato. Se vengono specificati degli argomenti i nomi di file remoti sono mappati durante i comandi .Ic mput e i comandi .Ic put dati senza aver specificato alcun nome di file remoto di destinazione. Se vengono specificati degli argomenti li nomi di file locali sono mappati durante i comandi .Ic mget e .Ic get dati senza aver specificato alcun nome di file remoto di destinazione. Questo comando è utile quando ci si connette a un computer remoto .No non\- Ns Ux con differenti convenzioni o pratiche sui nomi di file. La mappatura segue lo schema impostato da .Ar inpattern e .Ar outpattern . .Op Ar Inpattern è un modello per i nomi di file in ingresso (che potrebbero essere già stati processati in accordo con le impostazioni .Ic ntrans e .Ic case ). Il template delle variabili è ottenuto includendo le sequanze `$1', `$2', ..., `$9' in .Ar inpattern . Usare `\\' per impedire questo speciale trattamento del carattere `$'. Tutti gli altri caratteri sono trattati letteralmente, e sono usati per determinare i valori delle variabili .Ic nmap .Op Ar inpattern . Per esempio, dato .Ar inpattern $1.$2 e il nome del file remoto "mydata.data", $1 avrebbe il valore "mydata", e $2 avrebbe il valore "data". .Ar outpattern determina i nomi di file mappati risultanti. Le sequenze `$1', `$2', ...., `$9' sono sostituite da qualunque valore risultante dal modello .Ar inpattern . La sequenza `$0' è sostituita dal nome di file originale. Inoltre, la sequenza .Ql Op Ar seq1 , Ar seq2 è sostituita da .Op Ar seq1 se .Ar seq1 non è una stringa null; altrimenti è sostituita da .Ar seq2 . Per esempio, il comando .Pp .Bd -literal -offset indent -compact nmap $1.$2.$3 [$1,$2].[$2,file] .Ed .Pp produrrà in uscita il nome di file "myfile.data" per i nomi di file di input "myfile.data", e "myfile.data.old", "myfile.file" per i nomi di file di input "myfile", e "myfile.myfile" per i nomi di file di input ".myfile". In .Ar outpattern , possono essere inclusi degli spazi, come nell'esempio: `nmap $1 sed "s/ *$//" > $1' . Usare il carattere `\e' per impedire il trattamento speciale dei caratteri `$','[','[', e `,'. .It Ic ntrans Op Ar inchars Op Ar outchars Attiva o disattiva il meccanismo di traduzione caratteri del nome file. Se non viene specificato alcun argomento il meccanismo di traduzione caratteri del nome file viene disattivato. Se vengono specificati degli argomenti i caratteri nei nomi di file remoti sono tradotti durante i comandi .Ic mput e .Ic put inseriti senza aver specificato un nome di file remoto di destinazione. Se vengono specificati degli argomenti, i caratteri nei nomi di file locali vengono tradotti durante i comandi .Ic mget e .Ic get inseriti senza aver specificato un nome di file locale di destinazione. Questo comando è utila quando ci si connette a un computer remoto .No non\- Ns Ux con convenzioni o pratiche differenti sui nomi di file. I caratteri in un nome di file che corrispondano a un carattere in .Ar inchars sono sostituiti con il corrispondente carattere in .Ar outchars . Se la posizione del carattere in .Ar inchars è oltre la lunghezza di .Ar outchars , il carattere è cancellato dal nome del file. .It Ic open Ar host Op Ar port Stabilisce una connessione al server .Ar host .Tn FTP specificato. Può essere fornito un numero di porta opzionale, nel qual caso, .Nm ftp tenterà di contattare un server .Tn FTP a quella porta. Se l'opzione .Ic auto-login è on (default), .Nm ftp tenterà anche di fare il log automaticamente dell'utente al server .Tn FTP (vedere sotto). .It Ic passive Commuta sulla modalità passiva. Se il modo passivo è attivato (default è off), il client ftp invierà un comando .Dv PASV per tutte le connessioni dati invece del solito comando .Dv PORT . Il comando .Dv PASV richiede che il server remoto apra una porta per la connessione dati e restituisca l'indirizzo di tale porta. Il server remoto rimane in ascolto su questa porta e il client si connette ad essa. Quando si usa il più tradizionale comando .Dv PORT il client rimane in ascolto su una porta e invia quell'indirizzo al server remoto, che si connette ad essa. Il modo passivo è utila quando si usa .Nm ftp attraverso un router gateway o un host che controlla la direzionalità del traffico. (Notare che sebbene i server ftp debbano supportare il comando .Dv PASV secondo RFC 1123, alcuni non lo fanno). .It Ic prompt Attiva il prompt interattivo. Il prompt interattivo avviene durante trasferimenti di file multipli per permettere all'utente di individuare selettivamente o archiviare i file. Se il prompt è disattivato (default è on), qualunque comando .Ic mget o .Ic mput trasferirà tutti i file, e qualunque comando .Ic mdelete cancellerà tutti i file. .It Ic proxy Ar ftp-command Esegue un comando ftp su una connessione di controllo secondaria. Questo comando permette la connessione simultanea a due server ftp remoti per trasferire file tra i due server. Il primo comando .Ic proxy deve essere un .Ic open , per stabilire la connessione di controllo secondaria. Inserire il comando "proxy ?" per vedere altri comandi ftp eseguibili sulla connessione secondaria. I seguenti comandi agiscono diversamente quando preceduti da .Ic proxy : .Ic open non definirà nuove macro durante il processo di auto-login, .Ic close non cancellerà le definizioni di macro esistenti, .Ic get e .Ic mget trasferiscono file dall'host sulla connessione di controllo primaria all'host sulla connessione di controllo secondaria, e .Ic put , .Ic mput , e .Ic append trasferiscono file dall'host sulla connessione di controllo secondaria all'host sulla connessione di controllo primaria. I trasferimenti di file di terze parti dipendono dal supporto del comando .Dv PASV del protocollo ftp da parte del server sulla connessione di controllo secondaria. .It Ic put Ar file-locale Op Ar file-remoto Archivia un file locale sulla macchina remota. Se .Ar file-remoto non viene specificato viene usato il nome del file locale, dopo un processamento in accordo con eventuali impostazioni .Ic ntrans o .Ic nmap nel nome del file remoto. Il trasferimento file usa le impostazioni correnti per .Ic tipo , .Ic formato , .Ic modo , e .Ic struttura . .It Ic pwd Stampa il nome della directory di lavoro corrente sulla macchina remota. .It Ic quit Un sinonimo per .Ic bye . .It Ic quote Ar arg1 arg2 ... Gli argomenti specificati vengono inviati alla lettera al server .Tn FTP remoto. .It Ic recv Ar file-remoto Op Ar file-locale Un sinonimo di get. .It Ic reget Ar file-remoto Op Ar file-locale Reget agisce come get, con la differenza che .Ar file-locale esiste ed è più piccolo di .Ar file-remoto , .Ar file-locale si presume che sia una copia trasferita parzialmente di .Ar file-remoto e il trasferimento è continuato dal punto di interruzione apparente. Questo comando è utile quando si trasferiscono file molto grandi su reti soggette a interruzioni delle connessioni. .It Ic remotehelp Op Ar nome-comando Richiede al server .Tn FTP remoto. Se viene specificato un .Ar nome-comando anche esso viene fornito al server. .It Ic remotestatus Op Ar nome-file Senza argomenti mostra lo stato della macchina remota. Se viene specificato .Ar nome-file mostra lo stato di .Ar nome-file sulla macchina remota. .It Xo .Ic rename .Op Ar da .Op Ar a .Xc Rinomina il file .Ar da sulla macchina remota, al file .Ar a . .It Ic reset Cancella la coda di replica. Questo comando ri-sincronizza la sequenza command/reply con il server ftp remoto. La ri-sincronizzazione può essere necessaria in seguito a una violazione del protocollo ftp da parte del server remoto. .It Ic restart Ar marker Riavvia gli immediatamente successivi .Ic get o .Ic put al .Ar marker indicato. Su sistemi .Ux marker è normalmente un byte offset nel file. .It Ic rmdir Ar nome-directory Cancella una directory sulla macchina remota. .It Ic runique Fa archiviare i file sul sistema locale con nomi di file unici. Se un file esiste già con un nome uguale a quello del file locale di destinazione per un comando .Ic get o .Ic mget al nome viene aggiunto un ".1". Se il nome risultante corrisponde ad un altro file esistente, al nome originale viene aggiunto un ".2". Se questo processo continua fino a ".99" viene stampato un messaggio di errore, e il trasferimento non avviene. Il nome di file unico generato verrà riportato. Notare che .Ic runique non influenzerà i nomi di file localil generati tramite un comoando shell (vedere sotto). Il valore predefinito è off. .It Ic send Ar file-locale Op Ar file-remoto Un sinonimo per put. .It Ic sendport Cambia l'uso dei comandi .Dv PORT . Per default .Nm ftp tenterà di usare un comando .Dv PORT quando stabilisce una connessione per ciascun trasferimento dati. L'uso dei comandi .Dv PORT può prevenire ritardi quando si eseguono trasferimenti multipli di file. Se il comando .Dv PORT fallisce, .Nm ftp userà la porta dati predefinita. Quando l'uso dei comandi .Dv PORT è disabilitato, non verrà fatto nessun tentativo di usare comandi .Dv PORT per ciascun trasferimento dati. Questo è utile per certe implementazioni .Tn FTP che ignorano i comandi .Dv PORT ma, scorrettamente, indicano che sno stati accettati. .It Ic site Ar arg1 arg2 ... Gli argomenti specificati sono inviati, letteralmente, al server .Tn FTP remoto come comando .Dv SITE . .It Ic size Ar nome-file Restituisce la dimensione del .Ar nome-file sulla macchina remota. .It Ic status Mostra lo stato corrente di .Nm ftp . .It Ic struct Op Ar nome-struttura Imposta la .Ar struttura del trasferimento file a .Ar nome-struttura . By default \*(Lqstream\*(Rq structure is used. .It Ic sunique Attiva l'archiviazione dei file sulla macchina remota sotto nomi di file unici. Il ftp remoto deve supportare il comando .Dv STOU del protocollo ftp per un completamento valido. Il server remoto riporterà il nome unico. Il valore predefinito è off. .It Ic system Mostra il tipo di sistema operativo funzionante sulla macchina remota. .It Ic tenex Imposta il tipo di trasferimento fil a quello necessario per parlare a macchine .Tn TENEX . .It Ic trace Attiva il tracciamento dei pacchetti. .It Ic type Op Ar nome-tipo Imposta il parametro .Ic type di trasferimento file in .Ar nome-tipo . Se non è specificato alcun tipo, è stampato il tipo corrente. Il tipo predefinito è network .Tn ASCII . .It Ic umask Op Ar newmask Imposta la umask predefinita sul server remoto in .Ar newmask . Se .Ar newmask è omessa viene stampata la umask corrente. .It Xo .Ic user Ar nome-utente .Op Ar password .Op Ar account .Xc Identifica se stessi sul server .Tn FTP remoto. Se la .Ar password non è specificata e il server la richiede, .Nm ftp la ciederà all'utente (dopo aver disabilitato l'echo locale). Se non è specificato alcun campo .Ar account e il server .Tn FTP lo richiede, verrà chiesto all'utente. Se è specificato un campo .Ar account un comando account verrà fornito al server remoto dopo che la sequenza di login è completata se il server remoto non ha richiesto il login. A meno che .Nm ftp sia invocato con \*(Lqauto-login\*(Rq disabilitato, questo processo è fatto automaticamente alla connessione iniziale al server .Tn FTP . .It Ic verbose Attiva il modo verbose. Nel modo verbose, tutte le risposte dal server .Tn FTP sono mostrate all'utente. In aggiunta se verbose è attivo, quando un trasferimento di file viene completato vengono riportate statistiche riguardanti l'efficienza del trasferimento. Per default, verbose è attivo. .It Ic ? Op Ar comando Un sinonimo per help. .El .Pp Gli argomenti del comando che contengono spazi possono essere virgolettati con virgolette di tipo `"'. .Sh ABORTIRE UN TRASFERIMENTO DI FILE Per abortire un trasferimento file usare il tasto di interruzione del terminale (solitamente Ctrl-C). I trasferimenti in invio verranno immediatamente arrestati. I trasferimenti in ricezione verranno arrestati inviando un comando del protocollo ftp .Dv ABOR al server remoto, e scartando ogni ulteriore dato ricevuto. La velocità con cui questo viene ottenuto dipende dal supporto del server remoto per il processamento di .Dv ABOR . Se il server remoto non supporta il comando .Dv ABOR il prompt .Ql ftp> non apparirà fino a quando il server remoto ha completato l'invio del file richiesto. .Pp La sequenza di tasti di interruzione del terminale verrà ignorata quando .Nm ftp ha completato un qualunque processamento locale ed è in attesa di una risposta dal server remoto. Il processo ABOR descritto sopra, o anche comportamenti inattesi del server remoto, incluse violazioni del protocollo ftp, possono causare un forte rallentamento in questa modlità. Se il rallentamento è il risultato di un comportamento inatteso del server remoto, il programma .Nm ftp locale deve essere terminato manualmente. .Sh CONVENZIONI SUL NOME DEI FILE I file specificati come argomenti nei comandi .Nm ftp sono profcessati in accordo alle seguenti regole. .Bl -enum .It Se è specificato il nome file .Sq Fl è usato .Ar stdin (per leggere) o .Ar stdout (per scrivere). .It Se il primo carattere del nome del file è .Sq \&| , il resto dell'argomento è interpretato come comando shell. .Nm Ftp aper quindi una nuova shell, usando .Xr popen 3 con l'argomento fornito, e legge (scrive) dall'stdout (stdin). Se il comando shell include spazi, l'argomento deve essere virgolettato; es. \*(Lq" ls -lt"\*(Rq. Un esempio particolarmente utile di questo meccanismo è: \*(Lqdir more\*(Rq. .It Se falliscono i controlli precedenti, se il ``globbing'' è abilitato, i nomi dei file locali sono espansi secondo le regole usati in .Xr csh 1 ; vedere il comando .Ic glob . se il comando .Nm ftp aspetta un singolo file locale (es. .Ic put ) , è usato solo il primo nome di file generato dall'operazione di "globbing". .It Per i comandi .Ic mget e .Ic get con i nomi dei file locali non specificati, il nome file locale è il nome del file remoto, che può venire alterato da un'impostazione .Ic case , .Ic ntrans , o .Ic nmap . Il nome file risultante può quindi essere alterato se .Ic runique è attivo. .It Per i comandi .Ic mput e .Ic put con i nomi dei file remoti non specificati, il nome file remoto è il nome del file locale, che può venire alterato da un'impostazione .Ic ntrans o .Ic nmap . Il nome file risultante può quindi essere alterato se .Ic sunique è attivo. .El .Sh PARAMETRI DI TRASFERIMENTO FILE La specifica di FTP specifica molti parametri che possono impattare su un trasferimento file. Il .Ic tipo può essere uno tra \*(Lqascii\*(Rq, \*(Lqimage\*(Rq (binary), \*(Lqebcdic\*(Rq, and \*(Lqlocal byte size\*(Rq (di solito per .Tn PDP Ns -10's e .Tn PDP Ns -20's ). .Nm Ftp supporta i tipi di trasferimento file ascii e image, più una dimensione del byte locale di 8 per i modi di trasferimento .Ic tenex . .Pp .Nm Ftp supporta solo i valori predefiniti per i parametri di trasferimento file rimanenti: .Ic mode , .Ic form , e .Ic struct . .Sh IL FILE .netrc Il file .Pa .netrc contiene informazioni di login e inizializzazione usate dal processo di auto-login. Esso risiede nella home directory dell'utente. Vengono riconosciuti i seguenti token; essi devono essere separati da spazi, tabulazioni, o new-line: .Bl -tag -width password .It Ic machine Ar name Identifica il .Ar nome di una macchina remota. Il processo di auto-login cerca nel file .Pa .netrc un token .Ic machine che corrisponda alla macchina remota specificata nella linea di comando .Nm ftp o come un argomento del comando .Ic open . Quando viene trovata la corrispondenza i successivi token .Pa .netrc sono processati, arrestandosi quando viene raggiunta la fine del file o viene incontrata un altra .Ic macchina o un token .Ic default . .It Ic default Questo è la stessa cosa di .Ic machine .Ar name con la differenza che .Ic default corrisponde a qualunque nome. Può esserci solo un token .Ic default, e deve essere dopo tutti i token .Ic machine . Questo di solito è usato come: .Pp .Dl default login anonymous password user@site .Pp dando così all'utente un login ftp anonimo .Ar automatico alle maccine non specificate in .Pa .netrc . Questo può essere sovrascritto usando il flag .Fl n per disabilitare l'auto-login. .It Ic login Ar nome Identifica un utente swulla macchina remota. Se questo token è presente, il processo di auto-login inizierà un login usando il .Ar nome specificato. .It Ic password Ar string Fornisce una password. Se questo token è presente, il processo di auto-login fornirà la stringa specificata se il server remoto richiede una password come parte del processo di login. Notare che se questo token è presente nel file .Pa .netrc per qualunque utente che non sia .Ar anonymous , .Nm ftp abortirà il processo di auto-login se .Pa .netrc non è leggibile da nessuno a parte l'utente. .It Ic account Ar string Fornisce una password addizionale per l'account. Se questo token è presente, il processo di auto-login fornirà la stringa specificata se il server remoto richiede una password aggiuntiva per l'account, o il processo di auto-login inizierà un comando .Dv ACCT se non lo fa. .It Ic macdef Ar nome Definisce una macro. Questo token funziona come le funzioni dei comandi .Nm ftp .Ic macdef . Una macro è definita con il nome specificato; il suo contenuto inizia con la successiva linea di .Pa .netrc e continua fino a quando incontra una linea null (caratteri new-line consecutivi). Se è definita una macro chiamata .Ic init essa è automaticamente eseguita come ultimo passo nel processo di auto-login. .El .Sh AMBIENTE .Nm Ftp utilizza le seguenti variabili d'ambiente. .Bl -tag -width Fl .It Ev HOME Locazione predefinita di un file .Pa .netrc se ne esiste uno. .It Ev SHELL Shell predefinita. .El .Sh VEDERE ANCHE .Xr ftpd 8 .Sh STORIA Il comando .Nm ftp è apparso in .Bx 4.2 . .Sh BACHI La corretta esecuzione di molti comandi dipende dall'ambiente appropriato del server remoto. .Pp E' stato corretto un errore nel trattamento dei caratteri di invio nel codice del trasferimento in modo ascii in .Bx 4.2 Questa correzione può comportare trasferimenti scorretti di file binari da e verso server .Bx 4.2 usando il tipo ascii. Evitare questo problema usando il tipo immagine binaria. man-pages-it-2.80/man1/ldd.10000644000175000000270000000473510634061776013705 0ustar frankie.\" Copyright 1995-2000 David Engel (david@ods.com) .\" Copyright 1995 Rickard E. Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Copyright 2000 Ben Collins (bcollins@debian.org) .\" Redone for GLibc 2.2 .\" Copyright 2000 Jakub Jelinek (jakub@redhat.com) .\" Corrected. .\" Most of this was copied from the README file. .\" Do not restrict distribution. .\" May be distributed under the GNU General Public License .\" .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.37 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.41 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" .TH LDD 1 "30 ottobre 2000" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME ldd \- stampa le dipendenze delle librerie condivise .SH SINTASSI .B ldd .RB [OPZIONE]... FILE... .SH DESCRIZIONE .B ldd stampa le librerie condivise richieste da ciascun programma o libreria condivisa specificata sulla lnea di comando. .SH OPZIONI .TP .B \-\-version Stampa il numero di versione di .BR ldd . .TP .B \-v\ \-\-verbose Stampa tutte le informazioni, inclusa ad es. la versione. .TP .B \-u\ \-\-unused Stampa le dipendenze dirette inutilizzate. (A partire da glibc 2.3.4.) .TP .B \-d\ \-\-data\-relocs Effettua rilocazioni e riporta ogni oggeto mancante (solo ELF). .TP .B \-r\ \-\-function\-relocs Effettua rilocazioni sia per oggetti dati che per funzioni, e riporta tutti gli oggetti o funzioni mancanti (solo ELF). .TP .B \-\-help Informazioni sull'uso. .SH NOTE La versione standard di .B ldd viene con glibc2. Libc5 veniva con una versione più vecchia, ancora presente in alcuni sistemi. Le lunghe opzioni non sono supportate dalla versione libc5. D'alra parte la versione glibc2 non supporta .B \-V ed ha solo l'equivalente .BR \-\-version . .LP La versione libc5 di questo programma userà il nome esatto di una libreria data sulla linea di comand quando contiene un '/'; altrimenti essa cerca la libreria nelle locazioni standard. Per eseguirla su una libreria condivisa nella directory corrente, premettere al nome "./". .SH BACHI .B ldd non funziona con librerie condivise a.out. .PP .B ldd non funziona con alcuni programmi a.out molto vecchi, che sono stati costruiti prima che il supporto di .B ldd fosse aggiunto alle release del compilatore. Se si usa .B ldd in uno di questi programmi il programma tenterà di funzionare \fIargc\fP = 0 e i risultati saranno non prevedibili. .\" .SH AUTHOR .\" David Engel. .\" Roland McGrath and Ulrich Drepper. .SH VEDERE ANCHE .BR ld.so (8), .BR ldconfig (8) man-pages-it-2.80/man1/psc.10000644000175000000270000000534010673315315013712 0ustar frankie.\" $Revision: 6.21 $ .TH PSC\ 6.21\ 1 .SH NOME psc \- prepara i file sc .SH SINTASSI .B psc [ .I -fLkrSPv ] [ .I -s cella ] [ .I -R n ] [ .I -C n ] [ .I -n n ] [ .I -d c ] .SH DESCRIZIONE .I Psc si usa per preparare dati per l'input al foglio di calcolo .I sc(1). Esso accetta dati ascii normali sullo standard input. Lo standard output è un file .I sc. Senza alcuna opzione, .I psc inizia il foglio di calcolo nella cella A0. Le stringhe sono allineate a destra. Tutti i dati su una linea sono inseriti sulla stessa riga; ogni nuova linea di input determina un incremento di una riga nell'output. I delimitatori predefiniti sono il tab e lo spazio. I formati delle colonne sono impostati ad un valore maggiore rispetto al numero di caratteri richiesto per contenere il valore più grande presente nella colonna. Opzioni: .IP "\-f" Omette il calcolo della larghezza della colonna. Questa opzione serve per preparare i dati da unire a quelli di un foglio di calcolo esistente. Se l'opzione non è specificata, le larghezze della colonna calcolate per i dati letti da .I psc sovrascriveranno quelli già impostati nel foglio di calcolo esistente. .IP "\-L" Allinea a sinistra le stringhe. .IP "\-k" Tiene tutti i delimitatori. Questa opzione produce un cambiamento nella cella di output su ogni nuovo delimitatore incontrato nel flusso di dati di input. L'azione predefinita è di condensare delimitatori multipli in uno, così che la cella cambia solo una volta per ogni oggetto di dati in input. .IP "\-r" I dati in output sono ordinati prima per riga poi per colonna. Per un input consistente di una singola colonna, questa opzione provocherà un output di una riga con colonne multiple invece di un foglio di calcolo con una singola colonna. .IP "\-s cella" Inizia l'angolo in alto a sinistra del foglio di calcolo in .I cella. Per esempio, .I "-s B33" organizzerà i dati di output in modo che il foglio di calcolo inizi dalla colonna B, riga 33. .IP "\-R n" Incrementa di .I n ogni nuova riga di output. .IP "\-C n" Incrementa di .I n ogni nuova colonna di output. .IP "\-n n" Produce un output di .I n righe prima di avanzare alla colonna successiva. Questa opzione è usata quando l'input è organizzato in un singola colonna e il foglio di calcolo consiste di colonne multiple, ognuna delle quali deve essere lunga .I n. .IP "\-d c" Usa il singolo carattere .I c come delimitatore tra i campi di input. .IP "\-P" Solo numeri piani. Un campo è un numero solo quando non c'è imbeded [-+eE]. .IP "\-S" Tutti i numeri sono stringhe. .IP "\-v" Stampa sullo schermo la versione di psc .SH VEDERE ANCHE sc(1) .SH AUTORE Robert Bond Traduzione e adattamenti in Italiano a cura di Hugh Hartmann . Revisione a cura di Elisabetta Galli man-pages-it-2.80/man1/rcp.10000750000175000000270000001112110442327622013677 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1983, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da inetutils-1.4.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" @(#)rcp.1 8.1 (Berkeley) 5/31/93 .\" .Dd 31 maggio 1993 .Dt RCP 1 .Os BSD 4.3r .Sh NAME .Nm rcp .Nd fa una copia remota di un file .Sh SINTASSI .Nm rcp .Op Fl Kpx .Op Fl k Ar realm .Ar file1 file2 .Nm rcp .Op Fl Kprx .Op Fl k Ar realm .Ar file ... .Ar directory .Sh DESCRIZIONE .Nm Rcp copia file tra macchine. Ciascun argomento .Ar file o .Ar directory può essere un nome di file remoto nella forma ``rname@rhost:path'', o il nome di un file locale (non contenente i caratteri `:', o `/' prima di `:'). .Pp .Bl -tag -width flag .It Fl K L'opzione .Fl K disattiva tutte le autenticazioni Kerberos. .It Fl k L'opzione .Fl k richiede .Nm rcp per ottenere biglietti per l'host remoto nel regno .Ar realm invece del regno dell'host remoto determinato da .Xr krb_realmofhost 3 . .It Fl p L'opzione .Fl p fa sì che .Nm rcp tenti di preservare (duplicare) nele proprie copie gli orari di modifica e i premessi del file sorgente, ignorando la .Ar umask . Per default permessi e proprietario di .Ar file2 sono preservati se essi esistono giù; altrimenti vengono usati i permessi del file sorgente modificati dalla .Xr umask 2 sull'host di destinazione. .It Fl r Se qualunque dei file sorgenti è una directory, .Nm rcp copia ciascun sottoalbero collegato a tale nome; in questo caso la destinazione deve essere una directory. .It Fl x L'opzione .Fl x attiva la cifratura .Tn DES per tutti i dati passati da .Nm rcp . Questo può avere un impatto sul tempo di risposta e sull'utilizzo della .Tn CPU ma fornisce una maggiore sicurezza. .El .Pp Se .Ar path non è un nome di percorso completo esso è interpretato relativamente alla directory di login dell'utente specificato .Ar ruser su .Ar rhost , o il proprio nome utente corrente se non è specificato nessun altro nome utente remoto. Un .Ar path su un host remoto può essere virgolettato (usando \e, ", o \(aa) in modo che i metacaratteri siano interpretati remotamente. .Pp .Nm Rcp non chiede password; esso realizza l'esecuzione remota attraverso .Xr rsh 1 , e richiede la stessa autorizzazione. .Pp .Nm Rcp maneggia copie di terze parti, dove nè i file sorgente nè i file destinzaione sono sulla macchina corrente. .Sh VEDERE ANCHE .Xr cp 1 , .Xr ftp 1 , .Xr rsh 1 , .Xr rlogin 1 .Sh STORIA Il comando .Nm rcp è apparso nella .Bx 4.2 . La versione di .Nm rcp descritta qui è stata reimplementata con Kerberos in .Bx Reno 4.3 . .Sh BUG Non rileva tutti i casi in cui la destinazione di una copia può essere un file nei casi in cui solo una directory può essere legale. .Pp Se confuso da qualunque output generato da comandi in un file .Pa \&.login , .Pa \&.profile , o .Pa \&.cshrc sull'host remoto. .Pp Nome hnost e utente destinatario devono essere specificati come ``rhost.rname'' quando sulla macchina destinataria funzione la versione .Bx 4.2 di .Nm rcp . man-pages-it-2.80/man1/rsh.10000750000175000000270000001204610442327622013716 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1983, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da inetutils-1.4.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" @(#)rsh.1 8.2 (Berkeley) 4/29/95 .\" .Dd 29 aprile 1995 .Dt RSH 1 .Os BSD 4.2 .Sh NOME .Nm rsh .Nd shell remota .Sh SINTASSI .Nm rsh .Op Fl Kdnx .Op Fl k Ar realm .Op Fl l Ar username .Ar host .Nm rsh .Op Fl Kdnx .Op Fl k Ar realm .Ar username@host .Op command .Sh DESCRIZIONE .Nm Rsh esegue .Ar comandi sull' .Ar host . .Pp .Nm Rsh copia il suo standard input sul comando remoto, lo standard output del comando remoto sul suo standard output, e lo standard error del comando remoto sul suo standard error. I segnali di interrupt, quit e terminate sono propagati al comando remoto; .Nm rsh nrmalmente termina quando termina il comando remoto. Le opzioni sono le seguenti: .Bl -tag -width flag .It Fl K L'opzione .Fl K disattiva l'autenticazione Kerberos. .It Fl d L'opzione .Fl d attiva il socket debugging (usando .Xr setsockopt 2 ) sui socket .Tn TCP usati per la comunicazione con l'host remoto. .It Fl k L'opzione .Fl k fa sì che .Nm rsh ottenga ticket per l'host remoto in .Ar realm invece di ottenerlo come determinato da .Xr krb_realmofhost 3 . .It Fl l Per default, il nome utente remoto è lo stesso del nome utente locale. L'opzione .Fl l o il formato .Pa username@host permette la specificazione del nome remoto. E' usata l'autenticazione Kerberos, e l'autorizzazione è determinata come in .Xr rlogin 1 . .It Fl n L'opzione .Fl n redirige l'input dal dispositivo speciale .Pa /dev/null (vedere la sezione .Sx BUG di questa pagine manuale). .It Fl x L'opzione .Fl x attiva la cifratura .Tn DES per tutti i dati scambiati. Questo potrebbe introdurre un ritardo significativo nel tempo di risposta. .El .Pp Se non viene specificato alcun .Ar comando il login sull'host remoto avverrà usando .Xr rlogin 1 . .Pp I metacaratteri shell che non sono quotati sono interpretati sulla macchina locale, mentre i metacaratteri quotati sono interpretati sulla macchina remota. Per esempio, il comando .Pp .Dl rsh otherhost cat remotefile >> localfile .Pp appende il file remoto .Ar remotefile al file locale .Ar localfile , mentre .Pp .Dl rsh otherhost cat remotefile \&">>\&" other_remotefile .Pp appende .Ar remotefile a .Ar other_remotefile . .\" .Pp .\" Many sites specify a large number of host names as commands in the .\" directory /usr/hosts. .\" If this directory is included in your search path, you can use the .\" shorthand ``host command'' for the longer form ``rsh host command''. .Sh FILE .Bl -tag -width /etc/hosts -compact .It Pa /etc/hosts .El .Sh VEDERE ANCHE .Xr rlogin 1 , .Xr kerberos 3 , .Xr krb_sendauth 3 , .Xr krb_realmofhost 3 .Sh HISTORY Il comando .Nm rsh è apparso nella .Bx 4.2 . .Sh BUG Se si sta usando .Xr csh 1 e si mette un .Nm rsh in background senza redirigere il suo input fuori dal terminale, esso si bloccherà anche se non viene postata nessuna lettura dal comando remoto. Se non si desidera nessun input si può redirigere l'input di .Nm rsh verso .Pa /dev/null usando l'opzione .Fl n . .Pp Non si può eseguire un comando interattivo (come .Xr rogue 6 o .Xr vi 1 ) usando .Nm rsh ; usare invece .Xr rlogin 1 . .Pp I segnali di stop arrestano solo il processo di .Nm rsh locale; ciò è intuitivamente sbagliato, ma attualmente difficile da correggere per ragioni troppo complesse da spiegare qui. man-pages-it-2.80/man1/man2html.10000750000175000000270000001112510446016604014640 0ustar frankie'\" t .\" Man page for man2html .\" aeb, 980101 .\" .\" Traduzione da man-1.6d di Giulio Daprelà .\" giugno 2006 .\" .TH man2html 1 "1 gennaio 1998" .LO 1 .SH NOME man2html \- formatta una pagina di manuale in html .SH SINTASSI man2html [options] [file] .SH DESCRIZIONE .B man2html converte una pagina di manuale che si trova in .I file (o stdin, nel caso non ci sia alcun file come argomento, o sia dato "-", come argomento) dallo stile man nroff in html, e stampa il risultato in stdout. Supporta tbl, ma non conosce eqn. Lo stato di uscita è 0. Se qualcosa va male su stdout viene stampata una pagina di errore. Può essere usato come un'utilità stand-alone, ma è pensato principalmente come ausilio per permettere agli utenti di navigare le proprio man page usando un browser html come .BR lynx (1), .BR xmosaic (1) o .BR netscape (1). ./" (See ./" .BR man (1) ./" for info on how to browse man pages via ./" .BR man2html . ./" Usually it would suffice to put "MANHTMLPAGER=/usr/bin/lynx" ./" in the environment.) La parte principale di .B man2html è il motore da troff a html scritto da Richard Verhoeven (rcb5@win.tue.nl). Esso aggiunge collegamenti ipertestuali per i seguenti costrutti: .LP .TS l l. foo(3x) "http://localhost/cgi-bin/man/man2html?3x+foo" method://string "method://string" www.host.name "http://www.host.name" ftp.host.name "ftp://ftp.host.name" name@host "mailto:name@host" "file:/usr/include/string.h" .TE .LP (Il primo di questi può essere regolato dalle opzioni - vedere sotto). Non viene fatto nessun controllo - i collegamenti generati non hanno bisogno di esistere. Inoltre è generato un indice con collegamenti interni alle varie sezioni, in modo che sia più facile trovare la propria strada in pagine di manuale grandi come .BR bash (1). .SH OPZIONI Quando si legge da stdin non è sempre chiaro come effettuare l'espansione .so . L'opzione \-D permette a uno script di definire la directory di lavoro. .LP .TP .B \-\^D pathname Estrae le ultime due parti dal percorso, ed esegue \fIchdir\fP(\fIdir\fP) prima di iniziare la conversione. .LP L'opzione \-E permette una facile generazione di messaggi di errore da uno script cgi. .LP .TP .B \-\^E string Emette una pagina di errore contenente il messaggio di errore dato. .LP La forma generale di un collegamento ipertestuale generato per un riferimenti a una man page è .IP .LP con un predefinito come mostrato sopra. Le parti di questo collegamento ipertestuale sono impostate usando le varie opzioni. .TP .B \-\^h Set method:cgipath to http://localhost. Questo è il predefinito. .TP .BI \-\^H " host[.domain][:port]" Set method:cgipath to .RI http:// host.domain:port . .TP .B \-\^l Set method:cgipath to .RI lynxcgi: /home/httpd . .TP .BI \-\^L " dir" Set method:cgipath to .RI lynxcgi: dir . .TP .BI \-\^M " man2htmlpath" Imposta il man2htmlpath da usare. Il valore predefinito è .IR /cgi-bin/man/man2html . .TP .B \-\^p Imposta '/' come separatore. .TP .B \-\^q Imposta '?' come separatore. Questo è il valore predefinito. .TP .B \-\^r Usa percorsi html relativi, invece dei percorsi cgi-bin. .LP In una macchina senza eseguire .BR httpd , si può usare .B lynx per navigare le man page, usando il metodo lynxcgi. Quando è in funzione qualche demone http, lynx, o qualunque altro browser, può essere usato per navigare le man page, usando il metodo http. L'opzione \-l (per `lynxcgi') seleziona il vecchio comportamento. Con esso, il valore predefinito di cgipath è \fI/home/httpd\fP. In generale, uno script cgi può essere chiamato da .IP /? .LP e le variabili d'ambiente PATH_INFO e QUERY_STRING verranno impostate in e , rispettivamente. Poiché lynxcgi non gestisce la parte PATH_INFO, generiamo collegamenti ipertestualil con `?' come separatore predefinito. L'opzione \-p (per `path') seleziona '/' come separatore, mentre l'opzione \-q (per `query') seleziona '?' come separatore. L'opzione \-H \fIhost\fP specificherà l'host da usare (invece di \fIlocalhost\fP). Uno script cgi può usare .IP man2html -H $SERVER_NAME .LP se la variabile SERVER_NAME è impostata. Questo permetterò alla propria macchina di agire come server ed esportare man page. .SH BUG Ci sono molti euristici. L'output non sarà sempre perfetto. Il metodo lynxcgi non funzionerà se lynx è stato compilato senza selezionare il supporto per esso. Ci potrebbero essere problemi di sicurezza. .SH "VEDERE ANCHE" .BR lynx (1), .BR man (1) man-pages-it-2.80/man1/bash.10000644000175000000270000104441111030272442014034 0ustar frankie.\" .\" MAN PAGE COMMENTS to .\" .\" Chet Ramey .\" Information Network Services .\" Case Western Reserve University .\" chet@po.cwru.edu .\" .\" Last Change: Thu Sep 28 10:25:59 EDT 2006 .\" .\" Traduzione: Augusto Lenardi .\" da versione: 9 marzo 1995 .\" Settembre 1996 .\" .\" Aggiornamento: Marco Curreli .\" revisione: Antonio Colombo .\" da versione: 28 settembre 2006 .\" Gennaio 2008 .\" .\" .\" bash_builtins, strip all but Built-Ins section .if \n(zZ=1 .ig zZ .if \n(zY=1 .ig zY .TH BASH 1 "2006 September 28" "GNU Bash-3.2" .\" .\" There's some problem with having a `@' .\" in a tagged paragraph with the BSD man macros. .\" It has to do with `@' appearing in the }1 macro. .\" This is a problem on 4.3 BSD and Ultrix, but Sun .\" appears to have fixed it. .\" If you're seeing the characters .\" `@u-3p' appearing before the lines reading .\" `possible-hostname-completions .\" and `complete-hostname' down in READLINE, .\" then uncomment this redefinition. .\" .de }1 .ds ]X \&\\*(]B\\ .nr )E 0 .if !"\\$1"" .nr )I \\$1n .}f .ll \\n(LLu .in \\n()Ru+\\n(INu+\\n()Iu .ti \\n(INu .ie !\\n()Iu+\\n()Ru-\w\\*(]Xu-3p \{\\*(]X .br\} .el \\*(]X\h|\\n()Iu+\\n()Ru\c .}f .. .\" .\" File Name macro. This used to be `.PN', for Path Name, .\" but Sun doesn't seem to like that very much. .\" .de FN \fI\|\\$1\|\fP .. .SH "NOME" bash \- GNU Bourne-Again SHell .SH SINTASSI .B bash [opzioni] [file] .SH COPYRIGHT .if n Bash is Copyright (C) 1989-2005 by the Free Software Foundation, Inc. .if t Bash is Copyright \(co 1989-2005 by the Free Software Foundation, Inc. .SH DESCRIZIONE .B Bash è un interprete di linguaggio di comandi \fBsh\fR-compatibile che esegue i comandi letti dallo standard input o da un file. .B Bash inoltre incorpora utili caratteristiche delle shell \fIKorn\fP e \fIC\fP (\fBksh\fP e \fBcsh\fP). .PP .B Bash è progettata per essere un'implementazione conforme alla parte Shell and Utilities della IEEE POSIX specification (IEEE Standard 1003.1). .B Bash può essere configurata per essere conforme allo standard POSIX per default. .SH OPZIONI In aggiunta alle opzioni della shell di un solo carattere documentate nella descrizione del comando incorporato \fBset\fR, quando è invocata \fBbash\fR interpreta le seguenti opzioni: .PP .PD 0 .TP 10 .BI \-c "\| stringa\^" Se è presente l'opzione .BR \-c , allora i comandi sono letti da .IR stringa . Se vi sono argomenti dopo la .IR stringa , essi sono assegnati ai parametri posizionali, partendo da .BR $0 . .TP .B \-i Se è presente l'opzione .BR \-i , la shell è .IR interattiva . .TP .B \-l fa sì che .B bash funzioni come se fosse stata invocata come una shell di login (si veda .SM .B INVOCAZIONE più avanti). .TP .B \-r Se l'opzione .B \-r è presente, la shell diventa .I ristretta (si veda .SM .B "SHELL RISTRETTA" più avanti) .TP .B \-s Se è presente l'opzione .BR \-s , o se non rimane alcun argomento dopo che sono state esaminate le opzioni, i comandi sono letti dallo standard input. Quest'opzione permette di impostare i parametri posizionali quando si invoca una shell interattiva. .TP .B \-D Una lista di tutte le stringhe fra virgolette preceduta da \fB$\fP è stampata sullo standard output. Queste sono le stringhe che sono soggette a traduzione di linguaggio quando la localizzazione corrente non è \fBC\fP o \fBPOSIX\fP. Questo implica l'opzione \fB\-n\fP; nessun comando verrà eseguito. .TP .B [\-+]O [\fIshopt_option\fP] \fIshopt_option\fP è una delle opzioni di shell accettate dal comando incorporato \fBshopt\fP (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). Se \fIshopt_option\fP è presente, \fB\-O\fP imposta il valore di quella opzione; \fB+O\fP lo rimuove. Se \fIshopt_option\fP non è fornita, i nomi e i valori delle opzioni della shell accettati da \fBshopt\fP sono stampati sullo standard output. Se l'opzione di invocazione è \fB+O\fP, l'output è mostrato in un formato riutilizzabile come input. .TP .B \-\- Un .B \-\- segna la fine delle opzioni e disabilita l'ulteriore elaborazione di opzioni. Gli argomenti dopo il .B \-\- sono trattati come nomi di file e argomenti. Un argomento di .B \- è equivalente a \fB\-\-\fP. .PD .PP .B Bash interpreta anche un certo numero di opzioni multicarattere. Queste opzioni devono apparire nella riga di comando prima delle opzioni a carattere singolo. .PP .PD 0 .TP .B \-\-debugger Dispone l'esecuzione del debugger profile prima dell'avvio della shell. Attiva la modalità estesa di debug (si veda la descrizione dell'opzione .B extdebug al comando incorporato .B shopt più avanti) e il tracciamento delle funzioni di shell (si veda la descrizione dell'opzione \fB\-o functrace\fP al comando incorporato .B set più avanti). .TP .B \-\-dump\-po\-strings Equivalente a \fB\-D\fP, ma l'output è nel formato file GNU \fIgettext\fP \fBpo\fP (portable object). .TP .B \-\-dump\-strings Equivalente a \fB\-D\fP. .TP .B \-\-help Mostra sullo standard output un messaggio sull'uso ed esce con stato di uscita 0. .TP \fB\-\-init\-file\fP \fIfile\fP .PD 0 .TP \fB\-\-rcfile\fP \fIfile\fP .PD Esegue comandi letti da .I file invece che dal file personale di inizializzazione standard .I ~/.bashrc se la shell è interattiva (si veda .SM .B INVOCAZIONE più avanti). .TP .B \-\-login Equivalente a \fB\-l\fP .TP .B \-\-noediting Non usa la libreria GNU .B readline per leggere righe di comando quando la shell è interattiva. .TP .B \-\-noprofile Non legge né il file di inizializzazione generico di sistema .FN /etc/profile né alcuno dei file personali di inizializzazione .IR ~/.bash_profile , .IR ~/.bash_login , o .IR ~/.profile . Per default .B bash legge questi file quando è invocata come shell di login (si veda .SM .B INVOCAZIONE più avanti). .TP .B \-\-norc Non legge né esegue il file personale di inizializzazione .I ~/.bashrc se la shell è interattiva. Questa opzione è attiva per default se la shell è invocata come .BR sh . .TP .B \-\-posix Cambia il comportamento di \fBbash\fP, dove le operazioni di default differiscono dallo standard POSIX, in modo da corrispondere alla (\fImodalità posix\fP) standard. .TP .B \-\-ristretta La shell diventa ristretta (si veda .SM .B "SHELL RISTRETTA" più avanti). .TP .B \-\-verbose Equivalente a \fB\-v\fP. .TP .B \-\-version Mostra informazioni sulla versione di questa istanza di .B bash sullo standard output ed esce con stato d'uscita 0. .PD .SH ARGOMENTI Se rimangono argomenti dopo che sono state elaborate le opzioni, e né l'opzione .B \-c né l'opzione .B \-s sono state specificate, il primo argomento si assume sia il nome di un file che contiene dei comandi di shell. Se .B bash è invocata in questo modo, .B $0 è impostato al nome del file, e i parametri posizionali sono impostati agli argomenti che lo seguono. .B Bash legge ed esegue comandi da questo file, poi esce. Lo stato d'uscita di \fBBash\fP è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito nello script. Se non è eseguito alcun comando lo stato d'uscita è 0. Viene fatto un primo tentativo per aprire il file nella directory corrente, e se non viene trovato il file la shell cerca le directory in .SM .B PATH per lo script. .SH INVOCAZIONE Una \fIshell di login\fP è una in cui il cui primo carattere dell'argomento zero è un .BR \- , o una che venga avviata con l'opzione .BR \-\-login . .PP Una shell è detta \fIinterattiva\fP se è stata avviata senza argomenti diversi dalle opzioni e senza l'opzione .B \-c i cui standard input e standard error sono entrambi inviati a terminali (come determinato da .IR isatty (3)), o se viene avviata con l'opzione .B \-i . .SM .B PS1 è impostato e .B $\- include .B i se .B bash è interattiva, permettendo a uno script di shell o a un file di inizializzazione di verificare questo stato. .PP I seguenti paragrafi descrivono come .B bash esegue i suoi file di inizializzazione. Se qualcuno dei file esiste ma non può essere letto .B bash riporta un errore. Le tilde sono espanse nei nomi di file come descritto più avanti sotto .B "Espansione della tilde" nella sezione .SM .B ESPANSIONE . .PP Quando .B bash è invocata come una shell di login interattiva, o come una shell non interattiva con l'opzione \fB\-\-login\fP, prima legge ed esegue comandi dal file \fI/etc/profile\fP, se quel file esiste. Dopo aver letto quel file, cerca \fI~/.bash_profile\fP, \fI~/.bash_login\fP, e \fI~/.profile\fP, in quest'ordine, e legge ed esegue comandi dal primo file che trova e che è leggibile. L'opzione .B \-\-noprofile può essere usata quando si avvia la shell per inibire questo comportamento. .PP Quando una shell di login esce, .B bash legge ed esegue comandi dal file \fI~/.bash_logout\fP, se esiste. .PP Quando una shell interattiva che non è una shell di login è avviata, .B bash legge ed esegue comandi da \fI~/.bashrc\fP, se quel file esiste. Ciò può essere inibito utilizzando l'opzione .B \-\-norc . L'opzione \fB\-\-rcfile\fP \fIfile\fP forza .B bash a leggere ed eseguire comandi da \fIfile\fP invece che da \fI~/.bashrc\fP. .PP Quando .B bash è avviata in modo non interattivo, per eseguire uno script di shell, per esempio, cerca la variabile di ambiente .SM .B BASH_ENV , espande il suo valore se questo esiste, e utilizza il valore espanso come il nome di un file da leggere ed eseguire. .B Bash si comporta come se fossero stati eseguiti i seguenti comandi: .sp .5 .RS .if t \f(CWif [ \-n "$BASH_ENV" ]; then . "$BASH_ENV"; fi\fP .if n if [ \-n "$BASH_ENV" ]; then . "$BASH_ENV"; fi .RE .sp .5 ma il valore della variabile .SM .B PATH non è usato per cercare il nome del file. .PP Se .B bash è invocata col nome .BR sh , tenta di imitare il comportamento di inizializzazione delle vecchie versioni di .B sh il più fedelmente possibile, e allo stesso tempo si conforma allo standard POSIX. Quando invocata come una shell di login interattiva, o una shell interattiva con l'opzione \fB\-\-login\fP, per prima cosa tenta di leggere ed eseguire i comandi da .I /etc/profile e .IR ~/.profile , in quest'ordine. L'opzione .B \-\-noprofile può essere usata per inibire questo comportamento. Quando invocata come una shell interattiva col nome .BR sh , .B bash cerca la variabile .SM .BR ENV , espande il suo valore se questo è definito, e usa il valore espanso come nome di un file da leggere ed eseguire. Poiché una shell invocata come .B sh non tenta di leggere ed eseguire comandi da qualsiasi altro file di inizializzazione, l'opzione .B \-\-rcfile non ha alcun effetto. Una shell non interattiva invocata col nome .B sh non tenta di leggere nessun altro file di inizializzazione. Quando invocata come .BR sh , .B bash lavora in modalità .I posix dopo che i file di inizializzazione sono stati letti. .PP Quando .B bash è avviata in modalità .I posix come con l'opzione .B \-\-posix della riga di comando, essa segue lo standard POSIX per i file di inizializzazione. In questa modalità la shell interattiva espande la variabile .SM .B ENV e i comandi sono letti ed eseguiti dal file il cui nome è il valore espanso. Nessun altro file di inizializzazione viene letto. .PP .B Bash cerca di determinare quando la si sta eseguendo dal demone di shell remota, usualmente \fIrshd\fP. Se .B bash determina che viene eseguito da \fIrshd\fP, legge ed esegue comandi da \fI~/.bashrc\fP, se quel file esiste ed è leggibile. Non fa questo se è invocata come \fBsh\fP. L'opzione .B \-\-norc può essere usata per inibire questo comportamento, e l'opzione .B \-\-rcfile può essere usata per forzare la lettura di un altro file, ma \fIrshd\fP solitamente non invoca la shell con queste opzioni o non permette che siano specificate. .PP Se la shell è avviata con l'id effettivo dell'utente (gruppo) non uguale all'id reale dell'utente (gruppo), e non viene fornita l'opzione \fB\-p\fP, nessun file di inizializzazione viene letto, le funzioni di shell non vengono ereditate dall'ambiente, la variabile .SM .B SHELLOPTS , se esiste nell'ambiente, viene ignorata, e l'id effettivo dell'utente è impostata all'id reale dell'utente. Se l'opzione \fB\-p\fP è fornita all'invocazione, il comportamento all'avvio è il medesimo, ma l'id effettivo dell'utente non viene reimpostato. .SH DEFINIZIONI .PP Le seguenti definizioni sono usate nel resto di questo documento. .PD 0 .TP .B blank Uno spazio o carattere di tabulazione (tab). .TP .B parola Una sequenza di caratteri considerata come una singola unità dalla shell. Nota anche come .BR token . .TP .B nome Una .I parola che consiste solo di caratteri alfanumerici e trattini di sottolineatura, e comincia con un carattere alfabetico o un trattino di sottolineatura. Definita anche un .BR identificatore . .TP .B metacarattere Un carattere che, quando non quotato, separa le parole. Uno dei seguenti: .br .RS .PP .if t \fB| & ; ( ) < > spazio tab\fP .if n \fB| & ; ( ) < > spazio tab\fP .RE .PP .TP .B operatore di controllo Un \fItoken\fP che realizza una funzione di controllo. È uno dei seguenti simboli: .RS .PP .if t \fB\(bv\(bv & && ; ;; ( ) | \fP .if n \fB|| & && ; ;; ( ) | \fP .RE .PD .SH "PAROLE RISERVATE" Le \fIparole riservate\fP sono parole che hanno un significato speciale per la shell. Le seguenti parole sono riconosciute come riservate quando non quotate e sono o la prima parola di un comando semplice (si veda .SM .B GRAMMATICA DELLA SHELL più avanti) o la terza parola di un comando .B case o di un comando .B for : .if t .RS .PP .B .if n ! case do done elif else esac fi for function if in select then until while { } time [[ ]] .if t ! case do done elif else esac fi for function if in select then until while { } time [[ ]] .if t .RE .SH "GRAMMATICA DELLA SHELL" .SS Comandi semplici .PP Un \fIcomando semplice\fP è una sequenza opzionale di assegnamenti di variabile seguita da parole, separate da \fIblank\fP, e ridirezioni, e terminata da un \fIoperatore di controllo\fP. La prima parola specifica il comando che deve essere eseguito, ed è passata come argomento zero. Le rimanenti parole sono passate come argomenti al comando invocato. .PP Il valore di ritorno di un \fIcomando semplice\fP è il suo stato di uscita, o 128+\fIn\^\fP se il comando è fatto terminare da un segnale .IR n . .SS Pipeline .PP Una \fIpipeline\fP è una sequenza di uno o più comandi separati dal carattere .BR | . Il formato per una pipeline è: .RS .PP [\fBtime\fP [\fB\-p\fP]] [ ! ] \fIcomando\fP [ \fB|\fP \fIcomando2\fP ... ] .RE .PP Lo standard output di .I comando è connesso attraverso una pipe allo standard input di .IR comando2 . Questa connessione è effettuata prima di qualsiasi ridirezione specificata dal comando (si veda .SM .B RIDIREZIONE più avanti). .PP Lo stato di ritorno di una pipeline è lo stato d'uscita dell'ultimo comando, a meno che l'opzione \fBpipefail\fP non sia abilitata. Se \fBpipefail\fP è abilitata, lo stato di ritorno della pipeline è il valore dell'ultimo comando (il più a destra) che esce con uno stato diverso da zero o zero se tutti i comandi escono con successo. Se la parola riservata .B ! precede una pipeline, lo stato d'uscita di quella pipeline è la negazione logica dello stato d'uscita come sopra descritto. La shell aspetta che tutti i comandi nella pipeline terminino prima di ritornare un valore. .PP Se la parola riservata .B time precede una pipeline, quando la pipeline termina vengono notificati i tempi impiegati dall'utente e dal sistema per la sua esecuzione. L'opzione \fB\-p\fP cambia il formato di output con quello specificato da POSIX. La variabile .SM .B TIMEFORMAT può essere impostata a una stringa di formato che specifica come le informazioni sui tempi dovranno essere mostrate; si veda la descrizione di .SM .B TIMEFORMAT sotto .B "Variabili di shell" più avanti. .PP Ogni comando in una pipeline è eseguito come un processo separato (cioè in una subshell). .SS Liste .PP Una \fIlista\fP è una sequenza di una o più pipeline separate da uno degli operatori .BR ; , .BR & , .BR && , o .BR \(bv\(bv , e facoltativamente fatta terminare da uno fra .BR ; , .BR & , o .BR . .PP Di questi operatori di lista, .B && e .B \(bv\(bv hanno uguale precedenza, seguiti da .B ; e .BR &, che hanno uguale precedenza. .PP Per delimitare dei comandi può essere usata in una \fIlista\fP una sequenza di uno o più newline al posto di un punto e virgola. .PP Se un comando è terminato dall'operatore di controllo .BR & , la shell esegue il comando in \fIbackground\fP in una subshell. La shell non aspetta che il comando finisca, e lo stato di ritorno è 0. I comandi separati da un .B ; sono eseguiti sequenzialmente; la shell aspetta che ogni comando, in sequenza, termini. Lo stato di ritorno è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito. .PP Gli operatori di controllo .B && e .B \(bv\(bv denotano liste AND e liste OR, rispettivamente. Una lista AND ha la forma .RS .PP \fIcomando1\fP \fB&&\fP \fIcomando2\fP .RE .PP .I comando2 è eseguito se, e solo se, .I comando1 ritorna uno stato d'uscita di zero. .PP Una lista OR ha la forma .RS .PP \fIcomando1\fP \fB\(bv\(bv\fP \fIcomando2\fP .PP .RE .PP .I comando2 è eseguito se e solo se .I comando1 ritorna uno stato d'uscita diverso da zero. Lo stato di ritorno di liste AND e OR è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito nella lista. .SS Comandi composti .PP Un \fIcomando composto\fP è uno dei seguenti: .TP (\fIlista\fP) \fIlista\fP è eseguita in un ambiente di subshell (si veda .SM \fBAMBIENTE DI ESECUZIONE DEI COMANDI\fP più avanti). Assegnamenti di variabile e comandi incorporati che influenzano l'ambiente della shell non hanno effetto dopo che il comando è completato. Lo stato di ritorno è lo stato d'uscita di \fIlista\fP. .TP { \fIlista\fP; } \fIlista\fP è semplicemente eseguita nell'ambiente di shell corrente. \fIlista\fP deve essere fatta terminare con un newline o un punto e virgola. Questo è conosciuto come \fIgroup command\fP. Lo stato di ritorno è lo stato d'uscita di \fIlista\fP. Da notare che diversamente dai metacaratteri \fB(\fP e \fB)\fP, \fB{\fP e \fB}\fP sono \fIparole riservate\fP e devono essere usati quando una parola riservata è ammissibile. Poiché esse non causano una divisione delle parole, devono essere separate da \fIlista\fP con uno spazio. .TP ((\fIespressione\fP)) L'\fIespressione\fP è valutata in accordo con le regole descritte più avanti sotto .SM .BR "VALUTAZIONE ARITMETICA" . Se il valore dell'espressione è diverso da zero, lo stato di ritorno è 0; altrimenti lo stato di ritorno è 1. Questo è esattamente equivalente a \fBlet "\fIespressione\fP"\fR. .TP \fB[[\fP \fIespressione\fP \fB]]\fP Ritorna uno stato di 0 o 1 a seconda della valutazione della espressione condizionale \fIespressione\fP. Le espressioni sono composte dalle primitive descritte più avanti sotto .SM .BR "ESPRESSIONI CONDIZIONALI" . La suddivisione in parole e l'espansione del nome di percorso non sono effettuate sulle parole fra la \fB[[\fP e \fB]]\fP; espansione della tilde, espansione di parametro e di variabile, espansione aritmetica, sostituzione di comando, sostituzione di processo, e rimozione degli apici vengono effettuate. Gli operatori condizionali come \fB\-f\fP devono essere senza apici per essere riconosciuti come primitive. .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 Quando vengono usati gli operatori \fB==\fP e \fB!=\fP, la stringa alla destra dell'operatore è considerato un modello ed è confrontata in accordo con le regole descritte più avanti sotto \fBModelli di ricerca\fP. Se l'opzione di shell .B nocasematch è abilitata, il confronto è effettuato senza distinzione fra maiuscole e minuscole nei caratteri alfabetici. Il valore di ritorno è 0 se la stringa corrisponde (\fB==\fP) o non corrisponde (\fB!=\fP) al modello, e 1 negli altri casi. Ogni parte del modello può essere quotato per forzarlo a essere individuato come una stringa. .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 Un ulteriore operatore binario, \fB=~\fP, è disponibile con la stessa precedenza di \fB==\fP e \fB!=\fP. Quando viene usato, la stringa alla destra dell'operatore è considerata un'espressione regolare estesa e confrontata come tale (come in \fIregex\fP(3)). Il valore di ritorno è 0 se la stringa corrisponde al modello, e 1 negli altri casi. Se l'espressione regolare è sintatticamente scorretta, il valore di ritorno dell'espressione condizionale è 2. Se l'opzione di shell .B nocasematch è abilitata, il confronto è effettuato senza distinguere le maiuscole dalle minuscole nei caratteri alfabetici. Substringhe individuate tramite subespressioni fra parentesi all'interno dell'espressione regolare sono salvate nella variabile array \fBBASH_REMATCH\fP. L'elemento di \fBBASH_REMATCH\fP con indice 0 è la porzione della stringa corrispondente all'intera espressione regolare. L'elemento di \fBBASH_REMATCH\fP con indice \fIn\fP è la porzione della stringa corrispondente alla subespressione fra parentesi \fIn\fPth. .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 Le espressioni possono essere combinate usando i seguenti operatori, elencati in ordine inverso di precedenza: .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 .RS .PD 0 .TP .B ( \fIespressione\fP ) Ritorna il valore di \fIespressione\fP. Questo può essere usato per modificare la normale precedenza degli operatori. .TP .B ! \fIespressione\fP Vero se .I espressione è falsa. .TP \fIespressione1\fP \fB&&\fP \fIespressione2\fP Vero se entrambe .I espressione1 e .I espressione2 sono vere. .TP .if t \fIespressione1\fP \fB\(bv\(bv\fP \fIespressione2\fP .if n \fIespressione1\fP \fB||\fP \fIespressione2\fP Vero se almeno una fra .I espressione1 o .I espressione2 è vera. .PD .LP Gli operatori \fB&&\fP e .if t \fB\(bv\(bv\fP .if n \fB||\fP non valutano \fIespressione2\fP se il valore di \fIespressione1\fP è sufficiente per determinare il valore di ritorno dell'intera espressione condizionale. .RE .TP \fBfor\fP \fInome\fP [ \fBin\fP \fIparola\fP; ] \fBdo\fP \fIlista\fP ; \fBdone\fP La lista di parole che seguono \fBin\fP è espansa, generando una lista di elementi. La variabile \fInome\fP è impostata, di volta in volta, a ciascun elemento di questa lista e \fIlista\fP è eseguita ogni volta. Se la \fBin\fP \fIparola\fP è omessa, il comando \fBfor\fP esegue \fIlista\fP una volta per ogni parametro posizionale esistente (si veda .SM .B PARAMETRI più avanti). Lo stato di ritorno è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito. Se l'espansione degli elementi che seguono \fBin\fP risultano in una lista vuota, non è eseguito alcun comando, e lo stato di ritorno è 0. .TP \fBfor\fP (( \fIexpr1\fP ; \fIexpr2\fP ; \fIexpr3\fP )) ; \fBdo\fP \fIlista\fP ; \fBdone\fP Prima viene valutata l'espressione aritmetica \fIexpr1\fP in accordo con le regole descritte più avanti sotto .SM .BR "VALUTAZIONE ARITMETICA" . Viene quindi valutata ripetutamente l'espressione aritmetica \fIexpr2\fP finché non assume il valore zero. Ogni volta che \fIexpr2\fP è diverso da zero, \fIlista\fP viene eseguita e l'espressione aritmetica \fIexpr3\fP viene valutata. Se qualche espressione è omessa, si suppone che abbia il valore 1. Il valore di ritorno è lo stato d'uscita dell'ultimo comando in \fIlista\fP che è eseguito, o falso se una qualsiasi delle espressioni non è valida. .TP \fBselect\fP \fInome\fP [ \fBin\fP \fIparola\fP; ] \fBdo\fP \fIlista\fP ; \fBdone\fP La lista di parole che segue \fBin\fP è espansa, generando una lista di elementi. L'insieme delle parole espanse è stampato sullo standard error, ognuna preceduta da un numero. Se la \fBin\fP \fIparola\fP è omessa, sono stampati i parametri posizionali (si veda .SM .B PARAMETRI più avanti). È poi mostrato il prompt .B PS3 ed è letta una riga dallo standard input. Se la riga è contrassegnata da un numero corrispondente a una delle parole mostrate, allora il valore di .I nome è impostato a quella parola. Se la riga è vuota, le parole e il prompt sono mostrati di nuovo. Se viene immesso EOF [CTRL-D], il comando termina. Qualsiasi altro valore letto fa sì che .I nome sia impostato al valore nullo. La riga letta è salvata nella variabile .BR REPLY . La .I lista è eseguita dopo ciascuna selezione fino a che non sia eseguito un comando .B break . Lo stato d'uscita di .B select è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito in .IR lista , o zero se nessun comando è stato eseguito. .TP \fBcase\fP \fIparola\fP \fBin\fP [ [(] \fImodello\fP [ \fB|\fP \fImodello\fP ] \ ... ) \fIlista\fP ;; ] ... \fBesac\fP Un comando \fBcase\fP prima espande \fIparola\fP, e prova a confrontarla, di volta in volta, con ognuno dei \fImodelli\fP, usando le stesse regole di confronto dell'espansione di percorso (si veda .B Espansione di percorso più avanti). La \fIparola\fP è espansa usando espansione della tilde, espansione di parametro e di variabile, sostituzione aritmetica, sostituzione di comando, sostituzione di processo e rimozione dei simboli di quotatura. Ogni \fImodello\fP esaminato è espanso usando espansione della tilde, espansione di parametro e di variabile, sostituzione aritmetica, sostituzione di comando e sostituzione di processo. Se l'opzione di shell .B nocasematch è abilitata, il confronto è effettuato senza distinzione fra maiuscole e minuscole nei caratteri alfabetici. Quando viene trovata una corrispondenza, viene eseguita la \fIlista\fP a essa abbinata. Dopo il primo confronto riuscito, non ne viene tentato nessun altro. Lo stato d'uscita è 0 se nessun modello corrisponde. Altrimenti, esso è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito in \fIlista\fP. .TP \fBif\fP \fIlista\fP \fBthen\fP \fIlista\fP \ [ \fBelif\fP \fIlista\fP \fBthen\fP \fIlista\fP ] ... \ [ \fBelse\fP \fIlista\fP ] \fBfi\fP La .I lista .B if è eseguita. Se il suo stato d'uscita è 0, è eseguita la \fIlista\fP dopo \fBthen\fP. Altrimenti, è eseguita a turno ciascuna \fIlista\fP dopo \fBelif\fP, e se il suo stato d'uscita è 0, è eseguita la corrispondente \fIlista\fP dopo \fBthen\fP e il comando termina. Altrimenti, se presente, è eseguita, la \fIlista\fP dopo \fBelse\fP. Lo stato d'uscita è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito, o zero se nessuna delle condizioni considerate è risultata essere vera. .TP \fBwhile\fP \fIlista\fP \fBdo\fP \fIlista\fP \fBdone\fP .PD 0 .TP \fBuntil\fP \fIlista\fP \fBdo\fP \fIlista\fP \fBdone\fP .PD Il comando \fBwhile\fP esegue ripetutamente la \fIlista\fP dopo \fBdo\fP finché l'ultimo comando in \fIlista\fP ritorna uno stato di uscita di zero. Il comando \fBuntil\fP è identico al comando \fBwhile\fP, con la sola differenza che il risultato del test è negato; la .I lista .B do è eseguita finché l'ultimo comando in .I lista ritorna uno stato d'uscita diverso da zero. Lo stato d'uscita dei comandi \fBwhile\fP e \fBuntil\fP è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito nella \fIlista\fP \fBdo\fP o zero se non ne è stato eseguito alcuno. .SS Definizioni della funzione di shell .PP Una funzione di shell è un oggetto che viene chiamato come un comando semplice ed esegue un comando composto con una nuova serie di parametri posizionali. Le funzioni di shell sono dichiarate in questo modo: .TP [ \fBfunction\fP ] \fInome\fP () \fIcomando\-composto\fP [\fIridirezione\fP] Qui sopra si definisce una funzione chiamata \fInome\fP. La parola riservata \fBfunction\fP è opzionale. Se la parola riservata \fBfunction\fP è fornita, le parentesi sono opzionali. Il \fIcorpo\fP della funzione è il comando composto .I comando\-composto (si veda \fBComandi composti\fP sopra). Questo comando è usualmente una \fIlista\fP di comandi fra { e }, ma potrebbe essere qualsiasi comando elencato in precedenza, sotto \fBComandi composti\fP. \fIcomando\-composto\fP è eseguito ogni volta che \fInome\fP è specificato come nome di un comando semplice. Ogni ridirezione (si veda .SM .B RIDIREZIONI più avanti) specificata quando una funzione è definita viene effettuata quando quella funzione viene eseguita. Lo stato d'uscita di una definizione di funzione è 0 tranne quando si verifica un errore di sintassi o una funzione in sola lettura con lo stesso nome è già esistente. Quando eseguita, lo stato d'uscita di una funzione è lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito nel corpo. (si veda .SM .B FUNZIONI più avanti). .SH COMMENTI In una shell non interattiva, o in una shell interattiva in cui l'opzione .B interactive-comments del comando incorporato .B shopt è abilitata (si veda .SM .B "COMANDI INCORPORATI DI SHELL" più avanti), una parola che inizia con .B # fa sì che la parola e tutti i rimanenti caratteri di quella riga siano ignorati. Una shell interattiva senza l'opzione .B interactive-comments abilitata non permette i commenti. L'opzione .B interactive_comments è attiva per default nelle shell interattive. .SH QUOTATURA La \fIQuotatura\fP è usata per togliere il significato speciale, per la shell, di certi caratteri o parole. La quotatura può essere usata per disabilitare il trattamento speciale per i caratteri speciali, per impedire che le parole riservate siano riconosciute come tali, e per prevenire l'espansione di parametro. .PP Ciascuno dei \fImetacaratteri\fP elencati prima sotto .SM .B DEFINIZIONI ha un significato speciale per la shell e deve essere quotato se esso deve rappresentare se stesso. .PP Quando vengono usati i servizi per l'espansione della cronologia dei comandi (si veda .SM .B ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA più avanti), il carattere di \fIespansione della cronologia\fP, in genere \fB!\fP, dev'essere quotato per prevenire l'espansione della cronologia. .PP Vi sono tre meccanismi di quotatura: .IR "caratteri di protezione (escape)" , apostrofi e virgolette. .PP Un backslash (\fB\e\fP) non quotato è il .IR "carattere di protezione" . Esso attribuisce il valore letterale al successivo carattere, con l'eccezione di . Se vi è una coppia \fB\e\fP , e il backslash non è quotato, il \fB\e\fP è trattato come una continuazione di riga (cioè, è rimosso dal flusso di input e viene realmente ignorato). .PP Racchiudendo dei caratteri in apostrofi si conserva il valore letterale di ogni carattere all'interno degli apostrofi. Un apostrofo non può essere inserito tra apostrofi, nemmeno preceduto da un backslash. .PP Racchiudere caratteri tra virgolette conserva il valore letterale di tutti i caratteri all'interno, con le eccezioni di .BR $ , .BR ` , .BR \e , e, quando l'espansione della cronologia è abilitata, .BR ! . I caratteri .B $ e .B ` conservano il loro significato speciale anche tra virgolette. Il backslash mantiene il suo significato speciale solo quando seguito da uno dei seguenti caratteri: .BR $ , .BR ` , \^\fB"\fP\^, .BR \e o .BR . Le virgolette possono essere contenute in una stringa fra virgolette facendole precedere da un backslash. Se abilitata, l'espansione della cronologia viene effettuata a meno che un .B ! tra virgolette non venga protetto da un backslash. Il backslash che precede il .B ! non viene rimosso. .PP I parametri speciali .B * e .B @ hanno un significato speciale quando sono tra virgolette (si veda .SM .B PARAMETRI più avanti). .PP Parole della forma \fB$\fP\(aq\fIstringa\fP\(aq sono trattate in modo speciale. La parola espande in \fIstringa\fP, coi caratteri protetti da un backslash sostituiti come specificato dallo standard ANSI C. Le sequenze di protezione tramite backslash, se presenti, sono decodificate come segue: .RS .PD 0 .TP .B \ea avviso (segnale acustico) .TP .B \eb backspace .TP .B \ee un carattere di escape .TP .B \ef salto pagina .TP .B \en codice di fine riga (newline) .TP .B \er carriage return .TP .B \et tabulazione orizzontale .TP .B \ev tabulazione verticale .TP .B \e\e backslash .TP .B \e\(aq apostrofo .TP .B \e\fInnn\fP il carattere a otto bit il cui valore è il valore ottale \fInnn\fP (da una a tre cifre) .TP .B \ex\fIHH\fP il carattere a otto bit il cui valore è il valore esadecimale \fIHH\fP (una o due cifre esadecimali) .TP .B \ec\fIx\fP un carattere control-\fIx\fP .PD .RE .LP Il risultato espanso è racchiuso fra apostrofi come se il segno del dollaro non fosse presente. .PP Una stringa fra virgolette preceduta dal segno del dollaro (\fB$\fP) causa la traduzione della stringa conformemente alla localizzazione corrente. Se la localizzazione corrente è \fBC\fP o \fBPOSIX\fP, il segno del dollaro viene ignorato. Se la stringa è tradotta e sostituita, la sostituzione è fra virgolette. .SH PARAMETRI Un .I parametro è una entità che contiene valori. Può essere un .IR nome , un numero o uno dei caratteri speciali elencati più avanti sotto .BR "Parametri speciali" . Una .I variabile è un parametro indicato da un .IR nome . Una variabile ha un \fIvalore\fP e zero o più \fIattributi\fP. Gli attributi sono assegnati utilizzando il comando incorporato .B declare (si veda .B declare più avanti in .SM .BR "COMANDI INCORPORATI DI SHELL" ). .PP Un parametro è impostato se a esso è stato assegnato un valore. La stringa nulla è un valore valido. Una volta che una variabile è impostata, essa può essere rimossa solo usando il comando incorporato .B unset (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .PP Una .I variabile può essere assegnata da una istruzione della forma .RS .PP \fInome\fP=[\fIvalore\fP] .RE .PP Se .I valore è omesso, alla variabile è assegnata la stringa nulla. Tutti i .I valori sono sottoposti a espansione della tilde, espansione di parametro e variabile, sostituzione di comando, espansione aritmetica e rimozione dei caratteri di quotatura (si veda .SM .B ESPANSIONE più avanti). Se la variabile ha il suo attributo .B integer impostato, allora .I valore è valutato come un'espressione aritmetica anche se l'espansione del $((...)) non è utilizzata (si veda .B "Espansione aritmetica" più avanti). La suddivisione in parole non è effettuata, con l'eccezione di \fB"$@"\fP come spiegato più avanti sotto .BR "Parametri speciali" . L'espansione di percorso non è effettuata. Le istruzioni di assegnamento possono anche apparire come argomenti per i comandi incorporati .BR alias , .BR declare , .BR typeset , .BR export , .BR readonly e .B local . .PP Nel contesto in cui un'istruzione di assegnamento sta assegnando un valore a una variabile di shell o a un indice di array, l'operatore += può essere usato per accodare o aggiungere al precedente valore della variabile. Quando += è applicato a una variabile per la quale l'attributo integer è stato impostato, \fIvalore\fP è valutato come un'espressione aritmetica e aggiunto al valore corrente della variabile, che è a sua volta valutata. Quando += è applicato a una variabile array usando assegnamenti composti (si veda .B Array più avanti), il valore della variabile non è rimosso (com'è quando si usa =), e nuovi valori sono aggiunti alla fine dell'array iniziando dal massimo indice di array aumentato di uno. Quando applicata a una variabile valutata come stringa, \fIvalore\fP è espanso e accodato al valore della variabile. .SS Parametri posizionali .PP Un .I parametro posizionale è un parametro il cui nome è indicato da una o più cifre, diverse dalla singola cifra 0. I parametri posizionali sono assegnati dagli argomenti della shell quando questa è invocata, e possono essere riassegnati usando il comando incorporato .B set . I parametri posizionali non possono essere assegnati con istruzioni di assegnamento. I parametri posizionali sono temporaneamente sostituiti quando è eseguita una funzione di shell (si veda .SM .B FUNZIONI più avanti). .PP Quando si espande un parametro posizionale composto da più di una sola cifra, esso deve essere racchiuso tra parentesi graffe (si veda .SM .B ESPANSIONE più avanti). .SS Parametri speciali .PP La shell tratta molti parametri in modo speciale. Questi parametri possono solo essere referenziati; la loro modifica non è permessa. .PD 0 .TP .B * Si espande nei parametri posizionali, a partire dal primo. Quando l'espansione avviene tra virgolette, si espande in una singola parola contenente il valore di ciascun parametro separato dagli altri dal primo carattere della variabile speciale .SM .BR IFS . Cioè, ``\fB$*\fP'' è equivalente a ``\fB$1\fP\fIc\fP\fB$2\fP\fIc\fP\fB...\fP'', dove .I c è il primo carattere del valore della variabile .SM .BR IFS . Se .SM .B IFS viene annullato, i parametri sono separati da spazi. Se .SM .B IFS è nulla, i parametri sono uniti senza alcun separatore. .TP .B @ Si espande nei parametri posizionali, a partire dal primo. Quando l'espansione avviene tra virgolette, ogni parametro si espande in una parola separata. Cioè, "\fB$@\fP" è equivalente a "\fB$1\fP" "\fB$2\fP" ... Se l'espansione fra virgolette avviene all'interno di una parola, l'espansione del primo parametro è unita con la parte iniziale della parola originale, e l'espansione dell'ultimo parametro è unita con la parte finale della parola originale. Quando non vi è alcun parametro posizionale, "\fB$@\fP" e .B $@ si espandono come stringa nulla (cioè, sono rimossi). .TP .B # Si espande nel numero di parametri posizionali espresso come numero decimale. .TP .B ? Si espande nello stato della pipeline eseguita più recentemente senza rilasciare il controllo del terminale. .TP .B \- Si espande nei flag di opzione correnti come specificato in base alla chiamata, dal comando incorporato .BR set , o in quelli impostati dalla shell stessa (come l'opzione .B \-i ). .TP .B $ Si espande nell'ID di processo della shell. In una subshell (), si espande nell'ID di processo della shell corrente, non in quello della subshell. .TP .B ! Si espande nell'ID di processo del comando in background (asincrono) più recentemente eseguito. .TP .B 0 Si espande nel nome della shell o script di shell. Questo è impostato alla inizializzazione della shell. Se .B bash è chiamata con un file di comandi, .B $0 è impostato al nome di quel file. Se .B bash è avviata con l'opzione .BR \-c , allora .B $0 è impostato al primo argomento dopo la stringa che deve essere eseguita, se presente. Altrimenti, è impostato al percorso usato per chiamare .BR bash , come dato dall'argomento zero. .TP .B _ All'avvio della shell, impostato al nome di percorso assoluto usato per invocare la shell o lo script di shell che è eseguito come passato nell'ambiente o nella lista di argomenti. Successivamente, si espande nell'ultimo argomento del precedente comando, dopo l'espansione. È anche impostato al nome completo usato per invocare ogni comando eseguito e messo nell'ambiente esportato verso quel comando. Mentre si controlla la posta, questo parametro contiene il nome del file del messaggio attualmente in esame. .PD .SS Variabili di shell .PP Le seguenti variabili sono impostate dalla shell: .PP .PD 0 .TP .B BASH Si espande al nome completo usato per chiamare questa istanza di .BR bash . .TP .B BASH_ARGC Una variabile di array i cui valori sono il numero di parametri in ogni frame del corrente stack delle chiamate di esecuzione di bash. Il numero di parametri della subroutine corrente (funzione di shell o script eseguito con \fB.\fP o \fBsource\fP) è in cima allo stack. Quando viene eseguita una subroutine, il numero di parametri passati è messo in cima a \fBBASH_ARGC\fP. La shell imposta \fBBASH_ARGC\fP solo quando è in modalità estesa di debugging (si veda la descrizione dell'opzione .B extdebug per il comando incorporato .B shopt più avanti) .TP .B BASH_ARGV Una variabile di array contenente tutti i parametri nel corrente stack delle chiamate di esecuzione di bash. Il parametro finale dell'ultima chiamata di subroutine è in cima allo stack; il primo parametro della chiamata iniziale è in fondo. Quando una subroutine viene eseguita, i parametri forniti sono messi in cima a \fBBASH_ARGV\fP. La shell imposta \fBBASH_ARGV\fP solo quando è in modalità estesa di debugging (si veda la descrizione dell'opzione .B extdebug al comando incorporato .B shopt più avanti) .TP .B BASH_COMMAND Il comando attualmente in esecuzione o in procinto di essere eseguito, a meno che la shell non stia eseguendo un comando come risultato di un'intercettazione di segnale (trap), nel qual caso è il comando in esecuzione al momento dell'intercettazione. .TP .B BASH_EXECUTION_STRING L'argomento per il comando all'invocazione dell'opzione \fB\-c\fP. .TP .B BASH_LINENO Una variabile array i cui elementi sono i numeri di riga nei file di origine corrispondenti a ciascun elemento di \fBFUNCNAME\fP. \fB${BASH_LINENO[\fP\fI$i\fP\fB]}\fP è il numero di riga nel file di origine dove \fB${FUNCNAME[\fP\fI$ifP\fB]}\fP è stato chiamato. Il nome del file di origine corrispondente è \fB${BASH_SOURCE[\fP\fI$i\fP\fB]}\fB. Usare \fBLINENO\fP per ottenere il numero di riga corrente. .TP .B BASH_REMATCH Una variabile array i cui elementi sono assegnati dall'operatore binario \fB=~\fP al comando condizionale \fB[[\fP. L'elemento con indice 0 è la porzione della stringa che corrisponde all'intera espressione regolare. L'elemento con indice \fIn\fP è la porzione della stringa che corrisponde alla \fIn\fP-sima subespressione fra parentesi. La variabile è in sola lettura. .TP .B BASH_SOURCE Una variabile array i cui elementi sono i nomi dei file da cui provengono gli elementi nella variabile array \fBFUNCNAME\fP. .TP .B BASH_SUBSHELL Incrementato di uno ogni volta che una subshell o un ambiente di subshell è stato creato dalla shell originale. Il valore iniziale è 0. .TP .B BASH_VERSINFO Una variabile array in sola lettura i cui elementi danno informazioni sulla versione di quest'istanza di .BR bash . I valori assegnati ai membri dell'array sono come segue: .sp .5 .RS .PD 0 .TP 24 .B BASH_VERSINFO[\fR0\fP] Il numero di versione principale(la \fIrelease\fP). .TP .B BASH_VERSINFO[\fR1\fP] Il numero di versione secondario (la \fIversione\fP). .TP .B BASH_VERSINFO[\fR2\fP] Il livello di aggiornamento tramite patch. .TP .B BASH_VERSINFO[\fR3\fP] La versione di compilazione. .TP .B BASH_VERSINFO[\fR4\fP] Lo stato della release (ad es., \fIbeta1\fP). .TP .B BASH_VERSINFO[\fR5\fP] Il valore di \fBMACHTYPE\fP. .PD .RE .TP .B BASH_VERSION Si espande in una stringa che descrive la versione di questa istanza di .BR bash . .TP .B COMP_CWORD Un indice in \fB${COMP_WORDS}\fP della parola contenente la posizione corrente del cursore. Questa variabile è disponibile solo nelle funzioni di shell invocate dalle risorse di completamento programmabile (si veda \fBCompletamento programmabile\fP più avanti). .TP .B COMP_LINE La riga di comando corrente. Questa variabile è disponibile solo nelle funzioni di shell e nei comandi esterni invocati dai servizi di completamento programmabile (si veda \fBCompletamento programmabile\fP più avanti). .TP .B COMP_POINT L'indice della posizione corrente del cursore relativa all'inizio del comando corrente. Se la posizione corrente del cursore è alla fine del comando corrente, il valore di questa variabile è uguale a \fB${#COMP_LINE}\fP. Questa variabile è disponibile solo nelle funzioni di shell e comandi esterni invocati dai servizi di completamento programmabile (si veda \fBCompletamento programmabile\fP più avanti). .TP .B COMP_WORDBREAKS L'insieme dei caratteri che la libreria Readline tratta come separatori di parola nell'effettuare il completamento di parola. Se .SM .B COMP_WORDBREAKS viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B COMP_WORDS Una variabile array (si veda \fBArray\fP più avanti) che è composta dalle singole parole nella riga di comando corrente. Le parole sono divise anche dai metacaratteri della shell poiché l'analizzatore della shell li considererebbe a parte. Questa variabile è disponibile solo nelle funzioni di shell e comandi esterni invocati dai servizi di completamento programmabile (si veda \fBProgrammable Completion\fP più avanti). .TP .B DIRSTACK Una variabile array (si veda .B Array più avanti) che contiene il contenuto corrente dello stack delle directory. Le directory appaiono nello stack nell'ordine in cui sono mostrate dal comando incorporato .B dirs . L'assegnamento agli elementi di questa variabile array può essere usato per modificare le directory già nello stack, ma i comandi incorporati .B pushd e .B popd devono essere usati per aggiungere e rimuovere directory. L'assegnamento a questa variabile non cambia la directory corrente. Se .SM .B DIRSTACK viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B EUID Espande all'ID-utente effettivo dell'utente corrente, inizializzata all'avvio della shell. Questa variabile è in sola lettura. .TP .B FUNCNAME Una variabile array contenente i nomi di tutte le funzioni di shell attualmente nello stack delle chiamate di esecuzione. L'elemento con indice 0 è il nome della funzione di shell attualmente in esecuzione. L'elemento più in basso di tutti è "main". Questa variabile esiste solo quando è in esecuzione una funzione di shell. Assegnamenti a .SM .B FUNCNAME non hanno alcun effetto e ritornano uno stato di errore. Se .SM .B FUNCNAME viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B GROUPS Una variabile array contenente l'elenco dei gruppi dei quali è membro l'utente corrente. Assegnamenti a .SM .B GROUPS non hanno alcun effetto e ritornano uno stato di errore. Se .SM .B GROUPS viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B HISTCMD Il numero di cronologia, o indice nella lista della cronologia, del comando corrente. Se .SM .B HISTCMD viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B HOSTNAME Automaticamente impostata al nome dell'host corrente. .TP .B HOSTTYPE Automaticamente impostata a una stringa che univocamente descrive il tipo di macchina su cui .B bash è in esecuzione. Il valore di default è dipendente dal sistema. .TP .B LINENO Ogni volta che questo parametro è referenziato, la shell gli assegna un numero decimale che rappresenta il numero di sequenza della riga corrente (partendo da 1) all'interno di uno script o funzione. Quando non in uno script o funzione, non è garantito che il valore restituito sia significativo. Se .SM .B LINENO viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B MACHTYPE Automaticamente impostata a una stringa che descrive completamente il tipo di sistema sul quale .B bash è in esecuzione, nel formato standard GNU \fIcpu-company-system\fP. Il valore di default è dipendente dal sistema. .TP .B OLDPWD La precedente directory di lavoro come impostata dal comando .BR cd . .TP .B OPTARG Il valore dell'ultimo argomento opzione elaborato dal comando incorporato .B getopts (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .TP .B OPTIND L'indice del prossimo argomento che dev'essere elaborato dal comando incorporato .B getopts (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .TP .B OSTYPE Automaticamente impostata a una stringa che descrive il sistema operativo su cui .B bash è in esecuzione. Il valore di default è dipendente dal sistema. .TP .B PIPESTATUS Una variabile array (si veda .B Array più avanti) contenente un elenco di valori di stato d'uscita dai processi nelle pipeline eseguite più recentemente in primo piano [cioè senza rilasciare il controllo del terminale] (può contenere anche un solo comando). .TP .B PPID L'ID di processo del genitore della shell. Questa variabile è in sola lettura. .TP .B PWD La directory di lavoro corrente come impostata dal comando .BR cd . .TP .B RANDOM Ogni volta che questo parametro è referenziato, viene generato un numero intero casuale fra 0 e 32767. La sequenza di numeri casuali può essere inizializzata assegnando un valore a .SM .BR RANDOM . Se .SM .B RANDOM viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B REPLY Impostata alla riga di input letta dal comando incorporato .B read quando nessun argomento è specificato. .TP .B SECONDS Ogni volta che questo parametro è referenziato, viene restituito il numero di secondi trascorsi dalla chiamata della shell. Se un valore è assegnato a .SM .BR SECONDS , il valore restituito in base ai riferimenti successivi è il numero di secondi trascorsi dall'assegnamento più il valore assegnato. Se .SM .B SECONDS viene annullata, perde le sue proprietà speciali, anche se è poi reimpostata. .TP .B SHELLOPTS Una lista, separata da due punti, di opzioni di shell abilitate. Ogni parola nella lista è un argomento valido per l'opzione .B \-o al comando incorporato .B set (si veda .SM .B "COMANDI INCORPORATI DI SHELL" più avanti). Le opzioni che appaiono in .SM .B SHELLOPTS sono quelle indicate come .I on da \fBset \-o\fP. Se questa variabile è nell'ambiente quando .B bash viene avviata, ogni opzione di shell nella lista viene abilitata prima di leggere un qualsiasi file di avvio. Questa variabile è in sola lettura. .TP .B SHLVL È incrementato di uno ogni volta che una istanza di .B bash viene avviata. .TP .B UID Si espande all'ID-utente dell'utente corrente, inizializzato all'avvio della shell. Questa variabile è in sola lettura. .PD .PP Le seguenti variabili sono usate dalla shell. In alcuni casi, .B bash assegna un valore di default a una variabile; questi casi sono elencati più avanti. .PP .PD 0 .TP .B BASH_ENV Se questo parametro è impostato quando \fBbash\fP sta eseguendo uno script di shell, il suo valore è interpretato come un nome di file contenente comandi per inizializzare la shell, come in .IR ~/.bashrc . Il valore di .SM .B BASH_ENV è soggetto a espansione di parametro, sostituzione di comando ed espansione aritmetica prima di essere interpretato come un nome di file. .SM .B PATH non è usato per cercare il nome di file risultante. .TP .B CDPATH Il percorso di ricerca per il comando .BR cd . Questo è un elenco di directory, separate da due punti, nelle quali la shell cerca le directory di destinazione specificate dal comando .BR cd . Un valore di esempio è .if t \f(CW".:~:/usr"\fP. .if n ".:~:/usr". .TP .B COLUMNS Usato dal comando incorporato \fBselect\fP per determinare il numero di colonne del terminale nella stampa delle liste di selezione. Automaticamente re-impostata al ricevimento di un segnale SIGWINCH. .TP .B COMPREPLY Una variabile array dalla quale \fBbash\fP legge i possibili completamenti generati da una funzione di shell invocata dal servizio di completamento programmabile (si veda \fBCompletamento programmabile\fP più avanti). .TP .B EMACS Se \fBbash\fP trova questa variabile d'ambiente alla partenza della shell col valore .if t \f(CWt\fP, .if n "t", presume che la shell sia in esecuzione in un buffer di shell emacs e disabilita la modifica della riga. .TP .B FCEDIT L'editor di default per il comando incorporato .BR fc . .TP .B FIGNORE Una lista di suffissi, separati da due punti, da ignorare quando si effettua il completamento del nome di file (si veda .SM .B READLINE più avanti). Un nome di file il cui suffisso corrisponde a una delle voci in .SM .B FIGNORE è escluso dalla lista dei nomi di file individuati. Un valore di esempio è .if t \f(CW".o:~"\fP. .if n ".o:~". .TP .B GLOBIGNORE Una lista di modelli, separati da due punti, che definiscono l'insieme dei nomi di file che l'espansione del nome di percorso deve ignorare. Se un nome di file individuato da un modello di espansione del percorso corrisponde anche a uno dei modelli in .SM .BR GLOBIGNORE , viene rimosso dalla lista dei nomi da individuare. .TP .B HISTCONTROL Una lista di valori, separati da due punti, che controllano come i comandi vengono salvati nell'elenco della cronologia. Se la lista di valori include .IR ignorespace , le righe che iniziano con un carattere di .B spazio non vengono salvate nell'elenco della cronologia. Un valore di .I ignoredups fa sì che non venga salvata ogni riga uguale all'elemento precedente della cronologia. Un valore di .I ignoreboth è la combinazione di \fIignorespace\fP e \fIignoredups\fP. Un valore di .IR erasedups fa sì che tutte le righe uguali alla riga corrente vengano rimosse dall'elenco della cronologia prima che la riga venga salvata. Qualsiasi valore che non è nella lista di cui sopra è ignorato. Se \fBHISTCONTROL\fP viene annullato o non include un valore valido, tutte le righe lette dall'analizzatore sintattico della shell sono salvate nell'elenco della cronologia, a meno che non sia stato specificato .BR HISTIGNORE . La seconda riga e le successive di un comando composto multiriga non vengono controllate, e sono aggiunte alla cronologia indipendentemente dal valore di .BR HISTCONTROL . .TP .B HISTFILE Il nome del file nel quale è salvata la cronologia dei comandi (si veda .SM .B CRONOLOGIA più avanti). Il valore predeterminato è \fI~/.bash_history\fP. Se è annullato la cronologia dei comandi non è salvata al termine di una shell interattiva. .TP .B HISTFILESIZE Il numero massimo di righe contenute nel file della cronologia. Quando a questa variabile è assegnato un valore, il file della cronologia è accorciato, se necessario, rimuovendo le voci più vecchie, per contenere non più di quel numero di righe. Il valore di default è 500. Il file della cronologia è inoltre troncato a questa dimensione dopo la scrittura al termine di una shell interattiva. .TP .B HISTIGNORE Una lista di modelli separati da due punti usata per decidere quali righe di comando devono essere salvate nell'elenco della cronologia. Ogni modello comincia all'inizio della riga e deve corrispondere alla riga completa (nessun `\fB*\fP' implicito è aggiunto). Ogni modello è confrontato con la riga dopo che i controlli specificati da .B HISTCONTROL sono stati applicati. In aggiunta ai normali modelli di shell che confrontano caratteri, `\fB&\fP' designa la linea precedente della cronologia. `\fB&\fP' può essere protetto usando un backslash; il backslash è rimosso prima di eseguire un confronto. La seconda riga e le successive di un comando composto multiriga non vengono controllate, e sono aggiunte alla cronologia indipendentemente dal valore di .BR HISTIGNORE . .TP .B HISTSIZE Il numero di comandi da memorizzare nella cronologia dei comandi (si veda .SM .B CRONOLOGIA più avanti). Il valore di default è 500. .TP .B HISTTIMEFORMAT Se questa variabile è impostata e non nulla, il suo valore è usato come stringa di formato per \fIstrftime\fP(3) per stampare l'informazione "data e ora" associata a ogni voce della cronologia mostrata dal comando incorporato \fBhistory\fP. Se questa variabile è impostata, data e ora verranno scritte nel file della cronologia in modo da essere disponibili anche in successive sessioni della shell. .TP .B HOME La home directory dell'utente corrente; l'argomento di default per il comando incorporato \fBcd\fP. Il valore di questa variabile è anche usata quando si effettua l'espansione della tilde. .TP .B HOSTFILE Contiene il nome di un file nello stesso formato di .FN /etc/hosts che dovrà essere letto quando la shell ha bisogno di completare un nome di host. La lista dei possibili completamenti di nome di host può essere cambiata mentre la shell è in esecuzione; alla prossima occasione in cui si tenta il completamento del nome di host dopo che è cambiato il valore, .B bash aggiunge il contenuto del nuovo file alla lista esistente. Se .SM .B HOSTFILE è impostato ma non ha alcun valore, \fBbash\fP tenta di leggere .FN /etc/hosts per ottenere la lista dei possibili completamenti del nome di host. Quando .SM .B HOSTFILE viene annullato, la lista dei nomi di host viene pure annullata. .TP .B IFS L' .I Internal Field Separator (separatore di campo interno) è usato per la suddivisione in parole dopo l'espansione e per dividere le righe in parole quando si esegue il comando incorporato .BR read . Il valore di default è ``''. .TP .B IGNOREEOF Controlla l'azione della shell al ricevimento di un carattere .SM .B EOF come unico contenuto di una riga di input. Se impostato, il valore è il numero di caratteri .SM .B EOF consecutivi da battere come primo carattere su una riga di input prima che .B bash esca. Se la variabile esiste ma non ha un valore numerico, o non ha alcun valore, il valore di default è 10. Se non esiste, .SM .B EOF indica la fine dell'input per la shell. .TP .B INPUTRC Il nome di file per il file di avvio di .B readline che prevale sul valore di default che è .FN ~/.inputrc (si veda .SM .B READLINE più avanti). .TP .B LANG Usata per determinare la categoria di localizzazione per qualsiasi categoria non specificatamente specificata da una delle variabili che iniziano con \fBLC_\fP. .TP .B LC_ALL Questa variabile prevale sul valore di \fBLANG\fP e su qualsiasi altra variabile \fBLC_\fP che specifichi una categoria di localizzazione. .TP .B LC_COLLATE Questa variabile determina l'ordine di collazione usato quando vengono ordinati i risultati dell'espansione di nome di percorso, e determina il comportamento di espressioni di intervallo, classi di equivalenza e sequenze di ordinamento all'interno dell'espansione di nome di percorso e della corrispondenza tra stringhe. .TP .B LC_CTYPE Questa variabile determina l'interpretazione di caratteri e il comportamento di classi di caratteri all'interno dell'espansione di nome di percorso e della corrispondenza tra stringhe. .TP .B LC_MESSAGES Questa variabile determina la localizzazione usata per tradurre stringhe tra virgolette precedute da un \fB$\fP. .TP .B LC_NUMERIC Questa variabile determina la categoria di localizzazione usata per la formattazione dei numeri. .TP .B LINES Usato dal comando incorporato \fBselect\fP per determinare il numero di linee del terminale nella stampa delle liste di selezione. Automaticamente re-impostata al ricevimento di un segnale SIGWINCH. .TP .B MAIL Se questo parametro è impostato a un nome di file e la variabile .SM .B MAILPATH non è impostata, .B bash informa l'utente dell'arrivo di posta nel file specificato. .TP .B MAILCHECK Specifica la frequenza (in secondi) con cui .B bash controlla la posta. Il valore di default è 60 secondi. Quando è il momento di controllare la posta, la shell lo fa prima di mostrare il prompt primario. Se questa variabile non è impostata, o è impostata a un valore che non sia un numero maggiore o uguale a zero, la shell disabilita il controllo della posta. .TP .B MAILPATH Una lista di nomi di file separati da due punti, da usare per il controllo della posta. Il messaggio che deve essere stampato all'arrivo dei messaggi in un particolare file può essere specificato separando il nome del file dal messaggio con un `?'. Quando viene usato nel testo del messaggio \fB$_\fP è espanso al nome del file di posta corrente. Per esempio: .RS .PP \fBMAILPATH\fP=\(aq/var/mail/bfox?"You have mail":~/shell\-mail?"$_ has mail!"\(aq .PP .B Bash fornisce un valore di default per questa variabile, ma il posizionamento dei file di posta degli utenti utilizzato è dipendente dal sistema (per esempio, /var/mail/\fB$USER\fP). .RE .TP .B OPTERR Se impostato al valore 1, .B bash mostra i messaggi di errore generati dal comando incorporato .B getopts (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .SM .B OPTERR è inizializzato ad 1 ogni volta che viene invocata la shell o viene eseguito uno script di shell. .TP .B PATH Il percorso di ricerca dei comandi. È un elenco di directory separate da due punti, nelle quali la shell cerca i comandi (si veda .SM .B ESECUZIONE DEI COMANDI più avanti). Un nome di directory di lunghezza zero (nulla) nel valore di \fBPATH\fP indica la directory corrente. Un nome di directory nullo può apparire come una serie di due punti adiacenti, o come due punti all'inizio o alla fine. Il percorso di default è dipendente dal sistema ed è impostato dall'amministratore che installa .BR bash . Un valore frequente è .if t \f(CW/usr/gnu/bin:/usr/local/bin:/usr/ucb:/bin:/usr/bin\fP. .if n ``/usr/gnu/bin:/usr/local/bin:/usr/ucb:/bin:/usr/bin''. .TP .B POSIXLY_CORRECT Se questa variabile è presente nell'ambiente quando viene avviata \fBbash\fP, la shell entra in \fImodalità posix\fP prima di leggere i file di avvio, come se l'opzione di invocazione .B \-\-posix fosse stata specificata. Se è impostata mentre la shell è in esecuzione, \fBbash\fP abilita la \fImodalità posix\fP, come se il comando .if t \f(CWset -o posix\fP .if n \fIset -o posix\fP fosse stato eseguito. .TP .B PROMPT_COMMAND Se impostato, il valore è eseguito ogni volta come un comando prima di scrivere il prompt primario. .TP .B PS1 Il valore di questo parametro è espanso (si veda .SM .B STRINGHE DI PROMPT più avanti) e usato come stringa del prompt primario. Il valore di default è``\fB\es\-\ev\e$ \fP''. .TP .B PS2 Il valore di questo parametro è espanso allo stesso modo di .B PS1 ed è usato come stringa di prompt secondario. Il valore di default è ``\fB> \fP''. .TP .B PS3 Il valore di questo parametro è usato come prompt per il comando .I select (si veda .SM .B GRAMMATICA DELLA SHELL sopra). .TP .B PS4 Il valore di questo parametro è espanso allo stesso modo di .B PS1 ed il valore è stampato prima di ogni comando che .B bash mostra durante un trace di esecuzione. Il primo carattere di .SM .B PS4 è replicato tante volte, quanto necessario, per indicare livelli multipli di indirezione. Il valore di default è ``\fB+ \fP''. .TP .B SHELL In questa variabile d'ambiente è contenuto il percorso completo della shell. Se non è impostata quando la shell viene avviata, .B bash le assegna il percorso completo della shell di login dell'utente corrente. .TP .B TIMEFORMAT Il valore di questo parametro è usato come stringa di formato per specificare come dovrà essere mostrata l'informazione su data e ora per pipeline aventi come prefisso la parola riservata .B time . Il carattere \fB%\fP introduce una sequenza di formattazione che è espansa a un valore di data e ora o ad altre informazioni. Le sequenze di formattazione e il loro significato sono i seguenti; le parentesi quadre denotano parti opzionali. .sp .5 .RS .PD 0 .TP 10 .B %% Una \fB%\fP letterale. .TP .B %[\fIp\fP][l]R Il tempo trascorso in secondi. .TP .B %[\fIp\fP][l]U Il numero di secondi di utilizzo della CPU in modalità utente. .TP .B %[\fIp\fP][l]S Il numero di secondi di utilizzo della CPU in modalità sistema. .TP .B %P La percentuale di utilizzo della CPU, calcolata come (%U + %S) / %R. .PD .RE .IP La parte opzionale \fIp\fP è una cifra che specifica la \fIprecisione\fP, il numero di cifre frazionali dopo il separatore decimale. Un valore pari a 0 fa sì che nessun separatore decimale o frazione venga inserito nell'output. Possono essere specificate al massimo tre posizioni dopo il separatore decimale; valori di \fIp\fP maggiori di 3 sono cambiati a 3. Se \fIp\fP non è specificato è utilizzato il valore 3. .IP La parte opzionale \fBl\fP specifica un formato più lungo, inclusi i minuti, nella forma \fIMM\fPm\fISS\fP.\fIFF\fPs. Il valore di \fIp\fP determina se la frazione è inclusa o meno. .IP Se questa variabile non è impostata, \fBbash\fP agisce come se avesse il valore \fB$\(aq\enreal\et%3lR\enuser\et%3lU\ensys\t%3lS\(aq\fP. Se il valore è nullo, non viene mostrata alcuna informazione di tempo. Una newline finale è aggiunta quando la stringa di formato è visualizzata. .TP .B TMOUT Se impostato a un valore maggiore di zero, \fBTMOUT\fP è trattato come il tempo limite (timeout) di default per il comando incorporato \fBread\fP. Il comando \fBselect\fP viene terminato se non riceve input dopo \fBTMOUT\fP secondi quando l'input è chiesto a un terminale. In una shell interattiva il valore è interpretato come il numero di secondi di attesa per l'input dopo l'emissione del prompt primario. Se l'input non arriva .B Bash termina dopo aver aspettato per quel numero di secondi. .TP .B TMPDIR Se impostato, \fBBash\fP usa il suo valore come nome della directory nella quale \fBBash\fP crea file temporanei a uso della shell. .TP .B auto_resume Questa variabile controlla il modo con cui la shell interagisce con l'utente e con il job-control. Se questa variabile è impostata, dei comandi semplici composti da una sola parola senza ridirezioni sono considerati come candidati per la ripresa di un job in esecuzione che sia stato sospeso. Non è possibile alcuna ambiguità; se vi è più di un job che comincia con la stringa digitata, è scelto il job su cui si è effettuato l'accesso più recentemente. Il .I nome di un job sospeso, in questo contesto, è la riga di comando usata per avviarlo. Se impostato al valore .IR exact , la stringa fornita deve essere esattamente uguale al nome di un job fermo; se impostato a .IR substring , la stringa fornita deve combaciare con una substringa del nome di un job sospeso. Il valore .I substring fornisce funzionalità analoghe all'identificatore del job .B %? (si veda .SM .B JOB CONTROL più avanti). Se impostato a qualsiasi altro valore, la stringa fornita deve essere un prefisso del nome di un job sospeso; questo consente funzionalità analoghe all'identificatore di job \fB%\fP\fIstring\fP .TP .B histchars Sono i due o tre caratteri che controllano l'espansione della cronologia e la suddivisione in token (si veda .SM .B ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA più avanti). Il primo carattere è il carattere di \fIespansione della cronologia\fP, il carattere che segnala l'inizio di una espansione della cronologia, normalmente `\fB!\fP'. Il secondo carattere è il carattere di \fIsostituzione rapida\fP, che è usato come scorciatoia per rieseguire il comando precedentemente inserito, sostituendo una stringa con un'altra nel comando. Il valore di default è `\fB^\fP'. Il terzo carattere, opzionale, è il carattere che indica che il resto della riga è un commento, quando è trovato come primo carattere di una parola, normalmente `\fB#\fP'. Il carattere di commento della cronologia fa sì che la sostituzione della cronologia venga saltata per le rimanenti parole sulla riga. Esso non fa necessariamente sì che l'analizzatore della shell tratti il resto della riga come un commento. .PD .SS Array .B Bash fornisce variabili array monodimensionali. Ogni variabile può essere usata come un array; il comando incorporato .B declare dichiara esplicitamente un array. Non c'è un limite massimo per la dimensione di un array, né alcuna richiesta che gli elementi siano indicizzati o assegnati in modo contiguo. Gli array sono indicizzati usando numeri interi e cominciano con l'indice zero. .PP Un array è creato automaticamente se a una variabile qualsiasi è assegnato un valore usando la sintassi \fInome\fP[\fIsubscript\fP]=\fIvalore\fP. Il .I subscript viene trattato come un'espressione aritmetica che deve risultare un numero maggiore o uguale a zero. Per dichiarare esplicitamente un array, usare .B declare \-a \fInome\fP (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DI SHELL più avanti). È anche accettato .B declare \-a \fInome\fP[\fIsubscript\fP] ; il \fIsubscript\fP viene ignorato. Per una variabile array possono essere specificati degli attributi utilizzando i comandi incorporati .B declare e .B readonly . Ogni attributo si applica a tutti gli elementi di un array. .PP Agli elementi dell'array vengono assegnati valori usando assegnamenti composti della forma \fInome\fP=\fB(\fPvalore\fI1\fP ... valore\fIn\fP\fB)\fP, dove ogni \fIvalore\fP è della forma [\fIsubscript\fP]=\fIstringa\fP. È richiesto solo \fIstringa\fP. Se vengono fornite le parentesi opzionali e il subscript, l'elemento viene assegnato a quell'indice; altrimenti l'indice dell'elemento assegnato è l'ultimo indice già utilizzato aumentato di uno. L'indicizzazione parte da zero. Questa sintassi è accettata anche dal comando incorporato .B declare . Elementi singoli di un array possono essere assegnati con la sintassi \fInome\fP[\fIsubscript\fP]=\fIvalore\fP introdotta più sopra. .PP Qualsiasi elemento di un array può essere referenziato con ${\fInome\fP[\fIsubscript\fP]}. Le parentesi sono richieste per evitare conflitti con l'espansione di percorso. Se \fIsubscript\fP è \fB@\fP o \fB*\fP, la parola espande a a tutti gli elementi di \fInome\fP. Questi subscript differiscono solo quando la parola appare inclusa fra virgolette. Se la parola è quotata con virgolette, ${\fInome\fP[*]} espande a una singola parola col valore di ogni elemento dell'array separato dal primo carattere della variabile speciale .SM .B IFS , e ${\fInome\fP[@]} espande ogni elemento di \fInome\fP come una parola separata. Quando non c'è l'elemento di array, ${\fInome\fP[@]} è espanso alla stringa nulla. Se l'espansione quotata con virgolette si trova dentro una parola, l'espansione del primo parametro è legato con la parte iniziale della parola originale, e l'espansione dell'ultimo parametro è legato con l'ultima parte della parola originale. Questo è analogo all'espansione dei parametri speciali \fB*\fP e \fB@\fP (si veda .B Parametri speciali sopra). ${#\fInome\fP[\fIsubscript\fP]} espande alla lunghezza di ${\fInome\fP[\fIsubscript\fP]}. Se \fIsubscript\fP è \fB*\fP o \fB@\fP, l'espansione è il numero di elementi dell'array. Referenziare una variabile array senza specificare un subscript equivale a referenziare il suo elemento zero. .PP Il comando incorporato .B unset è usato per annullare gli array. \fBunset\fP \fInome\fP[\fIsubscript\fP] annulla l'elemento di array a indice \fIsubscript\fP. Bisogna stare attenti a evitare effetti collaterali indesiderati causati dalla generazione di un nome di file. \fBunset\fP \fInome\fP, dove \fInome\fP è un array, o \fBunset\fP \fInome\fP[\fIsubscript\fP], dove \fIsubscript\fP è \fB*\fP o \fB@\fP, rimuove l'intero array. .PP Ciascuno dei comandi incorporati .BR declare , .BR local e .B readonly accetta un'opzione .B \-a per specificare un array. Il comando incorporato .B read accetta un'opzione .B \-a per assegnare a un array una lista di parole lette dallo standard input. I comandi incorporati .B set e .B declare mostrano i valori di array in modo che da essere riutilizzabili come assegnamenti. .SH ESPANSIONE L'espansione è effettuata sulla riga di comando dopo che essa è stata divisa in parole. Vi sono sette tipi di espansione effettuati: .IR "espansione delle parentesi graffe" , .IR "espansione della tilde" , .IR "espansione di parametro e variabile" , .IR "sostituzione di comando" , .IR "espansione aritmetica" , .IR "suddivisione in parole" ed .IR "espansione di percorso" . .PP L'ordine di espansione è: espansione delle parentesi graffe, espansione della tilde, espansione di parametro, di variabile e aritmetica e sostituzione di comando (fatta da sinistra a destra), suddivisione in parole ed espansione di percorso. .PP Sui sistemi che la supportano, è disponibile un'espansione aggiuntiva: la \fIsostituzione di processo\fP. .PP Solo l'espansione delle parentesi graffe, la suddivisione in parole e l'espansione di percorso possono cambiare il numero di parole dell'espansione; le altre espansioni espandono una singola parola in una singola parola. La sola eccezione a questo è l'espansione di ``\fB$@\fP'' e "\fB${\fP\fInome\fP\fB[@]}\fP" come spiegato sopra (si veda .SM .BR PARAMETRI ). .SS Espansione delle parentesi graffe .PP .I "Espansione delle parentesi graffe" è un meccanismo con il quale possono essere generate stringhe arbitrarie. Questo meccanismo è simile all'\fIespansione di percorso\fP, ma non è necessario che i file il cui nome è generato esistano. I modelli cui si applica l'espansione delle parentesi graffe hanno la forma di un .IR preambolo opzionale, seguito da una serie di stringhe separate da virgola o una espressione di sequenza racchiusa fra parentesi graffe, seguite da un' .IR appendice opzionale. Il preambolo è preposto a ogni stringa contenuta dentro le parentesi graffe e l'appendice è poi appesa a ogni stringa risultante, espandendo da sinistra a destra. .PP Le espansioni delle parentesi graffe possono essere nidificate. Il risultato di ogni stringa espansa non viene ordinato; è conservato l'ordine da sinistra a destra. Per esempio, a\fB{\fPd,c,b\fB}\fPe si espande in `ade ace abe'. .PP Un'espressione di sequenza prende la forma \fB{\fP\fIx\fP\fB..\fP\fIy\fP\fB}\fP, dove \fIx\fP e \fIy\fP sono o numeri interi o caratteri singoli. Se si specificano numeri interi, l'espressione espande a ogni numero fra \fIx\fP e \fIy\fP, incluso. Se si specificano caratteri l'espressione espande a ogni carattere lessicograficamente compreso fra \fIx\fP e \fIy\fP, incluso. Da notare che entrambi \fIx\fP e \fIy\fP devono essere dello stesso tipo. .PP L'espansione delle parentesi graffe è effettuata prima di qualsiasi altra espansione, e qualunque carattere speciale per uso delle altre espansioni viene lasciato com'era nel risultato. Essa è strettamente testuale. .B Bash non applica alcuna interpretazione sintattica al contesto dell'espansione o al testo tra parentesi graffe. .PP Un'espansione delle parentesi graffe correttamente formata deve contenere una parentesi graffa di apertura e una di chiusura, non quotate, e almeno una virgola non quotata. Qualunque espansione delle parentesi graffe erroneamente formata è lasciata inalterata. Una \fB{\fP o \fB,\fP può essere quotata con un backslash per evitare che venga considerata parte di un'espressione fra parentesi graffe. Per evitare conflitti con l'espansione di parametro, la stringa \fB${\fP non dà luogo all'espansione delle parentesi graffe. .PP Questo costrutto è tipicamente usato come abbreviazione quando il prefisso comune delle stringhe da generare è più lungo che negli esempi sopra: .RS .PP mkdir /usr/local/src/bash/{old,new,dist,bugs} .RE o .RS chown root /usr/{ucb/{ex,edit},lib/{ex?.?*,how_ex}} .RE .PP L'espansione delle parentesi graffe introduce una lieve incompatibilità con le versioni tradizionali di .BR sh . .B sh non tratta le parentesi graffe aperte e chiuse, specialmente quando esse appaiono come parte di una parola, e le conserva in uscita. .B Bash rimuove le parentesi graffe dalle parole come consequenza dell'espansione delle parentesi graffe. Per esempio, una parola data a .B sh come \fIfile{1,2}\fP appare identica nell'output. La stessa parola è data in output come .I file1 file2 dopo l'espansione operata da .BR bash . Se si desidera una stretta compatibilità con .B sh si avvia .B bash con l'opzione .B +B o si disabilita l'espansione delle parentesi graffe con l'opzione .B +B al comando .B set (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .SS Espansione della tilde .PP Se una parola comincia con un carattere tilde (`\fB~\fP') non quotato, tutti i caratteri che precedono la prima barra [/] non quotata (o tutti i caratteri, se non vi è alcuna barra) sono considerati un \fIprefisso tilde\fP. Se nessuno dei caratteri nel prefisso tilde è quotato, i caratteri nel prefisso tilde che segue la tilde sono trattati come un possibile \fInome di login\fP. Se questo nome di login è la stringa nulla, la tilde è sostituita con il valore del parametro .SM .BR HOME . Se .SM .B HOME viene annullato, è invece sostituita la home directory dell'utente che sta eseguendo la shell. Altrimenti, il prefisso tilde è sostituito con la home directory associata al nome di login specificato. .PP Se il prefisso tilde è un `~+' il valore della variabile di shell .SM .B PWD sostituisce il prefisso tilde. Se il prefisso tilde è un `~\-', il valore della variabile di shell .SM .BR OLDPWD , se impostato, viene sostituito. Se il carattere che segue la tilde nel prefisso tilde è un numero \fIN\fP, con un prefisso opzionale `+' o `\-', il prefisso tilde è sostituito dal corrispondente elemento dallo stack di directory, come dovrebbe essere mostrato dal comando incorporato .B dirs invocato col prefisso tilde come argomento. Se il carattere che segue la tilde nel prefisso tilde è un numero non preceduto da un segno `+' o `\-', viene assunto `+' .PP Se il nome di login non è valido o l'espansione della tilde non ha successo, la parola rimane invariata. .PP Ogni assegnamento di variabile è controllato per prefissi tilde non quotati che seguono immediatamente un .B : o il primo .BR = . In questi casi viene effettuata l'espansione della tilde. Di conseguenza, si possono usare nomi di file con delle tilde negli assegnamenti a .SM .BR PATH , .SM .BR MAILPATH , e .SM .BR CDPATH , e la shell assegna il valore espanso. .SS Espansione di parametro .PP Il carattere `\fB$\fP' introduce l'espansione di parametro, la sostituzione di comando, o l'espansione aritmetica. Il nome o simbolo del parametro che dev'essere espanso può essere racchiuso tra parentesi graffe, che sono opzionali ma servono a proteggere la variabile che deve essere espansa dai caratteri immediatamente seguenti, che potrebbero essere interpretati come parte del nome [della variabile stessa]. .PP Quando vengono usate le parentesi graffe, la parentesi graffa finale corrispondente è la prima `\fB}\fP' non protetta da un backslash o da stringhe quotate, e non parte di un'espansione aritmetica inclusa, di una sostituzione di comando o di un'espansione di parametro. .PP .PD 0 .TP ${\fIparametro\fP} Il valore di \fIparametro\fP è sostituito. Le parentesi graffe sono richieste quando .I parametro è un parametro posizionale con più di una cifra [ossia 10 e oltre], o quando .I parametro è seguito da un carattere che non deve essere interpretato come parte del suo nome. .PD .PP Se il primo carattere di \fIparametro\fP è un punto esclamativo, è introdotto un livello di indirezione della variabile. \fBBash\fP usa il valore della variabile formata dal resto del \fIparametro\fP come nome di variabile; questa variabile è poi espansa e quel valore è usato nel resto della sostituzione, piuttosto che il valore stesso di \fIparametro\fP. Questa è conosciuta come \fIespansione indiretta\fP. Le eccezioni a ciò sono le espansioni di ${!\fIprefisso\fP*} e ${\fB!\fP\fInome\fP[\fI@\fP]} descritte più avanti. Il punto esclamativo deve seguire immediatamente la parentesi graffa iniziale per introdurre l'indirezione. .PP In ognuno dei casi sotto riportati, \fIparola\fP è soggetta a espansione della tilde, espansione di parametro, sostituzione di comando ed espansione aritmetica. Quando non sta effettuando l'espansione della substringa, \fBBash\fP controlla se un parametro non è impostato o è nullo; l'omissione dei due punti provoca il solo controllo di un parametro non impostato. .PP .PD 0 .TP ${\fIparametro\fP\fB:\-\fP\fIparola\fP} \fBUsa i valori di default\fP. Se .I parametro non è impostato o è nullo, è sostituita l'espansione di .IR parola . Altrimenti, il valore di .IR parametro è sostituito .TP ${\fIparametro\fP\fB:=\fP\fIparola\fP} \fBAssegna i valori di default\fP. Se .I parametro non è impostato o è nullo, l'espansione di .I parola è assegnata a .IR parametro . Il valore di .I parametro è quindi sostituito. I parametri posizionali e i parametri speciali non possono essere assegnati in questo modo. .TP ${\fIparametro\fP\fB:?\fP\fIparola\fP} \fBDà una segnalazione di errore se è nullo o è stato annullato\fP. Se .I parametro è nullo o è stato annullato, l'espansione di \fIparola\fP (o un messaggio di segnalazione, se .I parola non è presente) viene scritta sullo standard error e la shell, se non è interattiva, termina. Altrimenti, è sostituito il valore di \fIparametro\fP. .TP ${\fIparametro\fP\fB:+\fP\fIparola\fP} \fBUsa un valore alternativo\fP. Se .I parametro è nullo o è stato annullato, non è sostituito niente, altrimenti è sostituita l'espansione di .I parola . .TP ${\fIparametro\fP\fB:\fP\fIoffset\fP} .PD 0 .TP ${\fIparametro\fP\fB:\fP\fIoffset\fP\fB:\fP\fIlunghezza\fP} .PD \fBEspansione di substringa.\fP Espande i caratteri di \fIparametro\fP fino a \fIlunghezza\fP partendo dal carattere specificato da \fIoffset\fP. Se \fIlunghezza\fP viene omesso, espande alla substringa di \fIparametro\fP partendo dal carattere specificato da \fIoffset\fP. \fIlunghezza\fP e \fIoffset\fP sono espressioni aritmetiche (si veda .SM .B VALUTAZIONE ARITMETICA più avanti). \fIlunghezza\fP deve essere un numero maggiore o uguale a zero. Se \fIoffset\fP è un numero minore di zero, il valore viene usato come un offset dalla fine del valore di \fIparametro\fP. Se \fIparametro\fP è \fB@\fP, il risultato è un numero di parametri posizionali pari a \fIlunghezza\fP a partire da \fIoffset\fP. Se \fIparametro\fP è un nome di array indicizzato da @ o *, il risultato è un numero di elementi dell'array pari a \fIlunghezza\fP a partire da ${\fIparametro\fP[\fIoffset\fP]}. Un \fIoffset\fP negativo è inteso come relativo al massimo indice dell'array specificato aumentato di uno. Notare che un offset negativo dev'essere separato dai due punti da almeno uno spazio per evitare di essere confuso con l'espansione di :- . L'indicizzazione della substringa è a base zero a meno che non vengano usati i parametri posizionali, nel qual caso l'indicizzazione parte da 1. .TP ${\fB!\fP\fIprefisso\fP\fB*\fP} .PD 0 .TP ${\fB!\fP\fIprefisso\fP\fB@\fP} .PD Espande ai nomi delle variabili i cui nomi iniziano con \fIprefisso\fP, separati dal primo carattere della variabile speciale .SM .B IFS .TP ${\fB!\fP\fInome\fP[\fI@\fP]} .PD 0 .TP ${\fB!\fP\fInome\fP[\fI*\fP]} .PD Se \fInome\fP è una variabile di array, espande alla lista degli indici di array (chiavi) assegnati in \fInome\fP. Se \fInome\fP non è un array, espande a 0 se \fInome\fP è impostato ed è nullo in caso contrario. Quando \fI@\fP è usato e l'espansione appare fra virgolette, ogni chiave espande a una parola separata. .TP ${\fB#\fP\fIparametro\fP} È sostituita la lunghezza in caratteri del valore di \fIparametro\fP. Se .I parametro è .B * o .BR @ , il valore sostituito è il numero di parametri posizionali. Se .I parametro è un nome di array contrassegnato da .B * o .BR @ , il valore sostituito è il numero di elementi nell'array. .TP ${\fIparametro\fP\fB#\fP\fIparola\fP} .PD 0 .TP ${\fIparametro\fP\fB##\fP\fIparola\fP} .PD La .I parola è espansa per produrre un modello proprio come nell'espansione di percorso. Se il modello trova una corrispondenza con l'inizio del valore di .IR parametro , allora il risultato dell'espansione è il valore espanso di .I parametro con il più corto dei modelli che corrispondono cancellato (nel caso di ``\fB#\fP'' ) o il più lungo dei modelli che corrispondono cancellato (nel caso di ``\fB##\fP'' ). Se .I parametro è .B @ o .BR * , l'operazione di rimozione del modello è applicata di volta in volta a ogni parametro posizionale, e l'espansione è la lista che ne risulta. Se .I parametro è una variabile di array con indice .B @ o .BR * , l'operazione di rimozione del modello è applicata a ognuno degli elementi dell'array, e l'espansione è la lista risultante. .TP ${\fIparametro\fP\fB%\fP\fIparola\fP} .PD 0 .TP ${\fIparametro\fP\fB%%\fP\fIparola\fP} .PD La \fIparola\fP è espansa per produrre un modello proprio come nell'espansione di percorso. Se il modello corrisponde a una parte finale del valore espanso di .IR parametro , il risultato dell'espansione è il valore espanso di .I parametro con il più corto dei modelli corrispondenti cancellato (nel caso di ``\fB%\fP'' ) o il più lungo dei modelli corrispondenti cancellato (nel caso di ``\fB%%\fP''). Se .I parametro è .B @ o .BR * , l'operazione di rimozione del modello è applicata a ognuno dei parametri posizionali, e l'espansione è la lista risultante. Se .I parametro è una variabile di array con indice .B @ o .BR * , l'operazione di rimozione del modello è applicata a ognuno degli elementi dell'array, e l'espansione è la lista risultante. .TP ${\fIparametro\fP\fB/\fP\fImodello\fP\fB/\fP\fIstringa\fP} Il \fImodello\fP è espanso per produrre un modello proprio come nell'espansione di percorso. \fIParametro\fP è espanso e il suo valore più lungo che corrisponde a \fImodello\fP è sostituito con \fIstringa\fP. Se \fImodello\fP comincia con \fB/\fP, tutte le corrispondenze di \fImodello\fP sono sostituite con \fIstringa\fP. Normalmente viene sostituita solo la prima corrispondenza. Se \fImodello\fP comincia con \fB#\fP, deve corrispondere all'inizio del valore espanso di \fIparametro\fP. Se \fImodello\fP inizia con \fB%\fP, deve corrispondere alla fine del valore espanso di \fIparametro\fP. Se \fIstringa\fP è nulla, le corrispondenze di \fImodello\fP sono cancellate e la \fB/\fP che segue \fImodello\fP può essere omessa. Se .I parametro è .B @ o .BR * , l'operazione di sostituzione è applicata a ognuno dei parametri posizionali, e l'espansione è la lista risultante. Se .I parametro è una variabile di array con indice .B @ o .BR * , l'operazione di sostituzione è applicata a ognuno degli elementi dell'array, e l'espansione è la lista risultante. .SS Sostituzione di comando .PP La \fIsostituzione di comando\fP permette che l'output di un comando rimpiazzi il nome del comando. Vi sono due forme: .PP .RS .PP \fB$(\fP\fIcomando\fP\|\fB)\fP .RE o .RS \fB`\fP\fIcomando\fP\fB`\fP .RE .PP .B Bash effettua l'espansione eseguendo il \fIcomando\fP e rimpiazzando la sostituzione di comando con lo standard output del comando, con ogni newline finale cancellato. I newline intermedi non vengono cancellati, ma possono essere rimossi durante la suddivisione in parole. La sostituzione di comando \fB$(cat \fIfile\fP)\fR può essere sostituita dall'equivalente ma più veloce \fB$(< \fIfile\fP)\fR. .PP Quando è usata la forma di sostituzione in vecchio stile con gli apici rovesciati, il backslash conserva il suo significato letterale tranne quando è seguito da .BR $ , .BR ` o .BR \e . Il primo apice rovesciato non preceduto da un backslash fa terminare la sostituzione di comando. Quando si usa la forma $(\^\fIcomando\fP\|), tutti i caratteri tra le parentesi formano il comando; nessuno è considerato speciale. .PP La sostituzione di comando può essere nidificata. Per nidificare quando si usa la forma con gli apici rovesciati, bisogna far precedere gli apici rovesciati più interni con un carattere backslash di protezione. .PP Se la sostituzione appare tra virgolette, la suddivisione in parole e l'espansione di percorso non sono effettuate sui risultati. .SS Espansione aritmetica .PP L'espansione aritmetica permette la valutazione di una espressione aritmetica e la sostituzione del risultato. Il formato per l'espansione aritmetica è: .RS .PP \fB$((\fP\fIespressione\fP\fB))\fP .RE .PP L' .I espressione è trattata come se fosse tra virgolette, ma le virgolette dentro le parentesi non sono trattate in modo speciale. Tutti i token dell'espressione sono assoggettati a espansione di parametro, espansione di stringa, sostituzione di comando e rimozione dei caratteri di quotatura. Le espansioni aritmetiche possono essere nidificate. .PP Il calcolo è effettuato in accordo con le regole elencate più avanti sotto .SM .BR "VALUTAZIONE ARITMETICA" . Se .I espressione non è valida, .B bash stampa un messaggio che indica l'errore e non viene effettuata alcuna sostituzione. .SS Sostituzione di processo .PP La \fIsostituzione di processo\fP è supportata su sistemi che supportano le named pipe (\fIFIFO\fP) o il metodo \fB/dev/fd\fP per denominare i file aperti. Essa prende la forma di \fB<(\fP\fIlista\^\fP\fB)\fP o \fB>(\fP\fIlista\^\fP\fB)\fP. La \fIlista\fP di processi è eseguita con il suo input o output connesso a un \fIFIFO\fP o ad alcuni file in \fB/dev/fd\fP. Il nome di questo file è passato come argomento al comando corrente come risultato dell'espansione. Se è usata la forma \fB>(\fP\fIlista\^\fP\fB)\fP, la scrittura sul file fornisce input per la \fIlista\fP. Se è usata la forma \fB<(\fP\fIlista\^\fP\fB)\fP, il file passato come argomento dovrebbe essere letto per ottenere l'output di \fIlista\fP. .PP Su sistemi che la supportano, la sostituzione di processo è effettuata allo stesso momento dell'espansione di parametro e di variabile, della sostituzione di comando e dell'espansione aritmetica. .SS Suddivisione in parole .PP La shell scandisce il risultato dell'espansione di parametro, sostituzione di comando ed espansione aritmetica che non si trovano tra virgolette, per effettuare la .IR "suddivisione in parole" . .PP La shell tratta ogni carattere di .SM .B IFS come un delimitatore, e suddivide in parole, in corrispondenza con uno di questi caratteri, i risultati delle altre espansioni. Se il valore di .SM .B IFS non è impostato o il suo valore è esattamente .BR , il valore di default, qualsiasi sequenza di caratteri .SM .B IFS serve per delimitare le parole. Se .SM .B IFS ha un valore diverso da quello di default, allora sequenze di caratteri di spaziatura .B space e .B tab sono ignorate all'inizio e alla fine della parola, se il carattere di spaziatura è presente nel valore di .SM .BR IFS (un carattere di spaziatura .SM .B IFS ). Qualunque carattere in .SM .B IFS che non è un carattere di spaziatura .SM .BR IFS , insieme con qualsiasi carattere di spaziatura .SM .B IFS adiacente, delimita un campo. Una sequenza di caratteri di spaziatura .SM .B IFS è anche trattata come un delimitatore. Se il valore di .SM .B IFS è nullo, non avviene alcuna suddivisione in parole. .PP Argomenti esplicitamente nulli(\^\f3"\^"\fP or \^\f3\(aq\^\(aq\fP\^) sono conservati. Argomenti non quotati implicitamente nulli, risultanti dall'espansione di parametri con valore nullo, sono rimossi. Se un parametro con valore nullo è espanso fra virgolette, è considerato un argomento nullo e viene rimosso. .PP È da notare che se non avviene alcuna espansione non viene effettuata alcuna suddivisione. .SS Espansione di percorso .PP Dopo la suddivisione in parole, a meno che non sia stata impostata l'opzione .BR \-f , .B bash scandisce ogni parola alla ricerca di caratteri .BR * , .BR ? e .BR [ . Se uno di questi caratteri è presente, allora la parola è considerata come un .IR modello , e sostituita con una lista, in ordine alfabetico, di nomi di file che corrispondono al modello. Se nessun nome di file corrispondente viene trovato, e l'opzione di shell .B nullglob è disabilitata, la parola è lasciata inalterata. Se l'opzione .B nullglob è impostata, e nessuna corrispondenza è trovata, la parola è rimossa. Se l'opzione di shell .B failglob è impostata, e non viene trovata alcuna corrispondenza, viene stampato un messaggio di errore e il comando non viene eseguito. Se l'opzione di shell .B nocaseglob è abilitata, il confronto è effettuato senza distinzione fra maiuscole e minuscole nei caratteri alfabetici. Quando un modello è usato per l'espansione di percorso, il carattere .B ``.'' all'inizio di un nome o immediatamente dopo una barra [/] deve essere confrontato esplicitamente, a meno che l'opzione di shell .B globdot non sia impostata. Quando si confronta un percorso, il carattere barra [/] deve sempre essere confrontato esplicitamente. Negli altri casi, il carattere .B ``.'' non è trattato in modo speciale. Vedere la descrizione di .B shopt più avanti sotto .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL per una descrizione delle opzioni di shell .BR nocaseglob , .BR nullglob , .BR failglob e .B dotglob . .PP La variabile di shell .SM .B GLOBIGNORE può essere usata per restringere la serie di nomi di file che corrispondono a un .IR modello . Se .SM .B GLOBIGNORE è impostato, ogni nome di file da confrontare che corrisponde anche a uno dei modelli in .SM .B GLOBIGNORE è rimosso dalla lista dei nomi che corrispondono al modello. I nomi di file .B ``.'' e .B ``..'' sono sempre ignorati quando .SM .B GLOBIGNORE è impostato e non nullo. Comunque, impostare .SM .B GLOBIGNORE a un valore non nullo ha l'effetto di abilitare l'opzione di shell .B dotglob , così da cercare una corrispondenza con tutti gli altri nomi di file che iniziano con un .B ``.'' Per ottenere il comportamento (usato in precedenti versioni) di ignorare i nomi di file che iniziano con .BR ``.'' , si deve fare un modello .B ``.*'' in .SM .BR GLOBIGNORE . L'opzione .B dotglob è disabilitata quando .SM .B GLOBIGNORE viene annullato. .PP \fBModelli di ricerca / espressioni regolari\fP .PP Ogni carattere che appare in un modello (espressione regolare), tranne quelli speciali descritti qui sotto, corrisponde a se stesso. Il carattere NULL non può far parte di un'espressione regolare. Un backslash segnala come speciale il carattere che segue; il backslash è ignorato durante il confronto. I caratteri speciali del modello devono essere racchiusi tra apici se si vuole che siano considerati così come sono scritti. .PP I caratteri speciali nelle espressioni regolari hanno i seguenti significati: .PP .PD 0 .TP .B * Corrisponde a qualsiasi stringa, inclusa la stringa nulla. .TP .B ? Corrisponde a qualsiasi carattere singolo. .TP .B [...] Corrisponde a uno qualsiasi dei caratteri racchiusi fra parentesi quadre. Una coppia di caratteri separati da un segno meno denota un' \fIespressione di intervallo\fP, che individua ogni carattere che si trova tra quei due caratteri, essi stessi inclusi, usando la sequenza di ordinamento della localizzazione corrente. Se il primo carattere che segue il .B [ è un .B ! o un .B ^ allora qualsiasi carattere non specificato è ritenuto corrispondente. L'ordine di ordinamento dei caratteri nell'espressione di intervallo è determinato dalla localizzazione corrente e dal valore della variabile di shell \fBLC_COLLATE\fP, se impostata. Un .B \- può essere specificato includendolo come primo o ultimo carattere nella lista. Una .B ] può essere specificata includendola come primo carattere nella lista. .br .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 All'interno di .B [ e .BR ] , possono essere specificate \fIclassi di caratteri\fP usando la sintassi \fB[:\fP\fIclasse\fP\fB:]\fP, dove \fIclasse\fP è una delle seguenti classi definite nello standard POSIX: .PP .RS .B .if n alnum alpha ascii blank cntrl digit graph lower print punct space upper word xdigit .if t alnum alpha ascii blank cntrl digit graph lower print punct space upper word xdigit .br Una classe di caratteri trova una corrispondenza con qualsiasi carattere appartenente a quella classe. La classe di caratteri \fBword\fP individua lettere, cifre e il carattere _ . .br .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 All'interno di .B [ e .BR ] può essere specificata una \fIclasse di equivalenza\fP con la sintassi \fB[=\fP\fIc\fP\fB=]\fP, che individua tutti i caratteri con lo stesso grado di ordinamento (come definito dalla localizzazione corrente) del carattere \fIc\fP. .br .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 All'interno di .B [ e .BR ] la sintassi \fB[.\fP\fIsymbol\fP\fB.]\fP individua il simbolo di ordinamento \fIsymbol\fP. .RE .PD .PP Se l'opzione di shell \fBextglob\fP è abilitata col comando incorporato \fBshopt\fP, vengono riconosciuti diversi operatori estesi che descrivono modelli. Nella descrizione seguente, una \fIpattern-list\fP è una lista di uno o più modelli separati da una \fB|\fP. Possono essere formati modelli composti usando uno o più dei seguenti submodelli: .sp 1 .PD 0 .RS .TP \fB?(\fP\^\fIpattern-list\^\fP\fB)\fP Individua zero o una occorrenza dei modelli specificati .TP \fB*(\fP\^\fIpattern-list\^\fP\fB)\fP Individua zero o più occorrenze dei modelli specificati .TP \fB+(\fP\^\fIpattern-list\^\fP\fB)\fP Individua una o più occorrenze dei modelli specificati .TP \fB@(\fP\^\fIpattern-list\^\fP\fB)\fP Individua uno dei modelli specificati .TP \fB!(\fP\^\fIpattern-list\^\fP\fB)\fP Individua qualsiasi cosa eccetto uno dei modelli specificati .RE .PD .SS Rimozione dei caratteri di quotatura .PP Dopo le precedenti espansioni, tutte le occorrenze non quotate dei caratteri .BR \e , .BR \(aq e \^\f3"\fP\^ non originate da una delle espansioni di cui sopra sono rimosse. .SH RIDIREZIONE Prima che un comando sia eseguito, i suoi input e output possono essere .I ridiretti usando una speciale notazione interpretata dalla shell. La ridirezione può anche essere usata per aprire e chiudere file per l'ambiente di esecuzione della shell corrente. I seguenti operatori di ridirezione possono precedere o apparire in qualsiasi posizione all'interno di un .I comando semplice o possono venire dopo un .IR comando . Le ridirezioni sono elaborate nell'ordine in cui compaiono, da sinistra a destra. .PP Nelle seguenti descrizioni, se il numero di descrittore di file è omesso, e il primo carattere dell'operatore di ridirezione è .BR < , la ridirezione si riferisce allo standard input (descrittore di file 0). Se il primo carattere dell'operatore di ridirezione è .BR > , la ridirezione si riferisce allo standard output (descrittore di file 1). .PP La parola che segue l'operatore di ridirezione nelle seguenti descrizioni, se non diversamente specificato, è sottoposta a espansione delle parentesi graffe, espansione della tilde, espansione di parametro, sostituzione di comando, espansione aritmetica, rimozione dei caratteri di quotatura, espansione dei percorsi e suddivisione in parole. Se si espande a più di una parola .B bash dà una segnalazione di errore. .PP È da notare che l'ordine delle ridirezioni è significativo. Per esempio, il comando .RS .PP ls \fB>\fP dirlist 2\fB>&\fP1 .RE .PP dirige sia lo standard output che lo standard error sul file .IR dirlist , mentre il comando .RS .PP ls 2\fB>&\fP1 \fB>\fP dirlist .RE .PP dirige solo lo standard output sul file .IR dirlist , poiché lo standard error è stato duplicato come standard output prima che lo standard output fosse ridiretto su .IR dirlist . .PP \fBBash\fP manipola parecchi nomi di file specialmente quando sono usati in ridirezioni, come descritto nella tavola seguente: .RS .PP .PD 0 .TP .B /dev/fd/\fIfd\fP Se \fIfd\fP è un intero valido, il descrittore di file \fIfd\fP è duplicato. .TP .B /dev/stdin Il descrittore di file 0 è duplicato. .TP .B /dev/stdout Il descrittore di file 1 è duplicato. .TP .B /dev/stderr Il descrittore di file 2 è duplicato. .TP .B /dev/tcp/\fIhost\fP/\fIporta\fP Se \fIhost\fP è un nome di host valido o un indirizzo Internet, e \fIporta\fP è un numero intero di porta o il nome di un servizio, \fBbash\fP tenta di aprire una connessione TCP al socket corrispondente. .TP .B /dev/udp/\fIhost\fP/\fIporta\fP Se \fIhost\fP è un nome di host valido o un indirizzo Internet, e \fIporta\fP è un numero intero di porta o il nome di un servizio, \fBbash\fP tenta di aprire una connessione UDP al socket corrispondente. .PD .RE .PP L'insuccesso nell'aprire o creare un file determina l'insuccesso della ridirezione. .PP Ridirezioni con descrittori di file maggiori di 9 dovrebbero essere usate con attenzione, poiché possono entrare in conflitto coi descrittori di file usati internamente dalla shell. .SS Ridirezione dell'input .PP La ridirezione dell'input fa sì che il file il cui nome risulta dall'espansione di .I parola venga aperto in lettura sul descrittore di file .IR n , o come standard input (descrittore di file 0) se .I n non è specificato. .PP Il formato generico per ridirigere l'input è: .RS .PP [\fIn\fP]\fB<\fP\fIparola\fP .RE .SS Ridirezione dell'output .PP La ridirezione dell'output fa sì che il file il cui nome risulta dall'espansione di .I parola venga aperto in scrittura sul descrittore di file .IR n , o come standard output (descrittore di file 1) se .I n non è specificato. Se il file non esiste viene creato; se esiste viene sovrascritto, come se fosse di dimensione zero. .PP Il formato generico per ridirigere l'output è: .RS .PP [\fIn\fP]\fB>\fP\fIparola\fP .RE .PP Se l'operatore di ridirezione è .BR > , e l'opzione .B noclobber del comando incorporato .B set è stata abilitata, la ridirezione non ha successo se il file il cui nome risulta dall'espansione di \fIparola\fP esiste ed è un file regolare. Se l'operatore di ridirezione è .BR >| , o l'operatore di ridirezione è .B > e l'opzione .B noclobber del comando incorporato .B set non è abilitata, la ridirezione è tentata anche se il file denominato da \fIparola\fP esiste. .SS Accodare l'output ridiretto .PP La ridirezione dell'output in questo modalità fa sì che il file il cui nome risulta dall'espansione di .I parola venga aperto per accodare sul descrittore di file .IR n , o sullo standard output (descrittore di file 1) se .I n non è specificato. Se il file non esiste viene creato. .PP Il formato generico per accodare l'output è: .RS .PP [\fIn\fP]\fB>>\fP\fIparola\fP .RE .PP .SS Ridirezione di standard output e standard error .PP .B Bash permette, con questo costrutto, che l'output sia lo standard output (descrittore di file 1) che quello dello standard error (descrittore di file 2) siano ridiretti sul file il cui nome risulta dall'espansione di .IR parola . .PP Vi sono due formati per ridirigere lo standard output e lo standard error: .RS .PP \fB&>\fP\fIparola\fP .RE e .RS \fB>&\fP\fIparola\fP .RE .PP Delle due forme, la prima è quella preferita. Questo è semanticamente equivalente a .RS .PP \fB>\fP\fIparola\fP 2\fB>&\fP1 .RE .SS Here Document .PP Questo tipo di ridirezione istruisce la shell a leggere l'input dall'input corrente, finché non venga incontrata una riga contenente solo .I parola (senza alcun carattere blank dopo la parola stessa). Tutte le righe lette fino a quel punto sono quindi usate come standard input per un comando. .PP Il formato degli here-document è il seguente: .RS .PP .nf \fB<<\fP[\fB\-\fP]\fIparola\fP \fIhere-document\fP \fIdelimitatore\fP .fi .RE .PP Nessuna espansione di parametro, sostituzione di comando, espansione aritmetica o espansione di percorso è effettuata su .IR parola . Se un carattere qualsiasi in .I parola è quotato, il .I delimitatore è il risultato della rimozione dei caratteri di quotatura da .IR parola , e le righe nel here-document non vengono espanse. Se \fIparola\fP non è quotata, tutte le righe del here-document sono soggette a espansione di parametro, sostituzione di comando ed espansione aritmetica. In quest'ultimo caso, la coppia .B \e è ignorata, e .B \e deve essere usata per quotare i caratteri .BR \e , .BR $ , e .BR ` . .PP Se l'operatore di ridirezione è .BR <<\- , tutti i caratteri tab a inizio riga sono eliminati dalle righe in input e dalla riga che contiene .IR delimitatore . Questo permette che un here-document dentro uno script di shell possa essere indentato in maniera naturale. .SS "Here String" Una variante degli here document, il formato è: .RS .PP .nf \fB<<<\fP\fIparola\fP .fi .RE .PP La \fIparola\fP è espansa ed è passata al comando come suo standard input. .SS "Duplicazione dei descrittori di file" .PP L'operatore di ridirezione .RS .PP [\fIn\fP]\fB<&\fP\fIparola\fP .RE .PP è usato per duplicare descrittori di file di input. Se .I parola si espande in una o più cifre, il descrittore di file indicato da .I n è fatto diventare una copia di quel descrittore di file. Se le cifre in .I parola non specificano un descrittore di file aperto per l'input, si verifica un errore di ridirezione. Se .I parola risulta essere, dopo l'espansione, .BR \- , il descrittore di file .I n viene chiuso. Se .I n non è specificato, è usato lo standard input (descrittore di file 0). .PP L'operatore .RS .PP [\fIn\fP]\fB>&\fP\fIparola\fP .RE .PP è usato in modo analogo per duplicare i descrittori di file di output. Se .I n non è specificato, è usato lo standard output (descrittore di file 1). Se le cifre in .I parola non specificano un descrittore di file aperto in output, si verifica un errore di ridirezione. Come caso speciale, se \fIn\fP è omesso, e \fIparola\fP non si espande a una o più cifre, lo standard output e lo standard error sono ridiretti come descritto in precedenza. .SS "Muovere i descrittori di file" .PP L'operatore di ridirezione .RS .PP [\fIn\fP]\fB<&\fP\fIcifra\fP\fB\-\fP .RE .PP muove il descrittore di file \fIcifra\fP al descrittore di file .IR n , o allo standard input (descrittore di file 0) se \fIn\fP non è specificato. \fIcifra\fP è chiuso dopo essere stato duplicato in \fIn\fP. .PP Analogamente l'operatore di ridirezione .RS .PP [\fIn\fP]\fB>&\fP\fIcifra\fP\fB\-\fP .RE .PP muove il descrittore di file \fIcifra\fP al descrittore di file .IR n , o allo standard output (descrittore di file 1) se \fIn\fP non è specificato. .SS "Apertura di descrittori di file per lettura e scrittura" .PP L'operatore di ridirezione .RS .PP [\fIn\fP]\fB<>\fP\fIparola\fP .RE .PP fa sì che il file il cui nome è l'espansione di .I parola venga aperto sia in lettura che in scrittura sul descrittore di file .IR n , o sul descrittore di file 0 se .I n non è specificato. Se il file non esiste, viene creato. .SH ALIAS Gli \fIalias\fP consentono di sostituire una stringa con una parola se usata come prima parola di un comando semplice. La shell mantiene una lista di alias che possono essere impostati e rimossi con i comandi incorporati .B alias e .B unalias (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). La prima parola di ogni comando, se non quotata, viene controllata per vedere se a essa è associato un alias. Se è questo il caso, la parola è sostituita dal valore dell'alias. I caratteri \fB/\fP, \fB$\fP, \fB`\fP e \fB=\fP, e ognuno dei \fImetacaratteri\fP della shell o i caratteri di quotatura elencati sopra non possono apparire in un nome di alias. Il testo da sostituire può contenere qualunque input valido per la shell, inclusi i metacaratteri della shell. La prima parola del testo così sostituito è controllata per vedere se contiene alias, ma una parola che coincide con l'alias che si sta espandendo non viene espansa una seconda volta. Questo significa che si può far interpretare .B ls come .BR "ls \-F" , per esempio, e .B bash non tenta di espandere ulteriormente il testo così sostituito. Se l'ultimo carattere del valore di un alias è un .IR blank , allora la successiva parola di comando che segue l'alias è pure controllata per l'espansione di alias. .PP Gli alias sono creati ed elencati con il comando .B alias e rimossi con il comando .BR unalias . .PP Non vi è alcun meccanismo per usare argomenti nel testo da sostituire. Se servono degli argomenti, si dovrà usare una funzione di shell (si veda. .B FUNZIONI più avanti). .PP Gli alias non sono espansi quando la shell non è interattiva, a meno che l'opzione di shell .B expand_aliases non sia impostata mediante .B shopt (si veda la descrizione di .B shopt sotto .SM \fBCOMANDI INCORPORATI DI SHELL\fP più avanti). .PP Le regole che riguardano la definizione e l'uso degli alias possono facilmente generare confusione. .B Bash legge sempre almeno una riga completa di input prima di eseguire qualsiasi comando di quella riga. Gli alias sono espansi quando un comando è letto, non quando è eseguito. Perciò, una definizione di alias che appaia sulla una riga che contiene già un altro comando non ha effetto fino a che non è stata letta la successiva riga di input. I comandi che seguono la definizione di un alias su una data riga non sono influenzati da un nuovo alias. Questo comportamento è un problema anche quando sono eseguite delle funzioni. Gli alias sono espansi quando viene letta una definizione di funzione, non quando la funzione è eseguita, poiché una definizione di funzione è essa stessa un comando composto. Come conseguenza, gli alias definiti in una funzione sono disponibili solo dopo che quella funzione è eseguita. Per maggior sicurezza, conviene porre sempre le definizioni di alias su una riga separata e non usare .B alias in comandi composti. .PP Quasi a tutti gli effetti, le finalità per cui sono usati gli alias possono essere raggiunte usando invece funzioni di shell. .SH FUNZIONI Una funzione di shell, definita come descritto prima sotto .SM .BR "GRAMMATICA DELLA SHELL" , immagazzina una serie di comandi per una futura esecuzione. Quando il nome di una funzione di shell è usato come un nome di comando semplice, la lista di comandi associati con quel nome di funzione viene eseguita. Le funzioni sono eseguite nel contesto della shell corrente; nessun nuovo processo è creato per interpretarle (a differenza di quanto avviene eseguendo uno script di shell). Quando una funzione è eseguita, gli argomenti passati alla funzione costituiscono i parametri posizionali della funzione stessa. Il parametro speciale .B # viene aggiornato per riflettere il cambiamento. Il parametro speciale 0 rimane inalterato. Il primo elemento della variabile .SM .B FUNCNAME è impostato al nome della funzione durante l'esecuzione della funzione. Tutti gli altri aspetti dell'ambiente di esecuzione della shell sono identici tra una funzione e il suo chiamante ad eccezione della gestione dei segnali .SM .B DEBUG e .B RETURN (si veda la descrizione del comando incorporato .B trap sotto .SM .B COMANDI INCORPORATI DI SHELL più avanti), i quali non sono ereditati a meno che alla funzione sia stato dato l'attributo \fBtrace\fP (si veda la descrizione del comando incorporato .SM .B declare più avanti) o l'opzione di shell \fB\-o functrace\fP sia stata abilitata per mezzo del comando incorporato \fBset\fP (nel qual caso tutte le funzioni ereditano la gestione dei segnali \fBDEBUG\fP e \fBRETURN\fP). .PP Variabili locali alla funzione possono essere dichiarate con il comando incorporato .BR local . Di solito, le variabili e i loro valori sono condivisi tra la funzione e il suo chiamante. .PP Se il comando incorporato .B return è eseguito in una funzione, la funzione termina e l'esecuzione riprende con il comando che viene subito dopo la chiamata di funzione. Qualsiasi comando associato con la gestione del segnale \fBRETURN\fP viene eseguito prima di riprendere l'esecuzione. Quando una funzione termina i valori dei parametri posizionali e il parametro speciale .B # sono ripristinati ai valori che avevano prima dell'esecuzione della funzione. .PP I nomi delle funzioni e le definizioni possono essere elencati con l'opzione .B \-f dei comandi incorporati .B declare o .BR typeset . L'opzione .B \-F di .B declare o .B typeset elenca solo i nomi di funzione (e opzionalmente il file d'origine e il numero di riga, se l'opzione di shell \fBextdebug\fP è abilitata). Le funzioni possono essere esportate, in modo che le subshell automaticamente le trovino già definite con l'opzione .B \-f del comando incorporato .BR export . Una definizione di funzione può essere cancellata usando l'opzione \fB\-f\fP del comando incorporato .B unset . Da notare che funzioni e variabili di shell aventi lo stesso nome possono risultare in più elementi con lo stesso nome nell'ambiente passato alle shell figlie. Bisogna fare attenzione ai casi in cui questo può causare un problema. .PP Le funzioni possono essere ricorsive. Nessun limite è posto sul numero di chiamate ricorsive. .SH "VALUTAZIONE ARITMETICA" La shell permette di calcolare espressioni aritmetiche, sotto certe circostanze (si veda i comandi incorporati \fBlet\fP e \fBdeclare\fP e \fBEspansione aritmetica\fP). Il calcolo viene fatta usando interi a larghezza fissa, senza controllo di supero della capacità, sebbene la divisione per 0 sia intercettata e segnalata come errore. Gli operatori e la loro precedenza, associatività e valori, sono gli stessi del linguaggio C. La seguente lista di operatori è raggruppata per operatori di uguale livello di precedenza. I livelli sono elencati in ordine di precedenza decrescente. .PP .PD 0 .TP .B \fIid\fP++ \fIid\fP\-\- post-incremento e post-decremento di una variabile .TP .B ++\fIid\fP \-\-\fIid\fP pre-incremento e pre-decremento di una variabile .TP .B \- + meno e più unari .TP .B ! ~ negazione logica e "bit a bit" .TP .B ** elevamento a potenza .TP .B * / % moltiplicazione, divisione, modulo .TP .B + \- addizione, sottrazione .TP .B << >> scorrimento "bit a bit" a sinistra e a destra .TP .B <= >= < > confronto .TP .B == != uguaglianza e differenza .TP .B & AND "bit a bit" .TP .B ^ OR esclusivo "bit a bit" .TP .B | OR "bit a bit" .TP .B && AND logico .TP .B || OR logico .TP .B \fIexpr\fP?\fIexpr\fP:\fIexpr\fP operatore condizionale .TP .B = *= /= %= += \-= <<= >>= &= ^= |= assegnamento .TP .B \fIexpr1\fP , \fIexpr2\fP virgola .PD .PP Le variabili di shell possono essere usate come operandi; l'espansione di parametro è effettuata prima della valutazione dell'espressione. All'interno di un'espressione, le variabili di shell possono essere referenziate anche per nome senza bisogno di usare la sintassi di espansione di parametro. Una variabile di shell nulla o rimossa ha valore 0 se referenziata per nome senza l'uso della sintassi di espansione di parametro. Il valore di una variabile è valutato come un'espressione aritmetica quando è referenziata, o quando a una variabile a cui è stato dato l'attributo \fIinteger\fP con \fBdeclare -i\fP è stato assegnato un valore. Un valore nullo viene considerato come 0. Una variabile di shell non ha bisogno essere stata dichiarata intera per poter essere usata in un'espressione. .PP Le costanti che iniziano per 0 sono interpretate come numeri ottali. Uno 0x o 0X iniziale si usa per indicare numeri esadecimali. Altrimenti, i numeri prendono la forma [\fIbase#\fP]n, dove \fIbase\fP è un numero decimale tra 2 e 64 che definisce la base aritmetica, e \fIn\fP è un numero espresso in quella base. Se \fIbase#\fP è omessa, allora è usata la base 10. Le cifre maggiori di 9 sono rappresentate dalle lettere minuscole, dalle lettere maiuscole, e da @ e _, in quest'ordine. Se la \fIbase\fP è minore o uguale a 36, le lettere minuscole e maiuscole possono essere usate indifferentemente per rappresentare numeri compresi tra 10 e 35. .PP Gli operatori sono valutati in ordine di precedenza. Le subespressioni tra parentesi sono valutate prima e possono prevalere sulle regole di precedenza di cui sopra. .SH "ESPRESSIONI CONDIZIONALI" Le espressioni condizionali sono usate dal comando composto \fB[[\fP e dai comandi incorporati \fBtest\fP e \fB[\fP per verificare attributi di file ed effettuare comparazioni aritmetiche e fra stringhe. Le espressioni sono formate dalle seguenti primitive unarie o binarie. Se qualsiasi argomento di \fIfile\fP di una delle primitive è della forma \fI/dev/fd/n\fP, il descrittore di file \fIn\fP viene controllato. Se l'argomento di \fIfile\fP di una delle primitive è uno tra \fI/dev/stdin\fP, \fI/dev/stdout\fP o \fI/dev/stderr\fP, il descrittore di file 0, 1 o 2, rispettivamente, viene controllato. .PP Se non diversamente specificato, le primitive che operano su file utilizzano eventuali collegamenti simbolici e operano sul file puntato dal collegamento simbolico, invece che sul collegamento simbolico stesso. .sp 1 .PD 0 .TP .B \-a \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste. .TP .B \-b \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un file speciale a blocchi. .TP .B \-c \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un file speciale a caratteri. .TP .B \-d \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è una directory. .TP .B \-e \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste. .TP .B \-f \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un file normale [non una directory o altro]. .TP .B \-g \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è impostato il suo bit set-group-id. .TP .B \-h \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un collegamento simbolico [symbolic link]. .TP .B \-k \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP ha il suo ``sticky'' bit impostato. .TP .B \-p \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è una named pipe (FIFO). .TP .B \-r \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è leggibile. .TP .B \-s \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è di dimensione maggiore di zero byte. .TP .B \-t \fIfd\fP Vero se il descrittore di file .I fd è aperto e si tratta di un terminale. .TP .B \-u \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è impostato il suo bit set-user-id. .TP .B \-w \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è scrivibile. .TP .B \-x \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è eseguibile. .TP .B \-O \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è posseduto dall'id effettivo dell'utente. .TP .B \-G \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è posseduto dal gruppo effettivo dell'utente. .TP .B \-L \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un collegamento simbolico. .TP .B \-S \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è un socket. .TP .B \-N \fIfile\fP Vero se \fIfile\fP esiste ed è stato modificato dopo l'ultima volta in cui è stato letto. .TP \fIfile1\fP \-\fBnt\fP \fIfile2\fP Vero se \fIfile1\fP è più recente (come data di modifica) di \fIfile2\fP o se \fIfile1\fP esiste e \fPfile2\fP no. .TP \fIfile1\fP \-\fBot\fP \fIfile2\fP Vero se \fIfile1\fP è più vecchio di file2, o se \fIfile2\fP esiste e \fIfile1\fP no. .TP \fIfile1\fP \fB\-ef\fP \fIfile\fP Vero se \fIfile1\fP e \fIfile2\fP si riferiscono allo stesso dispositivo e hanno lo stesso numero di inode. .TP .B \-o \fIoptname\fP Vero se l'opzione di shell .I optname è abilitata. Si veda l'elenco delle opzioni sotto la descrizione dell'opzione .B \-o al comando incorporato .B set più avanti. .TP .B \-z \fIstringa\fP Vero se la lunghezza di \fIstringa\fP è 0. .TP \fIstringa\fP .PD 0 .TP .B \-n \fIstringa\fP .PD Vero se la lunghezza di .I stringa è diversa da zero. .TP \fIstringa1\fP \fB==\fP \fIstringa2\fP Vero se le stringhe sono uguali. \fB=\fP può essere usato invece che \fB==\fP per aderire rigorosamente allo standard POSIX. .TP \fIstringa1\fP \fB!=\fP \fIstringa2\fP Vero se le stringhe non sono uguali. .TP \fIstringa1\fP \fB<\fP \fIstringa2\fP Vero se \fIstringa1\fP precede come ordine \fIstringa2\fP lessicograficamente nella localizzazione corrente. .TP \fIstringa1\fP \fB>\fP \fIstringa2\fP Vero se \fIstringa1\fP segue come ordine \fIstringa2\fP lessicograficamente nella localizzazione corrente. .TP .I \fIarg1\fP \fBOP\fP \fIarg2\fP .SM .B OP è uno tra .BR \-eq , .BR \-ne , .BR \-lt , .BR \-le , .BR \-gt , o .BR \-ge . Questi operatori aritmetici binari risultano veri se \fIarg1\fP è, rispettivamente, uguale, non uguale, minore, minore o uguale, maggiore, o maggiore o uguale ad \fIarg2\fP. .I Arg1 e .I arg2 possono essere numeri interi positivi o negativi. .PD .SH "ESPANSIONE DI COMANDO SEMPLICE" Quando viene eseguito un comando semplice la shell effettua le seguenti espansioni, assegnamenti e ridirezioni, da sinistra a destra. .IP 1. Le parole che l'analizzatore ha individuato essere assegnamenti di variabile (quelle che precedono il nome di comando) oppure ridirezioni vengono messe da parte per un'elaborazione successiva. .IP 2. Le parole che non sono assegnamenti di variabile o ridirezioni sono espanse. Se è presente qualche parola dopo l'espansione, la prima parola è considerata essere il nome del comando e le rimanenti parole come argomenti dello stesso. .IP 3. Le ridirezioni sono effettuate come descritte prima sotto .SM .BR RIDIREZIONE . .IP 4. Il testo dopo \fB=\fP in ogni assegnamento di variabile è sottoposto a espansione della tilde, sostituzione di comando, espansione aritmetica e rimozione dei caratteri di quotatura prima di venir assegnato alla variabile. .PP Se non risulta nessun nome di comando, gli assegnamenti di variabile influenzano l'ambiente di shell corrente. Altrimenti, le variabili sono aggiunte all'ambiente del comando eseguito senza influenzare l'ambiente di shell corrente. Se uno qualsiasi degli assegnamenti tenta di assegnare un valore a una variabile in sola lettura, si verifica un errore e il comando è terminato con uno stato diverso da zero. .PP Se non risulta nessun nome di comando le ridirezioni sono effettuate ma senza influenzare l'ambiente di shell corrente. Se si verifica un errore di ridirezione il comando è terminato con uno stato diverso da zero. .PP Se è rimasto un nome di comando dopo l'espansione, l'esecuzione procede come descritto sotto. Altrimenti, il comando esce. Se una delle espansioni conteneva una sostituzione di comando lo stato di uscita del comando è lo stato d'uscita dell'ultima sostituzione di comando eseguita. Se non ci sono state sostituzioni di comando il comando esce con uno stato d'uscita di zero. .SH "ESECUZIONE DI UN COMANDO" Dopo che un comando è stato suddiviso in parole, se esso risulta essere un comando semplice e di una lista opzionale di argomenti, sono eseguite le seguenti azioni. .PP Se il nome del comando non contiene barra [/], la shell tenta di localizzarla. Se esiste una funzione di shell con quel nome, viene invocata quella funzione, come descritto prima in .SM .BR FUNZIONI . Se il nome non corrisponde a una funzione, la shell lo cerca nella lista dei comandi incorporati della shell. Se ne viene trovato uno corrispondente, viene invocato quel comando incorporato. .PP Se il nome non è né una funzione di shell né un comando incorporato, e non contiene alcuna barra [/], .B bash cerca tra gli elementi della variabile .SM .B PATH una directory che contenga un file eseguibile con quel nome. .B Bash usa una tabella hash [indicizzata] per ricordare i percorsi completi dei file eseguibili (si veda .B hash sotto .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" più avanti). Una ricerca completa nelle directory in .SM .B PATH è effettuata solo se il comando non viene trovato nella tabella hash. Se la ricerca non ha successo, la shell stampa un messaggio di errore e ritorna uno stato d'uscita di 127. .PP Se la ricerca ha successo, o se il nome del comando contiene uno o più barre [/], la shell esegue il programma indicato in un ambiente di esecuzione separato. L'argomento 0 è impostato al nome specificato, e i rimanenti argomenti del comando sono impostati agli argomenti specificati, se presenti. .PP Se quest'esecuzione non ha successo perché il file non è in formato eseguibile e il file non è una directory, si suppone che sia uno \fIscript di shell\fP, cioè un file che contiene comandi di shell, ed è generata una subshell per eseguirlo. Questa subshell reinizializza se stessa, così che l'effetto è come se fosse stata invocata una nuova shell per gestire lo script, con la differenza che la lista dei nomi completi di comando ricordati dalla shell genitrice (si veda .B hash più avanti sotto .SM \fBCOMANDI INCORPORATI DELLA SHELL\fP) sono disponibili anche alla shell figlia. .PP Se il programma è un file che inizia con .BR #! , il resto della prima riga del file stesso specifica un interprete da invocare. La shell esegue l'interprete specificato su sistemi operativi che non gestiscono questo formato eseguibile essi stessi. Gli argomenti per l'interprete consistono di un singolo argomento opzionale che segue il nome dell'interprete sulla prima riga del programma, seguito dal nome del programma, seguito dagli argomenti forniti al comando, se ve ne sono. .SH AMBIENTE DI ESECUZIONE DEL COMANDO La shell ha un \fIambiente di esecuzione\fP, costituito da: .sp 1 .IP \(bu file aperti ereditati dalla shell all'invocazione, come modificati dalle ridirezioni fornite al comando incorporato \fBexec\fP .IP \(bu la corrente directory di lavoro come impostata da \fBcd\fP, \fBpushd\fP o \fBpopd\fP, o ereditata dalla shell all'invocazione .IP \(bu la maschera del modo di creazione dei file come impostata da \fBumask\fP o ereditata dalla shell genitrice .IP \(bu i segnali da intercettare impostati da \fBtrap\fP .IP \(bu parametri di shell che sono stati impostati da un assegnamento di variabile o con \fBset\fP, o ereditati dalla shell genitrice nell'ambiente .IP \(bu funzioni di shell definite durante l'esecuzione o ereditate dalla shell genitrice nell'ambiente .IP \(bu opzioni abilitate all'invocazione (sia per default che con argomenti da riga di comando) o da \fBset\fP .IP \(bu opzioni abilitate da \fBshopt\fP .IP \(bu alias di shell definiti da \fBalias\fP .IP \(bu vari ID di processo, inclusi quelli dei job in background, il valore di \fB$$\fP e il valore di \fB$PPID\fP .PP Quando un comando semplice, diverso da una funzione incorporata o da una funzione di shell, dev'essere eseguito, viene invocato in un ambiente di esecuzione separato che comprende tutto quello che viene illustrato qui di seguito. Se non altrimenti notato, i valori sono ereditati dalla shell. .sp 1 .IP \(bu i file aperti della shell, più qualsiasi modificazione e aggiunta specificata dalle ridirezioni al comando .IP \(bu la directory di lavoro corrente .IP \(bu la maschera del modo di creazione dei file .IP \(bu variabili di shell e funzioni dichiarate esportabili, insieme alle variabili esportate per il comando, passate nell'ambiente .IP \(bu i segnali da intercettare come da comando trap dalla shell sono riportati ai valori ereditati dalla shell genitrice, e i segnali ignorati dalla shell vengono ignorati .PP Un comando invocato in quest'ambiente separato non può influenzare l'ambiente di esecuzione della shell [genitrice]. .PP Sostituzione di comando, comandi raggruppati fra parentesi e comandi asincroni sono invocati in un ambiente di subshell che è un duplicato dell'ambiente di shell, con l'eccezione che i segnali intercettati dalla shell sono riportati ai valori che la shell eredita dalla shell genitrice all'invocazione. I comandi incorporati che sono invocati come parte di una pipeline sono anch'essi eseguiti in un ambiente di subshell. Modifiche fatte all'ambiente di subshell non possono influenzare l'ambiente di esecuzione della shell [genitrice]. .PP Se un comando è invocato da un \fB&\fP e il job-control non è attivo, lo standard input di default per il comando è il file vuoto \fI/dev/null\fP. Altrimenti il comando invocato eredita i descrittori di file della shell chiamante come modificati dalle ridirezioni. .SH AMBIENTE Quando viene invocato un programma gli viene dato un array di stringhe chiamato [insieme delle variabili di] .IR ambiente . Questa è una lista di coppie \fInome\fP\-\fIvalore\fP, della forma .IR "nome\fR=\fPvalore" . .PP La shell consente di manipolare l'ambiente in molti modi. All'invocazione, la shell esamina il suo ambiente e crea un parametro per ogni nome trovato, marcandolo automaticamente per essere .I esportato ai processi figli. I comandi eseguiti ereditano l'ambiente. I comandi .B export e .B declare \-x permettono di aggiungere o togliere dall'ambiente parametri e funzioni. Se il valore di un parametro d'ambiente viene modificato, il nuovo valore diventa parte dell'ambiente, sostituendo il valore precedente. L'ambiente ereditato da qualsiasi comando eseguito è costituito dall'ambiente iniziale della shell, i cui valori possono essere modificati nella shell, diminuiti di ogni coppia rimossa dal comando .BR unset , e aumentati da ogni aggiunta attraverso i comandi .B export e .B declare \-x . .PP L'ambiente per qualsiasi .I comando semplice o funzione può essere ampliato temporaneamente premettendo degli assegnamenti di parametro al comando stesso, come descritto prima in .SM .BR PARAMETRI . Queste istruzioni di assegnamento influenzano solo l'ambiente utilizzato da quel comando. .PP Se è impostata l'opzione .B \-k (si veda il comando incorporato .B set più avanti), .I tutti gli assegnamenti di parametro sono resi disponibili nell'ambiente del comando, non solo quelli che precedono il nome del comando. .PP Quando .B bash invoca un comando esterno, la variabile .B _ viene impostata al nome completo del percorso del comando, e passato a quel comando nel suo ambiente. .SH "STATO D'USCITA" Ai fini della shell, un comando che termina con uno stato d'uscita zero ha avuto successo. Uno stato d'uscita pari a zero indica successo. Uno stato d'uscita diverso da zero indica errore. Quando un comando termina su un segnale fatale \fIN\fP, \fBbash\fP usa il valore di 128+\fIN\fP come stato d'uscita. .PP Se un comando non viene trovato, il processo figlio creato per eseguirlo ritorna uno stato pari a 127. Se un comando viene trovato ma non è eseguibile lo stato di ritorno è 126. .PP Se un comando non ha successo a causa di un errore durante l'espansione o la ridirezione, lo stato d'uscita è maggiore di zero. .PP I comandi incorporati della shell restituiscono uno stato di 0 (\fIvero\fP) in caso di successo, e diverso da zero (\fIfalso\fP) in caso di errore durante l'esecuzione. Tutti i comandi incorporati restituiscono uno stato d'uscita di 2 per indicare l'uso scorretto. .PP \fBBash\fP stessa ritorna lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito, a meno che non avvenga un errore di sintassi, nel qual caso essa esce con un valore diverso da zero. Si veda anche il comando incorporato \fBexit\fP più avanti. .SH SEGNALI Quando \fBbash\fP è interattiva, in assenza di ogni segnale da intercettare col comando trap, ignora .SM .B SIGTERM (così che \fBkill 0\fP non uccide una shell interattiva), e .SM .B SIGINT viene intercettato e gestito (così che il comando incorporato \fBwait\fP è interrompibile). In tutti i casi, \fBbash\fP ignora .SM .BR SIGQUIT . Se si usa il job-control, .B bash ignora .SM .BR SIGTTIN , .SM .BR SIGTTOU , e .SM .BR SIGTSTP . .PP I comandi non incorporati invocati da \fBbash\fP hanno i gestori di segnali impostati sui valori ereditati dalla shell dalla sua genitrice. Quando non si usa il job-control, i comandi asincroni ignorano .SM .B SIGINT e .SM .BR SIGQUIT . in aggiunta a questi gestori ereditati. I comandi eseguiti come risultato di una sostituzione di comando ignorano i segnali di job-control generati da tastiera .SM .BR SIGTTIN , .SM .BR SIGTTOU , e .SM .BR SIGTSTP . .PP La shell esce per default al ricevimento di un .SM .BR SIGHUP . Prima di uscire, una shell interattiva ri-invia un segnale .SM .B SIGHUP a tutti i job [richiesti tramite job-control], in esecuzione o sospesi. Ai job sospesi viene inviato un segnale .SM .B SIGCONT per essere sicuri che ricevano il segnale .SM .BR SIGHUP . Per prevenire l'invio del segnale da parte della shell a un particolare job, quest'ultimo dovrebbe essere rimosso dalla tabella dei job col comando incorporato .B disown (si veda .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" più avanti) o contrassegnato per non ricevere .SM .B SIGHUP usando .BR "disown \-h" . .PP Se l'opzione di shell .B huponexit è stata impostata con .BR shopt , .B bash invia un segnale .SM .B SIGHUP a tutti i job quando una shell di login interattiva esce. .PP Se \fBbash\fP è in attesa che un comando finisca e riceve un segnale per il quale è stato impostata un'intercettazione di segnale, il comando relativo alla gestione del segnale viene eseguito solo al termine del comando. Quando \fBbash\fP è in attesa della fine di un comando asincrono attraverso il comando incorporato \fBwait\fP, la ricezione di un segnale per il quale un'intercettazione di segnale è stata impostata fa sì che il comando incorporato \fBwait\fP termini immediatamente con uno stato d'uscita maggiore di 128, e immediatamente dopo viene innescata la gestione del segnale intercettato. .SH "JOB-CONTROL" Il termine .I job-control si riferisce alla capacità di fermare (\fIsospendere\fP) selettivamente l'esecuzione di processi e continuare (\fIriprendere\fP) la loro esecuzione in seguito. Tipicamente, un utente utilizza questa possibilità attraverso un'interfaccia interattiva costituita congiuntamente dal driver del terminale di sistema e da .BR bash . .PP La shell associa un .I job a ogni pipeline. Essa mantiene una tabella dei job correntemente in esecuzione, che può essere visualizzata con il comando .BR jobs . Quando .B bash avvia un job in modo asincrono (in .IR background ), stampa una riga tipo: .RS .PP [1] 25647 .RE .PP che indica che questo job è il job numero 1 e che l'ID di processo dell'ultimo processo nella pipeline associata a questo job è 25647. Tutti i processi in una singola pipeline fanno parte dello stesso job. .B Bash usa l'astrazione .I job come base per il job-control. .PP Per facilitare l'implementazione dell'interfaccia utente per il job-control, il sistema mantiene la nozione di \fIID del gruppo di processi del terminale corrente\fP. I membri di questo gruppo di processo (processi il cui ID del gruppo di processo è uguale all'ID del gruppo di processo del terminale corrente) ricevono segnali generati da tastiera, come .SM .BR SIGINT . Si dice che questi processi sono in .I primo piano (foreground - oppure sincroni). I processi in .I background (sullo sfondo - oppure asincroni) sono quelli il cui ID del gruppo di processo differisce da quello del terminale; tali processi sono immuni dai segnali generati da tastiera. Solo ai processi in foreground è permesso di leggere o scrivere sul terminale. Ai processi in background che tentano di leggere (scrivere) sul terminale è inviato un segnale .SM .B SIGTTIN (SIGTTOU) dal driver del terminale, che, se non intercettato, sospende il processo. .PP Se il sistema operativo sul quale .B bash è in esecuzione supporta il job-control .B bash è in grado di utilizzarlo. Battere il carattere di .I sospensione (tipicamente .BR ^Z , Control-Z) mentre un processo è in esecuzione, provoca la sospensione di quel processo e restituisce il controllo a .B bash . Battere il carattere di .I "sospensione ritardata" (tipicamente .BR ^Y , Control-Y) provoca la sospensione del processo quando questo tenta di leggere input dal terminale, e la restituzione del controllo a .BR bash . Si può poi cambiare lo stato di questo job, usando il comando .B bg per continuarlo in background, il comando .B fg per riportarlo in foreground, o il comando .B kill per farlo terminare. Un \fB^Z\fP ha effetto immediatamente, e ha l'effetto collaterale di causare la perdita dell'output in sospeso e del "type ahead" [caratteri immessi a terminale ma non ancora passati al programma]. .PP Vi sono diversi modi per riferirsi a un job nella shell. Il carattere .B % designa un nome di job. Un job con numero .I n può essere indicato come .BR %n . Un job può anche essere indicato usando un prefisso del nome usato per avviarlo, o usando una substringa che appare nella sua riga di comando. Per esempio, .B %ce si riferisce a un job .B ce sospeso. Se un prefisso corrisponde a più di un job, .B bash restituisce un messaggio di errore. L'uso di .BR %?ce , d'altra parte, indica qualsiasi job che contiene la stringa .B ce nella sua riga di comando. Se la substringa corrisponde a più di un job, .B bash restituisce un messaggio di errore. I simboli .B %% e .B %+ si riferiscono alla nozione della shell del .IR "job corrente" , ossia l'ultimo job sospeso mentre era in foreground o avviato in background. Il .I "job precedente" può essere referenziato usando .BR %\- . Nell'output che riguarda i job (per esempio, l'output del comando .BR jobs), il job corrente è sempre segnalato con un .BR + , ed il job precedente con un .BR \- . Un singolo % (senza alcuna specificazione associata) è pure un modo per designare il job corrente. .PP La semplice menzione di un job può essere usata per riportarlo in foreground: .B %1 è un sinonimo per \fB``fg %1''\fP, che porta il job 1 dal background al foreground. Nello stesso modo, .B ``%1 &'' riprende l'esecuzione del job 1 in background, ossia equivale a \fB``bg %1''\fP. .PP La shell viene notificata immediatamente ogni volta che un job cambia stato. Normalmente, .B bash aspetta finché non deve stampare un prompt prima di informare dei cambiamenti nello stato di un job, in modo da non interrompere alcun altro output. Se l'opzione .B \-b del comando incorporato .B set è impostata, .B bash riporta tali cambiamenti immediatamente. Delle eventuali istruzioni di intercettazione del segnale .B SIGCHLD viene eseguita per ogni processo figlio che esce. .PP Se si tenta di uscire da .B bash mentre vi sono dei job sospesi, la shell stampa un messaggio di avvertimento. Si può quindi usare il comando .B jobs per controllare il loro stato. Se si fa un secondo tentativo per uscire senza immettere alcun altro comando, non si riceve più il messaggio di avvertimento e i job sospesi vengono terminati. .SH STRINGHE DI PROMPT Quando eseguita interattivamente, .B bash mostra il prompt primario .SM .B PS1 quando è pronta per leggere un comando, e il prompt secondario .SM .B PS2 quando è in attesa di altro input per completare un comando. .B Bash permette di personalizzare queste stringhe di prompt inserendo un certo numero di caratteri speciali preceduti da backslash che sono decodificati come segue: .RS .PD 0 .TP .B \ea un carattere ASCII di allarme (07) [campanello o bip] .TP .B \ed la data nel formato "Giorno-della-settimana Mese Giorno" (ad es., "Tue May 26") .TP .B \eD{\fIformato\fP} il \fIformato\fP viene passato a \fIstrftime\fP(3) e il risultato è inserito nella stringa di prompt; un \fIformato\fP vuoto genera una rappresentazione di data/ora specifica della localizzazione. Le parentesi graffe sono obbligatorie .TP .B \ee un carattere ASCII di escape (033) .TP .B \eh il nome dell'host fino al primo `.' .TP .B \eH il nome dell'host .TP .B \ej il numero di job attualmente gestiti dalla shell .TP .B \el il basename [nome all'interno della directory] del terminale in cui è eseguita la shell .TP .B \en newline [su una nuova linea, ossia il prompt può essere su più linee] .TP .B \er carriage return [a inizio linea, ma non su una nuova linea] .TP .B \es il nome della shell, il basename [nome all'interno della directory] di .B $0 (la parte che segue l'ultima barra [/]) .TP .B \et l'ora corrente nel formato HH:MM:SS 24 ore .TP .B \eT l'ora corrente nel formato HH:MM:SS 12 ore .TP .B \e@ l'ora corrente nel formato am/pm 12 ore .TP .B \eA l'ora corrente nel formato HH:MM 24 ore .TP .B \eu il nome-utente dell'utente corrente .TP .B \ev la versione di \fBbash\fP (ad es., 2.00) .TP .B \eV la release di \fBbash\fP, versione + livello di patch (ad es., 2.00.0) .TP .B \ew la directory di lavoro corrente con \fBHOME\fP abbreviato con una tilde .TP .B \eW il basename della directory di lavoro corrente, con \fBHOME\fP abbreviato con una tilde .TP .B \e! il numero nella cronologia del comando attuale .TP .B \e# il numero di comando del comando attuale .TP .B \e$ se l'UID effettivo è 0, un .BR # , altrimenti un .B $ .TP .B \ennn il carattere [ASCII] che corrisponde al numero ottale \fBnnn\fP .TP .B \e\e un backslash .TP .B \e[ marca l'inizio di una sequenza di caratteri non stampabili, che può essere usata per includere nel prompt una sequenza di controllo del terminale .TP .B \e] marca la fine di una sequenza di caratteri non stampabili .PD .RE .PP Il numero del comando e il numero nella cronologia sono generalmente differenti: il numero della cronologia di un comando è la sua posizione nella lista della cronologia, la quale può includere comandi preesistenti nel file di cronologia (si veda .SM .B CRONOLOGIA più avanti), mentre il numero del comando è la posizione nella sequenza dei comandi eseguiti durante la corrente sessione di shell. Dopo che la stringa è decodificata, essa è espansa attraverso l'espansione di parametro, la sostituzione di comando, l'espansione aritmetica e la rimozione dei caratteri di quotatura, secondo quanto specificato dal valore dell'opzione di shell .B promptvars (si veda più avanti la descrizione del comando .B shopt sotto .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" ). .SH "READLINE" Questa è la libreria che gestisce la lettura dell'input quando si usa una shell interattiva, a meno che non si specifichi l'opzione .BR \-\-noediting all'invocazione della shell. Per default, i comandi per l'editor della riga comandi sono simili a quelli di emacs. È anche disponibile un'interfaccia per editor di riga in stile vi. Per chiudere l'interfaccia per l'editor di riga dopo l'esecuzione della shell utilizzare l'opzione -B +o emacs o .B +o vi del comando incorporato .B set (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .SS "Notazione readline" .PP In questa sezione, si usa la notazione in stile emacs per indicare i tasti da battere. I tasti di controllo sono indicati da C\-\fItasto\fR, per esempio, C\-n significa Control\-N. In modo simile, i .I meta tasti sono indicati da M\-\fItasto\fR, cioè M\-x significa Meta\-X. (Sulle tastiere senza un tasto .I meta , M\-\fIx\fP significa ESC \fIx\fP, cioè, si preme il tasto Escape e poi il tasto .I x . Questo rende ESC il \fImeta prefisso\fP. La combinazione M\-C\-\fIx\fP significa ESC\-Control\-\fIx\fP, ossia si preme il tasto Escape poi si tiene il tasto Control mentre si preme il tasto .I x ). .PP Ai comandi readline possono essere specificati .IR argomenti numerici che normalmente sono dei contatori di ripetizione. A volte, tuttavia, è il segno dell'argomento a essere significativo. Passando un argomento negativo a un comando che agisce in avanti (ad es., \fBkill\-line\fP), il comando agisce nella direzione opposta. I comandi il cui comportamento con gli argomenti è diverso da questo sono indicati più avanti. .PP Quando un comando è descritto come \fIeliminazione\fP di testo, il testo cancellato viene salvato per un possibile riutilizzo futuro (\fIyanking\fP). Il testo eliminato viene salvato in un \fIkill-ring\fP. Eliminazioni consecutive provocano l'accumulazione del testo in una unità, che può essere recuperata tutta in una volta. Comandi che non eliminano testo separano parti di testo nel kill-ring. .SS "Inizializzazione di Readline" .PP Readline è personalizzata inserendo comandi in un file di inizializzazione (il file \fIinputrc\fP ). Il nome di questo file è preso dal valore della variabile .SM .B INPUTRC . Se questa variabile non è definita il valore di default è .IR ~/.inputrc . Quando un programma che usa la libreria readline viene avviato, viene letto il file di inizializzazione, e vengono impostate le associazioni di tasti e assegnate le variabili. Ci sono solo alcuni costrutti base consentiti nel file d'inizializzazione di readline. Le righe vuote sono ignorate. Le righe che iniziano con un \fB#\fP sono commenti. Le righe che iniziano con un \fB$\fP indicano costrutti condizionali. Le altre righe indicano associazioni di tasti e impostazioni di variabili. .PP Le associazioni di tasti di default possono essere cambiate con un file .I inputrc . Altri programmi che usano questa libreria possono aggiungere i loro propri comandi e associazioni. .PP Per esempio, porre .RS .PP M\-Control\-u: universal\-argument .RE o .RS C\-Meta\-u: universal\-argument .RE nel file .I inputrc farebbe eseguire a M\-C\-u il comando della readline .I universal\-argument . .PP Sono riconosciuti i seguenti nomi simbolici di carattere: .IR RUBOUT , .IR DEL , .IR ESC , .IR LFD , .IR NEWLINE , .IR RET , .IR RETURN , .IR SPC , .IR SPACE e .IR TAB . .PP In aggiunta al nome del comando, readline consente che a un tasto corrisponda una stringa che è inserita quando quel tasto è premuto (una \fImacro\fP). .SS "Associazioni di tasti readline" .PP La sintassi per il controllo delle associazioni dei tasti nel file .I inputrc è semplice. Tutto quel che è richiesto è il nome del comando o il testo di una macro e una sequenza di tasti alla quale dovrà essere associato. Il nome può essere specificato in uno di due modi: come nome simbolico di un tasto, eventualmente con i prefissi \fIMeta\-\fP o \fIControl\-\fP, o come una sequenza di tasti. .PP Quando si usa la forma \fBnome\-tasto\fP:\^\fInome\-funzione\fP o \fImacro\fP, .I nome\-tasto è il nome di un tasto in inglese. Per esempio: .sp .RS Control-u: universal\-argument .br Meta-Rubout: backward-kill-word .br Control-o: "> output" .RE .LP Negli esempi precedenti, .I C\-u viene collegato alla funzione .BR universal\-argument , .I M\-DEL viene collegato alla funzione .BR backward\-kill\-word , e .I C\-o viene collegato all'esecuzione della macro indicata sul lato destro (cioè, inserire il testo .if t \f(CW> output\fP .if n ``> output'' nella riga). .PP Nella seconda forma, \fB"sequenza\-tasti"\fP:\fInome\-funzione\fP o \fImacro\fP, .B sequenza\-tasti differisce da .B nome\-tasto visto sopra, per il fatto che la stringa che denota un'intera sequenza di tasti può essere specificata ponendo la sequenza fra virgolette. Alcuni tasti di protezione (escape) nello stile GNU Emacs possono essere usati, come nei seguenti esempi, ma i nomi simbolici dei caratteri non si possono utilizzare. .sp .RS "\eC\-u": universal\-argument .br "\eC\-x\eC\-r": re\-read\-init\-file .br "\ee[11~": "Function Key 1" .RE .PP In questo esempio, .I C\-u viene ancora collegato alla funzione .BR universal\-argument . .I "C\-x C\-r" viene collegato alla funzione .BR re\-read\-init\-file , e .I "ESC [ 1 1 ~" viene collegato all'inserimento del testo .if t \f(CWFunction Key 1\fP. .if n ``Function Key 1''. .PP L'insieme completo delle sequenze di protezione (escape) in stile GNU Emacs è .RS .PD 0 .TP .B \eC\- prefisso control .TP .B \eM\- prefisso meta .TP .B \ee un carattere di escape .TP .B \e\e backslash .TP .B \e" il carattere " .TP .B \e\(aq il carattere \(aq .RE .PD .PP In aggiunta alle sequenze di protezione che iniziano col tasto escape in stile GNU Emacs, è disponibile un secondo insieme di sequenze di protezione che iniziano con il backslash: .RS .PD 0 .TP .B \ea avviso (segnale acustico) .TP .B \eb backspace .TP .B \ed cancella [delete - tasto Del o Canc] .TP .B \ef form feed [salto pagina] .TP .B \en newline [nuova linea] .TP .B \er carriage return [a inizio linea] .TP .B \et tabulazione orizzontale .TP .B \ev tabulazione verticale .TP .B \e\fInnn\fP il carattere a otto bit il cui valore è rappresentato dal valore ottale \fInnn\fP (da una a tre cifre ottali) .TP .B \ex\fIHH\fP il carattere a otto bit il cui valore è rappresentato dal valore esadecimale \fIHH\fP (una o due cifre esadecimali) .RE .PD .PP Quando si inserisce il testo di una macro, apostrofi o virgolette devono essere usati per indicare una definizione di macro. Un testo non quotato si suppone essere [che sia] un nome di funzione. Nel corpo della macro, i segni di protezione backslash descritti prima vengono espansi. Il backslash quota qualsiasi altro carattere nel testo della macro, inclusi " e \(aq. .PP .B Bash permette di mostrare o modificare le associazioni correnti dei tasti di readline con il comando incorporato .B bind . Il modo di editing può essere cambiato durante l'uso interattivo usando l'opzione .B \-o del comando incorporato .B set (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). .SS "Variabili readline" .PP Readline ha delle variabili che possono essere usate per personalizzare ulteriormente il suo comportamento. Una variabile può essere impostata nel file .I inputrc con un'istruzione della forma .RS .PP \fBset\fP \fInome\-di\-variabile\fP \fIvalore\fP .RE .PP Tranne dove diversamente indicato, le variabili di readline possono avere i valori .B On o .BR Off (senza distinzione fra maiuscole e minuscole). I nomi di variabile non riconosciuti vengono ignorati. Quando viene letto un valore di variabile, i valori vuoti o nulli, "on" (senza distinzione fra maiuscole e minuscole) o "1" sono equivalenti a \fBOn\fP. Tutti gli altri valori sono equivalenti a \fBOff\fP. Le variabili e i loro valori di default sono: .PP .PD 0 .TP .B bell\-style (audible) Controlla cosa succede se readline vuole usare il segnalatore acustico del terminale. Se impostato a \fBnone\fP, readline non emette alcun segnale. Se impostato a \fBvisible\fP, readline usa un segnalatore visivo se disponibile. Se impostato a \fBaudible\fP, readline tenta di attivare il segnalatore acustico del terminale. .TP .B bind\-tty\-special\-chars (On) Se impostato a \fBOn\fP, readline tenta di associare i caratteri di controllo trattati in modo speciale dal driver del terminale nel kernel agli equivalenti degli stessi come descritti da readline. .TP .B comment\-begin (``#'') La stringa che è inserita quando è eseguito il comando .B insert\-comment . Questo comando è associato a .B M\-# in modalità comandi Emacs e a .B # in modalità comandi di vi. .TP .B completion\-ignore\-case (Off) Se impostato a \fBOn\fP, readline effettua l'individuazione dei nomi di file e il completamento seza distinguere le lettera maiuscole dalle lettere minuscole. .TP .B completion\-query\-items (100) Questo determina a che punto interpellare l'utente per visualizzare i possibili completamenti generati dal comando \fBpossible\-completions\fP. Può essere impostato a un numero intero maggiore o uguale a zero. Se il numero di possibili completamenti è maggiore o uguale al valore di questa variabile, all'utente viene chiesto se desidera o meno vederli; altrimenti essi sono semplicemente elencati sul terminale. .TP .B convert\-meta (On) Se impostato a \fBOn\fP, readline converte i caratteri con l'ottavo bit uguale a 1 a una sequenza di caratteri ASCII eliminando l'ottavo bit e aggiungendo come prefisso un carattere di protezione (in pratica, usando l'escape come \fIprefisso meta\fP). .TP .B disable\-completion (Off) Se impostato a \fBOn\fP, readline inibisce il completamento della parola. I caratteri di completamento saranno inseriti nella riga come se fossero stati mappati come \fBself-insert\fP. .TP .B editing\-mode (emacs) Controlla se readline parte con un insieme di associazioni di tasti simile a \fIemacs\fP o \fIvi\fP. .B editing\-mode può essere impostato a .B emacs o a .BR vi . .TP .B enable\-keypad (Off) Quando impostato a \fBOn\fP, readline tenta di abilitare il tastierino numerico se viene utilizzato. Alcuni sistemi richiedono questo per abilitare i tasti-freccia. .TP .B expand\-tilde (Off) Se impostato a \fBon\fP, l'espansione della tilde è effettuata quando readline tenta il completamento della parola. .TP .B history\-preserve\-point (Off) Se impostato a \fBon\fP, il codice che implementa la cronologia tenta di piazzare il cursore nel punto in cui si trovava su ogni riga della cronologia visualizzata con \fBprevious-history\fP o \fBnext-history\fP. .TP .B horizontal\-scroll\-mode (Off) Quando impostato a \fBOn\fP, richiede a readline di usare una sola riga per la visualizzazione, effettuando lo scroll dell'input in orizzontale su una sola riga dello schermo quando essa risulti più lunga della larghezza dello schermo, invece che andando a capo su una nuova riga. .TP .B input\-meta (Off) Se impostato a \fBOn\fP, readline abilita l'input a otto bit (cioè, non toglie il bit più alto dai caratteri che legge), indipendentemente da quello che il terminale dichiara di supportare. Il nome .B meta\-flag è un sinonimo per questa variabile. .TP .B isearch\-terminators (``C\-[C\-J'') Una stringa di caratteri che fa terminare una ricerca incrementale senza eseguire successivamente il carattere come se fosse un comando. Se a questa variabile non è stato dato un valore, i caratteri \fIESC\fP and \fIC\-J\fP fanno terminare una ricerca incrementale. .TP .B keymap (emacs) Imposta la mappa corrente dei tasti di readline. Il set dei nomi validi per le mappe dei tasti è \fIemacs, emacs\-standard, emacs\-meta, emacs\-ctlx, vi, vi\-command\fP e .IR vi\-insert . \fIvi\fP è equivalente a \fIvi\-command\fP; \fIemacs\fP è equivalente a \fIemacs\-standard\fP. Il valore di default è .IR emacs ; il valore di .B editing\-mode determina anche la mappa dei tasti di default. .TP .B mark\-directories (On) Se impostata a \fBOn\fP, ai nomi delle directory completate è aggiunta una barra [/] alla fine. .TP .B mark\-modified\-lines (Off) Se impostato a \fBOn\fP, le righe della cronologia che sono state modificate sono mostrate precedute da un asterisco (\fB*\fP). .TP .B mark\-symlinked\-directories (Off) Se impostato a \fBOn\fP, i nomi completati che sono collegamenti simbolici a directory hanno una barra [/] alla fine (se richiesto tramite \fBmark\-directories\fP). .TP .B match\-hidden\-files (On) Questa variabile, se impostata a \fBOn\fP, fa sì che readline mostri anche i file i cui nomi iniziano con un `.' (file nascosti) quando effettua il completamento del nome di file, a meno che il `.' iniziale non sia fornito dall'utente come parte del nome di file da completare. .TP .B output\-meta (Off) Se impostato a \fBOn\fP, readline mostra i caratteri con l'ottavo bit impostato direttamente, piuttosto che con una sequenza di protezione avente come prefisso meta. .TP .B page\-completions (On) Se impostato a \fBOn\fP, readline usa un paginatore interno simile a \fImore\fP per mostrare i possibili completamenti una schermata alla volta. .TP .B print\-completions\-horizontally (Off) Se impostato a \fBOn\fP, readline mostra i completamenti ordinati in ordine alfabetico orizzontalmente, piuttosto che dall'alto in basso. .TP .B show\-all\-if\-ambiguous (Off) Questo cambia il comportamento di default delle funzioni di completamento. Se impostato a .BR on , le parole che hanno più di un possibile completamento provocano la visualizzazione immediata delle coincidenze invece che l'attivazione del segnalatore acustico. .TP .B show\-all\-if\-unmodified (Off) Questo cambia il comportamento di default delle funzioni di completamento in maniera simile a \fBshow\-all\-if\-ambiguous\fP. Se impostato a .BR on , le parole che hanno più di un possibile completamento senza alcun possibile completamento parziale (ovvero i possibili completamenti non hanno alcun prefisso in comune) sono elencate immediatamente invece che provocare l'attivazione del segnalatore acustico. .TP .B visible\-stats (Off) Se impostato a \fBOn\fP, un carattere che denota un tipo di file come riportato da \fIstat\fP(2) è accodato al nome di file durante l'elencazione dei possibili completamenti. .PD .SS "Costrutto condizionale di readline" .PP Readline implementa un servizio simile, nello spirito, a quello della compilazione condizionale nel preprocessore C, e che permette di effettuare associazioni di tasti e impostazioni di variabili in base al risultato di test. Vi sono tre direttive di controllo usate. .IP \fB$if\fP Il costrutto .B $if permette che le associazioni siano fatte in base al modo di editing, al terminale in uso o all'applicazione che fa uso di readline. Il testo da verificare arriva fino alla fine della riga; nessun carattere che lo delimiti è richiesto. .RS .IP \fBmode\fP La forma \fBmode=\fP della direttiva \fB$if\fP è usata per verificare se readline è in modo emacs o vi. Questo può essere usato in congiunzione con il comando \fBset keymap\fP, per esempio, per impostare le associazioni delle mappe dei tasti di \fIemacs\-standard\fP e \fIemacs\-ctlx\fP solo se readline è avviata in modo emacs. .IP \fBterm\fP La forma \fBterm=\fP può essere usata per includere associazioni di tasti specifiche per un terminale, magari per associare le sequenze di tasti emesse dai tasti funzione dei terminali. La parola a destra dell' .B = viene confrontata con il nome completo del terminale e la parte del nome del terminale che precede il primo \fB\-\fP. Questo permette a .I sun di essere trovare corrispondenza sia con .I sun che con .IR sun\-cmd , ad esempio. .IP \fBapplication\fP Il costrutto \fBapplication\fP è usato per includere impostazioni specifiche per un'applicazione. Ogni programma che usa la libreria readline imposta il \fInome applicazione\fP, e un file di inizializzazione può poi fare un test per un particolare valore. Questo può essere usato per associare sequenze di tasti a funzioni utili per uno specifico programma. Per esempio, il comando seguente aggiunge una sequenza di tasti che quota la parola corrente o la parola precedente in Bash: .sp 1 .RS .nf \fB$if\fP Bash # Quota la parola corrente o precedente "\eC\-xq": "\eeb\e"\eef\e"" \fB$endif\fP .fi .RE .RE .IP \fB$endif\fP Questo comando, come si è visto nell'esempio precedente, fa terminare un comando \fB$if\fP. .IP \fB$else\fP I comandi in questa parte della direttiva \fB$if\fP sono eseguiti se il test non risulta verificato. .IP \fB$include\fP Questa direttiva prende un unico nome di file come argomento e legge comandi e associazioni da quel file. Per esempio, la seguente direttiva legge \fI/etc/inputrc\fP: .sp 1 .RS .nf \fB$include\fP \^ \fI/etc/inputrc\fP .fi .RE .SS Ricerca .PP Readline è dotato di comandi per cercare nella cronologia dei comandi (si veda .SM .B CRONOLOGIA più avanti) righe contenenti una stringa specifica. Ci sono due modalità di ricerca: .I incrementale e .IR non-incrementale . .PP La ricerca incrementale inizia prima che l'utente abbia finito di immettere la stringa di ricerca. Mentre ogni carattere della stringa di ricerca viene battuto, readline mostra la prima linea dalla cronologia che corrisponde alla stringa battuta finora. Una ricerca incrementale richiede solamente il numero minimo di caratteri necessari per trovare l'elemento della cronologia desiderato. I caratteri presenti nel valore della variabile \fBisearch-terminators\fP sono usati per delimitare una ricerca incrementale. Se a quella variabile non è stata assegnato un valore i caratteri di Escape e Control-J fanno arrestare una ricerca incrementale. Control-G interrompe una ricerca incrementale e ripristina la riga originale. Quando è terminata la ricerca, l'elemento della cronologia contenente la stringa di ricerca diventa la riga corrente. .PP Per trovare altri elementi nell'elenco della cronologia, battere Control-S o Control-R secondo il caso. Viene eseguita così una ricerca all'indietro o in avanti nella cronologia del successivo elemento che corrisponde alla stringa di ricerca che è stata immessa. Ogni altra sequenza di tasti associata a un comando readline pone termine alla ricerca ed esegue il comando presente nella linea. Per esempio, un \fInewline\fP provoca l'interruzione della ricerca e accetta la riga, eseguendo così il comando proveniente dall'elenco della cronologia. .PP Readline ricorda l'ultima stringa di ricerca incrementale. Se due Control-R vengono battuti senza che siano intervenuti caratteri che definiscono una nuova stringa di ricerca, viene utilizzata la stringa di ricerca memorizzata al momento. .PP Le ricerche non incrementali leggono l'intera stringa di ricerca prima di avviare la ricerca per individuare righe nella cronologia. La stringa di ricerca può essere battuta dall'utente o essere parte del contenuto della riga corrente. .SS "Nomi di comando readline" .PP La seguente è una lista di nomi dei comandi e delle sequenze di tasti di default a cui essi sono collegati. Nomi di comando senza una sequenza di tasti collegata a essi sono scollegati per default. Nelle descrizioni seguenti, \fIpunto\fP si riferisce alla posizione corrente del cursore e \fImarca\fP alla posizione del cursore salvata col comando \fBset\-mark\fP. Il testo fra il punto e la marca è indicato come \fIregione\fP. .SS Comandi di movimento .PP .PD 0 .TP .B beginning\-of\-line (C\-a) Si sposta all'inizio della riga corrente. .TP .B end\-of\-line (C\-e) Si sposta alla fine della riga. .TP .B forward\-char (C\-f) Si sposta avanti di un carattere. .TP .B backward\-char (C\-b) Si sposta indietro di un carattere. .TP .B forward\-word (M\-f) Si sposta in avanti fino alla fine della parola successiva. Le parole sono composte di caratteri alfanumerici (lettere e cifre). .TP .B backward\-word (M\-b) Si sposta indietro all'inizio della parola corrente o precedente. Le parole sono composte di caratteri alfanumerici (lettere e cifre). .TP .B clear\-screen (C\-l) Pulisce lo schermo lasciando la riga corrente in cima allo schermo. Con un argomento, rinfresca la riga corrente senza ripulire lo schermo. .TP .B redraw\-current\-line Rinfresca la riga corrente. .PD .SS Comandi per manipolare la cronologia .PP .PD 0 .TP .B accept\-line (Newline, Return) Accetta la riga senza curarsi di dove sia il cursore. Se questa riga non è vuota, è aggiunta alla lista della cronologia in accordo con lo stato della variabile .SM .BR HISTCONTROL . Se la riga è una riga di cronologia modificata, allora ripristina la riga di cronologia al suo stato originale. .TP .B previous\-history (C\-p) Prende il precedente comando dalla lista della cronologia, spostandosi indietro nella lista. .TP .B next\-history (C\-n) Prende il successivo comando dalla lista della cronologia, spostandosi avanti nella lista. .TP .B beginning\-of\-history (M\-<) Si sposta alla prima riga nella cronologia. .TP .B end\-of\-history (M\->) Si sposta alla fine della cronologia dell'input, cioè, alla riga che si sta inserendo. .TP .B reverse\-search\-history (C\-r) Cerca all'indietro partendo dalla riga corrente spostandosi in `su' attraverso la cronologia come necessario. Questa è una ricerca incrementale. .TP .B forward\-search\-history (C\-s) Cerca in avanti partendo dalla riga corrente e spostandosi in `giù' attraverso la cronologia come necessario. Questa è una ricerca incrementale. .TP .B non\-incremental\-reverse\-search\-history (M\-p) Cerca all'indietro attraverso la cronologia, partendo dalla riga corrente, una stringa fornita dall'utente, usando una ricerca non incrementale. .TP .B non\-incremental\-forward\-search\-history (M\-n) Cerca in avanti attraverso la cronologia una stringa fornita dall'utente, usando una ricerca non incrementale. .TP .B history\-search\-forward Cerca in avanti attraverso la cronologia una stringa di caratteri tra l'inizio della riga corrente e il punto del cursore. Questa è una ricerca non incrementale. .TP .B history\-search\-backward Cerca all'indietro attraverso la cronologia una stringa di caratteri tra l'inizio della riga corrente e il punto del cursore. Questa è una ricerca non incrementale. .TP .B yank\-nth\-arg (M\-C\-y) Inserisce il primo argomento del comando precedente (generalmente la seconda parola sulla riga precedente) alla posizione del cursore. Con un argomento .IR n , inserisce la \fIn\fP\-sima parola del comando precedente (le parole nel comando precedente iniziano con la parola 0). Un argomento negativo inserisce la \fIn\fP\-sima parola dalla fine del comando precedente. Una volta che l'argomento \fIn\fP è calcolato, l'argomento è estratto come se l'espansione della cronologia "!\fIn\fP" sia stata specificata. .TP .B yank\-last\-arg (M\-.\^, M\-_\^) Inserisce l'ultimo argomento del comando precedente (l'ultima parola della precedente riga di cronologia). Con un argomento, si comporta esattamente come \fByank\-nth\-arg\fP. Chiamate consecutive a \fByank\-last\-arg\fP percorrono l'elenco della cronologia all'indietro, inserendo ogni volta l'ultimo argomento di ogni riga. I servizi dell'espansione della cronologia sono usati per estrarre l'ultimo argomento, come se fosse stata specificata l'espansione della cronologia "!$". .TP .B shell\-expand\-line (M\-C\-e) Espande la riga nello stesso modo in cui lo fa la shell. Questo effettua l'espansione degli alias e della cronologia così come tutte le espansioni di parola della shell. Si veda .SM .B ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA più avanti per una descrizione dell'espansione della cronologia. .TP .B history\-expand\-line (M\-^) Effettua l'espansione della cronologia sulla riga corrente. Si veda .SM .B ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA più avanti per una descrizione dell'espansione della cronologia. .TP .B magic\-space Effettua l'espansione della cronologia sulla riga corrente e inserisce uno spazio. Si veda .SM .B ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA più avanti per una descrizione dell'espansione della cronologia. .TP .B alias\-expand\-line Effettua l'espansione degli alias sulla riga corrente. Si veda .SM .B ALIAS sopra per una descrizione dell'espansione degli alias. .TP .B history\-and\-alias\-expand\-line Effettua l'espansione della cronologia e degli alias sulla riga corrente. .TP .B insert\-last\-argument (M\-.\^, M\-_\^) Un sinonimo di \fByank\-last\-arg\fP. .TP .B operate\-and\-get\-next (C\-o) Accetta la riga corrente per l'esecuzione e prende dalla cronologia la riga successiva a quella corrente, per l'editing. Qualsiasi argomento viene ignorato. .TP .B edit\-and\-execute\-command (C\-xC\-e) Invoca un editor sulla riga di comando corrente ed esegue il risultato come comandi di shell. \fBBash\fP tenta di invocare .SM .BR $FCEDIT , .SM .BR $EDITOR e \fIemacs\fP come editor, in quest'ordine. .PD .SS Comandi per cambiare il testo .PP .PD 0 .TP .B delete\-char (C\-d) Cancella il carattere nel punto del cursore. Se il punto è all'inizio della riga, non vi è alcun carattere nella riga, e l'ultimo carattere battuto non era associato a \fBdelete\-char\fP, allora ritorna .SM .BR EOF . .TP .B backward\-delete\-char (Rubout) Cancella il carattere dopo il cursore. Quando è dato un argomento numerico, salva il testo cancellato sul kill-ring. .TP .B forward\-backward\-delete\-char Cancella il carattere sotto il cursore, a meno che il cursore non sia alla fine della riga, nel qual caso il carattere dietro al cursore viene cancellato. .TP .B quoted\-insert (C\-q, C\-v) Aggiunge il successivo carattere battuto sulla riga in modo letterale. Questo è il modo per inserire caratteri come \fBC\-q\fP, per esempio. .TP .B tab\-insert (C\-v TAB) Inserisce un carattere tab. .TP .B self\-insert (a,\ b,\ A,\ 1,\ !,\ ...) Inserisce il carattere battuto. .TP .B transpose\-chars (C\-t) Trascina il carattere prima del punto del cursore in avanti sopra il carattere nel punto, spostando anche il punto in avanti. Se il punto è alla fine della riga, traspone i due caratteri prima del punto. Argomenti negativi non hanno effetto. .TP .B transpose\-words (M\-t) Trascina la parola prima del punto del cursore dopo la parola oltre il punto, spostando inoltre il punto sopra quella parola. Se il punto è alla fine della riga, allora traspone le ultime due parole sulla riga. .TP .B upcase\-word (M\-u) Rende maiuscola la parola corrente (o seguente). Con un argomento negativo, opera sulla parola precedente, ma non sposta il punto del cursore. .TP .B downcase\-word (M\-l) Rende minuscola la parola corrente (o seguente). Con un argomento negativo, opera sulla parola precedente, ma non sposta il punto del cursore. .TP .B capitalize\-word (M\-c) Rende maiuscola la prima lettera della parola corrente (o seguente). Con un argomento negativo, opera sulla parola precedente, ma non sposta il punto del cursore. .TP .B overwrite\-mode Alterna fra modalità inserimento e modalità di sovrascrittura. Con un argomento numerico esplicito positivo passa alla modalità sovrascrittura. Con un argomento numerico esplicito non positivo passa alla modalità inserimento. Questo comando riguarda solo la modalità \fBemacs\fP; la modalità \fBvi\fP sovrascrive in modo diverso. Ogni chiamata a \fIreadline()\fP viene avviata in modalità inserimento. In modalità sovrascrittura i caratteri associati a \fBself\-insert\fP sostituiscono il testo nel punto del cursore piuttosto che sospingere il testo verso destra. I caratteri associati a \fBbackward\-delete\-char\fP sostituiscono il carattere prima del punto con uno spazio. Questo comando è non associato per default. .PD .SS Eliminazione e recupero .PP .PD 0 .TP .B kill\-line (C\-k) Elimina il testo dal punto del cursore fino alla fine della riga. .TP .B backward\-kill\-line (C\-x C\-Rubout) Elimina all'indietro fino all'inizio della riga. .TP .B unix\-line\-discard (C\-u) Elimina all'indietro dal punto del cursore fino all'inizio della riga. Il testo eliminato viene salvato nel kill-ring .\" Non vi è alcuna reale differenza tra questo e backward-kill-line .TP .B kill\-whole\-line Elimina tutti i caratteri sulla riga corrente, non importa dove sia il punto del cursore. .TP .B kill\-word (M\-d) Elimina dal punto del cursore fino alla fine della parola corrente, o se tra parole, fino alla fine della successiva parola. I delimitatori di parola sono gli stessi usati da \fBforward\-word\fP. .TP .B backward\-kill\-word (M\-Rubout) Elimina la parola dietro il punto del cursore. I delimitatori di parole sono gli stessi usati da \fBforward\-word\fP. .TP .B unix\-word\-rubout (C\-w) Elimina la parola dietro il punto del cursore, usando gli spazi bianchi come delimitatori di parola. Il testo eliminato è salvato nel kill-ring. .TP .B unix\-filename\-rubout Elimina la parola prima del punto del cursore, usando uno spazio bianco e il carattere barra [/] come delimitatori di parola. Il testo eliminato è salvato nel kill-ring. .TP .B delete\-horizontal\-space Cancella tutti gli spazi e i tab attorno al punto del cursore. .TP .B kill\-region Elimina il testo nella regione corrente. .TP .B copy\-region\-as\-kill Copia il testo nella regione sul kill buffer. .TP .B copy\-backward\-word Copia la parola prima del punto del cursore sul kill buffer. I delimitatori di parola sono gli stessi di \fBbackward\-word\fP. .TP .B copy\-forward\-word Copia la parola dopo il punto del cursore sul kill buffer. I delimitatori di parola sono gli stessi di \fBforward\-word\fP. .TP .B yank (C\-y) Copia il contenuto in cima al kill-ring e lo pone nel buffer nel punto del cursore. .TP .B yank\-pop (M\-y) Ruota il kill-ring, e copia la nuova cima. Funziona solo dopo .B yank o .BR yank\-pop . .PD .SS Argomenti numerici .PP .PD 0 .TP .B digit\-argument (M\-0, M\-1, ..., M\-\-) Aggiunge questa cifra all'argomento che sta già accumulando, o inizia un nuovo argomento. M\-\- avvia un argomento negativo. .TP .B universal\-argument Questo è un altro modo per specificare un argomento. Se il comando è seguito da una o più cifre, opzionalmente con un segno meno iniziale, queste cifre definiscono l'argomento. Se il comando è seguito da cifre, eseguendo .B universal\-argument di nuovo termina l'argomento numerico, ma a parte questo viene ignorato. Come caso speciale, se questo comando è seguito immediatamente da un carattere che che non è né una cifra né un segno meno, il contatore degli argomenti per il comando successivo è moltiplicato per quattro. Il contatore è inizialmente uno, così eseguendo questa funzione la prima volta il contatore diventa quattro, la seconda volta il contatore diventa sedici, e così via. .PD .SS Completamento .PP .PD 0 .TP .B complete (TAB) Tenta di effettuare il completamento del testo che precede il punto del cursore. .B Bash tenta il completamento trattando il testo, rispettivamente, come una variabile (se il testo inizia con \fB$\fP), nome di utente (se il testo comincia con \fB~\fP), nome di host (se il testo comincia con \fB@\fP) o comando (inclusi alias e funzioni). Se nessuna di questi produce una risultato, viene tentato il completamento del nome di file. .TP .B possible\-completions (M\-?) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore. .TP .B insert\-completions (M\-*) Inserisce tutti i completamenti del testo che precede il punto del cursore che sarebbero stati generati da \fBpossible\-completions\fP. .TP .B menu\-complete Simile a \fBcomplete\fP, ma sostituisce la parola da completare con una corrispondenza singola dalla lista dei possibili completamenti. Un'esecuzione ripetuta di \fBmenu\-complete\fP scorre la lista dei possibili completamenti, inserendo una corrispondenza alla volta. Alla fine della lista dei completamenti viene emesso un segnale acustico (dipendente dall'impostazione di \fBbell\-style\fP) e il testo originale è ripristinato. Con un argomento \fIn\fP si sposta di \fIn\fP posizioni in avanti nella lista dei completamenti individuati; può essere usato un argomento negativo per spostarsi all'indietro nella la lista. Questo comando è da associare normalmente al tasto \fBTAB\fP, però non è associato per default. .TP .B delete\-char\-or\-list Cancella il carattere sotto il cursore se non si trova all'inizio o alla fine della riga (simile a \fBdelete\-char\fP). Se è alla fine della riga, si comporta in modo identico a \fBpossible\-completions\fP. Questo comando non è associato per default. .TP .B complete\-filename (M\-/) Tenta il completamento del nome del file sul testo che precede il punto del cursore. .TP .B possible\-filename\-completions (C\-x /) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di file. .TP .B complete\-username (M\-~) Tenta il completamento del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di utente. .TP .B possible\-username\-completions (C\-x ~) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di utente. .TP .B complete\-variable (M\-$) Tenta il completamento del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come una variabile di shell. .TP .B possible\-variable\-completions (C\-x $) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come una variabile di shell. .TP .B complete\-hostname (M\-@) Tenta il completamento del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di host. .TP .B possible\-hostname\-completions (C\-x @) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di host. .TP .B complete\-command (M\-!) Tenta il completamento del testo che precede punto del cursore, trattandolo come nome di comando. Il completamento di comando tenta di far combaciare il testo confrontandolo con alias, parole riservate, funzioni di shell, comandi incorporati di shell e, da ultimo, nomi di file eseguibili, in quest'ordine. .TP .B possible\-command\-completions (C\-x !) Elenca i possibili completamenti del testo che precede il punto del cursore, trattandolo come un nome di comando. .TP .B dynamic\-complete\-history (M\-TAB) Tenta il completamento del testo che precede il punto del cursore, confrontando il testo con le righe della lista della cronologia cercando le possibili corrispondenze di completamento. .TP .B complete\-into\-braces (M\-{) Effettua il completamento del nome di file e insericse la lista dei possibili completamenti racchiusi tra parentesi graffe, rendendo la lista disponibile per la shell (si veda .B Espansione delle parentesi graffe sopra). .PD .SS Macro di tastiera .PP .PD 0 .TP .B start\-kbd\-macro (C\-x (\^) Inizia a salvare i caratteri battuti nella corrente macro di tastiera. .TP .B end\-kbd\-macro (C\-x )\^) Smette di salvare i caratteri battuti nella corrente macro di tastiera e memorizza la definizione. .TP .B call\-last\-kbd\-macro (C\-x e) Riesegue l'ultima macro di tastiera definita, facendo sì che i caratteri nella macro appaiano come se fossero stati battuti sulla tastiera. .PD .SS Varie .PP .PD 0 .TP .B re\-read\-init\-file (C\-x C\-r) Legge il contenuto del file \fIinputrc\fP, e incorpora ogni associazione o assegnamento di variabile che trova. .TP .B abort (C\-g) Annulla il corrente comando di editing ed emette il segnale acustico del terminale (dipendente dall'impostazione di .BR bell\-style ). .TP .B do\-uppercase\-version (M\-a, M\-b, M\-\fIx\fP, ...) Se il carattere \fIx\fP battuto assieme al tasto Meta è minuscolo, esegue il comando collegato al corrispondente carattere maiuscolo. .TP .B prefix\-meta (ESC) Definisce come tasto Meta il successivo carattere battuto. .SM .B ESC .B f è equivalente a .BR Meta\-f . .TP .B undo (C\-_, C\-x C\-u) Undo incrementale, memorizzato separatamente per ogni riga. .TP .B revert\-line (M\-r) Annulla tutti i cambiamenti fatti su questa riga. Questo è come eseguire il comando .B undo un numero di volte sufficiente a riportare la riga al suo stato iniziale. .TP .B tilde\-expand (M\-&) Effettua l'espansione della tilde sulla parola corrente. .TP .B set\-mark (C\-@, M\-) Imposta la marca in corrispondenza del punto del cursore. Se viene fornito un argomento numerico la marca viene impostato a quella posizione. .TP .B exchange\-point\-and\-mark (C\-x C\-x) Scambia il punto del cursore con la marca. La posizione corrente del cursore è impostata alla posizione salvata, e la vecchia posizione del cursore è salvata come marca. .TP .B character\-search (C\-]) Viene letto un carattere e il punto del cursore è spostato all'occorrenza successiva di quel carattere. Un contatore negativo cerca occorrenze precedenti. .TP .B character\-search\-backward (M\-C\-]) Viene letto un carattere e il punto del cursore è spostato all'occorrenza precedente di quel carattere. Un contatore negativo cerca occorrenze successive. .TP .B insert\-comment (M\-#) Senza un argomento numerico il valore della variabile readline .B comment\-begin è inserito all'inizio della riga corrente. Se è fornito un argomento numerico questo comando agisce come un interruttore: se i caratteri all'inizio della riga non corrispondono al valore di \fBcomment\-begin\fP, il valore viene inserito, altrimenti i caratteri in \fBcomment-begin\fP vengono cancellati dall'inizio della riga. In entrambi i casi la riga viene accettata come se fosse stato battuto un codice di fine riga (newline). Il valore di default di \fBcomment\-begin\fP fa sì che questo comando trasformi la riga corrente in un commento di shell. Se un argomento numerico provoca la rimozione del carattere di commento, la riga verrà eseguita dalla shell. .TP .B glob\-complete\-word (M\-g) La parola prima del punto del cursore è trattata come un modello per l'espansione del percorso, con un asterisco aggiunto alla fine implicitamente. Questo modello viene usato per generare una lista di nomi di file corrispondenti a possibili completamenti. .TP .B glob\-expand\-word (C\-x *) La parola prima del punto del cursore è trattata come un modello per l'espansione del percorso, e la lista dei nomi di file individuati viene inserita, sostituendo la parola. Se viene fornito un argomento numerico viene aggiunto alla fine un asterisco prima dell'espansione del percorso. .TP .B glob\-list\-expansions (C\-x g) Viene mostrata la lista delle espansioni che sarebbero state generate da .B glob\-expand\-word e la riga è ridisegnata. Se viene fornito un argomento numerico, un asterisco è aggiunto prima dell'espansione del percorso. .TP .B dump\-functions Stampa tutte le funzioni e le loro associazioni di tasti sul file di output di readline. Se è fornito un argomento numerico, l'output è formattato in modo tale da poter essere inserito in un file \fIinputrc\fP. .TP .B dump\-variables Stampa tutte le variabili readline impostabili e i loro valori sul file di output di readline. Se viene fornito un argomento numerico l'output è formattato in modo tale da poter essere inserito in un file \fIinputrc\fP. .TP .B dump\-macros Stampa tutte le sequenze di tasti readline associate a macro e le stringhe da loro prodotte. Se viene fornito un argomento numerico l'uscita è formattata in modo tale da poter essere inserito in un file \fIinputrc\fP. .TP .B display\-shell\-version (C\-x C\-v) Mostra l'informazione sulla versione della corrente istanza di .BR bash . .PD .SS Completamento programmabile .PP Quando viene tentato il completamento della parola per un argomento di un comando per il quale una specifica di completamento (una \fIcompspec\fP) è stata definita col comando incorporato \fBcomplete\fP (si veda .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" più avanti), vengono invocati i servizi di completamento programmabile. .PP Per prima cosa viene identificato il nome del comando. Se un comspec è stato definito per quel comando, il comspec è usato per generare la lista dei possibili completamenti per la parola. Se il nome del comando è un percorso completo di file, viene ricercato per primo un comspec per il percorso completo. Se non viene trovato nessun comspec per il percorso completo viene fatto un tentativo per trovare un comspec per la porzione che segue la barra [/] finale. .PP Un volta trovato un comspec, questo è usato per generare la lista delle parole corrispondenti. Se non viene trovato un comspec, viene effettuato il completamento di \fBbash\fP di default come descritto in precedenza, sotto \fBCompletamento\fP. .PP Per prima cosa, sono usate le azioni specificate dal comspec. Sono restituite solo le corrispondenze che iniziano con la parola che dev'essere completata. Quando viene usata l'opzione .B \-f o .B \-d per il completamento del nome di file o della directory, la variabile di shell .SM .B FIGNORE è usata per filtrare le corrispondenze. .PP In seguito, viene generato qualsiasi completamento specificato da un modello di espansione del nome di file all'opzione \fB\-G\fP. Le parole generate dal modello non devono necessariamente corrispondere alla parola che dev'essere completata. La variabile di shell .SM .B GLOBIGNORE non è usata per filtrare le corrispondenze, ma viene usata la variabile .B FIGNORE . .PP In seguito, viene considerata la stringa specificata come argomento all'opzione \fB\-W\fP. La stringa è prima suddivisa usando i caratteri nella variabile speciale .SM .B IFS come delimitatori. È rispettata la quotatura della shell. Ogni parola viene poi espansa usando espansione delle parentesi graffe, espansione della tilde, espansione di parametro e di variabile, sostituzione di comando ed espansione aritmetica, come descritto in precedenza, sotto .SM .BR ESPANSIONE . I risultati sono suddivisi usando le regole sopra descritte sotto \fBSuddivisione in parole\fP. I risultati dell'espansione sono confrontati con la parte iniziale della parola che dev'essere completata, e quelli che corrispondono diventano i possibili completamenti. .PP Dopo che queste corrispondenze sono state generate, viene invocata qualsiasi funzione di shell o comando specificato con le opzioni \fB\-F\fP e \fB\-C\fP. Quando il comando o funzione viene invocata, alle variabili .SM .B COMP_LINE e .SM .B COMP_POINT sono assegnati valori come descritto in precedenza, sotto \fBVariabili di shell\fP. Quando una funzione di shell sta per essere invocata, le variabili .SM .B COMP_WORDS e .SM .B COMP_CWORD sono pure impostate. Quando viene invocata una funzione o comando, il primo argomento è il nome del comando i cui argomenti sono stati completati, il secondo argomento è la parola da completare e il terzo argomento è la parola che precede la parola da completare sulla riga di comando corrente. Non viene effettuata nessuna azione di filtro sui completamenti generati confrontandoli con la parola da completare; la funzione o comando ha libertà completa nel generare le corrispondenze. .PP Qualsiasi funzione specificata con \fB\-F\fP viene invocata per prima. La funzione può usare uno qualsiasi dei servizi di shell, incluso il comando incorporato \fBcompgen\fP descritto più avanti, per generare le corrispondenze. la funzione deve mettere i possibili completamenti della variabile di array .SM .B COMPREPLY . .PP In seguito, qualsiasi comando specificato con l'opzione \fB\-C\fP viene invocato in un ambiente equivalente alla sostituzione di comando. Questo dovrebbe stampare una lista di completamenti, uno per riga, sullo standard output. Un backslash può essere usato per proteggere un newline, se necessario. .PP Una volta generati tutti i possibili completamenti, ogni filtro specificato con l'opzione \fB\-X\fP viene applicato alla lista. Il filtro è un modello come quello usato per l'espansione di percorso; una \fB&\fP nel modello è sostituita col testo della parola da completare. Una \fB&\fP letterale si può indicare con un backslash di protezione; il backslash viene rimosso prima della ricerca di una corrispondenza. Ogni completamento che corrisponde al modello viene rimosso dalla lista. Un \fB!\fP iniziale nega il modello; in questo caso ogni completamento non corrispondente al modello viene rimosso. .PP Infine, qualsiasi prefisso e suffisso specificato dalle opzioni \fB\- P\fP e \fB\-S\fP è aggiunto a ogni membro della lista di completamento e il risultato è restituito al codice di completamento readline come lista di completamenti possibili. .PP Se le azioni precedentemente applicate non generano corrispondenze, e a \fBcomplete\fP era stata fornita l'opzione \fB\-o dirnames\fP quando era stato definito comspec, viene tentato il completamento come nome di directory. .PP Se a \fBcomplete\fP era stata fornita l'opzione \fB\-o plusdirs\fP quando era stato definito comspec, viene tentato il completamento come nomi di directory e qualunque corrispondenza è aggiunta ai risultati delle altre azioni. .PP Per default, se viene trovato un comspec, qualsiasi cosa generi viene restituito al codice di completamento come insieme completo di completamenti possibili. I completamenti di \fBbash\fP di default non vengono tentati, e la readline di default del completamento del nome di file è disabilitata. Se l'opzione \fB\-o bashdefault\fP era stata fornita a \fBcomplete\fP al momento della definizione di comspec, i completamenti di default di \fBbash\fP vengono tentati se il comspec non genera corrispondenze. Se l'opzione \fB\-o default\fP era stata fornita a \fBcomplete\fP al momento della definizione di comspec, i completamenti di default di readline vengono effettuati se il comspec (e, se tentato, il completamento di default di \fBbash\fP) non genera corrispondenze. .PP Quando un comspec indica che è desiderato il completamento come nome di directory, le funzioni di completamento programmabile forzano readline ad aggiungere una barra [/] ai nomi completati che sono collegamenti simbolici a directory, dipendente dal valore della variabile di readline \fBmark\-directories\fP, indipendentemente dall'impostazione della variabile di readline \fBmark-symlinked\-directories\fP. .SH CRONOLOGIA Quando l'opzione .B \- history del comando incorporato .B set è abilitata, la shell fornisce l'accesso alla \fIcronologia dei comandi\fP, la lista dei comandi precedentemente battuti. Il valore della variabile \fBHISTSIZE\fP è usata come numero di comandi da salvare nell'elenco della cronologia. Il testo degli ultimi .SM .B HISTSIZE comandi (per default 500) viene salvato. La shell immagazzina ogni comando nella lista della cronologia prima dell'espansione di parametro e di variabile (si veda .SM .B ESPANSIONE sopra) ma dopo che è stata effettuata l'espansione della cronologia, dipendente dai valori delle variabili di shell .SM .B HISTIGNORE e .SM .BR HISTCONTROL . .PP All'avvio, la cronologia è inizializzata dal file indicato dalla variabile .SM .B HISTFILE (per default \fI~/.bash_history\fP). Il file indicato dal valore di .SM .B HISTFILE viene troncato, se necessario, per contenere non più del numero di righe specificate dal valore di .SM .B HISTFILESIZE . Quando una shell interattiva esce, le ultime .SM .B $HISTSIZE righe vengono copiate dalla lista della cronologia su .SM .BR $HISTFILE . Se l'opzione di shell .B histappend è abilitata (si veda la descrizione di .B shopt sotto .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" più avanti), le righe vengono accodate al file della cronologia, in caso contrario il file della cronologia viene sovrascritto. Se .SM .B HISTFILE non è impostato o il file della cronologia è non scrivibile, la cronologia non viene salvata. Dopo il salvataggio della cronologia il file della cronologia è troncato per contenere non più di .SM .B HISTFILESIZE righe. Se .SM .B HISTFILESIZE non è impostato, nessun troncamento viene effettuato. .PP Il comando incorporato .B fc (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti) può essere usato per elencare o editare e rieseguire una parte della lista della cronologia. Il comando incorporato .B history può essere usato per mostrare o modificare la lista della cronologia e manipolare il file di cronologia. Quando si usa l'editing della riga di comando, sono disponibili comandi di ricerca in ciascun modo di editing che fornisce accesso alla lista della cronologia. .PP La shell permette il controllo su quali comandi salvare nella lista della cronologia. Le variabili .SM .B HISTCONTROL e .SM .B HISTIGNORE possono essere definite in modo tale che la shell salvi solo un sottoinsieme dei comandi immessi. L'opzione di shell .B cmdhist , se abilitata, fa sì che la shell tenti di salvare ogni riga di un comando multiriga nello stesso elemento della cronologia, aggiungendo dei punti e virgola dove necessario per preservare le correttezza sintattica. L'opzione di shell .B lithist chiede alla shell di salvare i comandi con i codici di fine riga (newline) inclusi invece che separare i comandi con dei punti e virgola. Si veda la descrizione del comando incorporato .B shopt più avanti, sotto .SM .B "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" per informazioni su come definire e annullare le opzioni di shell. .SH "ESPANSIONE DELLA CRONOLOGIA" .PP La shell ha la capacità di espandere la cronologia in maniera simile all'espansione della cronologia in .BR csh. Questa sezione descrive le possibilità di sintassi disponibili. Questa possibilità è abilitata per default per le shell interattive, e può essere disabilitata usando l'opzione .B \+H del comando incorporato .B set (si veda .SM .B COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL più avanti). Le shell non interattive non effettuano l'espansione della cronologia per default. .PP Le espansioni della cronologia inseriscono parole dall'elenco della cronologia nel flusso di input, agevolando la ripetizione di comandi, l'inserimento di argomenti di comandi precedenti nella riga di input corrente, o la correzione rapida di errori in comandi già immessi. .PP L'espansione della cronologia è effettuata immediatamente dopo che una riga completa è stata letta, prima che la shell la divida in parole. Essa ha luogo in due parti. La prima è per determinare quale riga dall'elenco della cronologia usare durante la sostituzione. La seconda è per selezionare parti di quella riga da includere nella riga corrente. La riga selezionata dalla cronologia è l'\fIevento\fP, e la parte di quella riga su cui si agisce sono le \fIparole\fP. Diversi \fImodificatori\fP sono disponibili per manipolare le parole selezionate. La riga è spezzata in parole allo stesso modo che quando è letta in input, così che più parole separate da \fImetacaratteri\fP\ circondate da caratteri di quotatura sono considerate come una sola parola. Le espansioni della cronologia iniziano con la comparsa di un carattere di espansione della cronologia, che è \^\fB!\fP\^ per default. Solo il backslash (\^\fB\e\fP\^) e gli apostrofi possono quotare il carattere di espansione della cronologia. .PP Diversi caratteri inibiscono l'espansione della cronologia quando trovati immediatamente dopo il carattere di espansione della cronologia, anche se non quotato: spazio, carattere di tabulazione, newline, carriage return e \fB=\fP. Se l'opzione di shell \fBestglob\fP è abilitata, anche \fB(\fP inibisce l'espansione. .PP Diverse opzioni di shell impostabili col comando incorporato .B shopt possono essere usate per influenzare il comportamento dell'espansione della cronologia. Se l'opzione di shell .B histverify è abilitata (si veda la descrizione del comando incorporato .B shopt ), e si sta usando .B readline , le sostituzioni della cronologia non vengono passate immediatamente all'analizzatore della shell. Invece, la riga espansa è ricaricata nel buffer di editing di .B readline per ulteriori modifiche. Se si sta usando .B readline ed è abilitata l'opzione di shell .B histreedit , una sostituzione di cronologia non completata con successo viene ricaricata nel buffer di editing di .B readline per essere corretta. L'opzione .B \-p al comando incorporato .B history può essere usata per vedere cosa farebbe un'espansione della cronologia prima di usarla davvero. L'opzione .B \-s del comando incorporato .B history può essere usata per aggiungere comandi alla fine della lista della cronologia senza eseguirli veramente, in modo che siano disponibili per essere richiamati in un secondo tempo. .pp La shell permette il controllo dei vari caratteri usati dal meccanismo di espansione della cronologia (si veda la precedente descrizione di .B histchars sotto .BR "Variabili di shell" ). .SS Designatore di evento .PP Un designatore di evento è un riferimento a un elemento di riga di comando nella lista della cronologia. .PP .PD 0 .TP .B ! Inizia una sostituzione di cronologia, tranne quando seguita da un .BR blank , newline, carriage return, = o ( (quando l'opzione di shell \fBextglob\fP è abilitata usando il comando incorporato \fBshopt\fP). .TP .B !\fIn\fR Designa la riga di comando .IR n . .TP .B !\-\fIn\fR Designa la riga di comando corrente meno .IR n . .TP .B !! Designa il comando precedente. Questo è un sinonimo per `!\-1'. .TP .B !\fIstringa\fR Designa il comando più recente che inizia con .IR stringa . .TP .B !?\fIstringa\fR\fB[?]\fR Designa il comando più recente che contiene .IR stringa . Il \fB?\fP finale può essere omesso se .I stringa è seguita immediatamente da un codice di fine riga (newline). .TP .B \d\s+2^\s-2\u\fIstring1\fP\d\s+2^\s-2\u\fIstring2\fP\d\s+2^\s-2\u Sostituzione rapida. Ripete l'ultimo comando, rimpiazzando .I stringa1 con .IR stringa2 . Equivalente a ``!!:s/\fIstringa1\fP/\fIstringa2\fP/'' (si veda \fBModificatori\fP più avanti). .TP .B !# L'intera riga di comando battuta fino a questo punto. .PD .SS Designatori di parola .PP I designatori di parola sono usati per selezionare parole dall'evento. Un .B : separa la specificazione di evento dal designatore di parola. Esso può essere omesso se il designatore di parola inizia con un .BR ^ , .BR $ , .BR * , .BR \- o .BR % . Le parole sono numerate dall'inizio della riga, la prima parola essendo denotata da uno 0 (zero). Le parole sono inserite nella riga corrente separate da spazi singoli. .PP .PD 0 .TP .B 0 (zero) La parola numero zero. Per la shell, questa è la parola che costituisce il nome del comando. .TP .I n La \fIn\fR\-esima parola. .TP .B ^ Il primo argomento. Cioè, la parola 1. .TP .B $ L'ultimo argomento. .TP .B % La parola che combacia con `?\fIstringa\fR?' nella più recente ricerca. .TP .I x\fB\-\fPy Un intervallo di parole; `\-\fIy\fR' abbrevia `0\-\fIy\fR'. .TP .B * Tutte le parole tranne la numero zero. Questo è un sinonimo per `\fI1\-$\fP'. Non è un errore usare .B * se vi è solo una parola nell'evento; in quel caso il risultato è una stringa vuota. .TP .B x* Abbrevia \fIx\-$\fP. .TP .B x\- Abbrevia \fIx\-$\fP come \fBx*\fP, ma omette l'ultima parola. .PD .PP Se un designatore di parola è fornito senza una specificazione di evento, il comando precedente viene usato come evento. .SS Modificatori .PP Dopo l'opzionale designatore di parola, può comparire una sequenza di uno o più fra i seguenti modificatori, ognuno preceduto da un `:'. .PP .PD 0 .PP .TP .B h Rimuove un componente finale in un nome di file, lasciando solo la testa. .TP .B r Rimuove un suffisso finale della forma \fI.xxx\fP, lasciando il nome base (basename). .TP .B e Rimuove tutto tranne il suffisso finale. .TP .B t Rimuove tutti i componenti di testa in un percorso, lasciando la coda. .TP .B p Stampa il nuovo comando ma non lo esegue. .TP .B q Quota le parole sostituite, prevenendo ulteriori sostituzioni. .TP .B x Quota le parole sostituite, come con .BR q , ma spezza in parole sui .B blank e newline. .TP .B s/\fIvecchio\fP/\fInuovo\fP/ Sostituisce .I nuovo alla prima occorrenza di .I vecchio nella riga di evento. Qualsiasi delimitatore può essere usato al posto di /. Il delimitatore finale è opzionale se esso è l'ultimo carattere della riga di evento. Il delimitatore può essere quotato in .I vecchio e .I nuovo con un singolo backslash. Se compare & in .IR nuovo , esso è sostituito da .IR vecchio . Un singolo backslash quota il carattere &. Se .I vecchio è nullo, viene impostato all'ultimo .I vecchio sostituito o, se nessuna sostituzione di cronologia è avvenuta, l'ultima .I stringa in una ricerca di .B !?\fIstringa\fR\fB[?]\fR .TP .B & Ripete la precedente sostituzione. .TP .B g Fa sì che i cambiamenti siano applicati sull'intera riga di evento. Questo si usa in congiunzione con `\fB:s\fP' (p.es., `\fB:gs/\fIvecchio\fP/\fInuovo\fP/\fR') o `\fB:&\fP'. Se usato con `\fB:s\fP', qualsiasi delimitatore può essere usato al posto di /, e il delimitatore finale è opzionale se è l'ultimo carattere della riga di evento. Un \fBa\fP può essere usato come sinonimo di \fBg\fP. .TP .B G Applica il modificatore che segue `\fBs\fP' una volta a ogni parola nella riga di evento. .PD .SH "COMANDI INCORPORATI DELLA SHELL" .\" inizio dei comandi incorporati di bash .zZ .PP Se non diversamente indicato, ogni comando incorporato documentato in questa sezione, il quale accetti opzioni precedute da .B \- , accetta .B \-\- per indicare la fine delle opzioni. Per esempio, i comandi incorporati \fB:\fP, \fBtrue\fP, \fBfalse\fP e \fBtest\fP non accettano opzioni. .sp .5 .PD 0 .TP \fB:\fP [\fIargomenti\fP] .PD Nessun effetto; il comando non fa niente, tranne l'espansione degli .I argomenti e l'effettuazione di ogni ridirezione specificata. È ritornato un codice di uscita zero. .TP .PD 0 \fB .\| \fP \fInomefile\fP [\fIargomenti\fP] .TP \fBsource\fP \fInomefile\fP [\fIargomenti\fP] .PD Legge ed esegue comandi dal .I nomefile nell'ambiente di shell corrente e ritorna lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito contenuto in .IR nomefile . Se .I nomefile non contiene una barra [/], i percorsi in .SM .B PATH sono usati per trovare la directory contenente .IR nomefile . Il file cercato in .SM .B PATH non ha bisogno di essere marcato come eseguibile. Quando \fBbash\fP non è in \fImodalità posix\fP, viene ricercata la directory corrente se nessun file viene trovato in .SM .BR PATH . Se l'opzione .B sourcepath del comando incorporato .B shopt è disattivata, il .SM .B PATH non viene usato per ricercare. Se sono forniti degli \fIargomenti\fP, essi diventano i parametri posizionali quando \fInomefile\fP è eseguito. Altrimenti i parametri posizionali sono inalterati. Lo stato di ritorno è lo stato dell'ultimo comando terminato dentro lo script (0 se nessun comando è eseguito), e falso se .I nomefile non viene trovato o non può essere letto. .TP \fBalias\fP [\fB\-p\fP] [\fInome\fP[=\fIvalore\fP] ...] \fBAlias\fP senza argomenti o con l'opzione .B \-p stampa la lista degli alias nella forma \fBalias\fP \fInome\fP=\fIvalore\fP sullo standard output. Quando sono forniti argomenti, viene definito un alias per ogni \fInome\fP per cui è dato il \fIvalore\fP. Uno spazio finale a \fIvalore\fP fa sì che la parola seguente sia controllata per la sostituzione di alias quando l'alias è espanso. Per ogni \fInome\fP nella lista di argomenti per cui nessun \fIvalore\fP è fornito, è stampato il nome e il valore dell'alias. \fBAlias\fP ritorna 0 [vero] a meno che non venga dato un \fInome\fP per il quale nessun alias è stato definito. .TP \fBbg\fP [\fIjobspec\fP ...] Riprende ogni job sospeso \fIjobspec\fP in background, come se fosse stato avviato con .BR & . Se \fIjobspec\fP non è presente, è usata quello che la shell considera essere il \fIjob corrente\fP. .B bg .I jobspec ritorna 0 tranne quando viene eseguito con il job-control disabilitato o, se eseguito con il job-control abilitato, se \fIjobspec\fP non è stato trovato o è stato avviato senza usare job-control. .TP \fBbind\fP [\fB\-m\fP \fIkeymap\fP] [\fB\-lpsvPSV\fP] .PD 0 .TP \fBbind\fP [\fB\-m\fP \fIkeymap\fP] [\fB\-q\fP \fIfunzione\fP] [\fB\-u\fP \fIfunzione\fP] [\fB\-r\fP \fIkeyseq\fP] .TP \fBbind\fP [\fB\-m\fP \fIkeymap\fP] \fB\-f\fP \fInomefile\fP .TP \fBbind\fP [\fB\-m\fP \fIkeymap\fP] \fB\-x\fP \fIkeyseq\fP:\fIcomando di shell\fP .TP \fBbind\fP [\fB\-m\fP \fIkeymap\fP] \fIkeyseq\fP:\fInome\-funzione\fP .TP \fBbind\fP \fIcomando readline\fP .PD Mostra le correnti associazioni di tasti e funzioni di .BR readline , associa una sequenza di tasti a una funzione o macro di .BR readline o imposta una variabile .B readline . Ogni argomento che non sia un'opzione è un comando come apparirebbe in .IR .inputrc , ma ciascuna associazione deve essere passata come argomento separato; per esempio, '"\eC\-x\eC\-r": re\-read\-init\-file\'. Le opzioni, se fornite, hanno i seguenti significati: .RS .PD 0 .TP .B \-m \fIkeymap\fP Usa .I keymap come mappatura della tastiera da modificare nelle successive associazioni. I nomi accettabili per .I keymap sono \fIemacs, emacs\-standard, emacs\-meta, emacs\-ctlx, vi, vi\-move, vi\-command\fP e .IR vi\-insert . \fIvi\fP è equivalente a \fIvi\-command\fP; \fIemacs\fP è equivalente a \fIemacs\-standard\fP. .TP .B \-l Elenca i nomi di tutte le funzioni di \fBreadline\fP. .TP .B \-p Mostra i nomi delle funzioni di \fBreadline\fP e delle loro associazioni in modo tale che possano essere riletti. .TP .B \-P Elenca i nomi delle funzioni di \fBreadline\fP correnti e le loro associazioni. .TP .B \-v Mostra i nomi delle variabili di \fBreadline\fP e i loro valori in modo tale che possano essere riletti. .TP .B \-V Elenca i nomi delle variabili di \fBreadline\fP correnti e i loro valori. .TP .B \-s Mostra sequenze di tasti di \fBreadline\fP associati a macro e le stringhe risultanti in modo tale che possano essere rilette. .TP .B \-S Mostra sequenze di tasti di \fBreadline\fP associate a macro e le stringhe risultanti. .TP .B \-f \fInomefile\fP Legge le associazioni dei tasti dal file \fInomefile\fP. .TP .B \-q \fIfunzione\fP Chiede quali tasti invocano la \fIfunzione\fP indicata. .TP .B \-u \fIfunzione\fP Dissocia tutti i tasti associati alla \fIfunzione\fP indicata. .TP .B \-r \fIkeyseq\fP Rimuove qualsiasi associazione corrente per \fIkeyseq\fP. .TP .B \-x \fIkeyseq\fP:\fIcomando di shell\fP Provoca l'esecuzione di \fIcomando di shell\fP ogni volta che viene immesso \fIkeyseq\fP. .PD .PP Il valore di ritorno è 0 tranne quando si specifica un'opzione non riconosciuta o è avvenuto un errore. .RE .TP \fBbreak\fP [\fIn\fP] Esce dall'interno di un ciclo .BR for , .BR while , .BR until o .B select . Se \fIn\fP è specificato, interrompe \fIn\fP livelli. .I n deve essere \(>= 1. Se .I n è più grande del numero di cicli racchiusi, tutti i cicli racchiusi vengono terminati. Il valore di ritorno è 0 tranne quando la shell non sta eseguendo un ciclo quando .B break viene eseguito. .TP \fBbuiltin\fP \fIcomando\-incorporato\fP [\fIargomenti\fP] Esegue il comando incorporato specificato, passandogli gli .IR argomenti , e ritorna il suo stato d'uscita. Questo è utile quando si desidera definire una funzione il cui nome è lo stesso di un comando incorporato della shell, ottenendo la funzionalità del comando incorporato attraverso la funzione. Il comando incorporato \fBcd\fP è comunemente ridefinito in questo modo. Lo stato di ritorno è falso se .I comando\-incorporato non è un comando incorporato della shell. .TP \fBcd\fP [\fB\-L|-P\fP] [\fIdir\fP] Cambia la directory corrente con \fIdir\fP. La variabile .SM .B HOME è il .IR dir di default. La variabile .SM .B CDPATH definisce i percorsi di ricerca per le directory che contengano .IR dir . Nomi di directory alternative in .SM .B CDPATH sono separate da due punti (:). Un nome di directory nullo in .SM .B CDPATH indica la directory corrente, cioè, ``\fB.\fP''. Se .I dir inizia con una barra [/], allora .SM .B CDPATH non è usato. L'opzione .B \-P dice di usare la struttura di directory fisica invece di seguire i collegamenti simbolici (si veda anche l'opzione .B \-P del comando incorporato .B set ; l'opzione .B \-L forza a seguire i collegamenti simbolici. Un argomento .B \- è equivalente a .SM .BR $OLDPWD . Se viene usato il nome di una directory non vuota da \fBCDPATH\fP o se \fB\-\fP è il primo argomento, e il cambiamento di directory ha successo, il percorso completo della nuova directory di lavoro viene scritto sullo standard output. Il valore di ritorno è 0 [vero] se la directory è stata cambiata con successo; falso altrimenti. .TP \fBcaller\fP [\fIexpr\fP] Restituisce il contesto di qualsiasi chiamata di subroutine attiva (una funzione di shell o uno script eseguito coi comandi incorporati \fB.\fP o \fBsource\fP. Senza \fIexpr\fP, il \fBcaller\fP mostra il numero di riga e il nome di file di origine della chiamata di subroutine corrente. Se è fornito un intero non negativo come \fIexpr\fP, \fBcaller\fP mostra il numero di riga, il nome di subroutine e il file di origine corrispondente a quella posizione nello stack delle chiamate di esecuzione. Questa informazione aggiuntiva può essere usata, per esempio, per stampare uno stack trace. Il frame corrente è il frame 0. Il valore di ritorno è 0 tranne quando la shell sta eseguendo una chiamata di subroutine o quando \fIexpr\fP non corrisponde a una posizione valida nello stack delle chiamate. .TP \fBcommand\fP [\fB\-pVv\fP] \fIcomando\fP [\fIarg\fP ...] Esegue .I comando con gli .I arg sopprimendo la normale ricerca tra le funzione di shell. Sono eseguiti solo i comandi incorporati o comandi trovati in .SM .BR PATH . Se è specificata l'opzione .BR \-p , la ricerca di .I comando viene effettuata usando un valore di default per .BR PATH usando il quale è garantito che siano trovate tutte le utilità standard. Se è fornita l'opzione .B \-V o .BR \-v , viene stampata una descrizione di .IR comando . L'opzione .B \-v provoca la visualizzazione di una singola parola che indica il comando o il nome di file usato per invocare .IR comando ; l'opzione .B \-V produce una descrizione più completa. Se è fornita l'opzione .B \-V o .B \-v , lo stato d'uscita è 0 se .I comando è stato trovato, e 1 altrimenti. Se nessuna delle due opzioni è fornita e avviene un errore o .I comando non può essere trovato, lo stato d'uscita è 127. Altrimenti, lo stato d'uscita del comando incorporato .B command è lo stato d'uscita di .IR comando . .TP \fBcompgen\fP [\fIopzione\fP] [\fIparola\fP] Genera possibili corrispondenze di completamento per \fIparola\fP in accordo con le \fIopzioni\fP, che possono essere qualsiasi opzione accettata dal comando incorporato .B complete ad eccezione di \fB\-p\fP e \fB\-r\fP, e scrive le corrispondenze sullo standard output. Quando si usano le opzioni \fB\-F\fP o \fB\-C\fP, le diverse variabili di shell impostate dai servizi di completamento programmabile, anche se disponibili, non conterranno valori utili. .sp 1 Le corrispondenze saranno generate come se il codice di completamento programmabile le avesse generate direttamente da una specifica di completamento con gli stessi flag. Se viene specificata \fIparola\fP, vengono mostrati solo i completamenti disponibili per \fIparola\fP. .sp 1 Il valore di ritorno è 0 [vero], tranne quando viene fornita un'opzione non valida, o non viene generata alcuna corrispondenza. .TP \fBcomplete\fP [\fB\-abcdefgjksuv\fP] [\fB\-o\fP \fIcomp-option\fP] [\fB\-A\fP \fIazione\fP] [\fB\-G\fP \fIglobpat\fP] [\fB\-W\fP \fIwordlist\fP] [\fB\-P\fP \fIprefisso\fP] [\fB\-S\fP \fIsuffisso\fP] .br [\fB\-X\fP \fIfilterpat\fP] [\fB\-F\fP \fIfunzione\fP] [\fB\-C\fP \fIcomando\fP] \fInome\fP [\fInome ...\fP] .PD 0 .TP \fBcomplete\fP \fB\-pr\fP [\fInome\fP ...] .PD Specifica come devono essere completati gli argomenti per ogni \fInome\fP. Se viene fornita l'opzione \fB\-p\fP o se non viene fornita alcuna opzione, le specifiche di completamento esistenti sono stampate in modo tale da essere riutilizzabili come input. L'opzione \fB\-r\fP rimuove una specifica di completamento per ogni \fInome\fP o, se non è fornito alcun \fInome\fP, tutte le specifiche di completamento. .sp 1 Il processo per applicare queste specifiche di completamento quando si tenta il completamento della parola è descritto in precedenza, sotto \fBCompletamento programmabile\fP. .sp 1 Altre opzioni, se specificate, hanno i seguenti significati. Gli argomenti alle opzioni \fB\-G\fP, \fB\-W\fP, e \fB\-X\fP (e, se necessario alle opzioni \fB\-P\fP e \fB\-S\fP) dovrebbero essere quotati per proteggerli dall'espansione prima che venga invocato il comando incorporato .B complete . .RS .PD 0 .TP 8 \fB\-o\fP \fIcomp-option\fP L'opzione \fIcomp-option\fP controlla diversi aspetti del comportamento di comspec oltre la semplice generazione di completamenti. \fIcomp-option\fP può essere uno di questi: .RS .TP 8 .B bashdefault Effettua il resto dei completamenti di default di \fBbash\fP se comspec non genera corrispondenze. .TP 8 .B default Usa il completamento del nome di file di default di readline se comspec non genera corrispondenze. .TP 8 .B dirnames Effettua il completamento del nome di directory se comspec non genera corrispondenze. .TP 8 .B filenames Dice a readline che il comspec genera nomi di file, consentendo così di effettuare qualsiasi elaborazione di uno specifico nome di file (come aggiungere una barra [/] ai nomi di directory o sopprimere gli spazi finali). Fatto per essere usato con le funzioni di shell. .TP 8 .B nospace Dice a readline di non aggiungere uno spazio (che viene aggiunto per default) alle parole completate alla fine della riga. .TP 8 .B plusdirs Dopo che le corrispondenze definite da comspec sono state generate, viene tentato il completamento dei nomi di directory e il risultato viene aggiunto ai risultati delle altre azioni. .RE .TP 8 \fB\-A\fP \fIazione\fP L'\fIazione\ può essere una delle seguenti per generare una lista di possibili completamenti: .RS .TP 8 .B alias Nome di alias. Può anche essere specificata come \fB\-a\fP. .TP 8 .B arrayvar Nomi di variabili di array. .TP 8 .B binding Nomi di associazioni di tasti \fBReadline\fP. .TP 8 .B builtin Nomi di comandi incorporati della shell. Può anche essere specificata come \fB\-b\fP. .TP 8 .B command Nomi di comandi. Può anche essere specificata come \fB\-c\fP. .TP 8 .B directory Nomi di directory. Può anche essere specificata come \fB\-d\fP. .TP 8 .B disabled Nomi di comandi incorporati della shell disabilitati. .TP 8 .B enabled Nomi di comandi incorporati della shell abilitati. .TP 8 .B export Nomi di variabili di shell esportate. Può anche essere specificata come \fB\-e\fP. .TP 8 .B file Nomi di file. Può anche essere specificata come \fB\-f\fP. .TP 8 .B function Nomi di funzioni di shell. .TP 8 .B group Nomi di gruppo. Può anche essere specificata come \fB\-g\fP. .TP 8 .B helptopic Argomenti di aiuto come accettati dal comando incorporato \fBhelp\fP. .TP 8 .B hostname Nomi di host, come presi dal file specificato dalla variabile di shell .SM .B HOSTFILE . .TP 8 .B job Nomi di job, se il job-control è attivo. Può anche essere specificata come \fB\-j\fP. .TP 8 .B keyword Parole riservate della shell. Può anche essere specificata come \fB\-k\fP. .TP 8 .B running Nomi di job in esecuzione, se il job-control è attivo. .TP 8 .B service Nome di servizi. Può anche essere specificata come \fB\-s\fP. .TP 8 .B setopt Argomenti validi per l'opzione \fB\-o\fP del comando incorporato \fBset\fP. .TP 8 .B shopt Nomi di opzioni di shell come accettati dal comando incorporato \fBshopt\fP. .TP 8 .B signal Nomi di segnali .TP 8 .B stopped Nomi di job sospesi, se il job-control è attivo. .TP 8 .B user Nomi di utente. Può anche essere specificata come \fB\-u\fP. .TP 8 .B variable Nomi di variabili di shell. Può anche essere specificata come \fB\-v\fP. .RE .TP 8 \fB\-G\fP \fIglobpat\fP Il modello di espansione dei nomi di file \fIglobpat\fP viene espanso per generare i possibili completamenti. .TP 8 \fB\-W\fP \fIwordlist\fP La \fIwordlist\fP è suddivisa usando i caratteri nella variabile speciale .SM .B IFS come delimitatori, e viene espansa ogni parola risultante. I possibili completamenti sono gli elementi della lista risultante che sono appropriati per la parola da completare. .TP 8 \fB\-C\fP \fIcomando\fP \fIcomando\fP viene eseguito in un ambiente di subshell, e il suo output viene usato come lista di possibili completamenti. .TP 8 \fB\-F\fP \fIfunzione\fP La funzione di shell \fIfunzione\fP viene eseguita nell'ambiente di shell corrente. Quando finisce, i possibili completamenti sono a disposizione nei valori della variabile di array .SM .B COMPREPLY . .TP 8 \fB\-X\fP \fIfilterpat\fP \fIfilterpat\fP è un modello come quelli usati per l'espansione del nome di file. È applicato all'elenco dei possibili completamenti generati dalle opzioni e dagli argomenti precedenti, e ogni completamento che corrisponde a \fIfilterpat\fP viene rimosso dall'elenco. Un \fB!\fP iniziale in \fIfilterpat\fP nega il modello; in questo caso ogni completamento che non concorda con \fIfilterpat\fP viene rimosso. .TP 8 \fB\-P\fP \fIprefisso\fP \fIprefisso\fP è aggiunto all'inizio di ogni possibile completamento dopo che sono state applicate tutte le altre opzioni. .TP 8 \fB\-S\fP \fIsuffisso\fP \fIsuffisso\fP è aggiunto alla fine di ogni possibile completamento dopo che sono state applicate tutte le altre opzioni. .PD .PP Il valore di ritorno è 0 [vero] tranne quando viene fornita un'opzione non valida, viene fornita un'opzione all'infuori di \fB\-p\fP o \fB\- r\fP senza un argomento \fInome\fP, vien fatto un tentativo di rimuovere una specifica di completamento per un \fInome\fP per il quale non vi sono specifiche, o se si verifica un errore aggiungendo una specifica di completamento. .RE .TP \fBcontinue\fP [\fIn\fP] Riprende la successiva iterazione del ciclo .BR for , .BR while , .BR until o .B select dentro cui si trova. Se .I n è specificato, riprende all'\fIn\fP\-esima nidificazione del ciclo. .I n deve essere \(>= 1. Se .I n è più grande del numero di cicli nidificati, riprende dall'ultimo ciclo esistente (il ciclo a più alto livello). Il valore di ritorno è 0 tranne quando la shell non si trova all'interno di un ciclo quando .B continue è eseguito. .TP \fBdeclare\fP [\fB\-afFirtx\fP] [\fB\-p\fP] [\fInome\fP[=\fIvalore\fP] ...] .PD 0 .TP \fBtypeset\fP [\fB\-afFirtx\fP] [\fB\-p\fP] [\fInome\fP[=\fIvalore\fP] ...] .PD Dichiara variabili e/o dà loro degli attributi. Se il è \fInome\fP è omesso, mostra i valori delle variabili. L'opzione .B \-p mostra gli attributi e i valori di ogni .IR nome . Quando viene usato .B \-p , vengono ignorate opzioni addizionali. L'opzione .B \-F inibisce la visualizzazione delle definizioni di funzione; vengono stampati solo il nome della funzione e i suoi attributi. Se l'opzione di shell \fBextdebug\fP è abilitata con \fBshopt\fP, il nome di file d'origine e il numero di riga dov'è definita la funzione vengono anch'esse visualizzati. L'opzione .B \-F sottintende .BR \-f Le seguenti opzioni possono essere usate per restringere l'output alle sole variabili con gli attributi specificati o per assegnare attributi di variabili. .RS .PD 0 .TP .B \-a Ogni \fInome\fP è una variabile di array (si veda .B Array sopra). .TP .B \-f Usa solo nomi di funzioni. .TP .B \-i La variabile è trattata come un intero; la valutazione aritmetica (si veda .SM .B "VALUTAZIONE ARITMETICA" ") " è effettuata quando alla variabile è assegnato un valore. .TP .B \-r Rende \fInomi\fP accessibili in sola lettura. A questi nomi non possono quindi essere assegnati valori da successive istruzioni di assegnamento, e i valori assegnati non possono essere rimossi. .TP .B \-t Dà a ogni \fInome\fP l'attributo \fItrace\fP. Le funzioni tracciate ereditano i segnali intercettati \fBDEBUG\fP e \fBRETURN\fP dalla shell chiamante. L'attributo trace non ha un significato speciale per le variabili. .TP .B \-x Marca \fInomi\fP per l'esportazione ai successivi comandi attraverso l'ambiente. .PD .PP Usare `+' invece di `\-' disattiva l'attributo, con l'eccezione che \fB+a\fP non può essere usato per eliminare una variabile array. Quando usato in una funzione, rende ogni \fInome\fP locale, come con il comando .B local . Se un nome di variabile è seguito da =\fIvalore\fP, il valore della variabile è impostato a \fIvalore\fP. Il valore di ritorno è 0 tranne quando viene incontrata un'opzione non valida, vien fatto un tentativo di definire una funzione usando .if n ``\-f foo=bar'', .if t \f(CW\-f foo=bar\fP, vien fatto un tentativo per assegnare un valore a una variabile in sola lettura, vien fatto un tentativo per assegnare un valore a una variabile array senza usare la sintassi di assegnamento composto (si veda .B Array sopra), uno dei \fInomi\fP non è un nome valido di variabile di shell, vien fatto un tentativo per disattivare lo stato di sola lettura per una variabile in sola lettura, vien fatto un tentativo per disattivate lo stato di array per una variabile array, o vien fatto un tentativo per mostrare una funzione non esistente con \fB\-f\fP. .RE .TP .B dirs [\fB\-clpv\fP] [+\fIn\fP] [\-\fIn\fP] Senza opzioni, mostra la lista delle directory correntemente memorizzate. La visualizzazione di default è su un singola riga coi nomi di directory separate da spazi. Le directory sono aggiunte alla lista con il comando .BR pushd ; il comando .B popd rimuove elementi dalla lista. .RS .PD 0 .TP \fB+\fP\fIn\fP Mostra l'\fIn\fP\-esimo elemento contando dalla sinistra della lista mostrata da .B dirs quando è chiamato senza opzioni, partendo da zero. .TP \fB\-\fP\fIn\fP Mostra l'\fIn\fP\-esimo elemento contando dalla destra della lista mostrata da .B dirs quando è chiamato senza opzioni, partendo da zero. .TP .B \-c Svuota lo stack delle directory cancellando tutti gli elementi. .TP .B \-l produce un elenco più lungo; il formato di default per l'elencazione usa un carattere tilde per indicare la home directory. .TP .B \-p Stampa lo stack delle directory con un elemento per riga. .TP .B \-v Stampa lo stack delle directory con un elemento per riga, anteponendo a ogni elemento il suo indice nello stack. .PD .PP Il valore di ritorno è 0 tranne quando viene fornita un'opzione non valida o \fIn\fP un indice oltre la fine dello stack delle directory. .RE .TP \fBdisown\fP [\fB\-ar\fP] [\fB\-h\fP] [\fIjobspec\fP ...] Senza opzioni, ogni .I jobspec viene rimosso dalla tabella dei job attivi. Se viene data l'opzione \fB\-h\fP, ogni .I jobspec non viene rimosso dalla tabella, ma è marcato in modo che .SM .B SIGHUP non venga inviato al job se la shell riceve un .SM .B SIGHUP . Se non è presente alcun .I jobspec e non viene fornita né l'opzione .B \-a né l'opzione .B \-r , viene usato il \fIjob corrente\fP. Se non è specificata alcuna .I jobspec l'opzione .B \-a richiede la rimozione o il marcamento di tutti i job; l'opzione .B \-r senza un argomento .I jobspec restringe l'operazione ai job in esecuzione. Il valore di ritorno è 0 tranne quando .I jobspec non specifica un job valido. .TP \fBecho\fP [\fB\-neE\fP] [\fIarg\fP ...] Emette gli \fIarg\fP, separati da spazi, seguiti da un newline. Lo stato di ritorno è sempre 0. Se è specificato \fB\-n\fP, il newline finale è soppresso. Se è data l'opzione \fB\-e\fP, viene abilitata l'interpretazione dei successivi caratteri preceduti dal carattere di protezione backslash. L'opzione .B \-E disabilita l'interpretazione di questi caratteri di protezione, anche su sistemi dove essi sono interpretati per default. L'opzione di shell \fBxpg_echo\fP può essere usata per determinare dinamicamente se \fBecho\fP espande questi caratteri di protezione per default oppure no. .B echo non interpreta \fB\-\-\fP come fine delle opzioni. .B echo interpreta le seguenti sequenze di protezione: .RS .PD 0 .TP .B \ea allarme (segnale acustico) .TP .B \eb spazio indietro (backspace) .TP .B \ec sopprime il newline finale .TP .B \ee un caratteri di escape .TP .B \ef nuova pagina (form feed) .TP .B \en nuova riga (newline) .TP .B \er ritorno carrello (carriage return) .TP .B \et segno di tabulazione orizzontale .TP .B \ev segno di tabulazione verticale .TP .B \e\e backslash .TP .B \e0\fInnn\fP il carattere a otto bit il cui valore è il valore ottale \fInnn\fP (da zero a tre cifre ottali) .TP .B \ex\fIHH\fP il carattere a otto bit il cui valore è il valore esadecimale \fIHH\fP (una o due cifre esadecimali) .PD .RE .TP \fBenable\fP [\fB\-adnps\fP] [\fB\-f\fP \fInomefile\fP] [\fInome\fP ...] Abilita e disabilita i comandi incorporati della shell. Disabilitare un comando incorporato permette l'esecuzione di un comando residente su disco con lo stesso nome di un comando incorporato della shell senza dover specificare un percorso completo, anche se la shell normalmente cerca i comandi incorporati prima di quelli su disco. Se è usato \fB\-n\fP, ogni \fInome\fP è disabilitato; altrimenti, \fInomi\fP sono abilitati. Per esempio, per usare il programma binario .B test trovato attraverso il .SM .B PATH , invece della versione incorporata nella shell, si esegue .if t \f(CWenable -n test\fP. .if n ``enable -n test''. L'opzione .B \-f richiede di caricare il nuovo comando incorporato .I nome dall'oggetto condiviso .IR nomefile , sui sistemi che supportano il caricamento dinamico. L'opzione .B \-d elimina un comando incorporato precedentemente caricato con .BR \-f . Se nessun argomento \fInome\fP è specificato, o se viene fornita l'opzione .B \-p viene stampata una lista di tutti i comandi incorporati della shell. Senza altri argomenti di opzione la lista è formata da tutti i comandi incorporati della shell abilitati. Se è fornito \fB\-n\fP, vengono stampati solo i comandi incorporati disabilitati. Se è fornito \fB\-a\fP, la lista stampata include tutti i comandi incorporati, con l'indicazione per ciascuno se è abilitato o no. Se viene fornito \fB\-s\fP, l'output è ristretto ai comandi incorporati \fIspeciali\fP POSIX. Il valore di ritorno è 0 tranne quando .I nome non è un comando incorporato della shell o si verifica un errore nel caricamento di un nuovo comando incorporato da un oggetto condiviso. .TP \fBeval\fP [\fIarg\fP ...] Gli \fIarg\fP sono letti e concatenati insieme formando un singolo comando. Questo comando è quindi letto ed eseguito dalla shell, e il suo stato di uscita è ritornato come valore del comando .BR eval . Se non vi è alcun .IR arg , o vi sono solo argomenti nulli, .B eval ritorna 0. .TP \fBexec\fP [\fB\-cl\fP] [\fB\-a\fP \fInome\fP] [\fIcomando\fP [\fIargomenti\fP]] Se .I comando è specificato, esso sostituisce la shell. Nessun nuovo processo viene creato. Gli .I argomenti diventano gli argomenti per \fIcomando\fP. Se viene fornita l'opzione .B \-l la shell pone un trattino all'inizio dell'arg numero zero passato a .IR comando . Questo è quello che fa .IR login (1) . L'opzione .B \-c provoca l'esecuzione di .I comando con un ambiente vuoto. Se viene fornita .B \-a la shell passa .I nome come argomento numero zero del comando eseguito. Se .I comando non può essere eseguito per qualche ragione, una shell non interattiva termina, a meno che non sia abilitata l'opzione di shell .B execfail , nel qual caso restituisce insuccesso. Una shell interattiva restituisce insuccesso se il file non può essere eseguito. Se .I comando non è specificato, qualsiasi ridirezione ha effetto nella shell corrente, e lo stato di ritorno è 0. Se si verifica un errore di ridirezione lo stato di ritorno è 1. .TP \fBexit\fP [\fIn\fP] Causa l'uscita della shell con uno stato d'uscita \fIn\fP. Se .I n è omesso, lo stato d'uscita è quello dell'ultimo comando eseguito. Un'intercettazione di segnale su .SM .B EXIT è eseguita prima che la shell termini. .TP \fBexport\fP [\fB\-nf\fP\^] [\fInome\fP[=\fIparola\fP]] ... .PD 0 .TP .B export \-p .PD I .I nomi forniti sono marcati per l'esportazione automatica nell'ambiente dei comandi eseguiti in seguito. Se è specificata l' opzione .B \-f , i .I nomi si riferiscono a funzioni. Se il .I nome è omesso o se se è fornita l'opzione .B \-p , viene stampata una lista di tutti i nomi che sono esportati in questa shell. L'opzione .B \-n provoca la rimozione della proprietà di esportazione da ogni \fInome\fP. Se un nome di variabile è seguito da =\fIparola\fP, il valore della variabile è impostato a \fIparola\fP. .B export ritorna una stato d'uscita di 0 tranne quando viene trovata un'opzione non valida, uno dei \fInomi\fP non è un nome valido di variabile di shell, o viene fornita l'opzione .B \-f con un .I nome che non è il nome di una funzione. .TP \fBfc\fP [\fB\-e\fP \fInome\-editor\fP] [\fB\-nlr\fP] [\fIprimo\fP] [\fIultimo\fP] .PD 0 .TP \fBfc\fP \fB\-s\fP [\fIpat\fP=\fIrep\fP] [\fIcmd\fP] .PD Corregge un comando. Nella prima forma, un intervallo di comandi fra .I primo e .I ultimo viene selezionato dalla lista della cronologia. .I Primo e .I ultimo possono essere specificati come una stringa (per individuare l'ultimo comando che inizia con quella stringa) o come numero (un indice nella lista della cronologia, dove un numero negativo è usato a partire dal numero del comando corrente). Se .I ultimo non è specificato è impostato al comando corrente per l'elencazione (così che .if n ``fc \-l \-10'' .if t \f(CWfc \-l \-10\fP stampa gli ultimi 10 comandi) e a .I primo altrimenti. Se .I primo non è specificato è impostato al precedente comando per l'editing e a \-16 per l'elencazione. .sp 1 L'opzione .B \-n sopprime i numeri dei comandi quando li elenca. L'opzione .B \-r inverte l'ordine dei comandi. Se è specificata l'opzione .BR \-l , i comandi sono elencati sullo standard output. Altrimenti, è invocato l'editor indicato da .I ename su un file che contiene questi comandi. Se .I ename è omesso, è usato il valore della variabile .SM .BR FCEDIT , e il valore di .SM .B EDITOR se .SM .B FCEDIT non è impostata. Se né l'una né l'altra variabile è impostata, è usato .FN vi . Quando l'editing è completato, i comandi editati sono listati ed eseguiti. .sp 1 Nella seconda forma, \fIcomando\fP è rieseguito dopo che ogni istanza di \fIpat\fP è sostituita da \fIrep\fP. Un utile alias da usare con questo è .if n ``r="fc -s"'', .if t \f(CWr='fc \-s'\fP, così che digitando .if n ``r cc'' .if t \f(CWr cc\fP si esegue l'ultimo comando che inizia con .if n ``cc'' .if t \f(CWcc\fP e battendo .if n ``r'' .if t \f(CWr\fP si riesegue l'ultimo comando. .sp 1 Se è usata la prima forma, il valore di ritorno è 0 a meno che sia incontrata un'opzione non valida o .I primo o .I ultimo specifichino righe di cronologia fuori dall'intervallo esistente. Se è fornita l'opzione .BR \-e , il valore di ritorno è il valore dell'ultimo comando eseguito, o insuccesso se avviene un errore con il file temporaneo dei comandi. Se è usata la seconda forma, lo stato di ritorno è quello del comando rieseguito, tranne quando .I cmd non specifica una riga di cronologia valida, nel qual caso .B fc ritorna insuccesso. .TP \fBfg\fP [\fIjobspec\fP] Riprende .I jobspec in primo piano, e lo rende il job corrente. Se .I jobspec non è presente, è usata la nozione della shell di \fIjob corrente\fP. Il valore di ritorno è quello del comando posto in primo piano, o insuccesso se eseguito mentre il job-control è disabilitato o, quando eseguito col job-control abilitato, se .I jobspec non specifica un job valido o .I jobspec specifica un job che era stato avviato senza job-control. .TP \fBgetopts\fP \fIoptstring\fP \fInome\fP [\fIargs\fP] .B getopts è usato dalle procedure di shell per analizzare i parametri posizionali. .I optstring contiene i caratteri delle opzioni che devono essere riconosciuti; se un carattere è seguito da due punti, l'opzione si aspetta di avere un argomento, che dovrà essere separato dalla stessa da spazi bianchi. I due punti e il punto interrogativo non possono essere usati come caratteri di opzione. Ogni volta che è invocato, .B getopts pone la successiva opzione nella variabile di shell .IR nome , inizializzando .I nome se non esiste, e l'indice del prossimo argomento da elaborare nella variabile .SM .BR OPTIND . .SM .B OPTIND è inizializzato a 1 ogni volta che la shell o uno script di shell viene invocato. Quando un'opzione richiede un argomento, .B getopts pone quell'argomento nella variabile .SM .BR OPTARG . La shell non reimposta .SM .B OPTIND automaticamente; questa variabile deve essere manualmente reimpostata tra più chiamate a .B getopts dentro la stessa esecuzione della shell, se deve essere usato un nuovo insieme di parametri. .sp 1 Quando viene raggiunta la fine delle opzioni \fBgetopts\fP esce con un valore di ritorno maggiore di zero. \fBOPTIND\fP è impostato all'indice del primo argomento senza opzioni e \fBnome\fP viene impostato a ?. .sp 1 .B getopts normalmente analizza i parametri posizionali, ma se più argomenti vengono dati in .IR args, .B getopts analizza solo quelli. .sp 1 .B getopts può informare degli errori in due modi. Se il primo carattere di .I optstring è un due punti, è usata un'informazione di errore .I silenziosa . Normalmente i messaggi diagnostici vengono stampati quando vengono trovate opzioni non valide o mancano argomenti alle opzioni. Se la variabile .SM .B OPTERR è impostata a 0, nessun messaggio di errore viene mostrato, anche se il primo carattere di .I optstring non è due punti. .sp 1 Se è incontrata un'opzione non valida, .B getopts pone ? nel .I nome e, se non silenziosa, stampa un messaggio di errore e annulla .SM .BR OPTARG . Se .B getopts è silenziosa, il carattere di opzione trovato è posto in .SM .B OPTARG e nessun messaggio diagnostico è stampato. .sp 1 Se un argomento richiesto non è trovato, e .B getopts non è silenziosa, un punto interrogativo (\^\fB?\fP\^) è posto in .IR nome , .SM .B OPTARG viene annullato, e viene stampato un messaggio diagnostico. Se .B getopts è silenziosa, allora un carattere di due punti (\^\fB:\fP\^) è posto in .I nome e .SM .B OPTARG è impostato al carattere di opzione trovato. .sp 1 .B getopts ritorna 0 [vero] se viene trovata un'opzione, specificata o non specificata. Ritorna falso se viene incontrata la fine delle opzioni o avviene un errore. .TP \fBhash\fP [\fB\-lr\fP] [\fB\-p\fP \fInomefile\fP] [\fB\-dt\fP] [\fInome\fP] Per ciascun .IR nome , il percorso completo del comando è determinato ricercando le directory in .B $PATH e viene memorizzato. Se viene fornita l'opzione .B \-p , non viene effettuata nessuna ricerca di percorso e .I nomefile è usato come nome completo del comando. L'opzione .B \-r fa sì che la shell dimentichi tutte le i percorsi memorizzati. L'opzione .B \-d fa sì che la shell dimentichi i percorsi memorizzati di ogni \fInome\fP. Se viene fornita l'opzione .B \-t è stampato il percorso completo al quale corrisponde ogni \fInome\fP. Se vengono forniti argomenti multipli di \fInome\fP con \fB\-t\fP, il \fInome\fP viene stampato prima del percorso completo indicizzato. L'opzione .B \-l provoca la visualizzazione dell'output in un formato riutilizzabile come input. Se nessun argomento è dato, ed è fornito solo \fB\-l\fP, è stampata l'informazione circa i comandi memorizzati. Lo stato di ritorno è 0 [vero] tranne quando .I nome è irreperibile o viene fornita un'opzione non valida. .TP \fBhelp\fP [\fB\-s\fP] [\fImodello\fP] Mostra utili informazioni sui i comandi incorporati. Se .I modello è specificato, .B help fornisce un aiuto dettagliato su tutti i comandi che corrispondono al .IR modello ; altrimenti è stampato l'aiuto per tutti i comandi incorporati e le strutture di controllo della shell. L'opzione \fB\-s\fP restringe le informazioni visualizzate a una breve sintassi d'uso. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando nessun comando è individuato dal .IR modello . .TP \fBhistory\fP [\fIn\fP] .PD 0 .TP \fBhistory\fP \fB\-c\fP .TP \fBhistory \-d\fP \fIoffset\fP .TP \fBhistory\fP \fB\-anrw\fP [\fInomefile\fP] .TP \fBhistory\fP \fB\-p\fP \fIarg\fP [\fIarg ...\fP] .TP \fBhistory\fP \fB\-s\fP \fIarg\fP [\fIarg ...\fP] .PD Senza opzioni, mostra la lista della cronologia dei comandi con i numeri di riga. Le righe elencate con un .B * sono state modificate. Con l'argomento .I n elenca solo le ultime .I n righe. Se la variabile di shell \fBHISTTIMEFORMAT\fP è impostata e non nulla, è usata come stringa di formato di \fIstrftime\fP(3) per mostrare la data/ora associata a ogni elemento della cronologia. Nessuno spazio è interposto fra la data/ora formattata e la riga della cronologia. Se è fornito \fInomefile\fP, questo è usato come nome del file di cronologia; altrimenti, è usato il valore di .SM .BR HISTFILE . Le opzioni, se fornite, hanno i seguenti significati: .RS .PD 0 .TP .B \-c Svuota l'elenco della cronologia eliminando tutti gli elementi. .TP \fB\-d\fP \fIoffset\fP Cancella l'elemento della cronologia alla posizione \fIoffset\fP. .TP .B \-a Accoda le ``nuove'' righe della cronologia (righe della cronologia inserite dall'inizio della corrente sessione di \fBbash\fP) al file di cronologia. .TP .B \-n Inserisce le righe della cronologia non ancora lette dal file di cronologia nella corrente lista della cronologia. Queste sono le righe accodate al file di cronologia dall'inizio della corrente sessione di \fBbash\fP. .TP .B \-r Legge il contenuto del file di cronologia e lo usa come cronologia corrente. .TP .B \-w scrive la cronologia corrente sul file di cronologia, sovrascrivendo il contenuto del file di cronologia. .TP .B \-p Effettua la sostituzione della cronologia sui seguenti \fIarg\fP e mostra il risultato sullo standard output. Non conserva il risultato nell'elenco della cronologia. Ogni \fIarg\fP dev'essere quotato per disabilitare la normale espansione della cronologia. .TP .B \-s Memorizza gli .I arg nell'elenco della cronologia come un singolo comando. L'ultimo comando nell'elenco della cronologia viene rimosso prima che gli .I arg vengano aggiunti. .PD .PP Se \fBHISTTIMEFORMAT\fP è impostata, l'informazione data/ora associata a ogni elemento di cronologia viene scritta nel file di cronologia. Il valore di ritorno è 0 tranne quando viene incontrata un'opzione non valida, avviene un errore mentre si legge o si scrive il file di cronologia, viene fornito un \fIoffset\fP non valido come argomento a \fB\-d\fP o l'espansione della cronologia fornita come argomento a \fB\-p\fP non ha successo. .RE .TP \fBjobs\fP [\fB\-lnprs\fP] [ \fIjobspec\fP ... ] .PD 0 .TP \fBjobs\fP \fB\-x\fP \fIcomando\fP [ \fIargs\fP ... ] .PD La prima forma elenca i job attivi. Le opzioni hanno i seguenti significati: .RS .PD 0 .TP .B \-l Elenca gli ID dei processi in aggiunta alle normali informazioni. .TP .B \-p Elenca solo l'ID di processo del principale job del gruppo di processo. .TP .B \-n Mostra le informazioni solo sui job che hanno cambiato stato dall'ultima notifica di stato mostrata all'utente. .TP .B \-r Restringe l'output ai job in esecuzione. .TP .B \-s Restringe l'output ai job sospesi. .PD .PP Se .I jobspec è specificato, l'output è limitato alle informazioni su quel job. Lo stato di ritorno è 0 a meno che venga incontrata un'opzione non valida o sia fornito un .I jobspec non valido. .PP Se è fornita l'opzione .BR \-x , .B jobs sostituisce qualsiasi .I jobspec trovato in .I comando o .I args con il corrispondente ID del gruppo di processo, ed esegue .I comando passandogli .IR args , e ritornando il suo stato d'uscita. .RE .TP \fBkill\fP [\fB\-s\fP \fIsigspec\fP | \fB\-n\fP \fIsignum\fP | \fB\-\fP\fIsigspec\fP] [\fIpid\fP | \fIjobspec\fP] ... .PD 0 .TP \fBkill\fP \fB\-l\fP [\fIsigspec\fP | \fIstato d'uscita\fP] .PD Manda il segnale indicato da .I sigspec o .I signum al processo indicato da .I pid o .IR jobspec . .I sigspec è o un nome di segnale, senza distinzione tra maiuscole e minuscole, come .SM .BR SIGKILL , (con o senza il prefisso .SM .BR SIG ) o un numero di segnale; .I signum è un numero di segnale. Se .I sigspec non è presente, si suppone essere .SM .BR SIGTERM . Un argomento .B \-l elenca i nomi dei segnali. Se sono forniti degli argomenti quando è specificata l'opzione .BR \-l , sono elencati i nomi dei segnali corrispondenti agli argomenti, e lo stato di ritorno è 0. L'argomento \fIstato d'uscita\fP di .B \-l è un numero che specifica o un numero di segnale o lo stato d'uscita di un processo terminato da un segnale. .B kill restituisce 0 [vero] se almeno un segnale è stato inviato con successo, o falso se avviene un errore o se è incontrata un'opzione non valida. .TP \fBlet\fP \fIarg\fP [\fIarg\fP ...] Ogni .I arg è un'espressione aritmetica che deve essere valutata (si veda .SM .BR "VALUTAZIONE ARITMETICA" ). Se l'ultimo .I arg viene valutato 0, .B let ritorna 1; altrimenti è ritornato 0. .TP \fBlocal\fP [\fIopzione\fP] [\fInome\fP[=\fIvalore\fP] ...] Per ogni argomento viene creata una variabile locale chiamata .IR nome e le viene assegnato .IR valore . L'\fIopzione\fP può essere una qualunque delle opzioni accettate da \fBdeclare\fP. Quando .B local è usato dentro una funzione, fa sì che la variabile .I nome abbia una visibilità ristretta a quella funzione e ai suoi figli. Senza alcun operando, .B local scrive una lista di variabili locali sullo standard output. È un errore usare .B local quando non si è dentro una funzione. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando .B local è usata fuori da una funzione, viene fornito un .I nome non valido o \fInome\fP è una variabile in sola lettura. .TP .B logout Termina una shell di login. .TP \fBpopd\fP [\-\fBn\fP] [+\fIn\fP] [\-\fIn\fP] Rimuove degli elementi dallo stack delle directory. Senza argomenti, rimuove la directory in cima allo stack, ed effettua un .B cd verso la nuova directory in cima allo stack. Gli argomenti, se forniti, hanno il seguente significato: .RS .PD 0 .TP \fB+\fP\fIn\fP Rimuove l'\fIn\fP\-esimo elemento contando dalla sinistra della lista mostrata da .BR dirs , partendo da zero. Per esempio: .if n ``popd +0'' .if t \f(CWpopd +0\fP rimuove la prima directory, .if n ``popd +1'' .if t \f(CWpopd +1\fP la seconda. .TP \fB\-\fP\fIn\fP Rimuove l'\fIn\fP\-esimo elemento contando dalla destra della lista mostrata da .BR dirs , partendo da zero. Per esempio: .if n ``popd -0'' .if t \f(CWpopd -0\fP Rimuove l'ultima directory, .if n ``popd -1'' .if t \f(CWpopd -1\fP la penultima. .TP .B \-n Sopprime il normale cambiamento di directory quando rimuove directory dallo stack, ossia viene manipolato solo lo stack. .PD .PP Se il comando .B popd ha successo, viene anche effettuato un .BR dirs , e lo stato di ritorno è 0. .B popd ritorna falso se viene incontrata un'opzione non valida, lo stack delle directory è vuoto, è specificato un elemento non esistente nello stack delle directory, o il cambio di directory non ha successo. .RE .TP \fBprintf\fP [\fB\-v\fP \fIvar\fP] \fIformato\fP [\fIargomenti\fP] Scrive gli \fIargomenti\fP formattati sullo standard output sotto il controllo del \fIformato\fP. Il \fIformato\fP è una stringa di caratteri che contiene tre tipi di oggetti: caratteri semplici, i quali sono semplicemente copiati sullo standard output, sequenze di protezione dei caratteri, che sono convertite e copiate sullo standard output, e specifiche di formato, ognuna delle quali provoca la stampa dell'\fIargomento\fP seguente. In aggiunta ai formati \fIprintf\fP(1) standard, \fB%b\fP fa sì che \fBprintf\fP espanda le sequenze di protezione backslash nell'\fIargomento\fP corrispondente (con l'eccezione che \fB\ec\fP fa terminare l'output, i backslash in \fB\e\(aq\fP, \fB\e"\fP e \fB\e?\fP non sono rimossi e gli escape ottali che iniziano con \fB\e0\fP possono contenere fino a quattro cifre), e \fB%q\fP fa sì che \fBprintf\fP stampi sull'output l'\fIargomento\fP corrispondente in un formato riutilizzabile come input di shell. .sp 1 L'opzione \fB\-v\fP fa sì che l'output sia assegnato alla variabile \fIvar\fP invece di essere stampato sullo standard output. .sp 1 Il \fIformato\fP è riutilizzato più volte fino all'esaurimento degli \fIargomenti\fP. Se il \fIformato\fP richiede più \fIargomenti\fP di quelli forniti, le specifiche di formato extra si comportano come se fosse stato fornito, a seconda del caso, il valore zero o una stringa nulla. Il valore di ritorno è 0 in caso di successo, diverso da zero in caso di insuccesso. .TP \fBpushd\fP [\fB\-n\fP] [\fIdir\fP] .PD 0 .TP \fBpushd\fP [\fB\-n\fP] [+\fIn\fP] [\-\fIn\fP] .PD Aggiunge una directory in cima allo stack delle directory, o ruota lo stack, rendendo la nuova cima dello stack la corrente directory di lavoro. Senza argomenti, scambia le due directory in cima e ritorna 0, a meno che lo stack delle directory non sia vuoto. Gli argomenti, se forniti, hanno il seguente significato: .RS .PD 0 .TP \fB+\fP\fIn\fP Ruota lo stack così che la \fIn\fP\-esima directory (contando dalla sinistra della lista mostrata da .BR dirs , partendo da zero) vada in cima. .TP \fB\-\fP\fIn\fP Ruota lo stack così che la \fIn\fP\-esima directory (contando da destra della lista mostrata da .BR dirs , partendo da zero) vada in cima. .TP .B \-n Sopprime il normale cambio di directory quando si aggiungono directory allo stack, ossia viene manipolato solo lo stack. .TP .B dir Aggiunge .I dir in cima allo stack delle directory, rendendola la nuova directory di lavoro corrente. .PD .PP Se il comando .B pushd ha successo, viene anche effettuato un .B dirs . Se è usata la prima forma, .B pushd ritorna 0 a meno che il cd verso .I dir non abbia successo. Con la seconda forma, .B pushd ritorna 0 tranne quando lo stack delle directory è vuoto, è specificato un elemento non esistente nello stack delle directory, o il cambiamento di directory verso la nuova directory corrente specificata non ha successo. .RE .TP \fBpwd\fP [\fB\-LP\fP] Stampa il percorso assoluto della corrente directory di lavoro. Il percorso stampato non contiene alcun collegamento simbolico se è fornita l'opzione .B \-P o l'opzione .B \-o physical al comando incorporato .B set è abilitata. Se viene usata l'opzione .B \-L il percorso stampato può contenere collegamenti simbolici. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando avviene un errore mentre si legge il percorso della directory corrente o viene fornita un'opzione non valida. .TP \fBread\fP [\fB\-ers\fP] [\fB\-u\fP \fIfd\fP] [\fB\-t\fP \fItimeout\fP] [\fB\-a\fP \fIaname\fP] [\fB\-p\fP \fIprompt\fP] [\fB\-n\fP \fInchars\fP] [\fB\-d\fP \fIdelim\fP] [\fInome\fP ...] Viene letta una riga dallo standard input, o dal descrittore di file \fIfd\fP fornito come argomento dell'opzione \fB\-u\fP, e la prima parola è assegnata al primo .IR nome , la seconda parola al secondo .IR nome , e così via, e le parole rimaste, compresi i separatori, sono assegnate all'ultimo .IR nome . Se ci sono meno parole lette dalla riga di input che nomi, ai nomi rimanenti vengono assegnati valori nulli. I caratteri in .SM .B IFS sono usati per suddividere la riga in parole. Il carattere backslash \fB\e\fP può essere usato per rimuovere qualsiasi significato speciale dal successivo carattere letto e per la continuazione di riga. Le opzioni, se fornite, hanno il seguente significato: .RS .PD 0 .TP .B \-a \fIaname\fP Le parole sono assegnate a indici sequenziali della variabile array .IR aname , partendo da 0. .I aname viene annullata prima dell'assegnamento dei nuovi valori. Altri argomenti \fInome\fP vengono ignorati. .TP .B \-d \fIdelim\fP Il primo carattere di \fIdelim\fP è usato per far terminare la riga di input, invece di newline. .TP .B \-e Se lo standard input viene da un terminale, .B readline (si veda .SM .B READLINE sopra) è usato per ottenere la riga. .TP .B \-n \fInchars\fP \fBread\fP è considerata completata dopo aver letto \fIinchars\fP, invece di aspettare una riga di input completa. .TP .B \-p \fIprompt\fP Visualizza \fIprompt\fP sullo standard error, senza un newline finale, prima di tentare di leggere qualsiasi input. Il prompt è mostrato solo se l'input proviene da un terminale. .TP .B \-r Backslash non fa da carattere di protezione. Il backslash è considerato come parte della riga. In particolare, una coppia backslash-newline non può essere usata come una continuazione di riga. .TP .B \-s Modalità silenziosa. Se l'input viene da un terminale i caratteri immessi non vengono visualizzati sul terminale. .TP .B \-t \fItimeout\fP Fa sì che \fBread\fP vada fuori tempo massimo e ritorni insuccesso se un riga completa di input non viene letta entro \fItimeout\fP secondi. Quest'opzione non produce effetti se \fBread\fP non sta leggendo l'input da un terminale o da una pipe. .TP .B \-u \fIfd\fP Legge l'input dal descrittore di file \fIfd\fP. .PD .PP Se non sono forniti .I nomi la riga viene assegnata alla variabile .SM .BR REPLY . Lo stato d'uscita è 0, tranne quando viene raggiunta la fine del file, \fBread\fP esaurisce il tempo limite consentito o viene fornito un descrittore di file non valido come argomento a \fB\-u\fP. .RE .TP \fBreadonly\fP [\fB\-apf\fP] [\fInome\fP[=\fIparola\fP] ...] .PD I \fInomi\fP dati sono da considerare in sola lettura; i valori di questi .I nomi non possono essere cambiati dagli assegnamenti successivi. Se è fornita l'opzione .BR \-f , sono così marcate le funzioni corrispondenti ai \fInomi\fP. L'opzione .B \-a restringe le variabili agli array. Se nessun argomento .I nome è dato, o se è fornita l'opzione .BR \-p , viene stampata una lista di tutti i nomi in sola lettura. L'opzione .B \-p provoca la visualizzazione dell'output in un formato riutilizzabile come input. Se un nome di variabile è seguito da =\fIparola\fP il valore della variabile è impostato a \fIparola\fP. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando è incontrata un'opzione non valida, uno dei .I nomi non è un nome di variabile di shell valido, o viene fornita l'opzione .B \-f con un .I nome che non è una funzione. .TP \fBreturn\fP [\fIn\fP] Fa sì che una funzione esca con il valore di ritorno specificato da .IR n . Se .I n è omesso, lo stato di ritorno è quello dell'ultimo comando eseguito nel corpo della funzione. Se usato fuori da una funzione, ma durante l'esecuzione di un script tramite il comando .B . (\fBsource\fP), fa sì che la shell smetta di eseguire quello script e ritorni o .I n o lo stato d'uscita dell'ultimo comando eseguito dentro lo script come stato d'uscita dello script. Se usato fuori da una funzione e non durante l'esecuzione di uno script per mezzo di \fB.\fP\^, lo stato di ritorno è falso. Qualsiasi comando associato alla gestione del segnale \fBRETURN\fP viene eseguito prima che l'esecuzione riprenda dopo la funzione o script. .TP \fBset\fP [\fB\-\-abefhkmnptuvxBCHP\fP] [\fB\-o\fP \fIoption\fP] [\fIarg\fP ...] Senza opzioni, il nome e il valore di ogni variabile di shell vengono visualizzati in un formato riutilizzabile come input per impostare o reimpostare le variabili attualmente impostate. Le variabili in sola lettura non possono essere reimpostate. In \fImodalità posix\fP sono elencate solo le variabili di shell. L'output è ordinato in base alla localizzazione corrente. Quando sono specificate opzioni, queste impostano o annullano attributi di shell. Gli argomenti che rimangono dopo che le opzioni sono state elaborate sono trattati come valori per i parametri posizionali e vengono assegnati, nell'ordine, a .BR $1 , .BR $2 , .B ... .BR $\fIn\fP . Le opzioni, se specificate, hanno i seguenti significati: .RS .PD 0 .TP 8 .B \-a Automaticamente marca le variabili e le funzioni che sono modificate o create, come da esportare verso l'ambiente dei comandi successivi. .TP 8 .B \-b Riporta immediatamente lo stato dei job in background terminati, invece che prima di stampare il prossimo prompt primario. Questo è applicabile solo quando è abilitato il job-control. .TP 8 .B \-e Esce immediatamente se un \fIcomando semplice\fP (si veda .SM .B GRAMMATICA DELLA SHELL sopra) termina con uno stato diverso da zero. La shell non esce se il comando che non ha successo fa parte di un elenco di comandi che segue subito dopo una parola chiave .B while o .B until , se fa parte di un controllo in un'istruzione .I if , se fa parte di una lista .B && o .B \(bv\(bv , o se il valore di ritorno del comando è stato negato per mezzo di .BR ! . Un comando sul segnale intercettato \fBERR\fP, se impostato, è eseguito prima dell'uscita della shell. .TP 8 .B \-f Disabilita l'espansione di percorso. .TP 8 .B \-h Ricorda la posizione dei comandi man mano che sono ritrovati per l'esecuzione. Questa è abilitata per default. .TP 8 .B \-k Tutti gli argomenti nella forma di istruzioni di assegnamento sono posti nell'ambiente per un comando, non solo quelli che precedono il nome del comando stesso. .TP 8 .B \-m Modo monitor. Il job-control è abilitato. Quest'opzione è attiva per default per le shell interattive, su sistemi che lo supportano (si veda .SM .B JOB-CONTROL sopra). I processi in background girano in un gruppo di processo separato e una riga che contiene il loro stato d'uscita viene stampata al termine della loro esecuzione. .TP 8 .B \-n Legge i comandi ma non li esegue. Questo può essere usato per controllare uno script di shell per errori di sintassi. Questo viene ignorato se la shell è interattiva. .TP 8 .B \-o \fInome\-opzione\fP Il \fInome\-opzione\fP può essere uno dei seguenti: .RS .TP 8 .B allexport Lo stesso di .BR \-a . .TP 8 .B braceexpand Lo stesso di .BR \-B .TP 8 .B emacs Usa una interfaccia di editing della riga di comando in stile emacs. Questo è abilitato per default quando la shell è interattiva, a meno che la shell non sia avviata con l'opzione .BR \-\-noediting . .TP 8 .B errtrace Lo stesso di .BR \-E . .TP 8 .B functrace Lo stesso di .BR \-T . .TP 8 .B errexit Lo stesso di .BR \-e . .TP 8 .B hashall Lo stesso di .BR \-h . .TP 8 .B histexpand Lo stesso di .BR \-H . .TP 8 .B history Abilita la cronologia dei comandi, come descritto in precedenza, sotto .SM .BR CRONOLOGIA . Questa opzione è attiva per default nelle shell interattive. .TP 8 .B ignoreeof L'effetto è lo stesso come se fosse stato eseguito il comando di shell .if t \f(CWIGNOREEOF=10\fP .if n ``IGNOREEOF=10'' (si veda .B Variabili di shell sopra). .TP 8 .B keyword Lo stesso di .BR \-k . .TP 8 .B monitor Lo stesso di .BR \-m . .TP 8 .B noclobber Lo stesso di .BR \-C . .TP 8 .B noexec Lo stesso di .BR \-n . .TP 8 .B noglob Lo stesso di .BR \-f . .B nolog Attualmente ignorato. .TP 8 .B notify Lo stesso di .BR \-b . .TP 8 .B nounset Lo stesso di .BR \-u . .TP 8 .B onecmd Lo stesso di .BR \-t . .TP 8 .B physical Lo stesso di .BR \-P . .TP 8 .B pipefail Se impostato, il valore di ritorno di una pipeline è il valore dell'ultimo comando (quello più a destra) che esce con uno stato d'uscita diverso da zero, o zero se tutti i comandi nella pipeline escono con successo. Questa opzione è disabilitata per default. .TP 8 .B posix Cambia il comportamento di .B bash quando il comportamento di default differisce da quello standard POSIX per farlo concordare con la (\fImodalità posix\fP standard. .TP 8 .B privileged Lo stesso di .BR \-p . .TP 8 .B verbose Lo stesso di .BR \-v . .TP 8 .B vi Usa un'interfaccia di editing della riga di comando in stile vi. .TP 8 .B xtrace Lo stesso di .BR \-x . .sp 5 .PP Se .B \-o è fornito con nessun \fInome\-opzione\fP, sono stampati i valori delle opzioni correnti. Se .B +o è fornito con nessun \fInome\-opzione\fP, una serie di comandi .B set per ricreare le impostazioni dell'opzione corrente viene visualizzata sullo standard output. .RE .TP 8 .B \-p Attiva il modo .IR privilegiato . In questo modo, i file .SM .B $ENV e .SM .B $BASH_ENV non vengono elaborati, le funzioni di shell non sono ereditate dall'ambiente e la variabile .SM .B SHELLOPTS , se appare in un ambiente, viene ignorata. Se la shell è avviata con l'id (gruppo) effettivo dell'utente non uguale all'id (gruppo) reale dell'utente, e non viene fornita l'opzione \fB\-p\fP, queste azioni vengono eseguite e l'id effettivo dell'utente è impostato all'id reale dell'utente. Se viene fornita l'opzione \fB\-p\fP all'avvio, l'id effettivo dell'utente non è reimpostato. Disattivare questa opzione fa sì che gli id effettivi dell'utente e del gruppo siano impostati agli id reali dell'utente e del gruppo. .TP 8 .B \-t Esce dopo aver letto ed eseguito un comando. .TP 8 .B \-u Considera errore le variabili non impostate quando effettua l'espansione di parametro. Se l'espansione è tentata su una variabile non impostata, la shell stampa un messaggio di errore e, se non interattiva, esce con uno stato diverso da zero. .TP 8 .B \-v Stampa le righe in input alla shell appena sono lette. .TP 8 .B \-x Dopo l'espansione di ogni \fIcomando semplice\fp, comando \fBfor\fP, comando \fBcase\fP, comando \fBselect\fP o comando \fBfor\fP aritmetico, mostra il valore espanso di .SM .BR PS4 , seguito dal comando e dai suoi argomenti espansi o dall'elenco di parole associate. .TP 8 .B \-B La shell effettua l'espansione delle parentesi graffe (si veda .B Espansione delle parentesi graffe sopra). Questo è attivo per default. .TP 8 .B \-C Se impostato, .B bash non sovrascrive un file esistente con gli operatori di ridirezione .BR > , .BR >& e .B <> . Una sovrascrittura può ancora essere ottenuta creando i file di output usando l'operatore di ridirezione .B >| al posto di .BR > . .TP 8 .B \-E Se impostato, ogni segnale intercettato \fBERR\fP è ereditato dalle funzioni di shell, sostituzioni di comando e comandi eseguiti in un ambiente di subshell. Il segnale intercettato \fBERR\fP non viene normalmente ereditato in questi casi. .TP 8 .B \-H Abilita la sostituzione della cronologia in stile .B ! . Quest'opzione è attiva per default quando la shell è interattiva. .TP 8 .B \-P Se impostato, non segue i collegamenti simbolici quando esegue comandi come .BR cd che cambiano la directory di lavoro corrente. È invece usata la struttura di directory fisica. Per default, .B bash segue la successione logica delle directory quando si eseguono comandi che cambiano la directory corrente. .TP 8 .B \-T Se impostata, i comandi sui segnali intercettati \fBDEBUG\fP e \fBRETURN\fP sono ereditati dalle funzioni di shell, dalle sostituzioni di comando e dai comandi eseguiti in un ambiente di subshell. I segnali intercettati \fBDEBUG\fP e \fBRETURN\fP normalmente non vengono ereditati in questi casi. .TP 8 .B \-\- Se nessun argomento segue questa opzione, allora i parametri posizionali sono assenti. Altrimenti, i parametri posizionali sono impostati agli \fIarg\fP, anche se alcuni di loro iniziano con un .BR \- . .TP .B \- Segnala la fine delle opzioni, e fa sì che tutti i rimanenti \fIarg\fP siano assegnati ai parametri posizionali. Le opzioni .B \-x e .B \-v sono disattivate. Se non vi è alcun \fIarg\fP, i parametri posizionali rimangono inalterati. .PD .PP Le opzioni sono disattivate per default se non specificato diversamente. Usare + piuttosto che \- causa la disattivazione di queste opzioni. Le opzioni possono anche essere specificate come argomenti a un'invocazione della shell. Il corrente insieme di opzioni può essere trovato in .BR $\- . Lo stato di ritorno è sempre 0 [vero] a meno che non si incontri un'opzione non valida. .RE .TP \fBshift\fP [\fIn\fP] I parametri posizionali da \fIn\fP+1 ... sono rinominati .B $1 .B .... I parametri rappresentati dai numeri \fB$#\fP fino a \fB$#\fP\-\fIn\fP+1 non sono impostati. .I n dev'essere un numero non negativo minore o uguale a \fB$#\fP. Se .I n è 0, nessun parametro viene cambiato. Se .I n è omesso, è considerato valere 1. Se .I n è più grande di \fB$#\fP, i parametri posizionali non sono cambiati. Lo stato di ritorno è più grande di 0 se .I n è più grande di .B $# o minore di 0; altrimenti 0. .TP \fBshopt\fP [\fB\-pqsu\fP] [\fB\-o\fP] [\fIoptname\fP ...] Attiva/disattiva i valori di variabili che controllano il comportamento opzionale della shell. Senza opzioni, o con l'opzione .B \-p , viene mostrata una lista di tutte le opzioni impostabili, con una indicazione se ognuna è impostata o no. L'opzione \fB\-p\fP fa sì che l'output sia mostrato in una forma che può essere riutilizzata come input. Altre opzioni hanno il seguente significato: .RS .PD 0 .TP .B \-s Abilita (attiva) ogni \fIoptname\fP. .TP .B \-u Disabilita (disattiva) ogni \fIoptname\fP. .TP .B \-q Sopprime il normale output (modalità silenziosa); lo stato di ritorno indica se il \fIoptname\fP è attivato o non attivato. Se sono dati argomenti \fIoptname\fP multipli con .BR \-q , lo stato di ritorno è 0 se tutti gli \fIoptname\fP sono attivati; diverso da zero altrimenti. .TP .B \-o Restringe i valori di \fIoptname\fP a quelli definiti per l'opzione .B \-o del comando incorporato .B set . .PD .PP Se una delle opzioni .B \-s o .B \-u viene usata senza argomenti \fIoptname\fP, la visualizzazione è limitata a quelle opzioni che sono, rispettivamente, attivate o non attivate. Se non diversamente indicato le opzioni \fBshopt\fP sono disabilitate (non attivate) per default. .PP Lo stato di ritorno quando vengono elencate delle opzioni è 0 se tutti gli \fIoptname\fP sono abilitati, altrimenti è diverso da zero. Quando si impostano o si rimuovono opzioni, lo stato di ritorno è 0 tranne quando \fIoptname\fP non è una valida opzione di shell. .PP L'elenco delle opzioni di \fBshopt\fP è: .if t .sp .5v .if n .sp 1v .PD 0 .TP 8 .B cdable_vars Se impostata, un argomento al comando incorporato .B cd che non sia una directory è considerato come il nome di una variabile il cui valore è la directory verso cui cambiare. .TP 8 .B cdspell Se impostata, vengono corretti errori minori nell'ortografia di un componente di directory in un comando .B cd . Gli errori ricercati sono caratteri invertiti, mancanza di un carattere e un carattere in più. Se viene trovata una correzione il nome di file corretto viene stampato e il comando prosegue. Quest'opzione è usata solo dalle shell interattive. .TP 8 .B checkhash Se impostata, \fBbash\fP controlla che un comando trovato in una tabella hash esista prima di tentarne l'esecuzione. Se un comando la cui posizione è disponibile in un elemento della tabella hash non esiste più, viene effettuata una normale ricerca di percorso. .TP 8 .B checkwinsize Se impostata, \fBbash\fP controlla la dimensione della finestra dopo ogni comando e, se necessario, aggiorna i valori di .SM .B LINES e .SM .BR COLUMNS .TP 8 .B cmdhist Se impostata, .B bash tenta di salvare tutte le righe di un comando a riga multipla nello stesso elemento di cronologia. Questo facilita la ripetizione di comandi multiriga. .TP 8 .B dotglob Se impostata, .B bash include i nomi di file che iniziano con un `.' nel risultato dell'espansione del percorso. .TP 8 .B execfail Se impostata, una shell non interattiva non esce se non può eseguire il file specificato come argomento al comando incorporato .B exec . Una shell interattiva non esce se .B exec non ha successo. .TP 8 .B expand_aliases Se impostata, gli alias vengono espansi come descritto in precedenza, sotto .SM .BR ALIASES . Questa opzione è abilitata per default per le shell interattive. .TP 8 .B extdebug Se impostata, il comportamento previsto per poter usare dei debugger è abilitato: .RS .TP .B 1. L'opzione \fB\-F\fP al comando incorporato \fBdeclare\fP mostra il nome di file di origine e il numero di riga corrispondente a ogni nome di funzione fornita come argomento. .TP .B 2. Se il comando eseguito nella gestione del segnale \fBDEBUG\fP ritorna un valore diverso da zero, il comando successivo viene saltato e non è eseguito. .TP .B 3. Se il comando eseguito nella gestione del segnale \fBDEBUG\fP ritorna il valore 2, e la shell è in esecuzione in una subroutine (una funzione di shell o uno script di shell eseguito dai comandi incorporati \fB.\fP o \fBsource\fP), viene simulata una chiamata a \fBreturn\fP. .TP .B 4. \fBBASH_ARGC\fP e \fBBASH_ARGV\fP sono aggiornati come descritto nelle loro descrizioni viste sopra. .TP .B 5. Il tracciamento delle funzioni è abilitato: sostituzione di comando, funzioni di shell, e subshell invocate con \fB(\fP \fIcomando\fP \fB)\fP ereditano le intercettazione di segnale \fBDEBUG\fP e \fBRETURN\fP. .TP .B 6. Il tracciamento degli errori è abilitato: sostituzione di comando, funzioni di shell, e subshell invocate con \fB(\fP \fIcomando\fP \fB)\fP ereditano le intercettazione di segnale \fBERROR\fP. .RE .TP 8 .B extglob Se impostata, le caratteristiche di corrispondenza estesa di modelli descritte in precedenza, sotto \fBEspansione di percorso\fP sono abilitate. .TP 8 .B extquote Se impostato, la quotatura \fB$\fP\(aq\fIstringa\fP\(aq e \fB$\fP"\fIstringa\fP" è effettuata all'interno delle espansioni di \fB${\fP\fIparametro\fP\fB}\fP racchiuse tra virgolette. Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B failglob Se impostata, i modelli che non generano nomi validi di file durante l'espansione del percorso danno come risultato un errore di espansione. .TP 8 .B force_fignore Se impostata, i suffissi specificati dalla variabile di shell \fBFIGNORE\fP fanno si che delle parole vengano ignorate quando viene effettuato il completamento delle parole anche se le parole ignorate sono i soli possibili completamenti. Si veda .SM \fBVARIABILI DI SHELL\fP sopra per una descrizione di \fBFIGNORE\fP. Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B gnu_errfmt Se impostata, i messaggi di errore della shell vengono scritti nel formato GNU standard dei messaggi di errore. .TP 8 .B histappend Se impostata, l'elenco della cronologia è accodato al file indicato dalla variabile .B HISTFILE all'uscita della shell, invece che sostituire il file preesistente. .TP 8 .B histreedit Se impostata, e .B readline è in uso, viene data l'opportunità a un utente di ripetere una sostituzione della cronologia che non ha avuto successo. .TP 8 .B histverify Se impostata, e .B readline è in uso, i risultati della sostituzione della cronologia non sono immediatamente passati all'analizzatore della shell. Invece, la riga risultante viene caricata nel buffer di editing \fBreadline\fP,permettendo ulteriori modifiche. .TP 8 .B hostcomplete Se impostata, e .B readline è in uso, \fBbash\fP tenta di effettuare il completamento del nome di host quando una parola contenente un \fB@\fP è in corso di completamento (si veda .B Completamento in precedenza, sotto .SM .B READLINE . Questa è abilitata per default. .TP 8 .B huponexit Se impostata, \fBbash\fP invia .SM .B SIGHUP a tutti i job all'uscita di una shell di login interattiva. .TP 8 .B interactive_comments Se impostata, fa sì che, se una parola inizia con .B # , quella parola e tutti i caratteri rimanenti su quella riga siano ignorati in una shell interattiva (si veda .SM .B COMMENTI sopra). Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B lithist Se impostata, e l'opzione .B cmdhist è abilitata, i comandi multiriga sono salvati nella cronologia includendo i newline, piuttosto che usando come separatori il punto e virgola, dove possibile. .TP 8 .B login_shell La shell imposta quest'opzione se viene avviata come shell di login (si veda .SM .B "INVOCAZIONE" sopra). Il valore non può essere cambiato. .TP 8 .B mailwarn Se impostata, e un file sul quale \fBbash\fP sta ricercando della posta ha avuto un accesso dall'ultima volta che è stato controllato, viene visualizzato il messagio ``The mail in \fImailfile\fP has been read''. .TP 8 .B no_empty_cmd_completion Se impostata, e .B readline è in uso, .B bash non tenta di cercare il \fBPATH\fP per possibili completamenti quando viene tentato il completamento di una riga vuota. .TP 8 .B nocaseglob Se impostata, .B bash individua i nomi di file senza distinguere le maiuscole dalle minuscole quando effettua l'espansione del percorso (si veda .B Espansione del percorso sopra). .TP 8 .B nocasematch Se impostata, .B bash confronta modellisenza distinguere le maiuscole dalle minuscole quando ricerca corrispondenze mentre esegue i comandi condizionali \fBcase\fP o \fB[[\fP. .TP 8 .B nullglob Se impostata, .B bash permette ai modelli che non individuano nessun file (si veda .B Espansione del percorso sopra) di espandere come una stringa nulla, piuttosto che essere presi letteralmente. .TP 8 .B progcomp Se impostata, i servizi di completamento programmabile (si veda \fBCompletamento programmabile\fP sopra) vengono abilitati. Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B promptvars Se impostata, le stringhe di prompt subiscono espansione di parametro, sostituzione di comando, espansione aritmetica e rimozione dei segni di quotatura dopo che sono stati espansi come descritto in .SM .B STRINGHE DI PROMPT sopra. Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B restricted_shell La shell imposta quest'opzione se è stata avviata in modalità ristretta (si veda .SM .B "SHELL RISTRETTA" più avanti). Il valore non può essere cambiato. Questo non viene reimpostato quando i file di avvio vengono eseguiti, permettendo ai file di avvio di accertare se una shell è ristretta o meno. .TP 8 .B shift_verbose Se impostata, il comando incorporato .B shift stampa un messaggio di errore quando il numero di comandi shift effettuati eccede il numero dei parametri posizionali. .TP 8 .B sourcepath Se impostata, il comando incorporato \fBsource\fP (\fB.\fP) usa il valore di .SM .B PATH per trovare la directory contenente il file fornito come argomento. Quest'opzione è abilitata per default. .TP 8 .B xpg_echo Se impostata, il comando incorporato \fBecho\fP espande sequenze di protezione backslash per default. .RE .TP \fBsuspend\fP [\fB\-f\fP] Sospende l'esecuzione di questa shell fino a che non riceve un segnale .SM .BR SIGCONT . L'opzione .B \-f dice di non preoccuparsi se questa è una shell di login; va sospesa comunque. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando la shell è una shell di login e non è fornito .BR \-f , o se il job-control non è abilitato. .TP \fBtest\fP \fIexpr\fP .PD 0 .TP \fB[\fP \fIexpr\fP \fB]\fP Ritorna uno stato di 0 o 1 a seconda del risultato della valutazione dell'espressione condizionale .IR expr . Ogni operatore e operando deve essere un argomento separato. Le espressioni sono composte dagli elementi descritti in precedenza, sotto .SM .BR "ESPRESSIONI CONDIZIONALI" . \fBtest\fP non accetta opzioni, né accetta, ignorandolo, un argomento \fB\-\-\fP come indicatore di fine delle opzioni. .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 Le espressioni possono essere combinate usando i seguenti operatori, elencati in ordine decrescente di precedenza. .RS .PD 0 .TP .B ! \fIexpr\fP Vero se .I expr è falso. .TP .B ( \fIexpr\fP ) Ritorna il valore di \fIexpr\fP. Questo può essere usato per modificare la normale precedenza degli operatori. .TP \fIexpr1\fP \-\fBa\fP \fIexpr2\fP Vero se sia .I expr1 che .I expr2 sono vere. .TP \fIexpr1\fP \-\fBo\fP \fIexpr2\fP Vero se o .I expr1 o .I expr2 è vera. .PD .PP \fBtest\fP e \fB[\fP valutano espressioni condizionali usando una serie di regole basate sul numero di argomenti. .if t .sp 0.5 .if n .sp 1 .PD 0 .TP 0 argomenti L'espressione è falsa. .TP 1 argomento L'espressione è vera se e solo se l'argomento non è nullo. .TP 2 argomenti Se il primo argomento è \fB!\fP, l'espressione è vera se e solo se il secondo argomento è nullo. Se il primo argomento è uno degli operatori condizionali elencati in precedenza, sotto .SM .BR "ESPRESSIONI CONDIZIONALI" , l'espressione è vera se il test unario è vero. Se il primo argomento non è un operatore condizionale unario valido, l'espressione è falsa. .TP 3 argomenti Se il secondo argomento è uno degli operatori binari condizionali elencati in precedenza, sotto .SM .BR "ESPRESSIONI CONDIZIONALI" , il risultato dell'espressione è il risultato del test binario che usa gli argomenti primo e terzo come operandi. Se il primo argomento è \fB!\fP, il valore è la negazione del test con due argomenti costituito dagli argomenti secondo e terzo. Se il primo argomento è esattamente \fB(\fP e il terzo argomento è esattamente \fB)\fP, il risultato è il test, con 1 argomento, del secondo argomento. Altrimenti, l'espressione è falsa. Gli operatori \fB\-a\fP e \fB\-o\fP sono considerati in questo caso operatori binari .TP 4 argomenti Se il primo argomento è \fB!\fP, il risultato è la negazione dell'espressione composta dai rimanenti argomenti. Altrimenti, l'espressione è analizzata e valutata secondo le precedenze usando le regole elencate sopra. .TP 5 o più argomenti L'espressione è analizzata e valutata secondo le precedenze usando le regole elencate sopra. .RE .PD .TP .B times Stampa i tempi spesi come utente e come sistema per la shell e per i processi eseguiti dalla shell. Lo stato di ritorno è 0. .TP \fBtrap\fP [\fB\-lp\fP] [[\fIarg\fP] \fIsigspec\fP ...] Il comando .I arg dev'essere letto e eseguito quando la shell riceve il segnale(i) .IR sigspec . Se .I arg è assente (e c'è un singolo \fIsigspec\fP) o .BR \- , ogni segnale specificato è riportato alla sua configurazione originale (il valore che aveva al momento dell'ingresso nella shell). Se .I arg è la stringa nulla il segnale specificato da ogni .I sigspec è ignorato dalla shell e dai comandi che essa invoca. Se .I arg non è presente e .B \-p è stato fornito, allora i comandi di intercettazione di segnale associati a ogni .I sigspec vengono visualizzati. Se non viene fornito alcun argomento o se è dato solo .B \-p , .B trap stampa la lista dei comandi associati a ogni segnale. L'opzione .B \-l fa sì che la shell stampi una lista di nomi di segnale e i numeri a loro corrispondenti. Ogni .I sigspec è o un nome di segnale definito in <\fIsignal.h\fP>, o un numero di segnale. I nomi di segnale possono essere scritti sia in minuscolo che in maiuscolo e il prefisso SIG è opzionale. Se un .I sigspec è .SM .B EXIT (0) il comando .I arg è eseguito all'uscita della shell. Se un .I sigspec è .SM .BR DEBUG , il comando .I arg viene eseguito prima di ogni \fIcomando semplice\fP, comando \fIfor\fP, comando \fIcase\fP, comando \fIselect\fP, ogni comando \fIfor\fP aritmetico, e prima di eseguire il primo comando in una funzione di shell (si veda .SM .B GRAMMATICA DELLA SHELL sopra). Fare riferimento alla descrizione dell'opzione \fBextdebug\fP del comando incorporato \fBshopt\fP per dettagli sul suo effetto nella gestione del segnale \fBDEBUG\fP. Se un .I sigspec è .SM .BR ERR il comando .I arg viene eseguito ogni volta che un comando semplice ha uno stato di uscita diverso da 0, tenuto conto delle seguenti condizioni. La gestione del segnale .SM .B ERR non viene invocata se il comando in errore fa parte della lista di comandi immediatamente seguente un comando .B while o .B until , se fa parte del test in un'istruzione .I if , se fa parte di una lista .B && o .B \(bv\(bv , o se il valore di ritorno del comando in esecuzione viene negato da un .BR ! . Queste sono le stesse condizioni imposte all'opzione \fBerrexit\fP. Se un .I sigspec è .SM .BR RETURN , il comando .I arg viene eseguito ogni volta che una funzione di shell o uno script eseguito coi comandi incorporati \fB.\fP o \fBsource\fP completa l'esecuzione. I segnali ignorati al momento dell'ingresso della shell non possono essere intercettati o resettati. I segnali intercettati non ignorati sono riportati al loro valore originale in un processo figlio quando esso è creato. Lo stato di ritorno è falso se un .I sigspec non è valido; altrimenti .B trap ritorna 0 [vero]. .TP \fBtype\fP [\fB\-aftpP\fP] \fInome\fP [\fInome\fP ...] Senza opzioni, indica come dovrà essere interpretato ciascun .I nome se usato come un nome di comando. Se è usata l'opzione .BR \-t , .B type stampa una stringa che è una fra .IR alias , .IR keyword , .IR function , .IR builtin , o .I file se .I nome è, rispettivamente, un alias, una parola riservata della shell, una funzione, un comando incorporato, o un file su disco. Se il .I nome non è trovato, non viene stampato nulla, ed è ritornato uno stato d'uscita di falso. Se viene usata l'opzione .BR \-p , .B type ritorna o il nome del file su disco che dovrebbe essere eseguito se .I nome fosse specificato come nome di comando, o nulla se .if t \f(CWtype -t nome\fP .if n ``type -t nome'' non avesse ritornato .IR file . L'opzione .B \-P forza .SM .B PATH a ricercare ogni \fInome\fP, anche se .if t \f(CWtype -t nome\fP .if n ``type -t nome'' non dovesse ritornare .IR file . Se un comando è nella tabella hash, .B \-p e .B \-P stampano il valore nella tabella hash, non necessariamente il file che appare per primo in .SM .BR PATH . Se viene usata l'opzione .BR \-a , .B type stampa tutti le posizioni che corrispondono a un eseguibile chiamato .IR nome . Questo include alias e funzioni, se e solo se non viene usata anche l'opzione .BR \-p . La tabella hash dei comandi non è consultata quando si usa .BR \-a . L'opzione .B \-f sopprime la ricerca della funzione di shell, come col comando incorporato \fBcommand\fP. .B type ritorna 0 [vero] se uno qualsiasi degli argomenti viene trovato, falso se non ne è trovato nemmeno uno. .TP \fBulimit\fP [\fB\-SHacdefilmnpqrstuvx\fP [\fIlimite\fP]] Fornisce controllo sulle risorse disponibili per la shell e per i processi avviati da essa, sui sistemi che consentono un tale controllo. Le opzioni \fB\-H\fP e \fB\-S\fP specificano che viene impostato il limite hard o limite soft per la data risorsa. Un limite hard non può essere aumentato una volta impostato; un limite soft può essere aumentato fino al valore del limite hard. Se né \fB\-H\fP né \fB\-S\fP sono specificati, vengono impostati entrambi i limiti, hard e soft. Il valore di .I limite può essere un numero nell'unità specificata per la risorsa, o uno dei valori speciali .BR hard , .BR soft o .BR unlimited . che stanno rispettivamente per limite hard corrente, limite soft corrente e nessun limite. Se .I limite è omesso, viene stampato il valore corrente del limite soft della risorsa, a meno che non venga data l'opzione \fB\-H\fP. Quando è specificata più di una risorsa, il nome del limite e l'unità vengono stampati prima del valore. Le altre opzioni sono interpretate come segue: .RS .PD 0 .TP .B \-a sono riportati tutti i limiti correnti .TP .B \-c la dimensione massima dei file core creati .TP .B \-d la dimensione massima del segmento dati di un processo .TP .B \-e La priorità massima di schedulazione dei processi ("nice") .TP .B \-f la dimensione massima dei file scritti dalla shell e dai suoi figli .TP .B \-i Il numero massimo di segnali pendenti .TP .B \-l la dimensione massima di memoria che può essere bloccata .TP .B \-m la dimensione massima della memoria occupata. .TP .B \-n il numero massimo di descrittori di file aperti (la maggior parte dei sistemi non permette che questo valore sia cambiato) .TP .B \-p la dimensione delle pipe in blocchi da 512 byte (questo non può essere cambiato) .TP .B \-q Il numero massimo di byte nelle code dei messaggi POSIX .TP .B \-r La priorità massima di schedulazione dei processi in tempo reale .TP .B \-s la dimensione massima dello stack .TP .B \-t il massimo quantitativo di tempo macchina utilizzabile, in secondi .TP .B \-u il numero massimo di processi disponibili per un singolo utente .TP .B \-v Il massimo ammontare di memoria virtuale disponibile per la shell .TP .B \-x Il numero massimo di file lock .PD .PP Se .I limite è dato, esso è il nuovo valore della risorsa specificata (l'opzione .B \-a è solo per visualizzazione). Se nessuna opzione è data, allora è assunta .BR \-f . I valori sono in multipli di 1024 byte, tranne che per .BR \-t , che è in secondi, .BR \-p , che è in unità di blocchi da 512 byte, e .B \-n e .BR \-u , che sono numeri puri. Lo stato di ritorno è 0 tranne quando viene incontrata un'opzione o un argomento non valido, o avvenga un errore mentre si imposta un nuovo limite. .RE .TP \fBumask\fP [\fB\-p\fP] [\fB\-S\fP] [\fImodo\fP] La maschera di creazione dei file dell'utente è impostata a .IR modo . Se .I modo inizia con una cifra, è interpretato come numero ottale; altrimenti è interpretato come una maschera simbolico di modo simile a quelle accettate da .IR chmod (1). Se .I modo è omesso, viene stampato il valore corrente della maschera. L'opzione .B \-S fa sì che la maschera venga stampata in formato simbolico; l'output di default è un numero ottale. Se viene fornita l'opzione .B \-p e .I modo è omesso, l'output è in una forma riutilizzabile come input. Lo stato di ritorno è 0 se il modo è stato cambiato con successo o se nessun argomento \fImodo\fP era stato fornito, e falso altrimenti. .TP \fBunalias\fP [\-\fBa\fP] [\fInome\fP ...] Rimuove ciascun \fInome\fP dalla lista degli alias definiti. Se si specifica .B \-a , sono rimosse tutte le definizioni di alias. Il valore di ritorno è 0 [vero] tranne quando un .I nome fornito non è un alias attualmente definito. .TP \fBunset\fP [\-\fBfv\fP] [\fInome\fP ...] Per ciascun .IR nome , rimuove la corrispondente variabile o funzione. Se non vengono fornite opzioni, o è specificata l'opzione .B \-v , ogni .I nome designa una variabile di shell. Le variabili in sola lettura non possono essere rimosse. Se viene specificata .B \-f , ogni .I nome designa una funzione di shell, e la definizione di funzione viene rimossa. Ogni variabile o funzione rimossa è eliminata dall'ambiente passato ai comandi successivi. Se una qualsiasi fra .SM .BR RANDOM , .SM .BR SECONDS , .SM .BR LINENO , .SM .BR HISTCMD , .SM .BR FUNCNAME , .SM .BR GROUPS o .SM .B DIRSTACK è annullata, perde la sua speciale proprietà, anche se viene successivamente ridefinita. Lo stato d'uscita è 0 [vero] a meno che un .I nome non sia in sola lettura. .TP \fBwait\fP [\fIn ...\fP] Aspetta ogni processo specificato e ritorna il suo stato di completamento. Ciascun .I n può essere un ID di processo o una specificazione di job; se è data una specificazione di job, si aspettano tutti i processi nella pipeline di quel job. Se .I n è omesso, si aspettano tutti i processi figli correntemente attivi, e lo stato di ritorno è 0. Se .I n specifica un processo o job non esistenti, lo stato di ritorno è 127. Altrimenti, lo stato di ritorno è lo stato d'uscita dell'ultimo processo o job di cui si è atteso il completamento. .\" bash_builtins .if \n(zZ=1 .ig zZ .SH "SHELL RISTRETTA" .\" rbash.1 .zY .PP Se .B bash è avviata col nome .BR rbash , o l'opzione .B \-r viene fornita all'invocazione, la shell diventa ristretta. Una shell ristretta è usata per impostare un ambiente più controllato di quello della shell standard. Si comporta identicamente a .B bash con l'eccezione che quel che segue è o non permesso o non effettuato: .IP \(bu cambiare le directory con \fBcd\fP .IP \(bu impostare o rimuovere i valori di .BR SHELL , .BR PATH , .BR ENV o .B BASH_ENV .IP \(bu specificare nomi di comando contenenti un .B / .IP \(bu specificare un nome di file contenente un .B / come argomento al comando incorporato .B . .IP \(bu Specificare un nome di file contenente una barra [/] come argomento all'opzione .B \-p del comando incorporato .B hash .IP \(bu importare definizioni di funzione dall'ambiente della shell all'avvio .IP \(bu analizzare il valore di \fBSHELLOPTS\fP dall'ambiente di shell all'avvio .IP \(bu ridirigere l'output usando gli operatori di ridirezione >, >|, <>, >&, &>, e >> .IP \(bu usare il comando incorporato .B exec per sostituire la shell con un altro comando .IP \(bu aggiungere o eliminare comandi incorporati con le opzioni .B \-f e .B \-d del comando incorporato .B enable .IP \(bu Usare il comando incorporato \fBenable\fP per abilitare comandi incorporati della shell che sono disabilitati .IP \(bu specificare l'opzione .B \-p al comando incorporato .B command .IP \(bu disattivare la modalità ristretta con \fBset +r\fP o \fBset +o restricted\fP. .PP Queste restrizioni sono imposte dopo aver letto eventuali file di avvio. .PP .ie \n(zY=1 Quando viene eseguito un comando che viene riconosciuto come uno script di shell, .el \{ Quando viene eseguito un comando che viene riconosciuto come uno script di shell (si veda .SM .B "ESECUZIONE DI UN COMANDO" sopra), \} .B rbash rimuove ogni restrizione nella shell creata dalla shell genitrice per eseguire lo script. .\" end of rbash.1 .if \n(zY=1 .ig zY .SH "VEDERE ANCHE" .PD 0 .TP \fIBash Reference Manual\fP, Brian Fox and Chet Ramey .TP \fIThe Gnu Readline Library\fP, Brian Fox and Chet Ramey .TP \fIThe Gnu History Library\fP, Brian Fox and Chet Ramey .TP \fIPortable Operating System Interface (POSIX) Part 2: Shell and Utilities\fP, IEEE .TP \fIsh\fP(1), \fIksh\fP(1), \fIcsh\fP(1) .TP \fIemacs\fP(1), \fIvi\fP(1) .TP \fIreadline\fP(3) .PD .SH FILE .PD 0 .TP .FN /bin/bash L'eseguibile \fBbash\fP .TP .FN /etc/profile Il file di inizializzazione generale di sistema, eseguito per le shell di login .TP .FN ~/.bash_profile Il file di inizializzazione personale, eseguito per le shell di login .TP .FN ~/.bashrc Il file di inizializzazione individuale per ogni shell interattiva .TP .FN ~/.bash_logout Il file di pulizia della shell di login individuale, eseguito quando una shell di login termina .TP .FN ~/.inputrc Il file di inizializzazione individuale per \fIreadline\fP .PD .SH AUTORI Brian Fox, Free Software Foundation .br bfox@gnu.org .PP Chet Ramey, Case Western Reserve University .br chet@po.cwru.edu .SH NOTIFICA DEI BACHI Se trovate un baco [bug] in .B bash, dovreste segnalarlo. Ma prima, dovreste assicurarvi che sia veramente un baco, e che appaia nella versione più recente di .B bash . L'ultima versione è sempre disponibile da \fIftp://ftp.gnu.org/pub/bash/\fP. .PP Una volta determinato che avete individuato realmente un baco, usate il comando .I bashbug per inviare una notifica del baco. Se avete una correzione, siete invitati a inviare anche quella! Suggerimenti e rapporti su bachi 'filosofici' possono essere inviati a \fIbug-bash@gnu.org\fP o inviati al newsgroup su Usenet .BR gnu.bash.bug . .PP TUTTI i rapporti su bachi dovranno includere: .PP .PD 0 .TP 20 Il numero di versione di \fBbash\fR .TP L'hardware e il sistema operativo .TP Il compilatore usato per compilare .TP Una descrizione del comportamento bacato .TP Un breve script o `ricetta' che produca il baco .PD .PP .I bashbug inserisce le prime tre voci automaticamente nel modello che fornisce per compilare una notifica di baco. .PP Commenti e notifiche su bachi riguardanti questa pagina di manuale dovranno essere indirizzati a .IR chet@po.cwru.edu . .SH BACHI .PP È troppo grande e troppo lenta. .PP Vi sono alcune sottili differenze tra .B bash e le versioni tradizionali di .BR sh , soprattutto per via delle specifiche .SM .B POSIX .PP In alcuni casi gli alias possono essere causa di confusione. .PP Comandi incorporati della shell e funzioni non sono sospendibili/riavviabili. .PP Comandi composti e sequenze di comandi nella forma di `a ; b ; c' non sono trattati in modo completamente corretto quando viene richiesta la sospensione di un processo. Quando un processo viene sospeso, la shell esegue immediatamente il comando che lo segue immediatamente. Basta mettere una sequenza di comandi fra parentesi per forzarla in una subshell, che può essere sospesa come se fosse un'unica entità. .PP I comandi all'interno di una sostituzione di comando \fB$(\fP...\fB)\fP non sono analizzati finché non è stata tentata la sostituzione. Questo posticipa la scoperta di errori a qualche tempo dopo che è stato dato il comando. Per esempio, parentesi aperte e non chiuse e viceversa, anche all'interno di commenti di shell, producono un messaggio di errore già mentre il costrutto è in fase di lettura. .PP Le variabili di array non possono essere esportate (per il momento). .zZ .zY man-pages-it-2.80/man1/strip.10000750000175000000270000003116010517152174014262 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "STRIP 1" .TH STRIP 1 "05-08-2005" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" strip \- Scarta i simboli dai file oggetto. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" strip [\fB\-F\fR \fIbfdname\fR |\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-I\fR \fIbfdname\fR |\fB\-\-input\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-O\fR \fIbfdname\fR |\fB\-\-output\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-s\fR|\fB\-\-strip\-all\fR] [\fB\-S\fR|\fB\-g\fR|\fB\-d\fR|\fB\-\-strip\-debug\fR] [\fB\-K\fR \fIsymbolname\fR |\fB\-\-keep\-symbol=\fR\fIsymbolname\fR] [\fB\-N\fR \fIsymbolname\fR |\fB\-\-strip\-symbol=\fR\fIsymbolname\fR] [\fB\-w\fR|\fB\-\-wildcard\fR] [\fB\-x\fR|\fB\-\-discard\-all\fR] [\fB\-X\fR |\fB\-\-discard\-locals\fR] [\fB\-R\fR \fIsectionname\fR |\fB\-\-remove\-section=\fR\fIsectionname\fR] [\fB\-o\fR \fIfile\fR] [\fB\-p\fR|\fB\-\-preserve\-dates\fR] [\fB\-\-only\-keep\-debug\fR] [\fB\-v\fR |\fB\-\-verbose\fR] [\fB\-V\fR|\fB\-\-version\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fB\-\-info\fR] \fIobjfile\fR... .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\s-1GNU\s0 \fBstrip\fR scarta tutti i simboli dai file oggetto \&\fIobjfile\fR. L'elenco dei file oggetto può includere archivi. Deve essere fornito almeno un file oggetto. .PP \&\fBstrip\fR modifica i file nominati negli argomenti, invece di scrivere copie modificate con nomi differenti. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" .IP "\fB\-F\fR \fIbfdname\fR" 4 .IX Item "-F bfdname" .PD 0 .IP "\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--target=bfdname" .PD Tratta l'originale \fIobjfile\fR come un file con il codice oggetto nel formato \fIbfdname\fR, e lo riscrive nello stesso formato. .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Mostra un sommario delle opzioni di \fBstrip\fR ed esce. .IP "\fB\-\-info\fR" 4 .IX Item "--info" Visualizza un elenco che mostra tutte le architetture e i formati oggetto disponibili. .IP "\fB\-I\fR \fIbfdname\fR" 4 .IX Item "-I bfdname" .PD 0 .IP "\fB\-\-input\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--input-target=bfdname" .PD Tratta l'originale \fIobjfile\fR come file con il codice oggetto nel formato \fIbfdname\fR. .IP "\fB\-O\fR \fIbfdname\fR" 4 .IX Item "-O bfdname" .PD 0 .IP "\fB\-\-output\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--output-target=bfdname" .PD Sostituisce \fIobjfile\fR con un file nel formato di output \fIbfdname\fR. .IP "\fB\-R\fR \fIsectionname\fR" 4 .IX Item "-R sectionname" .PD 0 .IP "\fB\-\-remove\-section=\fR\fIsectionname\fR" 4 .IX Item "--remove-section=sectionname" .PD Rimuove tutte le sezioni chiamate \fIsectionname\fR dal file di output. Questa opzione può essere data più di una volta. Notare che l'uso inappropriato di questa opzione può rendere inutilizzabile il file di output. .IP "\fB\-s\fR" 4 .IX Item "-s" .PD 0 .IP "\fB\-\-strip\-all\fR" 4 .IX Item "--strip-all" .PD Rimuove tutti i simboli. .IP "\fB\-g\fR" 4 .IX Item "-g" .PD 0 .IP "\fB\-S\fR" 4 .IX Item "-S" .IP "\fB\-d\fR" 4 .IX Item "-d" .IP "\fB\-\-strip\-debug\fR" 4 .IX Item "--strip-debug" .PD Rimuove solo i simboli di debug. .IP "\fB\-\-strip\-unneeded\fR" 4 .IX Item "--strip-unneeded" Rimuove tutti i simboli non necessari per il processo di riallocazione. .IP "\fB\-K\fR \fIsymbolname\fR" 4 .IX Item "-K symbolname" .PD 0 .IP "\fB\-\-keep\-symbol=\fR\fIsymbolname\fR" 4 .IX Item "--keep-symbol=symbolname" .PD Mantiene solo il simbolo \fIsymbolname\fR dal file sorgente. Questa opzione può essere data più di una volta. .IP "\fB\-N\fR \fIsymbolname\fR" 4 .IX Item "-N symbolname" .PD 0 .IP "\fB\-\-strip\-symbol=\fR\fIsymbolname\fR" 4 .IX Item "--strip-symbol=symbolname" .PD Rimuove il simbolo \fIsymbolname\fR dal file sorgente. Questa opzione può essere data più di una volta, e può essere combinata con opzioni di strip diverse da \&\fB\-K\fR. .IP "\fB\-o\fR \fIfile\fR" 4 .IX Item "-o file" Mette l'output strippato in \fIfile\fR, invece di sostituire il file esistente. Quando viene usato questo argomento, può essere specificato solo un argomento \fIobjfile\fR. .IP "\fB\-p\fR" 4 .IX Item "-p" .PD 0 .IP "\fB\-\-preserve\-dates\fR" 4 .IX Item "--preserve-dates" .PD Preserva le date di accesso e modifica del file. .IP "\fB\-w\fR" 4 .IX Item "-w" .PD 0 .IP "\fB\-\-wildcard\fR" 4 .IX Item "--wildcard" .PD Permette le espressioni regolari in \fIsymbolname\fRs usate in altre opzioni nella linea di comando. Gli operatori punto di domanda (?), asterisco (*), backslash (\e) e parentesi quadre ([]) possono essere usati ovunque nel nome del simbolo. Se il primo carattere del nome del simbolo è il punto esclamativo (!), allora il senso dell'opzione per tale simbolo è invertito. Per esempio: .Sp .Vb 1 \& -w -K !foo -K fo* .Ve .Sp fara sì che strip prenda solo simboli che iniziano con le lettere ``fo'', ma scarterà il simbolo ``foo''. .IP "\fB\-x\fR" 4 .IX Item "-x" .PD 0 .IP "\fB\-\-discard\-all\fR" 4 .IX Item "--discard-all" .PD Rimuove i simboli non globali. .IP "\fB\-X\fR" 4 .IX Item "-X" .PD 0 .IP "\fB\-\-discard\-locals\fR" 4 .IX Item "--discard-locals" .PD Rimuove i simboli locali generati dal compilatore. (Ciò normalmente inizia con \fBL\fR or \fB.\fR.) .IP "\fB\-\-only\-keep\-debug\fR" 4 .IX Item "--only-keep-debug" Fa lo strip su un file, rimuovendo ogni sezione su cui verrebbe fatto lo strip da \&\fB\-\-strip\-debug\fR e lasciando le sezioni di debug. .Sp L'intenzione è che questa opzione venga usata in unione con \&\fB\-\-add\-gnu\-debuglink\fR per creare un eseguibile in due parti. Una un binario "strippato" che occuperà meno spazio in \s-1RAM\s0 e in una distribuzione il secondo un file di informazione di debugging, che è necessario solo se sono richieste capacità di debugging. La procedura suggerita per creare questi file è la seguente: .RS 4 .IP "1." 4 .IX Item "1." \&\f(CW\*(C`foo\*(C'\fR then... .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." crea un file contenente le informazioni di debug. .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." eseguibile "strippato". .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." per aggiungere un collegamento alle informazioni di debugging nell'eseguibile " strippato". .RE .RS 4 .Sp Nota \- la scelta di \f(CW\*(C`.dbg\*(C'\fR come estensione del file di informazioni di debug è arbitraria. Anche il passo \f(CW\*(C`\-\-only\-keep\-debug\*(C'\fR è opzionale. Si può invece fare questo: .IP "1." 4 .IX Item "1." .PD 0 .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." .ie n .IP "1." 4 .el .IP "1." 4 .IX Item "1." .RE .RS 4 .PD .Sp ad esempio il file a cui punta \fB\-\-add\-gnu\-debuglink\fR può essere l'eseguibile completo. Non deve essere un file creato dall'opzione \&\fB\-\-only\-keep\-debug\fR . .RE .IP "\fB\-V\fR" 4 .IX Item "-V" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Mostra il numero di versione di \fBstrip\fR. .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .PD 0 .IP "\fB\-\-verbose\fR" 4 .IX Item "--verbose" .PD Output prolisso: elenca tutti i file oggetto modificati. Nel caso di archivi, \fBstrip \-v\fR elenca tutti i membri dell'archivio. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" i campi Info di \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/c++filt.10000750000175000000270000002116010442327622014346 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "C++FILT 1" .TH C++FILT 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NAME" c++filt \- Demangle C++ and Java symbols. .SH "SYNOPSIS" .IX Header "SYNOPSIS" c++filt [\fB\-_\fR|\fB\-\-strip\-underscores\fR] [\fB\-j\fR|\fB\-\-java\fR] [\fB\-n\fR|\fB\-\-no\-strip\-underscores\fR] [\fB\-p\fR|\fB\-\-no\-params\fR] [\fB\-s\fR \fIformat\fR|\fB\-\-format=\fR\fIformat\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fB\-\-version\fR] [\fIsymbol\fR...] .SH "DESCRIPTION" .IX Header "DESCRIPTION" The \*(C+ and Java languages provides function overloading, which means that you can write many functions with the same name (providing each takes parameters of different types). All \*(C+ and Java function names are encoded into a low-level assembly label (this process is known as \&\fImangling\fR). The \fBc++filt\fR [1] program does the inverse mapping: it decodes (\fIdemangles\fR) low-level names into user-level names so that the linker can keep these overloaded functions from clashing. .PP Every alphanumeric word (consisting of letters, digits, underscores, dollars, or periods) seen in the input is a potential label. If the label decodes into a \*(C+ name, the \*(C+ name replaces the low-level name in the output. .PP You can use \fBc++filt\fR to decipher individual symbols: .PP .Vb 1 \& c++filt .Ve .PP If no \fIsymbol\fR arguments are given, \fBc++filt\fR reads symbol names from the standard input and writes the demangled names to the standard output. All results are printed on the standard output. .SH "OPTIONS" .IX Header "OPTIONS" .IP "\fB\-_\fR" 4 .IX Item "-_" .PD 0 .IP "\fB\-\-strip\-underscores\fR" 4 .IX Item "--strip-underscores" .PD On some systems, both the C and \*(C+ compilers put an underscore in front of every name. For example, the C name \f(CW\*(C`foo\*(C'\fR gets the low-level name \f(CW\*(C`_foo\*(C'\fR. This option removes the initial underscore. Whether \&\fBc++filt\fR removes the underscore by default is target dependent. .IP "\fB\-j\fR" 4 .IX Item "-j" .PD 0 .IP "\fB\-\-java\fR" 4 .IX Item "--java" .PD Prints demangled names using Java syntax. The default is to use \*(C+ syntax. .IP "\fB\-n\fR" 4 .IX Item "-n" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-strip\-underscores\fR" 4 .IX Item "--no-strip-underscores" .PD Do not remove the initial underscore. .IP "\fB\-p\fR" 4 .IX Item "-p" .PD 0 .IP "\fB\-\-no\-params\fR" 4 .IX Item "--no-params" .PD When demangling the name of a function, do not display the types of the function's parameters. .IP "\fB\-s\fR \fIformat\fR" 4 .IX Item "-s format" .PD 0 .IP "\fB\-\-format=\fR\fIformat\fR" 4 .IX Item "--format=format" .PD \&\fBc++filt\fR can decode various methods of mangling, used by different compilers. The argument to this option selects which method it uses: .RS 4 .ie n .IP """auto""" 4 .el .IP "\f(CWauto\fR" 4 .IX Item "auto" Automatic selection based on executable (the default method) .ie n .IP """gnu""" 4 .el .IP "\f(CWgnu\fR" 4 .IX Item "gnu" the one used by the \s-1GNU\s0 \*(C+ compiler (g++) .ie n .IP """lucid""" 4 .el .IP "\f(CWlucid\fR" 4 .IX Item "lucid" the one used by the Lucid compiler (lcc) .ie n .IP """arm""" 4 .el .IP "\f(CWarm\fR" 4 .IX Item "arm" the one specified by the \*(C+ Annotated Reference Manual .ie n .IP """hp""" 4 .el .IP "\f(CWhp\fR" 4 .IX Item "hp" the one used by the \s-1HP\s0 compiler (aCC) .ie n .IP """edg""" 4 .el .IP "\f(CWedg\fR" 4 .IX Item "edg" the one used by the \s-1EDG\s0 compiler .ie n .IP """gnu\-v3""" 4 .el .IP "\f(CWgnu\-v3\fR" 4 .IX Item "gnu-v3" the one used by the \s-1GNU\s0 \*(C+ compiler (g++) with the V3 \s-1ABI\s0. .ie n .IP """java""" 4 .el .IP "\f(CWjava\fR" 4 .IX Item "java" the one used by the \s-1GNU\s0 Java compiler (gcj) .ie n .IP """gnat""" 4 .el .IP "\f(CWgnat\fR" 4 .IX Item "gnat" the one used by the \s-1GNU\s0 Ada compiler (\s-1GNAT\s0). .RE .RS 4 .RE .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Print a summary of the options to \fBc++filt\fR and exit. .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" Print the version number of \fBc++filt\fR and exit. .SH "FOOTNOTES" .IX Header "FOOTNOTES" .IP "1." 4 MS-DOS does not allow \f(CW\*(C`+\*(C'\fR characters in file names, so on MS-DOS this program is named \fBc++filt\fR. .SH "SEE ALSO" .IX Header "SEE ALSO" the Info entries for \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/ranlib.10000750000175000000270000001311210442327622014364 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "RANLIB 1" .TH RANLIB 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NAME" ranlib \- genera l'indice dell'archivio. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" ranlib [\fB\-vV\fR] \fIarchive\fR .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\fBranlib\fR genera un indice dei contenuti di un archivio e lo memorizza nell'archivio. L'indice elenca ciascun simbolo definito da un membro di un archivio che sia un file oggetto rilocabile. .PP Si può usare \fBnm \-s\fR o \fBnm \-\-print\-armap\fR per elencare questo indice. .PP Un archivio con un tale indice velocizza il collegamento alla libreria e permette alle routine nella libreria di chiamare ciascun altra senza preoccuparsi della sua posizione nell'archivio. .PP Il programma \s-1GNU\s0 \fBranlib\fR è un'altra forma di \s-1GNU\s0 \fBar\fR; eseguire \&\fBranlib\fR è completamente equivalente a eseguire \fBar \-s\fR. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .PD 0 .IP "\fB\-V\fR" 4 .IX Item "-V" .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Mostra il numero di versione di \fBranlib\fR. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIar\fR\|(1), \fInm\fR\|(1), e i campi Info di \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/hman.10000750000175000000270000000347610446014230014044 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1998 Andries Brouwer .\" .\" You may distribute under the terms of the GNU General Public .\" License as specified in the README file that comes with the man 1.0 .\" distribution. .\" Traduzione da man-1.6d di Giulio Daprelà .\" giugno 2006 .\" .TH hman 1 "19 Gennaio 1998" .LO 1 .SH NOME hman \- naviga le pagine di manuale on-line .SH SINTASSI .B hman [ -P \fIbrowser\fP ] [ -H \fIhost\fP ] [ \fIsection\fP ] \fIname\fP .br .B hman [ -P \fIbrowser\fP ] [ -H \fIhost\fP ] [ \fIsection\fP ] [ index ] .SH DESCRIZIONE Lo script .B hman è un'interfaccia a man2html(1), che permette di inserire richieste di man page nella linea di comando e vedere l'output nel proprio browser preferito. Il comportamento ricorda quello di .BR man (1) perciò molte persone potranno fare un alias da .B hman a .BR man . Se il browser usato è netscape, e una versione di netscape è già in esecuzione, .B hman passerà la richiesta al browser esistente .SH OPZIONI .TP .B \-\^P " browser" Specifica quale browser (come lynx, xmosaic, arena, chimera, netscape, amaya, ...) usare. Questa opzione sovrascrive la variabile d'ambiente .B MANHTMLPAGER . Il valore predefinito è la versione non-httpd di .BR lynx . .TP .B \-\^H " host" Specifica da quale host prendere le man page. Questa opzione sovrascrive la variabile d'ambiente .B MANHTMLHOST . Il valore predefinito è .BR localhost . .SH AMBIENTE .TP MANHTMLPAGER Il browser predefinito da usare è selezionato usando questa variabile d'ambiente. .TP MANHTMLHOST L'host predefinito da usare è selezionato usando questa variabile d'ambiente. .SH "VEDERE ANCHE" .BR man (1), .BR man2html (1), .BR arena (1), .BR lynx (1), .BR netscape (1), .BR xmosaic (1), .BR glimpse (1) http://www.mcom.com/newsref/std/x-remote.html man-pages-it-2.80/man1/deb-make.10000750000175000000270000000545710442327622014577 0ustar frankie.TH deb-make 1L "Utility di Debian" "DEBIAN" \" -*- nroff -*- .SH NOME deb-make \- "Debianizza" un pacchetto sorgente .SH SINTASSI \fBdeb-make\fP [\fBnative\fP] .SH DESCRIZIONE deb-make e` uno strumento per convertire un pacchetto di codice sorgente regolare in un pacchetto avente il formato in accordo con i requisiti richiesti dal progetto Debian. deb-make dovrebbe essere invocato all'interno della directory del codice sorgente che dovrebbe essere chiamata -. Il nomepacchetto deve essere tutto in lettere minuscole, numeri e punti. Se il nome della directory non e` conforme a questo schema, allora si consiglia di rinominare la directory prima di usare deb-make. .br .SH CLASSI DI PACCHETTI .TP .B Single Il pacchetto sorgente generera` un singolo pacchetto binario .deb. Questo e` il caso standard se non si sa quale opzione scegliere. .TP .B Multi Il pacchetto sorgente generera` diversi pacchetti binari .deb da un singolo pacchetto sorgente. Scegliere questa opzione per pacchetti di grandi dimensioni. .TP .B Library Il pacchetto sorgente generera` successivamente due pacchetti binari. Un pacchetto libreria contenente giustamente la lib in /usr/lib e l'altro pacchetto *-dev_*.deb contenente la documentazione e gli header di C. .SH AZIONI ESEGUITE (REALIZZATE) .B deb-make copia l'archivio sul livello piu` alto della directory dentro -.orig se questa directory non esiste. L'archivio orig e` necessario agli altri strumenti debian per generare il file diffs ai sorgenti originali rechiesto dal formato del pacchetto debian. .PP Poi deb-make procede a generare una sottodirectory "debian" e i file control necessari nella sottodirectory. Questi file control sono elaborati con il nomepacchetto e versione estratti dal nome della directory e il username e l'indirizzo e-mail costruiti dal file /etc/mailname e dal file /etc/passwd (Spiacente in questo momento non c'e` ancora il supporto YP). Se la variabile d'ambiente .B EMAIL e` impostata allora questo indirizzo EMAIL viene usato come l'indirizzo e-mail del manutentore invece di cercarlo nell'ambiente. .PP deb-make generera` anche dei file di esempio che sono adattati per il pacchetto generato. Si possono rimuovere tutti i file con *.ex se lo si desidera. Rinominando questi file al loro nome senza il .ex alla fine attivera` questa caratteristica di debstd. .SH OPZIONI .TP .I native Non generare un archivio .orig. Il pacchetto e` nativo della Debian che non necessita di nessuna diffs. Il numero di versione non avra` un numero di release debian. .SH VEDI ANCHE .B debstd(1), dch(1), debclean(1), debchange(1) and .B dpkg(1) .SH AUTORE Christoph Lameter Traduzione ed adattamenti in italiano a cura di Hugh Hartmann man-pages-it-2.80/man1/manlint.10000750000175000000270000000527410446017466014577 0ustar frankie'\" .\" (C) Copyright 1999 David A. Wheeler (dwheeler@ida.org) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified Wed Jul 14 23:00:00 1999 by David A. Wheeler (dwheeler@ida.org) .\" .\" Traduzione da man-1.6d di Giulio Daprelà .\" giugno 2006 .\" .TH MANLINT 1 "14 luglio 1999" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME manlint \- programma per riportare errori in pagine man o mdoc .SH SINTASSI .BR manlint " [ " options " ] [ " "list of files" " ] " .SH DESCRIZIONE manlint è un programma che identifica lint (errori) nella formattazione di pagine man o mdoc page, in modo simile a un controllo ortografico per un testo ordinario. Manlint ha un elenco di macro permesse e sequenze di escape, e ripoprta l'uso di qualunque macro o sequenza di escape che non sia nell'elenco permesso. Questo elenco permesso include tutte le macro definite in .BR man (7), .BR mdoc (7), e il sottoinsieme sicuro di troff definito in .BR man (7). manlint inoltre verifica la conformità alle varie regole. .PP Se una man page passa manlint, dovrebbe essere ampiamente portabile, anche con strumenti come .BR man2html (1) che non implementano completamente troff. .PP Se un elenco di file è omesso, è usato lo standard input. Un file con il nome "-" è interpretato come standard input. .SH BUG Attualmente il programma è alquanto incompleto. Esso non ha alcuna opzione, non verifica le sequanze di escape, e non è in grado di gestire il formato mdoc. Inoltre, è chiaro cosa deve fare, e anche nella sua forma attuale può trovare tantissimi problemi nei file man esistenti. .SH AUTORE David A. Wheeler (dwheeler@ida.org) .SH "VEDERE ANCHE" .BR man (7), .BR mdoc (7). man-pages-it-2.80/man1/size.10000750000175000000270000002037210442327622014075 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "SIZE 1" .TH SIZE 1 "05-08-2005" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" size \- elenca le dimensioni della sezione e la dimensione totale. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" size [\fB\-A\fR|\fB\-B\fR|\fB\-\-format=\fR\fIcompatibility\fR] [\fB\-\-help\fR] [\fB\-d\fR|\fB\-o\fR|\fB\-x\fR|\fB\-\-radix=\fR\fInumber\fR] [\fB\-t\fR|\fB\-\-totals\fR] [\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR] [\fB\-V\fR|\fB\-\-version\fR] [\fIobjfile\fR...] .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" L'utilità \s-1GNU\s0 \fBsize\fR elenca le dimensioni della sezione\-\-\- e la dimensione totale\-\-\-per ciascun oggetto o file archivio \fIobjfile\fR nel suo elenco argomenti. Per default, una linea di output è generata per ciascun file oggetto o ciascun module nell'archivio. .PP \&\fIobjfile\fR... sono i file oggetto da esaminare. Se non ne viene specificato nessuno, verrà usato il file \f(CW\*(C`a.out\*(C'\fR . .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" le opzioni della linea di comando hanno i seguenti significati: .IP "\fB\-A\fR" 4 .IX Item "-A" .PD 0 .IP "\fB\-B\fR" 4 .IX Item "-B" .IP "\fB\-\-format=\fR\fIcompatibility\fR" 4 .IX Item "--format=compatibility" .PD Usando una di qeuste opzioni si può scegliere di avere l'output da \s-1GNU\s0 \&\fBsize\fR nella forma System V \fBsize\fR (usando \fB\-A\fR, o \fB\-\-format=sysv\fR), o Berkeley \fBsize\fR (usando \fB\-B\fR, o \&\fB\-\-format=berkeley\fR). Il default è il formato a una linea simile a quello di Berkeley. .Sp Qui c'è un esempio del formato Berkeley (default) di output da \&\fBsize\fR: .Sp .Vb 4 \& $ size --format=Berkeley ranlib size \& text data bss dec hex filename \& 294880 81920 11592 388392 5ed28 ranlib \& 294880 81920 11888 388688 5ee50 size .Ve .Sp Questi sono gli stessi dati, ma visualizzati più vicini alle convanzioni System V: .Sp .Vb 7 \& $ size --format=SysV ranlib size \& ranlib : \& section size addr \& .text 294880 8192 \& .data 81920 303104 \& .bss 11592 385024 \& Total 388392 .Ve .Sp .Vb 6 \& size : \& section size addr \& .text 294880 8192 \& .data 81920 303104 \& .bss 11888 385024 \& Total 388688 .Ve .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" Mostra un sommario di argomenti e opzioni accettabili. .IP "\fB\-d\fR" 4 .IX Item "-d" .PD 0 .IP "\fB\-o\fR" 4 .IX Item "-o" .IP "\fB\-x\fR" 4 .IX Item "-x" .IP "\fB\-\-radix=\fR\fInumber\fR" 4 .IX Item "--radix=number" .PD Usando una di queste opzioni si può controllare se la dimensione di ciascuna sezione è data in decimale (\fB\-d\fR, o \fB\-\-radix=10\fR); ottale (\fB\-o\fR, o \fB\-\-radix=8\fR); o esadecimale (\fB\-x\fR, o \&\fB\-\-radix=16\fR). In \fB\-\-radix=\fR\fInumber\fR, solo i tre valori (8, 10, 16) sono supportati. La dimensione totale è sempre data in due basi; decimale ed esadecimale per l'output \fB\-d\fR or \fB\-x\fR, o ottale ed esadecimale se si sta usando \fB\-o\fR. .IP "\fB\-t\fR" 4 .IX Item "-t" .PD 0 .IP "\fB\-\-totals\fR" 4 .IX Item "--totals" .PD Mostra i totali di tutti gli oggetti elencati (solo il formato di elencazione Berkeley ). .IP "\fB\-\-target=\fR\fIbfdname\fR" 4 .IX Item "--target=bfdname" Specifica che il formato codice oggetto per \fIobjfile\fR è \&\fIbfdname\fR. Questa opzione potrebbe non essere necessaria; \fBsize\fR può riconoscere automaticamente molti formati. .IP "\fB\-V\fR" 4 .IX Item "-V" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Mostra il numero di versione di \fBsize\fR. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIar\fR\|(1), \fIobjdump\fR\|(1), \fIreadelf\fR\|(1), e i campi Info per \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man1/talk.10000750000175000000270000001032710442327622014055 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1983, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da inetutils-1.4.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" @(#)talk.1 8.1 (Berkeley) 6/6/93 .\" .Dd 6 giugno 1993 .Dt TALK 1 .Os BSD 4.2 .Sh NAME .Nm talk .Nd parla ad un altro utente .Sh SINTASSI .Nm talk .Ar persona .Op Ar ttyname .Sh DESCRIZIONE .Nm Talk è un programma visuale di comunicazione che copia linee dal proprio terminale a quello di un altro utente. .Pp Opzioni disponibili: .Bl -tag -width ttyname .It Ar persona Se si desidera parlare a qualcuno sulla sua machina, allora .Ar persona è semplicemente il nome di login della persona. Se si desidera parlare a un utente su un altro host, allora .Ar persona è nella forma .Ql user@host . .It Ar ttyname Se si desidera parlare a un utente attivo su più macchine, l'argomento .Ar ttyname deve essere usato per indicare il nome del terminale appropriato, dove .Ar ttyname è nella forma .Ql ttyXX . .El .Pp Quando viene chiamato per la prima volta, .Nm talk invia il messaggio .Bd -literal -offset indent -compact Message from TalkDaemon@his_machine... talk: connection requested by your_name@your_machine. talk: respond with: talk your_name@your_machine .Ed .Pp all'utente a cui si vuole parlare. A questo punto il destinatario del messaggio può rispondere digitando .Pp .Dl talk \ your_name@your_machine .Pp Non importa da quale macchina risponde il destinatario, nel momento in cui il suo nome di login è lo stesso. Una volta che la comunicazione è stabilita, le due parti possono scrivere simultaneamente, con il proprio output che appare in finestre separate. Digitando control-L .Ql ^L lo schermo verrà ristampato, mentre i propri caratteri di erase, kill e word kill agiranno normalmente. Per uscire premere il proprio carattere di interruzione; .Nm talk quindi sposta il cursore nella parte bassa dello schermo e ripirstina il terminale nel suo stato precedente. .Pp Il permesso di parlare può essere negato o concesso usando il comando .Xr mesg 1 . All'inizio parlare è permesso. Certi comandi, in particolare .Xr nroff 1 e .Xr pr 1 , disabilitano i messaggo allo scopo di impedire un output disordinato. .Pp .Sh FILE .Bl -tag -width /var/run/utmp -compact .It Pa /etc/hosts per trovare la macchina destinataria .It Pa /var/run/utmp per trovare il tty del destinatario .El .Sh VEDERE ANCHE .Xr mail 1 , .Xr mesg 1 , .Xr who 1 , .Xr write 1 .Sh BUGS La versione di .Xr talk 1 rilasciata con .Bx 4.3 usa un protocollo incompatibile con il protocollo usato nella versione rilasciata con la .Bx 4.2 . .Sh STORIA Il comando .Nm è apparso nella .Bx 4.2 . man-pages-it-2.80/man1/slsc.10000644000175000000270000000340210665351724014073 0ustar frankie.\" Pagina di manuale minimale per slsc .\" Copyright (C) 1996-98 Dirk Eddelbuettel .TH SLSC 1 "Novembre 1998" "Debian Project" "Debian GNU/Linux" .SH NOME slsc \- Port in S-Language del foglio di calcolo SC .SH SINTASSI .B slsc [ .I file ] .SH DESCRIZIONE .B slsc è un programma di foglio di calcolo basato su .B sc che usa la libreria di terminale SLang. La principale differenza è che .B slsc è molto più facile da usare. .SH ULTERIORE DOCUMENTAZIONE Il programma .B slsc non è fornito di alcuna documentazione tranne l' .I "aiuto in linea" , che può essere avviato dall'interno di .B slsc premendo il tasto .I ? , o il .I tutorial che può essere avviato con il comando .IR "slsc /usr/lib/slsc/tutorial.sc". Se si vogliono cambiare le associazioni dei tasti, copiare il file .I /usr/lib/slsc/slsc.rc nella propria home directory, rinominarlo in .I .slscrc e modificarlo. Quando .B slsc viene avviato, carica il file .IR /usr/lib/slsc/slsc.rc. Poi, se il file .I $HOME/.slscrc esiste, slsc lo carica così da permettere agli utenti di sovrascrivere le impostazioni globali. .SH FILE .I /usr/lib/slsc/slsc.rc .RS Il file di configurazione dell'intero sistema. .RE .I ~/.slsc .RS Il file di configurazione specifico dell'utente. .RE .I /usr/lib/slsc/tutorial.sc .RS Tutorial su slsc. .SH BUG .B slsc non è più supportato da un autore originale. .SH AUTORE John E. Davis ha eseguito il port da .B sc a .B slsc ma non lo mantiene più. La precedente versione di sc è stata scritta da James Gosling, Mark Weiser, Bruce Israel, Robert Bond e Alan Silverstein. Traduzione e adattamenti in italiano a cura di Hugh Hartmann . Revisione a cura di Elisabetta Galli .SH "VEDERE ANCHE" .BR vprint (1), .BR sc (1), .BR xspread (1x) man-pages-it-2.80/man1/time.10000644000175000000270000001711210646221450014057 0ustar frankie.\" Copyright Andries Brouwer, 2000 .\" .\" This page is distributed under GPL. .\" Some fragments of text came from the time-1.7 info file. .\" Inspired by kromJx@crosswinds.net. .\" .\" Traduzione di Giulio Daprelà, ottobre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.62 di Elisabetta Galli, luglio 2007 .\" .TH TIME 1 12-novembre-2000 "" "" .SH NOME time \- temporizza un semplice comando o informa sull'uso delle risorse .SH SINTASSI .BI "time [" opzioni "] " comando " [" argomenti... "] " .SH DESCRIZIONE Il comando .B time esegue il programma .I comando specificato con gli argomenti dati. Quando .I comando termina, .B time scrive un messaggio sullo standard error, che fornisce le statistiche di timing sull'esecuzione del programma. Queste statistiche consistono nel (i) tempo reale trascorso tra invocazione e termine, (ii) tempo utente della CPU (la somma dei valori di .I tms_utime e .I tms_cutime in formato .I "struct tms" come viene restituito da .BR times (2)), e (iii) tempo di sistema della CPU (la somma dei valori di .I tms_stime e .I tms_cstime in formato .I "struct tms" come viene restituito da .BR times (2)). .SH OPZIONI .TP .B \-p Quando si è in ambiente POSIX usare l'esatto formato tradizionale .br .in +5 "real %f\enuser %f\ensys %f\en" .in -5 .br (con numeri in secondi) dove il numero di decimali nell'output per %f non è specificato, ma è almeno uno, ed è sufficiente per esprimere l'accuratezza dell'orologio. .SH "STATO DI USCITA" Se è stato invocato il .I comando lo stato di uscita è quello del .IR comando . Altrimenti è 127 se .I comando non può essere trovato, 126 se può essere trovato ma non può essere invocato, e qualche altro valore non-zero (1-125) se qualcosa è andato storto. .SH AMBIENTE Le variabili .BR LANG , .BR LC_ALL , .BR LC_CTYPE , .BR LC_MESSAGES , .BR LC_NUMERIC , .BR NLSPATH e .B PATH sono utilizzate. L'ultima serve per la ricerca del .IR comando . Le rimanenti per il testo e la formattazione dell'output. .SH "VERSIONE GNU" Di seguito una descrizione della versione GNU 1.7 di .BR time . Indipendentemente dal nome dell'utilità GNU emette molte informazioni utili, non solo sul tempo utilizzato, ma anche su altre risorse come memoria, I/O e chiamate IPC (ove disponibili). L'output è formattato usando un formato stringa che può essere specificato usando l'opzione \-f o la variabile d'ambiente .BR TIME. .LP Il formato stringa predefinito è .br .in +3 %Uuser %Ssystem %Eelapsed %PCPU (%Xtext+%Ddata %Mmax)k .br %Iinputs+%Ooutputs (%Fmajor+%Rminor)pagefaults %Wswaps .br .in -3 .LP Quando è data l'opzione \-p è usato il formato di output (portabile) .br .in +3 real %e .br user %U .br sys %S .br .in -3 .SS "Il formato stringa" Il formato è interpretato nel solito modo in stile printf. I caratteri ordinari sono copiati direttamente, tab, newline e backslash vengono generati con i caratteri di escape usando \et, \en e \e\e, un segno di percentuale è rappresentato da %%, mentre invece % indica una conversione. Il programma .B time aggiungerà sempre da sè una newline finale. Seguono le conversioni. Sono supportate tutte quelle usate da .BR tcsh (1) . .LP .B "Tempo" .TP .B %E Tempo reale trascorso (in [ore:]minuti:secondi). .TP .B %e (Non in tcsh.) Tempo reale trascorso (in secondi). .TP .B %S Numero totale di secondi-CPU che il processo ha speso in kernel mode. .TP .B %U Numero totale di secondi-CPU che il processo ha speso in user mode. .TP .B %P Percentuale di CPU che questo lavoro ha preso, conteggiata come (%U + %S) / %E. .LP .B "Memoria" .TP .B %M Massima dimensione dell'insieme residente del processo durante la sua esistenza, in Kbyte. .TP .B %t (Non in tcsh.) Dimensione media dell'insieme residente del processo, in Kbyte. .TP .B %K Media totale (data+stack+text) della memoria usata dal processo, in Kbytes. .TP .B %D Dimensione media delle aree dati non condivise dei processi, in Kbyte. .TP .B %p (Non in tcsh.) Dimensione media dello spazio stack non condiviso dei processi, in Kbyte. .TP .B %X Dimensione media dello spazio di testo condiviso dei processi, in Kbyte. .TP .B %Z (Non in tcsh.) Dimensione della pagina di sistema, in byte. Questa è una costante di sistema, ma varia tra i sistemi. .TP .B %F Numero di errori maggiori di pagina accaduti durante il funzionamento del processo. Essi sono errori in cui la pagina deve essere registrata dal disco. .TP .B %R Numero di errori minori di pagina, o recuperabili. Essi sono errori per pagine che non sono valide ma che non sono ancora state reclamate da altre pagine virtuali. Di conseguenza il dato nella pagina è ancora valido, ma le tabelle di sistema devono venire aggiornate. .TP .B %W Numero di volte che il processo è stato spostato fuori dalla memoria principale. .TP .B %c Numero di volte che il processo è stato scambiato involontariamente nel contesto (perché la porzione di tempo è scaduta). .TP .B %w Numero di attese: volte che il programma è stato scambiato volontariamente nel contesto, per esempio mentre era in attesa del completamente di un'operazione di I/O. .LP .B "I/O" .TP .B %I Numero di input del processo nel file system. .TP .B %O Numero di output del processo nel file system. .TP .B %r Numero di messaggi di socket ricevuti dal processo. .TP .B %s Numero di messaggi di socket inviati dal processo. .TP .B %k Numero di segnali recapitati al processo. .TP .B %C (Non in tcsh.) Nome argomenti da linea di comando del comando che è stato misurato. .TP .B %x (Non in tcsh.) Exit status del comando. .SS "Opzioni GNU" .TP .BI "\-f " FORMATO ", \-\-format=" FORMATO Specifica il formato di output, possibilmente sovrascrivendo il formato specificato nella variabile d'ambiente TIME. .TP .B "\-p, \-\-portability" Usa il formato di output portabile. .TP .BI "\-o " FILE ", \-\-output=" FILE Non invia i risultati a stderr, ma sovrascrive il file specificato. .TP .B "\-a, \-\-append" (Usato assieme a \-o.) Non sovrascrive ma aggiunge. .TP .B "\-v, \-\-verbose" Fornisce un output con molti dettagli su tutto ciò che il programma sa. .SS "Opzioni GNU standard" .TP .B "\-\-help" Stampa un messaggio di uso sullo standard output ed esce con successo. .TP .B "\-V, \-\-version" Stampa informazioni sulla versione sullo standard output ed esce con successo. .TP .B "\-\-" Termina l'elenco delle opzioni. .SH BACHI Non tutte le risorse sono misurate da tutte le versioni di Unix, perciò alcuni valori potrebbero essere riportati come zeri. La presente selezione è stata ispirata per la maggior parte dai dati forniti dalle versioni 4.2 o 4.3 di BSD. .LP GNU time versione 1.7 non è ancora localizzata. Perciò non implementa i requisiti POSIX. .LP La variabile d'ambiente .BR TIME è stata scelta malamente. Non è inusuale per sistemi come .BR autoconf (1) o .BR make (1) usare variabili d'ambiente con il nome di un'utilità per sovrascrivere l'utilità da usare. Usi come MORE o TIME per le opzioni di programmi (invece dei nomi di percorso del programma) tende a generare difficoltà. .LP Sembra sfortunato che \-o sovrascriva invece di aggiungere. (Perciò l'opzione \-a dovrebbe essere il default.) .LP Inviare suggerimenti via posta e rapporti di errore per il comando GNU .B time a .br .I bug\-utils@prep.ai.mit.edu .br Per favore includere la versione di .BR time , che si può avere eseguendo .br .I time \-\-version .br e il sistema operativo e compilatore C usati. .\" .SH AUTORI .\" .TP .\" .IP "David Keppel" .\" Versione originale .\" .IP "David MacKenzie" .\" POSIXization, autoconfiscation, GNU getoptization, .\" documentation, other bug fixes and improvements. .\" .IP "Arne Henrik Juul" .\" Ha aiutato con la portabilità .\" .IP "Francois Pinard" .\" Ha aiutato con la portabilità .SH "VEDERE ANCHE" .BR tcsh (1), .BR times (2), .BR wait3 (2) man-pages-it-2.80/man1/startx.10000750000175000000270000001354211014030502014431 0ustar frankie.\" $Xorg: startx.man,v 1.4 2001/02/09 02:05:49 xorgcvs Exp $ .\" $XdotOrg$ .\" Copyright 1993, 1998 The Open Group .\" .\" Permission to use, copy, modify, distribute, and sell this software and its .\" documentation for any purpose is hereby granted without fee, provided that .\" the above copyright notice appear in all copies and that both that .\" copyright notice and this permission notice appear in supporting .\" documentation. .\" .\" The above copyright notice and this permission notice shall be included .\" in all copies or substantial portions of the Software. .\" .\" THE SOFTWARE IS PROVIDED "AS IS", WITHOUT WARRANTY OF ANY KIND, EXPRESS .\" OR IMPLIED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO THE WARRANTIES OF .\" MERCHANTABILITY, FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE AND NONINFRINGEMENT. .\" IN NO EVENT SHALL THE OPEN GROUP BE LIABLE FOR ANY CLAIM, DAMAGES OR .\" OTHER LIABILITY, WHETHER IN AN ACTION OF CONTRACT, TORT OR OTHERWISE, .\" ARISING FROM, OUT OF OR IN CONNECTION WITH THE SOFTWARE OR THE USE OR .\" OTHER DEALINGS IN THE SOFTWARE. .\" .\" Except as contained in this notice, the name of The Open Group shall .\" not be used in advertising or otherwise to promote the sale, use or .\" other dealings in this Software without prior written authorization .\" from The Open Group. .\" .\" $XFree86: xc/programs/xinit/startx.man,v 1.7 2001/04/19 15:08:32 dawes Exp $ .\" .TH "STARTX" "1" "xinit 1.0.3" "X Versione 11" "" .SH "NOME" startx \- inizializza una sessione X .SH "SINTASSI" .B startx [ [ .I client ] .I opzioni \&\.\|.\|. ] [ .B \-\^\- [ .I server ] .I opzioni \&.\|.\|. ] .SH "DESCRIZIONE" Lo script \fIstartx\fP è un'interfaccia grafica a \fIxinit\fP la quale fornisce un qualcosa di più carino all'interfaccia utente per l'esecuzione di una sessione singola del X Window System. Spesso è eseguito senza argomenti. .PP Gli argomenti che seguono immediatamente il comando .I startx sono usati per avvare un client nella stessa maniera di come fa .I R xinit (1). L'argomento speciale .RB '\-\-' segna la fine degli argomenti del client e l'inizio delle opzioni del server. Può essere conveniente specificare delle opzioni server con startx per modificare una pari\-sessione basata sulla profondità di colore di default, il dispositivo di visualizzazione presenta la nozione server del numero di punti\-per\-pollice, oppure approfitta di un layout del server differente, come permesso dal server .I R Xorg (1) e specificato nel file .I R xorg.conf (5) . Seguono alcuni esempi di specificazioni dell'argomento del server; consultare la pagina di manuale per il proprio server X per determinare quale argomenti sono corretti. .RS .PP startx \-\- \-depth 16 .PP startx \-\- \-dpi 100 .PP startx \-\- \-layout Multihead .RE .PP Per determinare il client da eseguire, .I startx prima cerca un file chiamato .I .xinitrc nella home directory dell'utente. Se questo non viene trovato, usa il file .I xinitrc nella directory della libreria di .I xinit . Se ci sono opzioni nella riga di comando del client, esse sovrascrivono queste per il comportamento e tornano al comportamento di .I R xinit (1) . Per determinare il server da eseguire, .I startx prima cerca un file chiamato .I .xserverrc nella directory home dell'utente. Se questo non viene trovato, esso usa il file .I xserverrc nella directory della libreria di .I xinit . Se sono passate delle opzioni per il server nella riga di comando, esse sorascrivono il comportamento e ritornano al comportamento di .I R xinit (1) Gli utenti difficilmente hanno bisogno di fornire un file .I .xserverrc . Guardare la pagina di manuale di .I R xinit (1) per maggiori dettagli sull'argomento. .PP I file del system\-wide .I xinitrc e .I xserverrc si possono trovare nella directory .I /etc/X11/xinit . .PP L' .I .xinitrc è tipicamente uno script di shell il quale avvia molti client in comune accordo con le preferenze dell'utente. Quando questo script di shell esiste, .I startx termina il server e esegue ogni altra chiusura di sessione che occorre. La maggior parte dei client aviati da .I .xinitrc dovrebbero essere eseguiti in back\-ground. L'ultimo client dovrebbe essere eseguito in primo piano; quando esiste, la sessione terminerà. Le persone spesso scelgono un gestore di sessioni, window manager, o \fIxterm\fP come client ''magico''. .SH "ESEMPI" .PP Di seguito c'è un esempio di \fI\.xinitrc\fP che avvia diverse applicazioni e lascia come ''ultima'' applicazione l'esecuzione di un window manager. Si presuppone che il window manager sia stato configurato propriamente, l'utente poi sceglierà l'elemento ''Exit'' nel menù per chiudere X.. .sp .in +4 .nf xrdb \-load $HOME/.Xresources xsetroot \-solid gray & xbiff \-geometry \-430+5 & oclock \-geometry 75x75\-0\-0 & xload \-geometry \-80\-0 & xterm \-geometry +0+60 \-ls & xterm \-geometry +0\-100 & xconsole \-geometry \-0+0 \-fn 5x7 & exec twm .fi .in \-4 .SH "VARIABILI D'AMBIENTE" .TP 25 DISPLAY Questa variabile memorizza il nome del display al quale i client dovrebbero connettersi. Notare che questa tiene l'impostazione .I R set , not read. .TP 25 XAUTHORITY Questa variabile, se non ancora definita, è impostata a .I R $(HOME)/.Xauthority . Questo avviene per prevenire che il server X, se non viene dato l'argomernto.I \-auth , dall'automatica messa in non\-sicurezza dell'autenticazione host\-based per l'host locale. Guardare le pagine man di .I R Xserver (1) e .I R Xsecurity (7) per maggiori informazioni sull'autenticazione client/server su X. .SH "VEDERE ANCHE" .I R xinit (1), .I R Xserver (1), .I R Xorg (1) .SH "FILE" .TP 25 .I $(HOME)/.xinitrc Il client da eseguire. Tipicamente uno script di shell il quale esegue diversi programmi in background. .TP 25 .I $(HOME)/.xserverrc Il server da eseguire. Per default è .I R X . .TP 25 .I /etc/X11/xinit/xinitrc Il client da eseguire se l'utente non ha un file .I .xinitrc . .TP 25 .I /etc/X11/xinit/xserverrc Il server da eseguire se l'utente non ha un file .I .xserverrc . man-pages-it-2.80/man1/logger.10000750000175000000270000000632010442327622014377 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1983, 1990, 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" Traduzione da inetutils-1.4.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" @(#)logger.1 8.1 (Berkeley) 6/6/93 .\" .Dd 6 giugno 1993 .Dt LOGGER 1 .Os BSD 4.3 .Sh NOME .Nm logger .Nd aggiunge voci al log di sistema .Sh SINTASSI .Nm logger .Op Fl is .Op Fl f Ar file .Op Fl p Ar pri .Op Fl t Ar tag .Op Ar message ... .Sh DESCRIZIONE .Nm Logger fornisce una shell comandi di interfaccia al modulo di log di sistema .Xr syslog 3 . .Pp Opzioni: .Pp .Bl -tag -width "message" .It Fl i Fa il log dell'id del processo del processo logger con ciascuna linea. .It Fl s Fa il log del messaggio sullo standard error, oltre che sul log di sistema. .It Fl f Ar file Fa il log del file specificato. .It Fl p Ar pri Inserisce il messaggio con la priorità specificata. La priorità può essere specificata numericamente o come coppia ``servizio.livello''. Per esempiuo, ``\-p local3.info'' fa il log del messaggio(i) come livello .Ar info Ns rmational nel servizio .Ar local3 . Il default è ``utente.avviso.'' .It Fl t Ar tag Marca ciascuna linea nel log con il .Ar tag specificato. .It Ar message Scrive il messaggio sul log; se non specificato, e il flag .Fl f non è fornito, viene fatto il log dello standard input. .El .Pp L'utilità .Nm logger emette 0 in caso di successo, e >0 se avviene un errore. .Sh ESEMPI .Bd -literal -offset indent -compact logger System rebooted logger \-p local0.notice \-t HOSTIDM \-f /dev/idmc .Ed .Sh VEDERE ANCHE .Xr syslog 3 , .Xr syslogd 8 .Sh STANDARD Il comando .Nm logger dovrebbe essere comapitbile .St -p1003.2 . man-pages-it-2.80/man1/bison.10000750000175000000270000001612710442327622014240 0ustar frankie.\" Traduzione da bison 2.0 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .TH BISON 1 local .SH NOME bison \- Generatore GNU di analizzatore sintattico (sostituto di yacc) .SH SINTASSI .B bison [ .BI \-b " file-prefix" ] [ .BI \-\-file-prefix= file-prefix ] [ .B \-d ] [ .BI \-\-defines= defines-file ] [ .B \-g ] [ .BI \-\-graph= graph-file ] [ .B \-k ] [ .B \-\-token-table ] [ .B \-l ] [ .B \-\-no-lines ] [ .B \-n ] [ .B \-\-no-parser ] [ .BI \-o " outfile" ] [ .BI \-\-output-file= outfile ] [ .BI \-p " prefix" ] [ .BI \-\-name-prefix= prefix ] [ .B \-t ] [ .B \-\-debug ] [ .B \-v ] [ .B \-\-verbose ] [ .B \-V ] [ .B \-\-version ] [ .B \-y ] [ .B \-\-yacc ] [ .B \-h ] [ .B \-\-help ] [ .B \-\-fixed-output-files ] file .br .B yacc [ .I "opzioni e operandi similari" ] .SH DESCRIZIONE .I Bison è un generatore di analizzatore sintattico nello stile di .IR yacc (1). Può essere retrocompatibile con file di input disegnati per .IR yacc . .PP I file di input possono seguire la convenzione di .I yacc di terminare con .BR .y . Diversamente da .IR yacc , i file generati non hanno nomi fissi, ma usano invece il prefisso del file di input. Inoltre, se c'è la necessità di inserire codice .I C++ nel file di input, si può terminare il nome con un'estensione in stile C++ (.ypp o .y++), e bison seguirà la propria estensione per nominare il file di output (.cpp o .c++). Per esempio, un file di descrizione grammaticale chiamato .B parse.yxx produrrà l'analizzatore generato in un file chiamato .BR parse.tab.cxx , invece di quello usato da .IR yacc .B y.tab.c o dalle vecchie versioni di .I Bison .BR parse.tab.c . .PP Questa descrizione delle opzioni che può essere data a .I bison è adattata dal nodo .B Invocation nel manuale .B bison.texinfo, che può essere considerato autorevole. .PP .I Bison supporta entrambe le opzioni tradizionali a singola lettera e nomi mnemonici di opzioni lunghe. I nomi di opzioni lunghe sono indicati con .B \-\- invece che .BR \- . Le abbreviazioni per nomi di opzioni sono permesse a patto che siano uniche. Quando un'opzione lunga prende un argomento, come .BR \-\-file-prefix , connettere il nome di opzione e l'argomento con .BR = . .SS OPZIONI .TP .BI \-b " file-prefix" .br .ns .TP .BI \-\-file-prefix= file-prefix Specifica un prefisso da usare per tutti i nomi dei file di output di .I bison. I nomi sono scelti come se il file di input si chiamasse \fIfile-prefix\fP\fB.c\fP. .TP .B \-d .br .ns Scrive un file di output extra contenente definizioni macro per i nomi di tipo token definiti nel tipo di valore di grammatica e semantica .BR YYSTYPE , oltre ad alcune dichiarazioni di variabili .B esterne. .sp Se il file di output dell'analizzatore è chiamato .IB name .c allora questo file è chiamato \fIname\fP\fB.h\fP. .sp Questo file di output è essenziale se si desidera mettere la definizione di .B yylex in un file sorgente separato, poiché .B yylex deve poter fare riferimento ai codici di tipo token e alla variabile .BR yylval . .TP .BI \-\-defines= defines-file Il comportamento di .B \-\-defines è lo stesso dell'opzione .B \-d La sola differenza è che ha un argomento opzionale che è il nome del nome del file di output. .TP .BI \-g .br .ns Emette una definizione VCG dell'autome grammaticale LALR(1) calcolata da Bison. Se il file grammaticale è .BR foo.y , il file di output VCG sarà .BR foo.vcg . .TP .BI \-\-graph= graph-file Il comportamento di .BI \-\-graph è lo stesso dell'opzione .BI \-g . La sola differenza è che ha un argomento opzionale che è il nome del file di output graph. .TP .B \-k .br .ns .TP .B \-\-token-table Questa opzione fa sì che il .IB nome .tab.c di output includa un elenco dei nomi token ordinati secondo i loro numeri token; questo è definito nell'array .IR yytname . Sono generate anche #definizioni per .IR YYNTOKENS , .IR YYNNTS , .IR YYNRULES , e .IR YYNSTATES . .TP .B \-l .br .ns .TP .B \-\-no-lines Non mette alcuna .B #linea dei comandi del preprocessore nel file dell'analizzatore sintattico. Normalmente .I bison li mette nel file dell'analizzatore in modo tale che il compilatore C e i debugger associeranno gli errori al rpoprio file sorgente, il file grammaticale. questa opzione fa sì che essi associno gli errori con il file analizzatore, trattandolo come un file sorgente indipendente in sè stesso. .TP .B \-n .br .ns .TP .B \-\-no-parser Non genera il codice analizzatore nell'output; genera solo dichiarazioni. Il file generato con .IB nome .tab.c avrà solo dichiarazioni di costanti. In aggiunta è generato un file di .IB nome .act contenente una dichiarazione contenente tutte le azioni tradotte. .TP .BI \-o " outfile" .br .ns .TP .BI \-\-output-file= outfile Specifica il nome .I outfile per il file analizzatore. .sp Gli altri nomi di file di output sono costruiti da .I outfile come descritto nelle opzioni .B \-v e .B \-d . .TP .BI \-p " prefix" .br .ns .TP .BI \-\-name-prefix= prefix Rinomina i somboli esterni usati nell'analizzatore in modo che essi inizino con .I prefix invece che .BR yy . L'elenco preciso dei simboli rinominati è .BR yyparse , .BR yylex , .BR yyerror , .BR yylval , .BR yychar , e .BR yydebug . .sp Per esempio, se si usa .BR "\-p c" , i nomi divengono .BR cparse , .BR clex , e così via. .TP .B \-t .br .ns .TP .B \-\-debug Nel file analizzatore definisce la macro .B YYDEBUG a 1 se non è già definita, in modo che vengano compilati i servizi di debugging. .TP .B \-v .br .ns .TP .B \-\-verbose Scrive un file di output extra contenente descrizioni prolisse degli stati dell'analizzatore e cosa è fatto per ciascun tipo di token look-ahead in quello stato. .sp Questo file descrive anche tutti i conflitti, sia quelli risolti dalla precedenza degli operatori sia quelli irrisolti. .sp Il nome dei file è fatto rimuovendo .B .tab.c o .B .c dal nome del file di output dell'analizzatore, e aggiungendo invece .B .output . .sp Tuttavia, se il file di input è .BR foo.y , allora il file analizzatore parser è chiamato .B foo.tab.c per default. Come conseguenza, il file di output prolisso è chiamato .BR foo.output . .TP .B \-V .br .ns .TP .B \-\-version Stampa il numero di versione di .I bison ed esce. .TP .B \-h .br .ns .TP .B \-\-help Stampa un sommario delle opzioni di .I bison ed esce. .TP .B \-y .br .ns .TP .B \-\-yacc .br .ns .TP .B \-\-fixed-output-files Equivalente a .BR "\-o y.tab.c" ; il file analizzatore di output è chiamato .BR y.tab.c , e gli altri output sono chiamati .B y.output e .BR y.tab.h . Lo scopo di questa opzione è di imitare le convenzioni di .IR yacc sul nome dei file di output. Pertanto il seguente script di shell può essere un sostituto di .I yacc ed è spesso installato come .IR yacc : .sp .RS .ft B bison \-y "$@" .ft R .sp .RE .SH VEDERE ANCHE .IR yacc (1) .br Il .IR "Bison Reference Manual" , incluso come file .B bison.texinfo nella distribuzione sorgente di .I bison . .SH DIAGNOSTICA Autoesplicativa. man-pages-it-2.80/man1/intro.10000644000175000000270000002302210722116347014254 0ustar frankie.\" Copyright (c) 2002 Andries Brouwer .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" 2007-10-23 mtk Added intro paragraph about section, plus a paragraph .\" about exit status values. .\" .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .\" Aggiornamento a man-pages-2.68 di Elisabetta Galli .\" novembre 2007 .\" .TH INTRO 1 - 15 novembre 2007 "Linux" "Linux User's Manual" .SH NOME intro \- Introduzione ai comandi utente .SH DESCRIZIONE La sezione 1 del manuale descrive i comandi e gli strumenti per l'utente, per esempio gli strumenti per manipolare i file, le shell, i compilatori, i browser web, i visualizzatori e gli editor di file e di immagini, e così via. Tutti i comandi producono un valore di stato quando terminano. Questo valore può essere testato (per esempio in molte shell la variabile .I $? contiene lo stato dell'ultimo comando eseguito) per controllare se il comando è stato completato con successo. Per convenzione uno stato di uscita zero indica il successo, mentre uno stato diverso da zero significa che il comando non ha avuto successo. (Si possono trovare dettagli sugli stati di uscita in .BR wait (2).) Uno stato di uscita diverso da zero è compreso tra 1 e 255, e molti comandi usano diversi valori per gli stati di uscita per indicare il motivo per cui il comando è fallito. .SH NOTES Linux è una variante di Unix, e come prima approssimazione tutti i comandi utente sotto Unix lavorano precisamente nello stesso modo sotto Linux (e FreeBSD e molti altri sistemi tipo Unix). .LP Sotto Linux ci sono GUI (interfacce grafiche utente), in cui si può puntare, cliccare e trascinare, e, si spera, completare il lavoro senza leggere prima tonnellate di documentazione. L'ambiente Unix tradizionale è una CLI (interfaccia a linea di comando), in cui si digitano comandi per dire al computer cosa fare. Ciò è più rapido e più potente, ma è necessario scoprire quali siano i comandi. Di seguito il minimo essenziale per partire. .SS "Login" Per iniziare a lavorare probabilmente bisognerà prima eseguire il login, che significa dare i propri nome utente e password. Si veda anche .BR login (1). Il programma .I login avvia una .I shell (interprete dei comandi) per l'utente. In caso di login grafico si accede a uno schermo con menu o icone e un click del mouse avvierà una shell in una finestra. Vedere anche .BR xterm (1). .SS "La shell" I comandi si digitano nella .IR shell , l'interprete dei comandi. La shell non è incorporata nel sistema, è solo un programma, e l'utente può cambiare la propria shell. Ciascuno ha la sua favorita. Quella standard si chiama .IR sh . Vedere anche .BR ash (1), .BR bash (1), .BR csh (1), .BR zsh (1), .BR chsh (1). .LP Una sessione può essere così .RS .nf .BI "knuth login: " aeb .BI "Password: " ******** .BI "% " date Tue Aug 6 23:50:44 CEST 2002 .BI "% " cal August 2002 Su Mo Tu We Th Fr Sa 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 .BI "% " ls bin tel .BI "% " "ls \-l" total 2 drwxrwxr-x 2 aeb 1024 Aug 6 23:51 bin -rw-rw-r-- 1 aeb 37 Aug 6 23:52 tel .BI "% " "cat tel" maja 0501-1136285 peter 0136-7399214 .BI "% " "cp tel tel2" .BI "% " "ls \-l" total 3 drwxr-xr-x 2 aeb 1024 Aug 6 23:51 bin -rw-r--r-- 1 aeb 37 Aug 6 23:52 tel -rw-r--r-- 1 aeb 37 Aug 6 23:53 tel2 .BI "% " "mv tel tel1" .BI "% " "ls \-l" total 3 drwxr-xr-x 2 aeb 1024 Aug 6 23:51 bin -rw-r--r-- 1 aeb 37 Aug 6 23:52 tel1 -rw-r--r-- 1 aeb 37 Aug 6 23:53 tel2 .BI "% " "diff tel1 tel2" .BI "% " "rm tel1" .BI "% " "grep maja tel2" maja 0501-1136285 .B "% " .fi .RE e a questo punto digitando Control-D si termina la sessione. Il carattere .B "% " in questo caso è il prompt dei comandi \(cioè il modo della shell di indicare che è pronta per il prossimo comando). Il prompt può essere personalizzato in moltissimi modi, includendo cose come nome utente, nome macchina, directory attuale, ora, ecc. Un'assegnazione PS1="Cosa faccio ora, capo? " cambierebbe il prompt come indicato. .LP Vediamo che ci sono comandi .I date (che fornisce data e ora), e .I cal (che fornisce un calendario). .LP Il comando .I ls elenca i contenuti della directory attuale \(cioè elenca i file presenti). Con l'opzione \-l fornisce un elenco lungo, che include proprietario, dimensione e data del file, e i permessi degli utenti per modificare o cambiare il file. Per esempio il file "tel" è lungo 37 byte, il proprietario è aeb che può leggerlo e scriverlo, altri possono solo leggerlo. Proprietario e permessi possono essere cambiati dai comandi .I chown e .IR chmod . .LP Il comando .I cat visualizzerà il contenuto di un file. (Il nome viene da "concatenate and print": tutti i file indicati come parametri sono concatenati e inviati allo "standard output", che qui è il terminale video.) .LP Il comando .I cp (da "copy") copierà un file. D'altra parte il comando .I mv (da "move") si limita a rinominarlo. .LP Il comando .I diff elenca le differenze tra due file. In questo caso non c'è output perché non ci sono differenze. .LP Il comando .I rm (da "remove") cancella il file, e si faccia attenzione: è andato. Nessun cestino per la carta straccia o altro. Cancellato significa perso. .LP Il comando .I grep (da "g/re/p") trova le ricorrenze di una stringa in uno o più file. In questo caso trova il numero di telefono di Maja. .SS "Nomi di percorso e la directory attuale" I file risiedono in un grande albero, la gerarchia dei file. Ciascuno ha un .I "nome di percorso" che descrive il percorso dalla radice dell'albero (che è chiamata /) al file. Per esempio, un nome di percorso completo potrebbe essere /home/aeb/tel. Usare sempre nomi di percorso completi non sarebbe conveniente, e il nome di un file nella directory attuale potrebbe essere abbreviato dando solo l'ultimo componente. Questa è la ragione per cui "/home/aeb/tel" può essere abbreviato in "tel" quando la directory attuale è "/home/aeb". .LP Il comando .I pwd stampa la directory attuale. .LP Il comando .I cd cambia la directory attuale. Si provi "cd /" e "pwd" e "cd" e "pwd". .SS "Directory" Il comando .I mkdir crea una nuova directory. .LP Il comando .I rmdir rimuove una directory se essa è vuota, altrimenti si lamenta. .LP Il comando .I find (con una sintassi piuttosto barocca) troverà file con il nome dato o con altre proprietà. Per esempio "find . \-name tel" troverà il file "tel" a partire dalla directory attuale (che è chiamata "."). E "find / \-name tel" farà lo stesso, ma partendo dalla radice dell'albero. Ricerche ampie su un disco di molti GB richiederanno tempo, e potrebbe essere meglio usare .BR locate (1). .SS "Dischi e Filesystem" Il comando .I mount attaccherà il file system presente su un disco (o floppy, o CDROM o altro) alla grande gerarchia del file system. E .I umount lo stacca di nuovo. Il comando .I df informerà su quanto spazio è ancora libero sul disco. .SS "Processi" Su un sistema Unix molti processi degli utenti e di sistema sono in funzione contemporaneamente. Quello che si sta utilizzando funziona in .IR primo piano , gli altri sullo .IR sfondo . Il comando .I ps visualizzerà i processi attivi e i numeri a loro associati. Il comando .I kill permette di sbarazzarsene. Senza opzioni è una richiesta amichevole: per favore vattene. E "kill \-9" seguito dal numero del processo terminerà immediatamente il processo stesso. I processi in primo piano possono spesso essere interrotti digitando Control-C. .SS "Ottenere informazioni" Esistono migliaia di comandi, ciascuno con molte opzioni. I comandi tradizionali sono documentati nelle .IR "pagine di manuale" , (come questa), dunque il comando "man kill" documenterà l'uso del comando "kill" (e "man man" documenterà il comando "man"). Il programma .I man invia il testo a qualche .IR paginatore , di solito .IR less . Premere la barra spaziatrice per andare alla pagina successiva, premere q per uscire. .LP Nella documentazione è abitudine fare riferimento alle pagine di manuale indicando nome e numero di sezione, come in .BR man (1). Le man page sono concise, e permettono di trovare rapidamente qualche dettaglio dimenticato. Per i nuovi arrivati è utile un testo introduttivo con più esempi e spiegazioni. .LP Molto del software GNU/FSF è fornito con file info. Digitare "info info" per un'introduzione all'uso del programma "info". .LP Argomenti speciali sono spesso trattati in HOWTO. Guardare in .I /usr/share/doc/howto/en e usare un browser se vi si trovano file in HTML. .\" .\" Esempi reali? Sezioni separate per cat, cp, ...? .\" gzip, bzip2, tar, rpm .SH "VEDERE ANCHE" .BR standards (7) man-pages-it-2.80/man1/readelf.10000750000175000000270000002612410442327622014526 0ustar frankie.\" Automatically generated by Pod::Man v1.37, Pod::Parser v1.14 .\" .\" Traduzione da binutils-2.15.94.0.2.2 di Giulio Daprelà .\" gennaio 2006 .\" .\" Standard preamble: .\" ======================================================================== .de Sh \" Subsection heading .br .if t .Sp .ne 5 .PP \fB\\$1\fR .PP .. .de Sp \" Vertical space (when we can't use .PP) .if t .sp .5v .if n .sp .. .de Vb \" Begin verbatim text .ft CW .nf .ne \\$1 .. .de Ve \" End verbatim text .ft R .fi .. .\" Set up some character translations and predefined strings. \*(-- will .\" give an unbreakable dash, \*(PI will give pi, \*(L" will give a left .\" double quote, and \*(R" will give a right double quote. | will give a .\" real vertical bar. \*(C+ will give a nicer C++. Capital omega is used to .\" do unbreakable dashes and therefore won't be available. \*(C` and \*(C' .\" expand to `' in nroff, nothing in troff, for use with C<>. .tr \(*W-|\(bv\*(Tr .ds C+ C\v'-.1v'\h'-1p'\s-2+\h'-1p'+\s0\v'.1v'\h'-1p' .ie n \{\ . ds -- \(*W- . ds PI pi . if (\n(.H=4u)&(1m=24u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-12u'-\" diablo 10 pitch . if (\n(.H=4u)&(1m=20u) .ds -- \(*W\h'-12u'\(*W\h'-8u'-\" diablo 12 pitch . ds L" "" . ds R" "" . ds C` "" . ds C' "" 'br\} .el\{\ . ds -- \|\(em\| . ds PI \(*p . ds L" `` . ds R" '' 'br\} .\" .\" If the F register is turned on, we'll generate index entries on stderr for .\" titles (.TH), headers (.SH), subsections (.Sh), items (.Ip), and index .\" entries marked with X<> in POD. Of course, you'll have to process the .\" output yourself in some meaningful fashion. .if \nF \{\ . de IX . tm Index:\\$1\t\\n%\t"\\$2" .. . nr % 0 . rr F .\} .\" .\" For nroff, turn off justification. Always turn off hyphenation; it makes .\" way too many mistakes in technical documents. .hy 0 .\" .\" Accent mark definitions (@(#)ms.acc 1.5 88/02/08 SMI; from UCB 4.2). .\" Fear. Run. Save yourself. No user-serviceable parts. . \" fudge factors for nroff and troff .if n \{\ . ds #H 0 . ds #V .8m . ds #F .3m . ds #[ \f1 . ds #] \fP .\} .if t \{\ . ds #H ((1u-(\\\\n(.fu%2u))*.13m) . ds #V .6m . ds #F 0 . ds #[ \& . ds #] \& .\} . \" simple accents for nroff and troff .if n \{\ . ds ' \& . ds ` \& . ds ^ \& . ds , \& . ds ~ ~ . ds / .\} .if t \{\ . ds ' \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\'\h"|\\n:u" . ds ` \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\`\h'|\\n:u' . ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'^\h'|\\n:u' . ds , \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10)',\h'|\\n:u' . ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu-\*(#H-.1m)'~\h'|\\n:u' . ds / \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H)'\z\(sl\h'|\\n:u' .\} . \" troff and (daisy-wheel) nroff accents .ds : \\k:\h'-(\\n(.wu*8/10-\*(#H+.1m+\*(#F)'\v'-\*(#V'\z.\h'.2m+\*(#F'.\h'|\\n:u'\v'\*(#V' .ds 8 \h'\*(#H'\(*b\h'-\*(#H' .ds o \\k:\h'-(\\n(.wu+\w'\(de'u-\*(#H)/2u'\v'-.3n'\*(#[\z\(de\v'.3n'\h'|\\n:u'\*(#] .ds d- \h'\*(#H'\(pd\h'-\w'~'u'\v'-.25m'\f2\(hy\fP\v'.25m'\h'-\*(#H' .ds D- D\\k:\h'-\w'D'u'\v'-.11m'\z\(hy\v'.11m'\h'|\\n:u' .ds th \*(#[\v'.3m'\s+1I\s-1\v'-.3m'\h'-(\w'I'u*2/3)'\s-1o\s+1\*(#] .ds Th \*(#[\s+2I\s-2\h'-\w'I'u*3/5'\v'-.3m'o\v'.3m'\*(#] .ds ae a\h'-(\w'a'u*4/10)'e .ds Ae A\h'-(\w'A'u*4/10)'E . \" corrections for vroff .if v .ds ~ \\k:\h'-(\\n(.wu*9/10-\*(#H)'\s-2\u~\d\s+2\h'|\\n:u' .if v .ds ^ \\k:\h'-(\\n(.wu*10/11-\*(#H)'\v'-.4m'^\v'.4m'\h'|\\n:u' . \" for low resolution devices (crt and lpr) .if \n(.H>23 .if \n(.V>19 \ \{\ . ds : e . ds 8 ss . ds o a . ds d- d\h'-1'\(ga . ds D- D\h'-1'\(hy . ds th \o'bp' . ds Th \o'LP' . ds ae ae . ds Ae AE .\} .rm #[ #] #H #V #F C .\" ======================================================================== .\" .IX Title "READELF 1" .TH READELF 1 "2005-08-05" "binutils-2.15.94.0.2.2" "GNU Development Tools" .SH "NOME" readelf \- Visualizza informazioni sui file ELF. .SH "SINTASSI" .IX Header "SINTASSI" readelf [\fB\-a\fR|\fB\-\-all\fR] [\fB\-h\fR|\fB\-\-file\-header\fR] [\fB\-l\fR|\fB\-\-program\-headers\fR|\fB\-\-segments\fR] [\fB\-S\fR|\fB\-\-section\-headers\fR|\fB\-\-sections\fR] [\fB\-e\fR|\fB\-\-headers\fR] [\fB\-s\fR|\fB\-\-syms\fR|\fB\-\-symbols\fR] [\fB\-n\fR|\fB\-\-notes\fR] [\fB\-r\fR|\fB\-\-relocs\fR] [\fB\-u\fR|\fB\-\-unwind\fR] [\fB\-d\fR|\fB\-\-dynamic\fR] [\fB\-V\fR|\fB\-\-version\-info\fR] [\fB\-A\fR|\fB\-\-arch\-specific\fR] [\fB\-D\fR|\fB\-\-use\-dynamic\fR] [\fB\-x\fR |\fB\-\-hex\-dump=\fR] [\fB\-w[liaprmfFsoR]\fR| \fB\-\-debug\-dump\fR[=line,=info,=abbrev,=pubnames,=aranges,=macro,=frames,=frames\-interp,=str,=loc,=Ranges]] [\fB\-I\fR|\fB\-histogram\fR] [\fB\-v\fR|\fB\-\-version\fR] [\fB\-W\fR|\fB\-\-wide\fR] [\fB\-H\fR|\fB\-\-help\fR] \fIelffile\fR... .SH "DESCRIZIONE" .IX Header "DESCRIZIONE" \&\fBreadelf\fR visualizza informazioni su uno o più file oggetto in formato \s-1ELF\s0 . Le opzioni controllano quale particolare informazione visualizzare. .PP \&\fIelffile\fR... sono i file oggetto da esaminare. Sono supportati i file \s-1ELF\s0 a 32\-bit e 64\-bit, e gli archivi contenenti file \s-1ELF\s0 . .PP Questo programma esegue una funzione similare a quella di \fBobjdump\fR ma va in maggiore dettaglio, ed esiste indipendentemente dalla libreria \s-1BFD\s0 , così se c'è un bug in \s-1BFD\s0 readelf non ne risentirà. .SH "OPZIONI" .IX Header "OPZIONI" Le forme lunga e breve delle opzioni, qui mostrate come alternative, sono equivalenti. Deve essere data almeno un'opzione tra \fB\-v\fR or \fB\-H\fR . .IP "\fB\-a\fR" 4 .IX Item "-a" .PD 0 .IP "\fB\-\-all\fR" 4 .IX Item "--all" .PD Equivalente a specificare \fB\-\-file\-header\fR, \&\fB\-\-program\-headers\fR, \fB\-\-sections\fR, \fB\-\-symbols\fR, \&\fB\-\-relocs\fR, \fB\-\-dynamic\fR, \fB\-\-notes\fR e \&\fB\-\-version\-info\fR. .IP "\fB\-h\fR" 4 .IX Item "-h" .PD 0 .IP "\fB\-\-file\-header\fR" 4 .IX Item "--file-header" .PD Visualizza le informazioni contenute nell'intestazione all'inizio del file \s-1ELF\s0. .IP "\fB\-l\fR" 4 .IX Item "-l" .PD 0 .IP "\fB\-\-program\-headers\fR" 4 .IX Item "--program-headers" .IP "\fB\-\-segments\fR" 4 .IX Item "--segments" .PD Visualizza le informazioni contenute nelle intestazioni del segmento del file, se ne ha. .IP "\fB\-S\fR" 4 .IX Item "-S" .PD 0 .IP "\fB\-\-sections\fR" 4 .IX Item "--sections" .IP "\fB\-\-section\-headers\fR" 4 .IX Item "--section-headers" .PD Visualizza le informazioni contenute nelle intestazioni della sezione del file, se ne ha. .IP "\fB\-s\fR" 4 .IX Item "-s" .PD 0 .IP "\fB\-\-symbols\fR" 4 .IX Item "--symbols" .IP "\fB\-\-syms\fR" 4 .IX Item "--syms" .PD Visualizza i campi nella sezione della tabella simboli del file, se ne ha. .IP "\fB\-e\fR" 4 .IX Item "-e" .PD 0 .IP "\fB\-\-headers\fR" 4 .IX Item "--headers" .PD Visualizza tutte le intestazioni nel file. Equivalente a \fB\-h \-l \-S\fR. .IP "\fB\-n\fR" 4 .IX Item "-n" .PD 0 .IP "\fB\-\-notes\fR" 4 .IX Item "--notes" .PD Visualizza i contenuti dei segmenti e/o sezioni \s-1NOTE\s0, se ce ne sono. .IP "\fB\-r\fR" 4 .IX Item "-r" .PD 0 .IP "\fB\-\-relocs\fR" 4 .IX Item "--relocs" .PD Visualizza i contenuti della sezione di rilocazione del file, se ce ne sono. .IP "\fB\-u\fR" 4 .IX Item "-u" .PD 0 .IP "\fB\-\-unwind\fR" 4 .IX Item "--unwind" .PD Visualizza i contenuti della sezione unwind del file, se ce ne sono. Solo le sezioni unwind per i file \s-1IA64\s0 \s-1ELF\s0 sono attualmente supportate. .IP "\fB\-u\fR" 4 .IX Item "-u" .PD 0 .IP "\fB\-\-unwind\fR" 4 .IX Item "--unwind" .PD Visualizza i contenuti della sezione unwind del file, se ce ne sono. Solo le sezioni unwind per i file \s-1IA64\s0 \s-1ELF\s0 sono attualmente supportate. .IP "\fB\-d\fR" 4 .IX Item "-d" .PD 0 .IP "\fB\-\-dynamic\fR" 4 .IX Item "--dynamic" .PD Visualizza i contenuti della sezione dinamica del file, se ce ne sono. .IP "\fB\-V\fR" 4 .IX Item "-V" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\-info\fR" 4 .IX Item "--version-info" .PD Visualizza i contenuti della sezione versione del file, se esiste. .IP "\fB\-A\fR" 4 .IX Item "-A" .PD 0 .IP "\fB\-\-arch\-specific\fR" 4 .IX Item "--arch-specific" .PD Visualizza informazioni nel file legate all'architettura, se ce ne sono. .IP "\fB\-D\fR" 4 .IX Item "-D" .PD 0 .IP "\fB\-\-use\-dynamic\fR" 4 .IX Item "--use-dynamic" .PD Quando si visualizzano i simboli, questa opzione fa sì che \fBreadelf\fR usi la tabella simboli nella sezione dinamica del file, invece di quella nella sezione simboli. .IP "\fB\-x \fR" 4 .IX Item "-x " .PD 0 .IP "\fB\-\-hex\-dump=\fR" 4 .IX Item "--hex-dump=" .PD Visualizza il contenuto della sezione indicata come dump esadecimale. .IP "\fB\-w[liaprmfFsoR]\fR" 4 .IX Item "-w[liaprmfFsoR]" .PD 0 .IP "\fB\-\-debug\-dump[=line,=info,=abbrev,=pubnames,=aranges,=macro,=frames,=frames\-interp,=str,=loc,=Ranges]\fR" 4 .IX Item "--debug-dump[=line,=info,=abbrev,=pubnames,=aranges,=macro,=frames,=frames-interp,=str,=loc,=Ranges]" .PD Visualizza il contenuto delle sezioni debug nel file, se sono presenti. Se una delle lettere o parole opzionali segue l'opzione allora solo il dump verrà fatto solo sui dati trovati in questa specifica sezione. .IP "\fB\-I\fR" 4 .IX Item "-I" .PD 0 .IP "\fB\-\-histogram\fR" 4 .IX Item "--histogram" .PD Visualizza un istogramma delle lunghezze dell'elenco del contenitore quando si visualizzano i contenuti delle tabelle simboli. .IP "\fB\-v\fR" 4 .IX Item "-v" .PD 0 .IP "\fB\-\-version\fR" 4 .IX Item "--version" .PD Visualizza il numero di versione di readelf. .IP "\fB\-W\fR" 4 .IX Item "-W" .PD 0 .IP "\fB\-\-wide\fR" 4 .IX Item "--wide" .PD Non interrompe l'output delle linee per farlo stare nelle 80 colonne. Per default \&\fBreadelf\fR interrompe le linee di elenco della sezione intestazione e segmento listing per i file \s-1ELF\s0 a 64\-bit, in modo che stiano nelle 80 colonne. Questa opzione fa sì che \&\fBreadelf\fR stampi ciascuna intestazione di sezione inserendo ciascun segmento su una linea, cosa moto più leggibile su terminale più ampi di 80 colonne. .IP "\fB\-H\fR" 4 .IX Item "-H" .PD 0 .IP "\fB\-\-help\fR" 4 .IX Item "--help" .PD Visualizza le opzioni della linea di comando capite da \fBreadelf\fR. .SH "VEDERE ANCHE" .IX Header "VEDERE ANCHE" \&\fIobjdump\fR\|(1), e i campi Info per \fIbinutils\fR. .SH "COPYRIGHT" .IX Header "COPYRIGHT" Copyright (c) 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Free Software Foundation, Inc. .PP Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the \s-1GNU\s0 Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled ``\s-1GNU\s0 Free Documentation License''. man-pages-it-2.80/man2/0002750000175000000270000000000011026037244013032 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man2/umount.20000644000175000000270000000002110634061776014453 0ustar frankie.so man2/mount.2 man-pages-it-2.80/man2/readv.20000644000175000000270000001405710640045752014234 0ustar frankie.\" Copyright (C) 2007 Michael Kerrisk .\" and (c) 1993 by Thomas Koenig (ig25@rz.uni-karlsruhe.de) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" License. .\" Modified Sat Jul 24 18:34:44 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Merged readv.[23], 2002-10-17, aeb .\" 2007-04-30 mtk, A fairly major rewrite to fix errors and .\" add more details. .\" .\" Traduzione da man-pages-2.16 di Giulio Daprelà .\" dicembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.49 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" .TH READV 2 2002-10-17 "" "Linux Programmer's Manual" .SH NAME readv, writev \- legge o scrive dati in buffer multipli .SH SINTASSI .nf .B #include .sp .BI "ssize_t readv(int " fd ", const struct iovec *" iov ", int " iovcnt ); .sp .BI "ssize_t writev(int " fd ", const struct iovec *" iov ", int " iovcnt ); .fi .SH DESCRIZIONE La funzione .BR readv () legge i buffer .I iovcnt dal file associato al descrittore di file .I fd nei buffer descritti da .IR iov ("scatter input"). .PP La funzione .BR writev () scrive i buffer di dati .I iovcnt descritti da .I iov nel file associato al descrittore di file .IR fd ("gather output"). .PP Il puntatore .I iov punta a una matrice di .I iovec strutture, definite in .I come: .PP .br .in +0.25in .nf struct iovec { void *iov_base; /* Starting address */ size_t iov_len; /* Number of bytes to transfer */ }; .fi .in 0.25in .PP La funzione .BR readv () funzione esattamente come .BR read (2) tranne per il fatto che i buffer multipli sono riempiti. .PP La funzione .BR writev () funzione esattamente come .BR write (2) tranne per il fatto che i buffer multipli sono svuotati. .PP I buffer sono processati in ordine matriciale Ciò significa che .BR readv () riempie completamente .IR iov [0] prima di procedere a .IR iov [1], e così via. (Se ci sono dati insufficienti allora non tutti i buffer puntati da .I iov possono essere riempiti) Similarmente, .BR writev () estrae l'intero contenuto di .IR iov [0] prima di procedere a .IR iov [1], e così via. .PP I trasferimenti di dati eseguiti da .BR readv () e .BR writev () sono atomici: il dato scritto da .BR writev () è scritto come un blocco singolo mescolato con output provenienti da scritture in altri processi (tuttavia si veda .BR pipe (7) per un'eccezione); analogamente, .BR readv () è garantito che legga un blocco contiguo di dati dal file, indipendentemente dalle operazioni di lettura eseguite in altri thread o processi che hanno descrittori di file che fanno riferimento alla stessa descrizione di file aperto (si veda .BR open (2)). .SH VALORE RESTITUITO In caso di successo la funzione .BR readv () restituisce il numero di byte letti; la funzione .BR writev () restituisce il numero di byte scritti. In caso di erroreviene restituito \-1 , e \fIerrno\fP è impostato appropriatamente. .SH ERRORI Gli errori sono gli stessi di .BR read (2) e .BR write (2). Inoltre è definito il seguente errore: .TP .B EINVAL La somma dei valori .I iov_len supera un valore .I ssize_t . Oppure, il vettore conteggio \fIiovcnt\fR è meno di zero o maggiore del massimo permesso. .SH CONFORME A 4.4BSD (le funzioni .BR readv () e .BR writev () sono apparse per la prima volta in 4.2BSD), POSIX.1-2001. Linux libc5 usava \fIsize_t\fR come tipo per il parametro \fIiovcnt\fR , e \fIint\fP come tipo restituito per queste funzioni. .\" The readv/writev system calls were buggy before Linux 1.3.40. .\" (Says release.libc.) .SH NOTE LINUX POSIX.1-2001 permette un'implementazione per porre un limite al numero di elementi che possono essere passati in .IR iov . Un'implementazione può pubblicizzare i suoi limiti impostando .B IOV_MAX in .IR o in run time attraverso il valore restituito da .IR sysconf(_SC_IOV_MAX) . Su Linux, il limite pubblicizzato per questo meccanismo è 1024, che è il limite reale del kernel. Tuttavia, le funzioni wrapper glibc fanno del lavoro extra se rilevano che la chiamata di sistema del kernel sottostante ha fallito perché i suoi limiti sono stati superati. Nel caso di .BR readv () la funzione wrapper alloca un buffer temporaneo abbastanza grande per tutti gli elementi specificati da .IR iov , passa questo buffer in una chiamata a .BR read (), copia i dati dal buffer alle locazioni specificate dai campi .I iov_base degli elementi di .IR iov , e infine libera il buffer. La funzione wrapper per .BR writev () esegue la task analoga usando un buffer temporaneo e una chiamata a .BR write (). .SH BUG Non è consigliabile mischiare chiamate a funzioni come .BR readv () o .BR writev (), che operano sui descrittori dei file, con le funzioni della libreria stdio; i risultati sarebbero indefiniti e probabilmente on ciò che si vuole. .SH ESEMPIO Il seguente codice di esempio mostra l'uso di .BR writev (): .in +0.5i .nf char *str0 = "hello "; char *str1 = "world\\n"; struct iovec iov[2]; ssize_t nwritten; iov[0].iov_base = str0; iov[0].iov_len = strlen(str0); iov[1].iov_base = str1; iov[1].iov_len = strlen(str1); nwritten = writev(STDOUT_FILENO, iov, 2); .fi .in .SH VEDERE ANCHE .BR read (2), .BR write (2) man-pages-it-2.80/man2/swapon.20000644000175000000270000001273110675555343014451 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1992 Drew Eckhardt (drew@cs.colorado.edu), March 28, 1992 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt .\" Modified 1993-07-24 by Rik Faith .\" Modified 1995-07-22 by Michael Chastain .\" Modified 1995-07-23 by aeb .\" Modified 1996-10-22 by Eric S. Raymond .\" Modified 1998-09-08 by aeb .\" Modified 2004-06-17 by Michael Kerrisk .\" Modified 2004-10-10 by aeb .\" 2004-12-14 mtk, Anand Kumria: added new errors .\" 2007-06-22 Ivana Varekova , mtk .\" Update text describing limit on number of swap files. .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 15/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.65 di Elisabetta Galli .\" settembre 2007 .\" .TH SWAPON 2 "22 giugno 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME swapon, swapoff \- start/stop swapping sul file/dispositivo .SH SINTASSI .B #include .br .B #include /* to find PAGE_SIZE */ .br .B #include .sp .BI "int swapon(const char *" path ", int " swapflags ); .br .BI "int swapoff(const char *" path ); .SH DESCRIZIONE .BR swapon () imposta lo swap sul dispositivo a blocchi o sul file specificato in .IR path . .BR swapoff () ferma lo swap sul device a blocchi o sul file specificato in .IR path . .PP .BR swapon () prende l'argomento .I swapflags. Se .I swapflags ha il bit .B SWAP_FLAG_PREFER attivato la nuova area di swap avrà una priorità maggiore del default. La priorità è codificata in .I swapflags come: .br .sp .I " (prio << SWAP_FLAG_PRIO_SHIFT) & SWAP_FLAG_PRIO_MASK" .br .PP Queste funzioni possono essere usate solo da un processo privilegiato (uno che ha le funzionalità .B CAP_SYS_ADMIN). .SH PRIORITÁ Ogni area di swap ha una sua priorità, sia essa alta o bassa. Quella di default è bassa. Tra le aree a bassa priorità le aree più nuove hanno sempre una priorità più bassa delle aree più vecchie. .PP Tutte le priorità impostate attraverso .I swapflags sono maggiori rispetto a quella di default. Esse possono avere qualunque valore non negativo scelto dal chiamante. A numero maggiore corrisponde priorità maggiore. .PP Le pagine di swap sono allocate in aree in ordine di priorità, prima quelle con priorità maggiore. Prima di usare un'area con una certa priorità tutte quelle con priorità maggiore sono state utilizzate. Se vi sono due o più aree con la stessa priorità, ed è la massima priorità disponibile, le pagine sono allocate secondo uno schema a "round-robin". .PP Fino al kernel 1.3.6, si seguivano queste regole, ma con alcune eccezioni ( ?!?! ndt ) .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo viene restituito 0, altrimenti \-1 ed .I errno contine il codice di errore. .SH ERRORI .TP .B EBUSY (per .BR swapon ()) Il .I percorso specificato è già stato usato come area di swap. .TP .B EINVAL Il .I percorso del file esiste, ma non fa riferimento nè a un file regolare, nè a un dispositivo a blocchi; o, per .BR swapon (), il percorso indicato non contiene una firma di swap valida o risiede in un file system in memoria come tmpfs; o, per .BR swapoff (), il .I percorso attualmente non è un'area di swap. .TP .B ENFILE È stato raggiunto il limite del sistema sul numero totale di file aperti. .TP .B ENOENT Il .I percorso del file non esiste. .TP .B ENOMEM Il sistema ha memoria insufficiente per iniziare lo swapping. .TP .B EPERM Il chiamante non ha la funzionalità .B CAP_SYS_ADMIN . In alternativa, il numero massimo di file di swap è già in uso; vedere le NOTE sotto. .SH "CONFORME A" Queste funzioni sono specifiche di Linux e non devono essere usate in programmi pensati per essere portabili. Il secondo argomento .I swapflags è stato introdotto in Linux 1.3.2. .SH NOTE La partizione o percorso devono essere preparati con .BR mkswap (8). C'è un limite superiore al numero di file di swap che si possono usare, definito dalla costante del kernel MAX_SWAPFILES. Prima del kernel 2.6.10, il valore di MAX_SWAPFILES era 8; dal kernel 2.6.10 il valore è 32. A partire dal kernel 2.6.18 il limite è sceso di due unità (quindi: 30) se nel kernel è integrata l'opzione .B CONFIG_MIGRATION (che riserva due voci nella tabella di swap per le funzionalità di migrazione di pagina del comando .BR mbind (2) e .BR migrate_pages (2)). .SH "VEDERE ANCHE" .BR mkswap (8), .BR swapoff (8), .BR swapon (8) man-pages-it-2.80/man2/vhangup.20000644000175000000270000000477110662056575014616 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright 1993 Rickard E. Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" Modified, 27 May 2004, Michael Kerrisk .\" Added notes on capability requirements .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 9/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli .\" agosto 2007 .\" .TH VHANGUP 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME vhangup \- sospende virtualmente il tty attuale .SH SINTASSI .B #include .sp .B int vhangup(void); .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .ad l .BR vhangup (): _BSD_SOURCE || (_XOPEN_SOURCE && _XOPEN_SOURCE\ <\ 500) .ad b .SH DESCRIZIONE .BR vhangup () simula un hangup sul terminale attuale. Questa chiamata permette ad altri utenti di avere un terminale \*(lqpulito\*(rq quando effettueranno il login. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo restituisce zero. In caso di errore restituisce \-1, e .I errno verrà impostato di conseguenza. .SH ERRORI .TP .B EPERM Il processo chiamante non ha i privilegi sufficienti per chiamare .BR vhangup (); è richiesta la funzionalità .B CAP_SYS_TTY_CONFIG. .SH "CONFORME A" Questa chiamata è specifica di Linux, e non deve essere usata in programmi pensati per essere portabili. .SH "VEDERE ANCHE" .BR capabilities (7), .BR init (8) man-pages-it-2.80/man2/unlink.20000644000175000000270000001246310742216300014422 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" This manpage is Copyright (C) 1992 Drew Eckhardt; .\" 1993 Ian Jackson. .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified 1993-07-24 by Rik Faith .\" Modified 1996-09-08 by Arnt Gulbrandsen .\" Modified 1997-01-31 by Eric S. Raymond .\" Modified 2001-05-17 by aeb .\" Modified 2004-06-23 by Michael Kerrisk .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli 26-3-1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.26 di Giulio Daprelà .\" aprile 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" .TH UNLINK 2 "23 giugno 2004" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME unlink \- Rimuove un nome ed eventualmente il file a cui si riferisce .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int unlink(const char *" pathname ); .SH DESCRIZIONE .BR unlink () cancella un nome dal filesystem. Se il nome è l'ultimo link ad un file e nessun processo sta usando il file, allora viene cancellato anche il file stesso, e lo spazio occupato viene liberato. Se invece il nome è l'ultimo link ad un file, ma il file è correntemente usato da un processo, il file viene rimosso solo quando viene chiuso il file descriptor a cui fa riferimento. Se il nome si riferisce ad un link simbolico, il link viene rimosso. Se il nome si riferisce ad un socket, una fifo o un dispositivo, il nome viene rimosso, ma i processi che hanno l'oggetto aperto possono continuare ad utilizzarlo. .SH "VALORE RESTITUITO" In caso di successo viene restituito zero; altrimenti viene restituito il valore \-1, e .I errno viene impostato di conseguenza. .SH ERRORI .TP .B EACCES L'accesso in scrittura alla directory contenente .I pathname non è permesso all'UID effettivo del processo, o una delle directory in .IR pathname non ha permesso la ricerca. (Vedere anche .BR path_resolution (7).) .TP .BR EBUSY " (not on Linux)" Il file .I pathname non può essere scollegato poiché è usato dal sistema o da un altro processo, e l'implementazione considera questo un errore. .TP .B EFAULT .I pathname punta al di fuori del proprio spazio di indirizzamento accessibile. .TP .B EIO E' avvenuto un errore I/O. .TP .B EISDIR .I pathname fa riferimento a una directory. (Questo è il valore non-POSIX restituito da Linux a partire da 2.1.132.) .TP .B ELOOP Sono stati incontrati troppi link simbolici nel tradurre .IR pathname . .TP .B ENAMETOOLONG .IR pathname "era troppo lungo." .TP .B ENOENT Un componente in .I pathname non esiste o è un link simbolico scollegato, o .I pathname è vuoto. .TP .B ENOMEM Insufficiente memoria disponibile per il kernel. .TP .B ENOTDIR Un componente usato come directory in .I pathname non è, in effetti, una directory. .TP .B EPERM Il sistema non permette lo scollegamento di directory, o lo scollegamento di directory richiede privilegi che il processo chiamante non ha. (Questo è l'errore restituito prescritto da POSIX: come notato in precedenza, Linux restituisce .B EISDIR in questo caso). .TP .BR EPERM " (solo Linux)" Il filesystem non permette lo scollegamento dei file. .TP .BR EPERM " o " EACCES La directory contenente .I pathname ha lo sticky bit .RB ( S_ISVTX ) impostato e l'effettivo UID del processo non è nè l'UID del file da cancellare nè quello della directory che lo contiene, e il processo non ha privilegi (Linux non ha capacità .B CAP_FOWNER ). .TP .B EROFS .I pathname fa riferimento a un file su un filesystem in sola lettura. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .\" SVr4 documenta condizioni di errore .\" aggiuntive EINTR, EMULTIHOP, ETXTBSY, ENOLINK. .SH BUG Alcune inpopportunità nel protocollo sottostante NFS possono causare sparizioni inaspettate di file che sono ancora in uso. .SH "VEDERE ANCHE" .BR rm (1), .BR chmod (2), .BR link (2), .BR mknod (2), .BR open (2), .BR rename (2), .BR rmdir (2), .BR unlinkat (2), .BR mkfifo (3), .BR remove (3), .BR path_resolution (7) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/_syscall.20000644000175000000270000001365510742225152014744 0ustar frankie.\" .\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), .\" Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Tue Jul 6 12:42:46 MDT 1993 .\" Added "Calling Directly" and supporting paragraphs .\" .\" Modified Sat Jul 24 15:19:12 1993 by Rik Faith .\" .\" Modified 21 Aug 1994 by Michael Chastain : .\" Added explanation of arg stacking when 6 or more args. .\" .\" Modified 10 June 1995 by Andries Brouwer .\" .\" 2007-10-23 mtk: created as a new page, by taking the content .\" specific to the _syscall() macros from intro(2). .\" .\" Tradotto da man-pages-2.68 da Elisabetta Galli .\" novembre 2007 .TH _SYSCALL 2 19 dicembre 2007 "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME _syscall \- invoca una chiamata di sistema senza supporto di libreria (OBSOLETO) .SH "SINTASSI" .B #include Una macro _syscall la chiamata di sistema desiderata .SH DESCRIZIONE La cosa importante da sapere sulle chiamate di sistema è il loro prototipo. Bisogna conoscere il numero di argomenti, il loro tipo, e il tipo di ritorno della funzione. Ci sono sette macro che rendono più facile la reale chiamata nel sistema. Hanno il formato: .sp .RS .RI _syscall X ( tipo , nome , tipo1 , arg1 , tipo2 , arg2 ,...) .RE .PP Dove .IP \fIX\fP è tra 0 e 6, che sono il numero di argomenti presi dalla chiamata di sistema .IP \fItipo\fP è il tipo di ritorno della chiamata di sistema .IP \fInome\fP è il nome della chiamata di sistema .IP \fItipoN\fP è il tipo dell'N-esimo argomento .IP \fIargN\fP è il nome dell'N-esimo argomento .PP Queste macro creano una funzione chiamata \fInome\fP con gli argomenti specificati. Una volta inclusa la _syscall() nel proprio file sorgente, si può chiamare la chiamata di sistema con \fInome\fP. .SH FILE .I /usr/include/linux/unistd.h .SH "CONFORME A" L'uso di queste macro è specifico di Linux, ed è deprecato. .SH NOTE A partire dal kernel 2.6.18 le macro di _syscall sono state rimosse dai file di intestazione messi a disposizione nello spazio utente. Si usi .BR syscall (2) al loro posto. (Alcune architetture, in particolare la ia64, non ha mai messo a disposizione le macro _syscall: su queste architetture è sempre stato richiesto .BR syscall (2) ). Le macro _syscall() \fInon\fP producono un prototipo. Occorrerà quindi crearne uno, specialmente per chi usa C++. Le chiamate di sistema non devono per forza restituire solo codici di errore positivi o negativi. Occorrerà leggere il sorgente per essere sicuri di come ognuna di esse riporta gli errori. Solitamente, il valore di ritorno è il negato di un codice di errore standard, per esempio \-\fBEPERM\fP. Le macro _syscall() restituiranno il risultato \fIr\fP della chiamata di sistema quando \fIr\fP è non-negativo, ma restituiranno -1 e imposteranno la variabile .I errno a \-\fIr\fP quando \fIr\fP è negativo. Per i codici di errore si veda .BR errno (3). Quando si definisce una chiamata di sistema, gli argomenti \fIDEVONO\fP essere passati per valore o per puntatore (per gli aggregati come le strutture). .\" Il modo migliore di invocare chiamate di sistema che glibc ancora non .\" conosce è attraverso .\" .BR syscall (2). .\" Tuttavia questo meccanismo può essere usato solo se si usa una libc .\" (come glibc) che supporta .\" .BR syscall (2), .\" e se il file header .\" .I .\" contiene la definizione SYS_foo necessaria. .\" Altrimenti è necessario l'uso di una macro _syscall. .\" .SH ESEMPIO .nf #include #include #include #include /* per cose relative alle macro _syscallX */ #include /* per sysinfo struct */ _syscall1(int, sysinfo, struct sysinfo *, info); /* Nota: se si copia direttamente dal sorgente nroff, ricordarsi di TOGLIERE i caratteri `\' in più nell'espressione di printf. */ int main(void) { struct sysinfo s_info; int error; error = sysinfo(&s_info); printf("code error = %d\\n", error); printf("Uptime = %lds\\nLoad: 1 min %lu / 5 min %lu / 15 min %lu\\n" "RAM: total %lu / free %lu / shared %lu\\n" "Memory in buffers = %lu\\nSwap: total %lu / free %lu\\n" "Number of processes = %d\\n", s_info.uptime, s_info.loads[0], s_info.loads[1], s_info.loads[2], s_info.totalram, s_info.freeram, s_info.sharedram, s_info.bufferram, s_info.totalswap, s_info.freeswap, s_info.procs); exit(EXIT_SUCCESS); } .fi .SS "Esempio di Output" .nf code error = 0 uptime = 502034s Load: 1 min 13376 / 5 min 5504 / 15 min 1152 RAM: total 15343616 / free 827392 / shared 8237056 Memory in buffers = 5066752 Swap: total 27881472 / free 24698880 Number of processes = 40 .fi .SH "VEDERE ANCHE" .BR intro (2), .BR syscall (2), .BR errno (3) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/sysinfo.20000644000175000000270000000715510722123717014625 0ustar frankie.\" -*- nroff -*- .\" .\" (C)opyright 1993 by Dan Miner (dminer@nyx.cs.du.edu) .\" .\" Permission is granted to freely distribute or modify this file .\" for the purpose of improving Linux or its documentation efforts. .\" If you modify this file, please put a date stamp and HOW you .\" changed this file. Thanks. -DM .\" .\" Modified Sat Jul 24 12:35:12 1993 by Rik Faith .\" Modified Tue Oct 22 22:29:51 1996 by Eric S. Raymond .\" Modified Mon Aug 25 16:06:11 1997 by Nicolás Lichtmaier .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli, 25/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.68 di Elisabetta Galli .\" novembre 2007 .\" .TH SYSINFO 2 "15 novembre 2007" "Linux 2.0" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME sysinfo \- restituisce informazioni sulle statististiche di sistema globali .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int sysinfo(struct sysinfo *" info ); .SH DESCRIZIONE Fino a Linux 2.3.16, .BR sysinfo () restituiva informazioni nella seguente struttura: .nf .in +0.25i struct sysinfo { long uptime; /* Secondi dall'avvio */ unsigned long loads[3]; /* Carico medio negli ultimi 15, 5, ed 1 minuto */ unsigned long totalram; /* Dimensione totale della memoria principale utilizzabile */ unsigned long freeram; /* Dimensione della memoria disponibile */ unsigned long sharedram; /* Quantità di memoria condivisa */ unsigned long bufferram; /* Memoria usata dai buffer */ unsigned long totalswap; /* Dimensione totale dello spazio di swap */ unsigned long freeswap; /* Spazio di swap ancora disponibile */ unsigned short procs; /* Numero di processi attuali */ char _f[22]; /* Riempie una struttura a 64 byte */ }; .in -0.25i .fi .PP e le dimensioni erano in byte. A partire da Linux 2.3.23 (i386), 2.3.48 (tutte le architetture) la struttura è .nf .in +0.25i struct sysinfo { long uptime; /* Secondi dall'avvio */ unsigned long loads[3]; /* Carico medio negli ultimi 15, 5, ed 1 minuto */ unsigned long totalram; /* Dimensione totale della memoria principale utilizzabile */ unsigned long freeram; /* Dimensione della memoria disponibile */ unsigned long sharedram; /* Quantità di memoria condivisa */ unsigned long bufferram; /* Memoria usata dai buffer */ unsigned long totalswap; /* Dimensione totale dello spazio di swap */ unsigned long freeswap; /* Spazio di swap ancora disponibile */ unsigned short procs; /* Numero di processi attuali */ unsigned long totalhigh; /* Dimensione totale della memoria alta */ unsigned long freehigh; /* Dimensione della memoria alta libera */ unsigned int mem_unit; /* Dimensione in byte dell'unità di memoria */ char _f[20\-2*sizeof(long)\-sizeof(int)]; /* Riempimento per libc5 */ }; .in -0.25i .fi .PP e le dimensioni sono indicate come multipli di \fImem_unit\fP byte. .BR sysinfo () fornisce un modo semplice per ottenere statistiche globali di sistema. Questo è più portabile che leggere \fI/dev/kmem\fP. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo viene restituito zero, altrimenti \-1, e .I errno verrà impostato di conseguenza. .SH ERRORI .TP .B EFAULT il puntatore alla \fIstruct\ sysinfo\fP non è valido .SH "CONFORME A" Questa funzione è specifica di Linux, e non dovrebbe essere usata in programmi che si vogliono portare su altre piattaforme. .sp Il kernel Linux ha una chiamata di sistema .BR sysinfo () a partire da 0.98.pl6. Linux libc contiene una routine .BR sysinfo () a partire da 5.3.5, e glibc ne ha una da 1.90. .SH "VEDERE ANCHE" .BR proc (5) man-pages-it-2.80/man2/adjtimex.20000644000175000000270000001160110634061776014737 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1995 Michael Chastain (mec@shell.portal.com), 15 April 1995. .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified 1997-01-31 by Eric S. Raymond .\" Modified 1997-07-30 by Paul Slootman .\" Modified 2004-05-27 by Michael Kerrisk .\" .\" Traduzione da man-pages-2.43 di Davide Cendron .\" gennaio 2007 .\" .TH ADJTIMEX 2 "27 Maggio 2004" "Linux 2.6.6" "Manuale del Programmatore Linux" .SH NAME adjtimex \- regola l'orologio del kernel .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int adjtimex(struct timex *" "buf" ); .SH DESCRIZIONE Linux usa l'algoritmo di correzione dell'orario di David L. Mill (vedere RFC 1305). La chiamata di sistema .BR adjtimex () legge e imposta opzionalmente i parametri di correzione per questo algoritmo. Accetta un puntatore a una struttura .I timex , aggiorna i parametri del kernel in base ai valori dei campi, e restituisce la medesima struttura con i valori correnti del kernel. La struttura è dichiarata nel seguento modo: .PP .RS .nf struct timex { int modes; /* selettore modalità  */ long offset; /* spostamento orario (usec) */ long freq; /* spostamento frequenza (scaled ppm) */ long maxerror; /* errore massimo (usec) */ long esterror; /* errore stimato (usec) */ int status; /* stato/comando orologio */ long constant; /* costante di tempo pll */ long precision; /* precisione orologio (usec) (sola lettura) */ long tolerance; /* tolleranza frequenza orologio (ppm) (sola lettura) */ struct timeval time; /* orario attuale (sola lettura) */ long tick; /* usec tra i battiti dell'orologio */ }; .fi .RE .PP Il campo .I modes determina quale eventuale parametro impostare. Può contenere una combinazione .RI bitwise-or (OR bit-a-bit) di zero o più dei seguenti bit: .PP .RS .nf #define ADJ_OFFSET 0x0001 /* spostamento orario */ #define ADJ_FREQUENCY 0x0002 /* spostamento frequenza */ #define ADJ_MAXERROR 0x0004 /* errore tempo massimo */ #define ADJ_ESTERROR 0x0008 /* errore tempo stimato */ #define ADJ_STATUS 0x0010 /* stato orologio */ #define ADJ_TIMECONST 0x0020 /* costante di tempo pll */ #define ADJ_TICK 0x4000 /* valore battito */ #define ADJ_OFFSET_SINGLESHOT 0x8001 /* vecchio adjtime() */ .fi .RE .PP Gli utenti ordinari sono limitati al valore zero per .IR mode . Solo il superutente può impostare qualunque parametro. .br .ne 12v .SH "VALORE RESTITUITO" In caso di successo, .BR adjtimex () restituisce lo stato dell'orologio: .PP .RS .nf #define TIME_OK 0 /* orologio sincronizzato */ #define TIME_INS 1 /* inserire secondo intercalare */ #define TIME_DEL 2 /* cancellare secondo intercalare */ #define TIME_OOP 3 /* secondo intercalare in corso */ #define TIME_WAIT 4 /* secondo intercalare avvenuto */ #define TIME_BAD 5 /* orologio non sincronizzato */ .fi .RE .PP Se fallisce, .BR adjtimex () restituisce \-1 e imposta .IR errno . .SH ERRORI .TP .B EFAULT .I buf non punta ad una zona di memoria scrivibile. .TP .B EINVAL Si è tentato di impostare .I buf.offset ad un valore fuori dall'intervallo \-131071 e +131071, o di impostare .I buf.status ad un valore diverso da quelli elencati in precedenza, o di impostare .I buf.tick ad un valore non incluso nell'intervallo .RB 900000/ HZ e .RB 1100000/ HZ , dove .B HZ E' la frequenza dell'interrupt del timer di sistema. .TP .B EPERM .I buf.mode non è zero e il chiamante non ha privilegi sufficienti. In Linux è richiesta l'abilitazione a .B CAP_SYS_TIME \. .SH "CONFORME A" \fBadjtimex\fP() è specifico di Linux e non dovrebbe essere usato in programmi pensati per la portabilità . Vedere .BR adjtime (3) per un maggiormente portabile, ma meno flessibile metodo di correzione dell'orologio di sistema. .SH "VEDERE ANCHE" .BR settimeofday (2), .BR adjtime (3), .BR capabilities (7) man-pages-it-2.80/man2/symlink.20000644000175000000270000001256111023047547014617 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" This manpage is Copyright (C) 1992 Drew Eckhardt; .\" 1993 Michael Haardt, Ian Jackson. .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified 1993-07-24 by Rik Faith .\" Modified 1996-04-26 by Nick Duffek .\" Modified 1996-11-06 by Eric S. Raymond .\" Modified 1997-01-31 by Eric S. Raymond .\" Modified 2004-06-23 by Michael Kerrisk .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli Aprile 1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.44 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli - agosto 2007 .\" .TH SYMLINK 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME symlink \- crea un nuovo nome per un file .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int symlink(const char *" oldpath ", const char *" newpath ); .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .ad l .BR symlink (): _BSD_SOURCE || _XOPEN_SOURCE\ >=\ 500 || _POSIX_C_SOURCE\ >=\ 200112L .ad b .SH DESCRIZIONE .BR symlink () crea un collegamento simbolico con nome .I newpath che contiene la stringa .IR oldpath . I collegamenti simbolici sono interpretati all'esecuzione come se il contenuto del collegamento fosse stato sostituito nel percorso seguito per trovare un file o una directory. Un collegamento simbolico può contenere .I .. come componente del percorso, che (se usato all'inizio del collegamento) fa riferimento alle directory superiori a quella nella quale risiede il collegamento. Un collegamento simbolico (conosciuto anche come soft link) può puntare ad un file esistente o non esistente: in tal caso è detto dangling link. I permessi di un collegamento simbolico sono irrilevanti. Quando si segue il collegamento il proprietario viene ignorato: viene invece verificato quando si richiede la rimozione o la rinomina del collegamento che si trovi in una directory con lo sticky bit .RB ( S_ISVTX ) impostato. Se .I newpath esiste .I non sarà sovrascritto. .SH VALORE RESTITUITO In caso di successo viene restituito zero, altrimenti \-1 e .I errno verrà impostato di conseguenza. .SH ERRORI .TP .B EACCES Non è possibile l'accesso in scrittura alla directory contenente .I newpath , o una delle directory contenute nel prefisso del percorso di .IR newpath non ha il permesso di ricerca. (Vedere anche .BR path_resolution (7).) .TP .B EEXIST .I newpath esiste già. .TP .B EFAULT .IR oldpath " o " newpath " puntano fuori dallo spazio di indirizzamento accessibile." .TP .B EIO E' avvenuto un errore di I/O. .TP .B ELOOP Si sono incontrati troppy collegamenti simbolici nella risoluzione di .IR newpath . .TP .B ENAMETOOLONG .IR oldpath " o " newpath " è troppo lungo." .TP .B ENOENT Una directory contenuta in .I newpath non esiste o è un dangling link simbolico, o .I oldpath è una stringa vuota. .TP .B ENOMEM Non c'è sufficente memoria per il kernel. .TP .B ENOSPC Il dispositivo contenente il file non ha spazio per la nuova directory. .TP .B ENOTDIR Un elemento usato come directory in .IR newpath non è in effetti una directory. .TP .B EPERM Il file system contenente .IR newpath non supporta la creazione di collegamenti simbolici. .TP .B EROFS .I newpath è contenuto in un file system in sola lettura. .SH CONFORME A SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .\" SVr4 documenta i codici di errore aggiuntivi EDQUOT e ENOSYS. .\" Vedere .\" .BR open (2) .\" re multiple files with the same name, and NFS. .SH NOTE Non viene effetuato nessun controllo su .I oldpath. La cancellazione del nome a cui fa riferimento un collegamento simbolico cancellerà il file (a meno che esso non abbia altri hard link). Se non si desidera questo comportamento usare .BR link (2). .SH VEDERE ANCHE .BR ln (1), .BR lchown (2), .BR link (2), .BR lstat (2), .BR open (2), .BR readlink (2), .BR rename (2), .BR symlinkat (2), .BR unlink (2) .BR path_resolution (7) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/fork.20000644000175000000270000001763511023046345014074 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (C) 2006 Michael Kerrisk .\" A few fragments remain from an earlier (1992) page by .\" Drew Eckhardt (drew@cs.colorado.edu), .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt (michael@moria.de) .\" Modified Sat Jul 24 13:22:07 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified 21 Aug 1994 by Michael Chastain (mec@shell.portal.com): .\" Referenced 'clone(2)'. .\" Modified 1995-06-10, 1996-04-18, 1999-11-01, 2000-12-24 .\" by Andries Brouwer (aeb@cwi.nl) .\" Modified, 27 May 2004, Michael Kerrisk .\" Added notes on capability requirements .\" 2006-09-04, Michael Kerrisk .\" Greatly expanded, to describe all attributes that differ .\" parent and child. .\" .\" Traduzione da man-pages-2.16 di Giulio Daprelà .\" dicembre 2005 .\" Aggiornamento a man pages 2.27 di Giulio Daprelà - aprile 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.40 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.62 di Elisabetta Galli - luglio 2007 .\" Aggiornamento a man pages 2.77 di Elisabetta Galli - febbraio 2008 .\" .TH "FORK" "2" "22 aprile 2008" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH "NOME" fork \- crea un processo figlio .SH "SINTASSI" .B #include .sp .B pid_t fork(void); .SH "DESCRIZIONE" .BR fork () crea un nuovo processo duplicando il processo chiamante. Il nuovo processo, che chiameremo \fIfiglio\fP, è un esatto duplicato del processo chiamante, chiamato \fIgenitore\fP, tranne che per i seguenti punti: .IP * Il figlio ha il suo ID unico di processo, e questo ID non corrisponde all'ID di nessun gruppo di processi esistente .RB ( setpgid (2)). .IP * L'ID di processo del figlio di un genitore è uguale all'ID di processo del genitore. .IP * Il figlio non eredita i blocchi di memoria del suo genitore .RB ( mlock (2), .BR mlockall (2)). .IP * L'utilizzo delle risorse di processo .RB ( getrusage (2)) e i contatori del tempo CPU .RB ( times (2)) sono reimpostati a zero nel figlio. .IP * Il set di segnali in attesa nel figlio è inizialmente vuoto. .RB ( sigpending (2)). .IP * Il figlio non eredita le regolazioni dei semafori dal suo genitore .RB ( semop (2)). .IP * Il figlio non eredita i blocchi sui record dal genitore .RB ( fcntl (2)). .IP * Il figlio non eredita i temporizzatori dal genitore .RB ( setitimer (2), .BR alarm (2), .BR timer_create (3)). .IP * Il figlio non eredita le operazioni rilevanti di I/O asincrono dal suo genitore .RB ( aio_read (3), .BR aio_write (3)). .PP Gli attributi del processo nel precedente elenco sono tutti specificati in POSIX.1\-2001. Genitore e figlio inoltre sono differenti tra loro rispetto ai seguenti attributi dei processi specifici di Linux: .IP * 4 Il figlio non eredita le notifiche di cambio directory (dnotify) dal suo genitore (si veda la descrizione di .B F_NOTIFY in .BR fcntl (2)). .IP * 4 Le impostazioni di .BR prctl (2) .B PR_SET_PDEATHSIG sono azzerate in modo che il figlio non riceva un segnale quando il suo genitore termina. .IP * 4 Le mappe di memoria che sono state marcate con il flag .BR madvise (2) .B MADV_DONTFORK non sono ereditate attraverso un .BR fork (2). .IP * 4 Il segnale di termine del figlio è sempre .B SIGCHLD (vedere .BR clone (2)). .PP Notare i seguenti punti ulteriori: .IP * 4 Il processo figlio è creato con un thread singolo \(em quello che ha chiamato .BR fork (2). L'intero spazio di indirizzamento virtuale del genitore è replicato nel figlio, inclusi gli stati dei mutex, variabili condizionali, e altri oggetti pthreads; l'uso di .BR pthread_atfork (3) può essere di aiuto per trattare i problemi che questo può causare. .IP * 4 Il figlio eredita copie del set di descrittori del file aperto del genitore. Ciascun descrittore di file nel figlio fa riferimento alla stessa descrizione di file aperto (vedere .BR open (2)) come corrispondente descrittore di file nel genitore. Questo significa che i due descrittori condividono i flag di stato del file aperto, gli offset correnti del file, e gli attributi degli I/O pilotati dai segnali (vedere la descrizione di .B F_SETOWN e .B F_SETSIG in .BR fcntl (2)). .IP * 4 Il figlio eredita copie del set di descrittori della coda dei messaggi aperti del genitore (vedere .BR mq_overview (7)). Ciascun descrittore nel figlio fa riferimento alla stessa descrizione della coda di messaggi aperti del corrispondente descrittore nel genitore. Questo significa che i due descrittori condividono gli stessi flag .RI ( mq_flags ). .IP * Il figlio eredita copie del set di flussi di directory aperti dal genitore (vedere .BR opendir (3)). POSIX.1-2001 dice che i corrispondenti flussi di directory nel genitore e nel figlio .I potrebbero condividere il posizionamento dei flussi di directory; in Linux/glicb non lo fanno. .SH "VALORE RESTITUITO" In caso di successo il PID del processo figlio viene restituito nel genitore, e viene restituito 0 nel figlio. In caso di fallimento verrà restituito \-1 nel genitore, non verrà creato alcun processo figlio, e .I errno verrà impostata di conseguenza. .SH "ERRORI" .TP .B EAGAIN .BR fork () non può allocare memoria sufficiente per copiare per copiare le tabelle della pagina del genitore e allocare un struttura di task per il figlio. .TP .B EAGAIN Non è stato possibile creare un nuovo processo, perché è stato raggiunto il limite delle le risorse del .B RLIMIT_NPROC chiamante. Per superare tale limite il processo deve avere capacità .BR CAP_SYS_ADMIN o .BR CAP_SYS_RESOURCE . .TP .B ENOMEM .BR fork () non è stato possibile allocare le strutture necessarie del kernel perché c'è poca memoria. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1\-2001. .SH "NOTE" .PP Sotto Linux, .BR fork () è implementato usando pagine copy\-on\-write, in modo che la penalità nella quale incorre sia il tempo e la memoria necessari per duplicare le page table del genitore, e per creare una struttura di task unica per il figlio. A partire dalla versione 2.3.3 .\" nptl/sysdeps/unix/sysv/linux/fork.c il wrapper di glibc .BR fork () fornito insieme all'implementazione del threading di NPTL, anziché invocare la chiamata di sistema del kernel .BR fork () chiama .BR clone (2) con le opzioni necessarie per ottenere lo stesso risultato della chiamata di sistema tradizionale. Il wrapper glibc invocherà ogni gestore di fork definito usando .BR pthread_atfork (3). .\" e si assicurerà magicamente che getpid(2) restituisca il giusto valore. .SH "ESEMPIO" Vedere .BR pipe (2) e .BR wait (2). .SH "VEDERE ANCHE" .BR clone (2), .BR execve (2), .BR setrlimit (2), .BR unshare (2), .BR vfork (2), .BR wait (2), .BR capabilities (7), .BR credentials (7) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/man-pages-it-2.80/man2/mount.20000644000175000000270000003425511023047121014263 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (C) 1993 Rickard E. Faith .\" Copyright (C) 1994 Andries E. Brouwer .\" Copyright (C) 2002, 2005 Michael Kerrisk .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified 1996-11-04 by Eric S. Raymond .\" Modified 2001-10-13 by Michael Kerrisk .\" Added note on historical behaviour of MS_NOSUID .\" Modified 2002-05-16 by Michael Kerrisk .\" Extensive changes and additions .\" Modified 2002-05-27 by aeb .\" Modified 2002-06-11 by Michael Kerrisk .\" Enhanced descriptions of MS_MOVE, MS_BIND, and MS_REMOUNT .\" Modified 2004-06-17 by Michael Kerrisk .\" 2005-05-18, mtk, Added MNT_EXPIRE, plus a few other tidy-ups. .\" .\" Traduzione da man-pages-2.16 di Giulio Daprelà .\" dicembre 2005 .\" Aggiornamento a man pages 2.34 di Giulio Daprelà - giugno 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.41 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.44 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" Aggiornamento a man pages 2.51 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" Aggiornamento a man pages 2.80 di Elisabetta Galli - giugno 2008 .\" .TH MOUNT 2 2007-12-17 "Linux 2.6.12" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME mount, umount, umount2 \- monta e smonta i file system .SH SINTASSI .nf .B "#include " .sp .BI "int mount(const char *" source ", const char *" target , .BI " const char *" filesystemtype ", unsigned long " mountflags , .BI " const void *" data ); .sp .BI "int umount(const char *" target ); .sp .BI "int umount2(const char *" target ", int " flags ); .fi .SH DESCRIZIONE .\" FIXME . Questa pagina dovrebbe essere strutturata meglio .BR mount () attacca il file system specificato da .I source (che è spesso un nome di dispositivo, ma può anche essere un nome di directory o un dummy) alla directory specificata da .IR target . .BR umount () e .BR umount2 () rimuove l'attaccamento del (più alto) file system montato su .IR target . Sono necessari privilegi appropriati (Linux: capacità .B CAP_SYS_ADMIN) per montare e smontare i file system. A partire da Linux 2.4 un singolo file system può essere visibile su punti di mount multipli, e sullo stesso punto di mount possono essere impilati mount multipli. .\" Multiple mounts on same mount point: since 2.3.99pre7. I valori dell'argomento .IR filesystemtype supportato dal kernel sono elencati in .I /proc/filesystems (come "minix", "ext2", "msdos", "proc", "nfs", "iso9660" etc.). Ulteriori tipi possono divenire disponibili quando vengono caricati moduli appropriati. L'argomento .IR mountflags può avere il magic number 0xC0ED (\fBMS_MGC_VAL\fP) nei 16 bit più alti (questo era necessario nelle versioni di kernel precedenti a 2.4, ma non è più necessario ed è ignorato se specificato), e vari flag di mount (come definito in per libc4 e libc5 e in per glibc2) nei 16 bit di ordine basso: .\" FIXME 2.6.15 added flags for "shared sub-tree" functionality: .\" MS_UNBINDABLE, MS_PRIVATE, MS_SHARED, MS_SLAVE .\" These need to be documented on this page. .\" See: .\" Documentation/filesystems/sharedsubtree.txt .\" .\" http://lwn.net/Articles/159077/ .\" .\" http://myweb.sudhaa.com:2022/~ram/sharedsubtree/paper/sharedsubtree.1.pdf .\" Shared-Subtree Concept, Implementation, and Applications in Linux .\" Al Viro viro@ftp.linux.org.uk .\" Ram Pai linuxram@us.ibm.com .\" .\" http://foss.in/2005/slides/sharedsubtree1.pdf .\" Shared Subtree Concept and Implementation in the Linux Kernel .\" Ram Pai .\" .TP .BR MS_BIND " (da Linux 2.4 in poi)" .\" since 2.4.0-test9 Esegue un mount bind, rendendo un file o un sottoalbero di directory visibile a un altro punto dentro un file system. I mount bind possono attraversare i file system e oltrepassare le gabbie .BR chroot (2) Gli argomenti .IR filesystemtype ", " mountflags ", e " data sono ignorati. .\" with the exception of the "hidden" MS_REC mountflags bit .TP .BR MS_DIRSYNC " (a partire da Linux 2.5.19)" sincronizza i cambiamenti di directory in questo file system. (Questa proprietà può essere ottenuta per directory individuali o sottoalberi usando .BR chattr (1).) .TP .B MS_MANDLOCK Permette il blocco obbligatorio aui file in questo file system. (Il blocco obbligatorio deve ancora essere abilitato su una base per file, come descritto in .BR fcntl (2).) .\" FIXME Say more about MS_MOVE .TP .B MS_MOVE Sposta un sottoalbero. .I source specifica un punto di mount esistente e .I target specifica la nuova locazione. Lo spostamento è atomico: il sottoalbero non viene smontato in nessun momento. Gli argomenti .IR filesystemtype ", " mountflags ", e " data sono ignorati. .TP .B MS_NOATIME Non aggiorna l'ora di accesso per (tutti i tipi di) file su questo file system. .TP .B MS_NODEV Non permette l'accesso a dispositivi (file speciali) in questo file system. .TP .B MS_NODIRATIME Non aggiorna l'ora di accesso per directory su questo file system. Questo flag fornisce un sottoinsieme di funzioni messe a disposizione da .BR MS_NOATIME ; vale a dire che .BR MS_NOATIME suggerisce .BR MS_NODIRATIME . .TP .B MS_NOEXEC Non permette ai programmi di essere eseguiti da questo file system. .\" (Possibly useful for a file system that contains non-Linux executables. .\" Often used as a security feature, e.g., to make sure that restricted .\" users cannot execute files uploaded using ftp or so.) .TP .B MS_NOSUID Non onora i bit set-user-ID e set-group-ID quando si eseguono programmi da questo file system. .\" (This is a security feature to prevent users executing set-user-ID and .\" set-group-ID programs from removable disk devices.) .TP .B MS_RDONLY Monta file system in sola lettura. .\" .\" FIXME Document MS_REC, available since 2.4.11. .\" This flag has meaning in conjunction with MS_BIND and .\" also with the shared sub-tree flags. .TP .BR MS_RELATIME " (A partire da Linux 2.6.20)" Quando si accede a un file in questo file system, aggiorna solo l'ora dell'ultimo accesso al file (atime) se il valore corrente di atime è minore o uguale a quello dell'ultima modifica del file (mtime) o all'ora dell'ultimo cambiamento di stato (ctime). Questa opzione è utile per programmi, come .BR mutt (1), che hanno bisogno di sapere quando un file è stato letto dall'ultima modifica. .TP .B MS_REMOUNT Monta di nuovo un mount esistente. Questo permette di cambiare i .I mountflag e .I dati di un mount esistente senza dover smontare e rimontare il file system. .I source e .I target devono essere gli stessi valori specificati nella chiamata .BR mount () iniziale; .I filesystemtype è ignorato. I seguenti .I mountflag possono venire cambiati: .BR MS_RDONLY , .BR MS_SYNCHRONOUS , .BR MS_MANDLOCK ; prima del kernel 2.6.16, potevano essere cambiati anche i seguenti: .BR MS_NOATIME e .BR MS_NODIRATIME; e, in aggiunta, prima del kernel 2.4.10, potevano essere cambiati anche questi: .BR MS_NOSUID , .BR MS_NODEV , .BR MS_NOEXEC . .TP .B MS_SYNCHRONOUS Rende sincrone le scritture su questo file system (come se il flag .B O_SYNC a .BR open (2) fosse specificato per tutti i file aperti a questo file system). .PP Da Linux 2.4 in poi, i flag .BR MS_NODEV ", " MS_NOEXEC ", e " MS_NOSUID sono impostabili per l'intero punto di mount. Dal kernel 2.6.16 in poi, .B MS_NOATIME e .B MS_NODIRATIME possono essere impostati basandosi sui punti di mount. Anche il flag .B MS_RELATIME può essere impostato basandosi sui punti di mount. .PP L'argomento .IR data è interpretato da differenti file system. Tipicamente esso è una stringa di opzioni separate da virgole capita da questo file system. Vedere .BR mount (8) per dettagli delle opzioni disponibili per ciascun tipo di filesystem. .PP .\" Note: the kernel naming differs from the glibc naming .\" umount2 is the glibc name for what the kernel now calls umount .\" and umount is the glibc name for oldumount Linux 2.1.116 ha aggiunto la chiamata di sistema .BR umount2 (), la quale, come .BR umount (), smonta un target, ma permette .I flag aggiuntivi che controllano il comportamento dell'operazione: .TP .BR MNT_FORCE " (a partire da Linux 2.1.116)" Forza l'unmount anche se occupato. Questo può causare una perdita di dati. (solo per i mount NFS). .\" FIXME Can MNT_FORCE result in data loss? According to .\" the Solaris manual page it can cause data loss on Solaris. .\" If the same holds on Linux, then this should be documented. .TP .BR MNT_DETACH " (a partire da Linux 2.4.11)" Esegue un unmount lento: rende il punto di mount non disponibile per i nuovi accessi, e attualmente esegue l'unmount quando il punto di mount smette di essere occupato. .TP .BR MNT_EXPIRE " (a partire da Linux 2.6.8)" Marca il punto di mount come scaduto. Se un punto di mount non è attualmente in uso, allora una chiamata iniziale a .BR umount2 () con questo flag fallisce con l'errore .BR EAGAIN , ma marca il punto di mount come scaduto. Il punto di mount rimane scaduto fino a quando non vi accede nessun processo. Una seconda chiamata .BR umount2 () che specifica .B MNT_EXPIRE somnta un punto di mount scaduto. Questo flag non può essere specificato con .B MNT_FORCE o .BR MNT_DETACH . .SH VALORE RESTITUITO In caso di successo viene restituito zero. In caso di errore viene restituito \-1 , e .I errno viene impostato di conseguenza. .SH ERRORI I valori di errore dati di seguito vengono da errori indipendenti dal tipo di file system. Ciascun tipo di file system può avere i propri errori speciali e il suo comportamento speciale. Vedere il codice sorgente del kernel per dettagli. .TP .B EACCES Un componente di un non poteva essere cercato. (Vedere anche .BR path_resolution (2).) Oppure è stato tentato il mount di un filesystem in sola lettura senza dare il flag .B MS_RDONLY . Oppure il dispositivo a blocchi .I source si trova su un filesystem montato con l'opzione .B MS_NODEV .\" mtk: Probably: write permission is required for MS_BIND, with .\" the error EPERM if not present; CAP_DAC_OVERRIDE is required. .TP .B EAGAIN Una chiamata a .BR umount2 () che specifica .B MNT_EXPIRE ha marcato con successo un file system non occupato come scaduto. .TP .B EBUSY .I source è già montato. Oppure non può essere rimontato in sola lettura, perché contiene ancora file aperti in scrittura. Oppure non può essere montato sul .I target perché .I target è ancora occupato (è la directory di lavoro di qualche task, il punto di mount di un altro dispositivo, ha file aperti, ecc.). Oppure non può essere smontato perché è occupato. .TP .B EFAULT Uno degli argomanti puntatori punta fuori dallo spazio di indirizzamento dell'utente. .TP .B EINVAL .I source ha un superblock non valido. Oppure è stato tentato un remount .RB ( MS_REMOUNT ), ma .I source non era ancora montato su .IR target . Oppure è stato tentato uno spostamento .RB ( MS_MOVE ), ma .I source non era un mount point, o era '/'. Oppure è stato tentato un unmount, ma .I target non era un mount point. Oppure .BR umount2 () è stato chiamato con .B MNT_EXPIRE e uno tra .B MNT_DETACH o .BR MNT_FORCE . .TP .B ELOOP Troppi link incontrati durante la risoluzione di un percorso. Oppure è stato tentato uno spostamento, mentre .I target è discendente di .IR source . .TP .B EMFILE (Nel caso non sia necessario un dispositivo a blocchi): La tabella dei dispositivi fasulli è piena. .TP .B ENAMETOOLONG Un nome di percorso è più lungo di .BR MAXPATHLEN . .TP .B ENODEV .I filesystemtype non configurato nel kernel. .TP .B ENOENT Un nome di percorso era vuoto o aveva un componente inesistente. .TP .B ENOMEM Il kernel non può allocare una pagina libera in cui copiare nomi di file o dati. .TP .B ENOTBLK .I source non è un dispositivo a blocchi (ed era necessario un dispositivo). .TP .B ENOTDIR Il secondo argomento, o un prefisso del primo argomento, non è una directory. .TP .B ENXIO Il major number del dispositivo a blocchi .I source è fuori limite. .TP .B EPERM Il chiamante non ha i privilegi necessari. .SH CONFORME A Queste funzioni sono specifiche di Linux e non devono essere usate in programmi pensati per essere portabili. .SH NOTE .SS Note Linux La funzione originale .BR umount () era chiamata come \fIumount(device)\fP e restituiva .B ENOTBLK quando non veniva chiamata con un dispositivo a blocchi. In Linux 0.98p4 fu aggiunta una chiamata \fIumount(dir)\fP, per poter supportate dispositivi anonimi. In Linux 2.3.99-pre7 la chiamata \fIumount(device)\fP fu rimossa, lasciando solo \fIumount(dir)\fP (poiché ora i dispositivi possono essere montati in più di un posto, così specificare il dispositivo non è sufficiente). .LP Il flag originale .B MS_SYNC fu rinominato .B MS_SYNCHRONOUS in 1.1.69 quando fu aggiunto un diverso .B MS_SYNC a \fI\fP. .LP Prima di Linux 2.4 un tentativo di eseguire un programma set-user-ID o set-group-ID su un file system montato con .B MS_NOSUID falliva con .BR EPERM . A partire da Linux 2.4 i bit set-user-ID e set-group-ID in questo caso sono igonrati silenziosamente. .\" The change is in patch-2.4.0-prerelease. .SH VEDERE ANCHE .BR path_resolution (7), .BR mount (8), .BR umount (8) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/sysfs.20000644000175000000270000000617710634061776014315 0ustar frankie.\" Copyright (C) 1995, Thomas K. Dyas .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Created Wed Aug 9 1995 Thomas K. Dyas .\" .\" FIXME -- I can't find this in SVr4! .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 21/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH SYSFS 2 "9 agosto 1995" "Linux 1.3.16" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME sysfs \- acquisisce informazioni sul file system .SH SINTASSI .BI "int sysfs(int " option ", const char *" fsname ); .BI "int sysfs(int " option ", unsigned int " fs_index ", char *" buf ); .BI "int sysfs(int " option ); .SH DESCRIZIONE .BR sysfs () restituisce informazioni sui tipi di file system presenti nel kernel. La sintassi della chiamata di sistema .BR sysfs () dipende dal parametro .I option : .TP .B 1 Converte la stringa identificatrice del file system .I fsname in un indice che identifica il file system. .TP .B 2 Converte un'indice di un file-system .I fs_index in una stringa terminata con un byte nul. Questa stringa viene scritta nel buffer a cui punta .IR buf . Assicurarsi che .I buf abbia abbastanza spazio per accettare la stringa. .TP .B 3 Restituisce il numero di tipi di file-system presenti nel kernel. .PP La numerazione degli indici dei tipi di file system presenti incomincia da zero. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo .BR sysfs () restituisce l'indice del file system con l'opzione .BR 1 , zero con l'opzione .BR 2 , e il numero del file systems attualmente configurato con l'opzione .BR 3 . In caso di errore viene restituito \-1, e viene impostato .I errno . .SH ERRORI .TP .B EFAULT .RI "O " fsname " o " buf sono al di fuori del proprio spazio di indirizzamento accessibile. .TP .B EINVAL .I fsname non è un identificatore valido di file system; .I fs_index è fuori dai limiti; .I option non è valida. .PP .SH "CONFORME A" SVr4. .SH NOTA Su Linux, con il filesystem .I proc montato su .IR /proc , la stessa informazione può essere ricavata da .IR /proc/filesystems . .SH BACHI Non c'è supporto a libc o glibc. Non c'è modo di capire quanto deve essere grande \fIbuf\fP. man-pages-it-2.80/man2/swapoff.20000644000175000000270000000002210634061776014572 0ustar frankie.so man2/swapon.2 man-pages-it-2.80/man2/umask.20000644000175000000270000001100210743207701014234 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 2006, 2008, Michael Kerrisk (mtk-manpages@gmail.com) .\" (A few fragments remain from an earlier (1992) version written in .\" 1992 by Drew Eckhardt .) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt .\" Modified Sat Jul 24 12:51:53 1993 by Rik Faith .\" Modified Tue Oct 22 22:39:04 1996 by Eric S. Raymond .\" Modified Thu May 1 06:05:54 UTC 1997 by Nicolás Lichtmaier .\" with Lars Wirzenius suggestion .\" 2006-05-13, mtk, substantial rewrite of description of 'mask' .\" 2008-01-09, mtk, a few rewrites and additions. .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 25/3/1998 (kreijack@usa.net) .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.33 di Giulio Daprelà .\" maggio 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.37 di Giulio Daprelà .\" agosto 2006 .\" .TH UMASK 2 9 gennaio 2008 "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME umask \- imposta la maschera di creazione del modo di un file .SH SINTASSI .B #include .br .B #include .sp .BI "mode_t umask(mode_t " mask ); .SH DESCRIZIONE .BR umask () imposta la maschera di creazione dei permessi dei file del processo chiamante (umask) a .I mask & 0777 (cioè vengono usati solo i bit dei permessi dei file di .I mask ), e restituisce il valore precedente della maschera. La umask è usata da .BR open (2), .BR mkdir (2), e altre chiamate di sistema che creano file .\" per esempio, mkfifo(), creat(), mknod(), sem_open(), mq_open(), shm_open() .\" ma NON le chiamate System V IPC *get() per modificare i permessi dati ai nuovi file o directory. Nello specifico i permessi nella umask sono disattivati dall'argomento \fImode\fP in .BR open (2) e .BR mkdir (2). Le costanti che possono essere utilizzate per specificare la .I mask sono descritte sotto .BR stat (2). Il tipico valore predefinito per il processo umask è .I S_IWGRP\ |\ S_IWOTH (ottale 022). Nel caso comune in cui l'argomento .I mode di .BR open (2) sia specificato come: .nf S_IRUSR | S_IWUSR | S_IRGRP | S_IWRGRP | S_IROTH | S_IWOTH .fi (ottale 0666) quando si crea un nuovo file, i permessi sul file risultante saranno: .nf S_IRUSR | S_IWUSR | S_IRGRP | S_IROTH .fi (perché 0666 & ~022 = 0644; cioè rw\-r\-\-r\-\-). .SH "VALORE RESTITUITO" Questa chiamata di sistema ha sempre successo, e restituisce il valore precedente della maschera. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .SH NOTE Un processo figlio creato attraverso .BR fork (2) eredita la umask del genitore. La umask viene lasciata inalterata da .BR execve (2). L'impostazione di umask influenza anche i permessi assegnati agli oggetti IPC POSIX .RB ( mq_open (3), .BR sem_open (3), .BR shm_open (3)), FIFO .RB ( mkfifo (3)), e sui socket di dominio Unix .RB (unix (7)) creati dai processi. L'umask non influenza i permessi assegnati agli oggetti IPC System V creati dal processo (usando .BR msgget (2), .BR semget (2), .BR shmget (2)). .SH "VEDERE ANCHE" .BR chmod (2), .BR mkdir (2), .BR open (2), .BR stat (2) .\" FIXME . eventually: .BR acl (5) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.76 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/uname.20000644000175000000270000001131310675555364014245 0ustar frankie.\" Copyright (C) 2001 Andries Brouwer . .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" 2007-07-05 mtk: Added details on underlying system call interfaces .\" .\" Tradotto da goffredo baroncelli il 3/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.65 di Elisabetta Galli - settembre 2007 .\" .TH UNAME 2 "5 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME uname \- restituisce nome e informazioni sul kernel attuale .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int uname(struct utsname *" buf ); .SH DESCRIZIONE .BR uname () restituisce informazione sul sistema attraverso il puntatore .IR buf . La struttura .I utsname è definita in .IR : .in +0.5i .nf struct utsname { char sysname[]; char nodename[]; char release[]; char version[]; char machine[]; #ifdef _GNU_SOURCE char domainname[]; #endif }; .fi .in -0.5i La lunghezza degli array in una .I struttura utsname non è specificata; i campi sono terminati con un byte nullo ('\\0'). .SH "VALORE RESTITUITO" In caso di esito positivo viene restituito zero, altrimenti \-1 e .I errno viene impostato di conseguenza. .SH ERRORI .TP .B EFAULT .I buf non è valido. .SH "CONFORME A" SVr4, POSIX.1-2001. Non c'è alcuna chiamata a .BR uname () in 4.3BSD. .PP Il membro .I domainname (il nome di dominio NIS o YP) è un'estensione GNU. .SH NOTE Questa è una chiamata di sistema, e si presume che il sistema operativo sappia il suo nome, rilascio e versione. Essa inoltre sa su quale hardware funziona. Quindi quattro dei campi della struttura sono significativi. D'altra parte il campo \fInodename\fP è insignificante: esso dà il nome della macchina presente in qualche rete indefinita, ma tipicamente le macchine si trovano in più di una rete e hanno più nomi. Inoltre il kernel non ha modo di sapere queste cose, quindi bisogna dirgli cosa rispondere. Lo stesso vale per il campo aggiuntivo \fIdomainname\fP. .LP A questo scopo Linux usa le chiamate di sistema .BR sethostname (2) e .BR setdomainname (2). Notare che non c'è alcuno standard che dice che il nome host impostato da .BR sethostname (2) è la stessa stringa del campo \fInodename\fP della struttura restituita da .BR uname () (in verità, alcuni sistemi permettono un nome host di 256 byte e un nome nodo di 8 byte), ma ciò è vero in Linux. Lo stesso vale per .BR setdomainname (2) e per il campo \fIdomainname\fP. .LP La lunghezza dei campi nella struttura varia. Alcuni sistemi operativi o librerie usano un valore prefissato 9 o 33 o 65 o 257. Altri sistemi usano SYS_NMLN o _SYS_NMLN o UTSLEN o _UTSNAME_LENGTH. E' chiaramente una pessima idea usare una qualunque di queste costanti; si usi solo sizeof(...). Spesso è scelto 257 per avere spazio per un nome di host internet. .LP Parte dell'informazione utsname è anche accessibile attraverso .BR sysctl (2) e attraverso .IR /proc/sys/kernel/ { ostype , .IR hostname , .IR osrelease , .IR version , .IR domainname }. .SS Interfaccia del kernel sottostante .LP Col tempo, aumenti nella dimensione della struttura .I utsuname hanno portato a tre versioni successive di .BR uname (): .IR sys_olduname () (slot .IR __NR_oldolduname ), .IR sys_uname () (slot .IR __NR_olduname ), e .IR sys_newuname () (slot .IR __NR_uname). La prima usava la lunghezza 9 per tutti i campi; la seconda usava 65; anche la terza usava 65, aggiungendo però il campo \fIdomainname\fP. La funzione wrapper di glibc, .BR uname () , nasconde questi dettagli alle applicazioni, invocando la versione più recente della chiamata di sistema fornita dal kernel. .SH "VEDERE ANCHE" .BR uname (1), .BR getdomainname (2), .BR gethostname (2) man-pages-it-2.80/man2/sync.20000644000175000000270000000602510675555353014116 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1992 Drew Eckhardt (drew@cs.colorado.edu), March 28, 1992 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt .\" Modified Sat Jul 24 12:02:47 1993 by Rik Faith .\" Modified 15 Apr 1995 by Michael Chastain : .\" Added reference to `bdflush(2)'. .\" Modified 960414 by Andries Brouwer : .\" Added the fact that since 1.3.20 sync actually waits. .\" Modified Tue Oct 22 22:27:07 1996 by Eric S. Raymond .\" Modified 2001-10-10 by aeb, following Michael Kerrisk. .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli kreijack@usa.net .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli - agosto 2007 .\" .TH SYNC 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME sync \- svuota i buffer della cache del disco .SH SINTASSI .B #include .sp .B void sync(void); .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR sync (): _BSD_SOURCE || _XOPEN_SOURCE\ >=\ 500 .SH DESCRIZIONE .BR sync () prima riversa gli inode nei buffer, poi i buffer sul disco. .SH ERRORI Questa funzione termina sempre con successo. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .SH NOTE A partire da glibc 2.2.2 il prototipo Linux è come elencato sopra, seguendo i vari standard. In libc4, libc5, e glibc fino a 2.2.1 era "int sync(void)", e .BR sync () restituiva sempre 0. .SH BACHI Secondo le specifiche degli standard (per esempio, POSIX.1-2001), .BR sync () programma le scritture, ma potrebbe tornare prima che la scrittura sia eseguita. Tuttavia, a partire dalla versione 1.3.20 di Linux, essa aspetta. (Questo ancora non garantisce l'integrità dei dati: i dischi moderni hanno grandi cache). .SH "VEDERE ANCHE" .BR bdflush (2), .BR fdatasync (2), .BR fsync (2), .BR sync (8), .BR update (8) man-pages-it-2.80/man2/vfork.20000644000175000000270000001617010673320247014261 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1999 Andries Brouwer (aeb@cwi.nl), 1 Nov 1999 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" 1999-11-10: Merged text taken from the page contributed by .\" Reed H. Petty (rhp@draper.net) .\" .\" Traduzione da man-pages-2.26 di Giulio Daprelà .\" marzo 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.27 di Giulio Daprelà - aprile 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.41 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.44 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" Aggiornamento a man pages 2.64 di Elisabetta Galli - agosto 2007 .\" .TH VFORK 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME vfork \- crea un processo figlio e blocca il padre .SH SINTASSI .B #include .br .B #include .sp .B pid_t vfork(void); .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR vfork (): _BSD_SOURCE || _XOPEN_SOURCE\ >=\ 500 .SH "DESCRIZIONE" .SS "Descrizione standard" (Dalla bozza SUSv2 / POSIX.) La funzione .BR vfork () ha lo stesso effetto di .BR fork (2), con l'eccezione che il comportamento è indefinito se il processo creato da .BR vfork () modifica un dato qualsiasi che non sia una variabile di tipo .I pid_t usata per archiviare il valore restituito da .BR vfork () , o torna dalla funzione nella quale .BR vfork () è stato chiamato, o chiama qualunque altra funzione prima di chiamare con successo .BR _exit (2) o una delle funzioni della famiglia di .BR exec (3) . .SS "Descrizione Linux" .BR vfork (), proprio come .BR fork (2), crea un processo figlio del processo chiamante. Per dettagli sui valori restituiti e sugli errori, vedere .BR fork (2). .PP .BR vfork () è un caso speciale di .BR clone (2). Si usa per creare nuovi processi senza copiare le tabelle di pagina del processo padre. Può essere utile in applicazioni sensibili alle prestazioni, nelle quali verrà creato un figlio che emette immediatamente un .BR execve (2) . .PP .BR vfork () è diverso da .BR fork (2) nel senso che il padre viene sospeso finché il figlio esegue una chiamata a .BR execve (2) o .BR _exit (2). Il figlio condivide la memoria con il padre, incluso lo stack, finché emette .BR execve (2) . Il figlio non deve tornare dalla funzione attuale o chiamare .BR exit (3) , ma può chiamare .BR _exit (2). .PP I gestori del segnale vengono ereditati, ma non condivisi. I segnali al padre arrivano dopo che il figlio ha rilasciato la memoria del padre. .SS "Descrizione storica" Sotto Linux, .BR fork (2) è implementato usando pagine di tipo copy-on-write, così che la sola penalizzazione in cui incorre .BR fork (2) è il tempo e la memoria richiesti per duplicare le tabelle delle pagine del padre, e per creare un'unica struttura di task per il figlio. Tuttavia, anticamente .BR fork (2) richiedeva una copia completa dello spazio dati del chiamante, spesso senza che ce ne fosse bisogno, di solito immediatamente dopo l'esecuzione di .BR exec (3). Quindi, per una maggiore efficienza, BSD ha introdotto la chiamata di sistema .BR vfork () , che non copiava completamente lo spazio di indirizzamento del processo padre, ma prendeva la memoria del padre e il thread di controllo fino a una chiamata a .BR execve (2) o un exit. Il processo padre era sospeso mentre il figlio utilizzava le sue risorse. L'uso di .BR vfork () era complicato: per esempio, la non modifica dei dati nel processo padre dipendeva dal sapere quali variabili erano conservate in un registro. .SH CONFORME A 4.3BSD, POSIX.1-2001. .\" FIXME . Marzo 07: nella bozza della prossima revisione POSIX, le specifiche per .\" vfork() sono state rimosse. Verificare se saraà così nella versione finale. I requisiti indicati per .BR vfork () dagli standard sono più deboli di quelli indicati per .BR fork (2), così un'implementazione dove i due sono sinonimi è conforme. In particolare, il programmatore non può contare sul fatto che il padre rimanga bloccato fino a una chiamata di .BR execve (2) o .BR _exit (2) , e non può contare su alcuno specifico comportamento riferendosi alla memoria condivisa. .\" In AIXv3.1 vfork è equivalente a fork. .SH NOTE .SS Note Linux I gestori dei fork stabiliti usando .BR pthread_atfork (3) non sono chiamati quando un programma multithreaded che impiega le chiamate alla libreria di threading NPTL chiama .BR vfork (). I gestori dei fork sono chiamati in questo caso in un programma che usi la libreria di threading LinuxThreads. (Vedere .BR pthreads (7) per una descrizione delle librerie di threading di Linux). .SS Storia La chiamata di sistema .BR vfork () è apparsa nella 3.0BSD. .\" Nelle note di rilascio della versione 4.2BSD Sam Leffler ha scritto: `vfork: è sempre .\" presente, ma sicuramente non per molto'. Nella versione 4.4BSD è stata resa sinonimo di .BR fork (2) ma NetBSD l'ha reintrodotta, cf. http://www.netbsd.org/Documentation/kernel/vfork.html . In Linux è stata equivalente a .BR fork (2) fino alla versione 2.2.0-pre6. A partire dalla 2.2.0-pre9 (su i386, un po' più tardi su altre architetture) è una chiamata di sistema indipendente. Ne è stato aggiunto il supporto in glibc 2.0.112. .SH BUG È piuttosto sfortunato che Linux abbia richiamato questo spettro dal passato. La pagina di manuale di BSD afferma: "Questa chiamata di sistema sarà eliminata quando saranno implementati meccanismi appropriati di condivisione di sistema. Gli utenti non devono dipendere dalla semantica della condivisione di memoria di .BR vfork () poiché sarebbe, in questo caso, resa sinonimo di .BR fork (2).\c " Dettagli sulla gestione del segnale sono oscuri e diversi da sistema a sistema. La pagina di manuale di BSD afferma: "Per evitare una possibile situazione di stallo, ai processi che sono figli nel mezzo di un .BR vfork () non vengono mai inviati segnali .B SIGTTOU o .B SIGTTIN ; invece, output o .IR ioctl sono permessi e i tentativi di input danno come risultato un'indicazione di fine file." .\" .\" A quanto ne so quanto segue non è vero in 2.6.19: .\" Attualmente (Linux 2.3.25), .\" .BR strace (1) .\" non può seguire .\" .BR vfork () .\" e richiede una patch del kernel. .SH VEDERE ANCHE .BR clone (2), .BR execve (2), .BR fork (2), .BR unshare (2), .BR wait (2) man-pages-it-2.80/man2/umount2.20000644000175000000270000000002110634061776014535 0ustar frankie.so man2/mount.2 man-pages-it-2.80/man2/vm86.20000644000175000000270000000544410646217673013744 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright 1993 Rickard E. Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Copyright 1997 Andries E. Brouwer (aeb@cwi.nl) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 9/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.62 di Elisabetta Galli .\" luglio 2007 .\" .TH VM86 2 "Aprile 1998" "Linux 2.1.15" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME vm86old, vm86 \- per entrare nel virtual 8086 mode .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int vm86old(struct vm86_struct * " info ); .sp .BI "int vm86(unsigned long " fn ", struct vm86plus_struct * " v86 ); .SH DESCRIZIONE La chiamata di sistema .BR vm86 () è stata introdotta in Linux 0.97p2. In Linux 2.1.15 e 2.0.28 è stata rinominata in .BR vm86old (), e una nuova .BR vm86 () è stata introdotta. La definizione della \fIstruct vm86_struct\fP è stata cambiata in 1.1.8 and 1.1.9. .LP Queste chiamate permettono al processo di entrare nel VM86 mode, e sono usate da .BR dosemu . .PP Il modo VM86 è un'emulazione della modalità reale all'interno di un processo in modalità protetta. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo viene restituito zero, altrimenti \-1 e .I errno contiene il codice di errore. .SH ERRORI .TP .B EFAULT Questo valore restituito è specifico di i386 e indica un problema nell'ottenere dati dallo spazio utente. .TP .B ENOSYS Questo valore restituito indica che la chiamata non è implementate nell'architettura attuale. .TP .B EPERM Lo stack del kernel esiste. (Questo è un check del kernel; lo stack salvato deve esistere solo all'interno del 'vm86 mode'.) .SH "CONFORME A" Questa chiamata è specifica di Linux sulle piattaforme Intel, e quindi non è portabile su altre piattaforme. man-pages-it-2.80/man2/wait.20000644000175000000270000004332511023045222014063 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1993 by Thomas Koenig .\" and Copyright (c) 2004 by Michael Kerrisk .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" License. .\" .\" Modified Sat Jul 24 13:30:06 1993 by Rik Faith .\" Modified Sun Aug 21 17:42:42 1994 by Rik Faith .\" (Thanks to Koen Holtman ) .\" Modified Wed May 17 15:54:12 1995 by Rik Faith .\" To remove *'s from status in macros (Thanks to Michael Shields). .\" Modified as suggested by Nick Duffek , aeb, 960426 .\" Modified Mon Jun 23 14:09:52 1997 by aeb - add EINTR. .\" Modified Thu Nov 26 02:12:45 1998 by aeb - add SIGCHLD stuff. .\" Modified Mon Jul 24 21:37:38 2000 by David A. Wheeler .\" - noted thread issues. .\" Modified 26 Jun 01 by Michael Kerrisk .\" Added __WCLONE, __WALL, and __WNOTHREAD descriptions .\" Modified 2001-09-25, aeb .\" Modified 26 Jun 01 by Michael Kerrisk, .\" Updated notes on setting disposition of SIGCHLD to SIG_IGN .\" 2004-11-11, mtk .\" Added waitid(2); added WCONTINUED and WIFCONTINUED() .\" Added text on SA_NOCLDSTOP .\" Updated discussion of SA_NOCLDWAIT to reflect 2.6 behaviour .\" Much other text rewritten .\" 2005-05-10, mtk, __W* flags can't be used with waitid() .\" .\" Traduzione da man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.51 di Giulio Daprelà - giugno 2007 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli - agosto 2007 .\" .TH WAIT 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME wait, waitpid, waitid \- aspetta che il processo cambi stato .SH SINTASSI .B #include .br .B #include .sp .BI "pid_t wait(int *" "status" ); .BI "pid_t waitpid(pid_t " pid ", int *" status ", int " opzioni ); .BI "int waitid(idtype_t " idtype ", id_t " id \ ", siginfo_t *" infop ", int " opzioni ); .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR waitid (): _SVID_SOURCE || _XOPEN_SOURCE .SH DESCRIZIONE Tutte queste chiamate di sistema sono usate per attendere cambiamenti di stato in un figlio del processo chiamante, e ottenere informazioni sul figlio il cui stato è cambiato. Un cambiamento di stato avviene quando: il processo figlio è terminato; il figlio è stato arrestato da un segnale; il figlio è stato ripristinato da un segnale. In caso di un figlio terminato, un'attesa permette al sistema di rilasciare le risorse associate al figlio; se non viene eseguita un'attesa, allora il figlio terminato rimane in uno stato "zombie" (vedere le NOTE sotto). Se un figlio ha già cambiato stato, allora le chiamate tornano immediatamente. Altrimenti esse si bloccano fino a quando un figlio cambia stato o un gestore di segnale interrompe la chiamata (supponendo che le chiamate di sistema non siano automaticamente riavviate usando il flag .B SA_RESTART di .BR sigaction (2)). Nel resto di questa pagina un figlio il cui stato è cambiato, e che nessuna di queste chiamate di sistema ha aspettato, è definito .IR aspettabile . .SS "wait() e waitpid()" La chiamata di sistema .BR wait () sospende l'esecuzione del processo chiamante fino a quando uno dei suoi figli termina. La chiamata .I wait(&status) è equivalente a: .nf waitpid(\-1, &status, 0); .fi La chiamata di sistema .BR waitpid () sospende l'esecuzione del processo chiamante fino a quando un figlio specificato dall'argomento .I pid ha cambiato stato. Il comportamento predefinito di .BR waitpid () è attendere solo i figli terminati, ma questo comportamento è modificabile attraverso l'argomento .I opzioni come descritto di seguito. Il valore di .I pid può essere: .IP "< \-1" , che significa attesa di qualunque processo figlio il cui gruppo ID del processo sia uguale al valore assoluto di .IR pid . .IP \-1 , che significa aspettare qualunque processo figlio. .IP 0 , che significa aspettare qualunque processo figlio il cui gruppo ID del processo sia uguale a quello del processo chiamante. .IP "> 0" , che significa aspettare il figlio il cui ID di processo sia uguale al valore di .IR pid . .PP Il valore di .I opzioni è un OR di zero o più delle seguenti costanti: .TP 12 .B WNOHANG torna immediatamente se nessun figlio è uscito. .TP .B WUNTRACED torna anche se un figlio si è arrestato (ma non tracciato attraverso .BR ptrace (2)). Lo stato del figlio non .I tracciato che è stato arrestato è fornito anche se l'opzione non è specificata. .TP .BR WCONTINUED " (A partire da Linux 2.6.10) torna anche se un figlio arrestato è stato riesumato inviando .BR SIGCONT . .PP (Per le opzioni solo Linux vedere oltre). .PP Le opzioni .B WUNTRACED e .B WCONTINUED hanno effetto solo se il flag .B SA_NOCLDSTOP non è stato impostato per il segnale .B SIGCHLD (vedere .BR sigaction (2)). .PP Se .I status non è NULL , .BR wait () e .BR waitpid () memorizzano l'informazione di stato in \fIint\fR a cui punta. Questo intero può essere verificato con le seguenti macro (che prendono lo stesso intero come argomento, non come un puntatore ad esso, come fanno .BR wait () e .BR waitpid ()!): .TP .BI WIFEXITED( stato ) restituisce true se il figlio è terminato normalmente, ovvero, chiamando .BR exit (3) o .BR _exit (2), o tornando da main(). .TP .BI WEXITSTATUS( stato ) ritorna lo stato di uscita del figlio. Esso consiste negli 8 bit meno significativi dell'argomento .I status che il figlio ha specificato in una chiamata a .BR exit (3) o .BR _exit (2) o come argomento per una dichiarazione di ritorno in main(). Questa macro deve essere impiegata solo se .B WIFEXITED restituisce true. .TP .BI WIFSIGNALED( stato ) restituisce true se il processo figlio è stato terminato da un segnale. .TP .BI WTERMSIG( stato ) restituisce il numero del segnale che ha causato l'arresto del processo figlio. Questa macro deve essere impiegata solo se .B WIFSIGNALED ha restituito true. .TP .BI WCOREDUMP( stato ) restituisce true se il figlio ha prodotto un core dump. Questa macro deve essere impiegata solo se .B WIFSIGNALED ha restituito true. Questa macro non è specificata in POSIX.1-2001 e non è disponibile in alcune implementazioni Unix (per esempio AIX, SunOS). Usarla solo racchiusa tra #ifdef WCOREDUMP ... #endif. .TP .BI WIFSTOPPED( stato ) restituisce true se il processo figlio è stato arrestato inviando un segnale; questo è possibile solo se la chiamata è stata effettuata usando .BR WUNTRACED o quando il figlio è stato tracciato (vedere .BR ptrace (2)). .TP .BI WSTOPSIG( stato ) restituisce il numero del segnale che ha causato l'arresto del processo figlio. Questa macro deve essere impiegata solo se .B WIFSTOPPED ha restituito true. .TP .BI WIFCONTINUED( stato ) (A partire da Linux 2.6.10) restituisce true se il processo figlio è stato riesumato inviando .BR SIGCONT . .SS "waitid()" La chiamata di sistema .BR waitid () (disponibile a partire da Linux 2.6.9) fornisce un controllo più preciso su quale cambiamento di stato del processo figlio aspettare. Gli argomenti .I idtype e .I id selezionano il figlio(i) da aspettare, come segue: .IP "\fIidtype\fP == \fBP_PID\fP" Aspetta il figlio il cui ID di processo corrisponde a .IR id . .IP "\fIidtype\fP == \fBP_PGID\fP" Aspetta qualunque figlio il cui ID di gruppo del processo corrisponda a .IR id . .IP "\fIidtype\fP == \fBP_ALL\fP" Aspetta qualunque processo figlio; .I id è ignorato. .PP Il cambiamento di stato del processo figlio da aspettare è specificato eseguendo un OR su uno o più dei seguenti flag in .IR opzioni : .TP 12 .B WEXITED Aspetta il figlio che è terminato. .TP .B WSTOPPED Aspetta il figlio che è stato arrestato con l'invio di un segnale. .TP .B WCONTINUED Aspetta i figli (precedentemente arrestati) che sono stati riesumati inviando .BR SIGCONT . .PP Si può inoltre eseguire un OR sui seguenti flag in .IR opzioni : .TP 12 .B WNOHANG Come per .BR waitpid (). .TP .B WNOWAIT Lascia il figlio in uno stato in attesa; una successiva chiamata di attesa può essere usata per trovare di nuovo l'informazione sullo stato del figlio. .PP In seguito a un ritorno con successo, .BR waitid () riempie i seguenti campi della struttura .I siginfo_t a cui punta .IR infop : .TP 12 \fIsi_pid\fP L'ID di processo del figlio. .TP \fIsi_uid\fP L'ID reale dell'utente del figlio. (Questo campo non viene impostato nella maggior parte delle altre implementazioni.) .TP \fIsi_signo\fP Imposta sempre a .BR SIGCHLD . .TP \fIsi_status\fP O lo stato di uscita del figlio, come dato a .BR _exit (2) (o .BR exit (3)), o il segnale che ha causato la terminazione, l'arresto o la continuazione del figlio. Il campo .I si_code può essere usato per determinare come interpretare questo campo. .TP \fIsi_code\fP Imposta a uno tra: .B CLD_EXITED (figlio chiamato .BR _exit (2)); .B CLD_KILLED (figlio terminato da un segnale); .B CLD_STOPPED (figlio arrestato da un segnale); o .B CLD_CONTINUED (figlio continuato da .BR SIGCONT ). .PP Se .B WNOHANG è stato specificato in .I opzioni e non c'erano figli in uno stato di attesa, allora .BR waitid () restituisce immediatamente 0, e lo stato della struttura .I siginfo_t a cui punta .I infop non è specificato. .\" POSIX.1-2001 non specifica questa possibilità; la maggior parte .\" delle implementazioni (incluso Linux) in questo caso danno .\" zero, ma almeno un'implementazione (AIX 5.1) .\" non lo fa -- MTK Nov 04 Per distinguere questo caso da quello in cui un figlio era in uno stato di attesa, il campo .I si_pid viene impostato a zero prima della chiamata e, dopo il ritorno della chiamata, verifica che in questo campo non ci sia un valore zero. .SH "VALORI RESTITUITI" .BR wait (): in caso di successo, restituisce l'ID del processo del figlio terminato; in caso di errore restituisce \-1. .BR waitpid (): in caso di successo, restituisce l'ID del processo del figlio il cui stato è cambiato; se .B WNOHANG era specificato e uno o più figli specificati da .I pid esiste, ma non ha ancora cambiato stato, allora viene restituito 0. In caso di errore restituisce \-1. .BR waitid (): restituisce 0 in caso di successo o se .B WNOHANG era specificato e nessun figlio(i) specificato da .I id ha ancora cambiato stato; in caso di errore restituisce \-1. Ciascuna di queste chiamate imposta .I errno ad un valore appropriato in caso di errore. .SH ERRORI .TP .BR ECHILD (per .BR wait ()) Il processo chiamante non ha nessun figlio inaspettato. .TP .BR ECHILD (per .BR waitpid () o .BR waitid ()) Il processo specificato da .I pid .RB ( waitpid ()) o .I idtype e .I id .RB ( waitid ()) non esiste o non è un figlio del processo chiamante. (Ciò può accadere per il figlio di un processo se l'azione per .B SIGCHLD è impostata a .BR SIG_IGN. Vedere anche la sezione \fINote Linux\fP sui thread). .TP .B EINTR .B WNOHANG non era impostata ed è stato untercettato un segnale sbloccato o un .B SIGCHLD. .TP .B EINVAL Gli argomenti delle .I opzioni non erano validi. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .SH NOTE Un figlio che termina, ma in modo inaspettato, diviene uno "zombie". Il kernel mantiene un insieme minimo di informazioni sui processi zombie (PID, stato di terminazione, informazioni sull'uso delle risorse) allo scopo di permettere al padre di eseguire in seguito un wait per ottenere informazioni sul figlio. Se uno zombie non viene rimosso dal sistema attraverso un wait, esso consumerà uno slot nella tabella dei processi del kernel, e se questa tabella si riempie, non sarà possibile creare ulteriori processi. Se un processo padre termina, allora i suoi figli "zombie" (se ce ne sono) sono adottati da .BR init (8), che automaticamente esegue un wait per rimuovere gli zombie. POSIX.1-2001 specifica che se la disposizione di .B SIGCHLD è impostata a .B SIG_IGN o il flag .B SA_NOCLDWAIT è settato per .BR SIGCHLD (vedere .BR sigaction (2)), allora i figli terminati non diventano zombie e una chiamata a .BR wait () o .BR waitpid () verrà bloccata fino a quando tutti i figli sono terminati, e in seguito fallisce con .I errno impostato a .BR ECHILD . (Lo standard POSIX originale lasciava il comportamento di impostare .B SIGCHLD a .B SIG_IGN non specificato. Si noti che, anche se la disposizione predefinita di .B SIGCHILD è "ignore", impostarla esplicitamente a .B SIG_IGN comporterà un diverso trattamento dei processi figlio zombie. Linux 2.6 è conforme a questa specifica. Tuttavia Linux 2.4 (e precedenti) non lo è: se una chiamata .BR wait () o .BR waitpid () è effettuata mentre .B SIGCHLD è ignorato, la chiamata si comporta come se .B SIGCHLD non fosse stato ignorato, ovvero, la chiamata si blocca fino a quando il prossimo figlio termina e quindi restituisce l'ID del processo e lo stato di questo figlio. .SS Note Linux Nel kernel Linux un thread programmato dal kernel non è un costrutto distinto da un processo. Invece un thread è semplicemente un processo creato usando la chiamata esclusiva di Linux .BR clone (2); altre routine come la chiamata portabile .BR pthread_create (3) sono implementate usando .BR clone (2). Prima di Linux 2.4 un thread era solo un caso speciale di un processo, e come conseguenza un thread non poteva aspettare il figlio di un altro thread, anche se l'ultimo apparteneva allo stesso gruppo del thread. Tuttavia POSIX prescrive tale funzionalità, e a partire da Linux 2.4 un thread può, e in modo predefinito lo fa, aspettare il figlio di un altro thread nello stesso gruppo del thread. .LP Le seguenti .I opzioni specifiche di Linux devono essere usate con i figli creati usando .BR clone (2); esse non possono essere usate con .BR waitid (): .TP .B __WCLONE .\" a partire da 0.99pl10 Aspetta solo i figli di "clone". Se omessa allora aspetta solo i figli "non-clone". (Un figlio "clone" è uno che non invia segnali, o un segnale diverso da .B SIGCHLD ai suoi genitori quando viene terminato). Questa opzione è ignorata se viene anche specificato .B __WALL. .TP .BR __WALL " (a partire da Linux 2.4)" Aspetta tutti i figli, qualunque sia il loro tipo ("clone" o "non-clone"). .TP .BR __WNOTHREAD (a partire da Linux 2.4) Non aspetta figli di altri thread nello stesso gruppo del thread. Questo era il comportamento predefinito prima di Linux 2.4. .SH ESEMPIO .\" fork.2 fa riferimento a questo programma di esempio. Il seguente programma dimostra l'uso di .BR fork(2) e .BR waitpid (2). Il programma crea un processo figlio. Se dalla linea di comando non viene fornito alcun argomento al programma, allora il figlio sospende la propria esecuzione usando .BR pause (2), per permettere all'utente di mandare il segnale al figlio. Altrimenti, se viene fornito un argomento dalla linea di comando, allora il figlio esce immediatamente, usando l'intero fornito dalla linea di comando come stato di uscita. Il processo genitore esegue un ciclo che controlla il figlio usando .BR waitpid (2), e usa le macro W*() descritte in precedenza per analizzare il valore dello stato di attesa. La seguente sessione di shell dimostra l'uso del programma: .nf $ ./a.out & Child PID is 32360 [1] 32359 $ kill \-STOP 32360 stopped by signal 19 $ kill \-CONT 32360 continued $ kill \-TERM 32360 killed by signal 15 [1]+ Done ./a.out $ #include #include #include #include int main(int argc, char *argv[]) { pid_t cpid, w; int status; cpid = fork(); if (cpid == \-1) { perror("fork"); exit(EXIT_FAILURE); } if (cpid == 0) { /* Codice eseguito dal figlio */ printf("Child PID is %ld\\n", (long) getpid()); if (argc == 1) pause(); /* Aspetta i segnali */ _exit(atoi(argv[1])); } else { /* codice eseguito dal genitore */ do { w = waitpid(cpid, &status, WUNTRACED | WCONTINUED); if (w == \-1) { perror("waitpid"); exit(EXIT_FAILURE); } if (WIFEXITED(status)) { printf("exited, status=%d\\n", WEXITSTATUS(status)); } else if (WIFSIGNALED(status)) { printf("killed by signal %d\\n", WTERMSIG(status)); } else if (WIFSTOPPED(status)) { printf("stopped by signal %d\\n", WSTOPSIG(status)); } else if (WIFCONTINUED(status)) { printf("continued\\n"); } } while (!WIFEXITED(status) && !WIFSIGNALED(status)); exit(EXIT_SUCCESS); } } .fi .SH "VEDERE ANCHE" .BR _exit (2), .BR clone (2), .BR fork (2), .BR kill (2), .BR ptrace (2), .BR sigaction (2), .BR signal (2), .BR wait4 (2), .BR pthread_create (3), .BR credentials (7), .BR signal (7) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/ustat.20000644000175000000270000000770510742224264014275 0ustar frankie.\" Copyright (C) 1995, Thomas K. Dyas .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Created 1995-08-09 Thomas K. Dyas .\" Modified 1997-01-31 by Eric S. Raymond .\" Modified 2001-03-22 by aeb .\" Modified 2003-08-04 by aeb .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli 3/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" .TH USTAT 2 "4 agosto 2003" "Linux 2.4" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME ustat \- riporta statistiche su di un file system .SH SINTASSI .nf .B #include .br .BR "#include " " /* libc[45] */" .br .BR "#include " " /* glibc2 */" .sp .BI "int ustat(dev_t " dev ", struct ustat *" ubuf ); .fi .SH DESCRIZIONE .BR ustat () restituisce informazioni circa un file system purchè montato. .I dev è il numero indentificativo del device su cui è montato il file system. .I ubuf è un puntatore alla struttura \fIustat\fP che contiene i seguenti campi: .in +4n .nf daddr_t f_tfree; /* Blocchi liberi totali */ ino_t f_tinode; /* Numero di inode liberi */ char f_fname[6]; /* Nome filsys */ char f_fpack[6]; /* Nome filsys pack */ .fi .in .PP Gli utltimi due campi, f_fname and f_fpack, non sono implementati e saranno quindi riempiti con caratteri NUL. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo viene restituito zero e la struttura ustat, puntata da .I ubuf viene impostata appropiamente. In caso di errore viene restituito \-1, e .I errno contine il codice di errore verificatosi. .SH ERRORI .TP .B EFAULT .I ubuf punta al di fuori del proprio spazio di indirizzamento accessibile. .TP .B EINVAL .I dev non si riferisce ad un device su cui è montato un file sistem. .TP .B ENOSYS Il file system a cui .I dev si riferisce, non supporta questa operazione, oppure il kernel è antecedente al 1.3.16. .SH "CONFORME A" SVr4. .\" SVr4 documenta le condizioni di errore aggiuntive ENOLINK, ECOMM, .\" e EINTR ma non ha condizione ENOSYS. .SH NOTE .BR ustat () è mantenuta solo per compatibilità. Tutti i nuovi programmi devono usare .BR statfs (2) al suo posto. .SH "NOTE HP" La versione HP di ustat ha un campo aggiuntivo .I f_blksize che altrove è sconosciuto. HP avverte: Per alcuni filesystem, il numero di inode liberi non cambia. Questi filesystem restituiranno \-1 nel campo .IR f_tinode . .\" Alcuni software provano ad usarelo per testare se .\" il filesystem sottostante è NFS. Per alcuni filesystem, gli inode sono allocati dinamicamente. Tali filesystem restituiranno il numero di attuale di inode liberi. .SH "VEDERE ANCHE" .BR stat (2), .BR statfs (2) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/utime.20000644000175000000270000001352511023051676014253 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1992 Drew Eckhardt (drew@cs.colorado.edu), March 28, 1992 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt .\" Modified 1993-07-24 by Rik Faith .\" Modified 1995-06-10 by Andries Brouwer .\" Modified 2004-06-23 by Michael Kerrisk .\" Modified 2004-10-10 by Andries Brouwer .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli 3/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.26 di Giulio Daprelà - aprile 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.32 di Giulio Daprelà - maggio 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli - settembre 2007 .\" Aggiornamento a man-pages-2.80 di Elisabetta Galli - giugno 2008 .\" .TH UTIME 2 "23 maggio 2008" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME utime, utimes \- cambia l'ultimo orario di accesso e di modifica di un file .SH SINTASSI .nf .B #include .br .B #include .sp .BI "int utime(const char *" filename ", const struct utimbuf *" times ); .sp .B #include .sp .BI "int utimes(const char *" filename ", const struct timeval " times [2]); .fi .SH DESCRIZIONE La chiamata di sistema .BR utime () cambia le date di accesso e modifica dell'inode specificato da .I filename rispettivamente con quelle contenute nei campi .IR actime " e " modtime di .I times. Se .I times è NULL, allora le date di accesso e modifica del file sono impostate a quelle correnti. Cambiare data e ora è permesso quando: o il processo ha i privilegi appropriati, o la user ID effettiva dell'utente è uguale alla user ID del file, o .I times è NULL e il processo ha permessi di scrittura sul file. La struttura .I utimbuf è la seguente: .RS .nf struct utimbuf { time_t actime; /* ora di accesso */ time_t modtime; /* ora di modifica */ }; .fi .RE La chiamata di sistema .BR utime () permette di specificare data e ora con una risoluzione di 1 secondo. La chiamata di sistema .BR utimes () è simile, ma gli argomenti di .I times fanno riferimento ad un array, non a una struttura, e la struttura permette di specificare data e ora con la precisione di un 1 microsecondo. La struttura .I timeval è la seguente: .in +4n .nf struct timeval { long tv_sec; /* secondi */ long tv_usec; /* microsecondi */ }; .fi .in .PP .IR times [0] specifica la nuova ora di accesso, e .IR times [1] specifica la nuova ora di modifica. Se .I times è NULL, analogamente a .BR utime (), le date di accesso e modifica del file sono impostate a quelle correnti. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di successo viene restituito zero. In caso di errore viene restituito \-1 e .I errno contiene il codice di errore verificatosi. .SH ERRORI .TP .B EACCES Il permesso di ricerca è negato per una delle directory nel prefisso del percorso di .I path (vedere anche .BR path_resolution (7)). .TP .B EACCES .I times è NULL, l'ID effettivo dell'utente chiamante non corrisponde a quello del proprietario del file, il chiamante non ha accesso in scrittura al file, e il chiamante non ha i privilegi necessari (Linux: non ha capacità .B CAP_DAC_OVERRIDE o .B CAP_FOWNER). .TP .B ENOENT .I filename non esiste. .TP .B EPERM .I times non è NULL, l'UID effettivo del chiamante non corrisponde al proprietario del file, e il chiamante non ha i privilegi necessari (Linux: non ha capacità .B CAP_FOWNER) .TP .B EROFS .I path risiede su un filesystem in sola lettura. .SH "CONFORME A" .BR utime (): SVr4, POSIX.1-2001. .\" FIXME . Marzo 08: la prossima revisione POSIX marca utime() come obsoleto. .\" SVr4 documenta condizioni di errore aggiuntive EFAULT, .\" EINTR, ELOOP, EMULTIHOP, ENAMETOOLONG, ENOLINK, ENOLINK, ENOTDIR. .br .BR utimes (): 4.3BSD, POSIX.1-2001. .SH NOTE Linux non permette di cambiare data e ora su un file immutabile, o di impostarle a qualcosa di diverso dall'ora corrente in un file di tipo append-only. In libc4 e libc5, .BR utimes () è solo un wrapper per .BR utime () e quindi non permette una risoluzione inferiore al secondo. POSIX.1-2001 annota .BR utimes () come legacy, che è strano, poiché fornisce più funzionalità di .BR utime (). .\" FIXME . .\" POSIX.1-2008 ribalta le cose, rimuovendo l'annotazione LEGACY per .\" utimes() e marcando utime() come OBSOLESCENT. .SH "VEDERE ANCHE" .BR chattr (1), .\" Prima o poi aggiungere riferimenti a utimensat.2 e futimens.3 .BR futimesat (2), .BR stat (2), .BR futimes (3) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man2/wait3.20000644000175000000270000000002110634061776014153 0ustar frankie.so man2/wait4.2 man-pages-it-2.80/man2/wait4.20000644000175000000270000001006010662075172014154 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1993 by Thomas Koenig (ig25@rz.uni-karlsruhe.de) .\" and Copyright (c) 2004 by Michael Kerrisk (mtk-manpages@gmx.net) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" License. .\" .\" Modified Sat Jul 24 13:32:44 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified Mon Jun 23 14:09:52 1997 by aeb - add EINTR. .\" Modified Tue Jul 7 12:26:42 1998 by aeb - changed return value wait3 .\" Modified 2004-11-11, Michael Kerrisk .\" Rewrote much of this page, and removed much duplicated text, .\" replacing with pointers to wait.2 .\" .\" Tradotto il 9-4-1998 da Goffredo Baroncelli .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.41 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli - agosto 2007 .\" .TH WAIT4 2 "26 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME wait3, wait4 \- attende che i processi cambino stato, in stile BSD .SH SINTASSI .nf .B #include .B #include .B #include .B #include .sp .BI "pid_t wait3(int *" "status" ", int " options , .BI " struct rusage *" rusage ); .sp .BI "pid_t wait4(pid_t " pid ", int *" status ", int " options , .BI " struct rusage *" rusage ); .fi .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR wait3 (): _BSD_SOURCE .br .BR wait4 (): _BSD_SOURCE || _XOPEN_SOURCE\ >=\ 500 .SH DESCRIZIONE Le chiamate di sistema .BR wait3 () e .BR wait4 () sono simili a .BR waitpid (2), ma in aggiunta restituiscono informazioni sull'uso di risorse da parte del processo figlio nella struttura puntata da .IR rusage . .PP Oltre ad usare l'argomento .I rusage , la seguente chiamata .BR wait3 (): .nf wait3(status, options, rusage); .fi è equivalente a: .nf waitpid(\-1, status, options); .fi Similmente la seguente chiamata .BR wait4 (): .nf wait4(pid, status, options, rusage); .fi è equivalente a: .nf waitpid(pid, status, options); .fi In altre parole, .BR wait3 () aspetta qualunque figlio, mentre .BR wait4 () può essere usata per selezionare un figlio specifico, o figli, da aspettare. Vedere .BR wait (2) per maggiori dettagli. .PP Se .I rusage non è NULL, la .I struct rusage al quale punta verrà riempita con informazioni di autenticazione sul figlio. Vedere .BR getrusage (2) per i dettagli. .SH "VALORI RESTITUITI" Come per .BR waitpid (2). .SH ERRORI Come per .BR waitpid (2). .SH "CONFORME A" 4.3BSD .SH NOTE L'inclusione di .I oggi non è richiesta, ma aumenta la portabilità. (In verità, .I definisce la struttura .I rusage con i campi di tipo .I struct timeval definiti in .IR .) .SH "VEDERE ANCHE" .BR fork (2), .BR getrusage (2), .BR sigaction (2), .BR signal (2), .BR wait (2), .BR signal (7) man-pages-it-2.80/man2/waitpid.20000644000175000000270000000002010634061776014564 0ustar frankie.so man2/wait.2 man-pages-it-2.80/man2/uselib.20000644000175000000270000000734010634061776014422 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright (c) 1992 Drew Eckhardt (drew@cs.colorado.edu), March 28, 1992 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified by Michael Haardt .\" Modified 1993-07-24 by Rik Faith .\" Modified 1996-10-22 by Eric S. Raymond .\" Modified 2004-06-23 by Michael Kerrisk .\" Modified 2005-01-09 by aeb .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 3/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH USELIB 2 "Aprile 1998" "Linux 0.99.11" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME uselib \- seleziona una shared library .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int uselib(const char *" library ); .SH DESCRIZIONE \fBuselib\fP seleziona la libreria condivisa che sarà usata dal processo. Viene dato un pathname. L'indirizzo da cui caricare si trova nella stessa libreria. La libreria può avee qualunque formato binario riconosciuto. .SH "VALORI RESTITUITI" In caso di esito positivo viene restituito zero, altrimenti \-1 e .I errno contine il codice dell'errore verificatosi. .SH ERRORI In aggiunta a tutti i codici di erore restituiti da .BR open (2) e .BR mmap (2), possono essere restituiti anche i seguenti: .TP .B EACCES La libreria specificata da .I library non ha permessi in lettura o esecuzione, o il chiamante non ha permessi di ricerca per una delle directory nel percorso. (Vedere anche .BR path_resolution (2).) .TP .B ENFILE E' stato raggiunto il limite di sistema sul numero totale di file aperti. .TP .B ENOEXEC Il file specificato da .I library non è un eseguibile o un tipo conosciuto, es., non ha i magic number corretti. .SH "CONFORME A" \fBuselib\fP() è specifico di Linux, e non deve essere usato in programmi pensati per essere portabili. .SH NOTE \fBuselib\fP() fu usata dai primi codici di avvio di libc per caricare le librerie condivise con nomi trovati in un array di nomi nel binario. .LP .\" libc 4.3.1f - changelog 1993-03-02 A partire da libc 4.3.2, il codice di avvio prova a anteporre a questi nomi "/usr/lib", "/lib" e "" prima di rinunciare. .\" libc 4.3.4 - changelog 1993-04-21 In libc 4.3.4 e successive questi nomi sono cercati nelle directory trovate in LD_LIBRARY_PATH, e, se non si trovano lì, vengono provati i prefissi "/usr/lib", "/lib" and "/". .LP A partire da libc 4.4.4 viene caricata solo la libreria "/lib/ld.so", così che la libreria dinamica possa caricare le restanti librerie necessarie (usando di nuovo questa chiamata). Questo è anche lo stato dell'arte in libc5. .LP glibc2 non usa questa chiamata. .SH "VEDERE ANCHE" .BR ar (1), .BR gcc (1), .BR ld (1), .BR ldd (1), .BR mmap (2), .BR open (2), .BR dlopen (3), .BR capability (7), .BR ld.so (8) man-pages-it-2.80/man2/unimplemented.20000644000175000000270000000436410650204310015765 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright 1995 Michael Chastain (mec@shell.portal.com), 15 April 1995. .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Updated, aeb, 980612 .\" .\" Traduzione da man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Traduzione da man-pages-2.63 di Elisabetta Galli .\" luglio 2007 .\" .TH UNIMPLEMENTED 2 "5 luglio 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME afs_syscall, break, ftime, getpmsg, gtty, lock, madvise1, mpx, prof, profil, putpmsg, security, stty, tuxcall, ulimit, vserver \- chiamate di sistema non implementate .SH SINTASSI Chiamate di sistema non implementate. .SH DESCRIZIONE Queste chiamate di sistema non sono implementate nel kernel Linux 2.6.22. .SH "VALORI RESTITUITI" Queste chiamate di sistema restituiscono sempre \-1 e impostano .I errno a .BR ENOSYS . .SH NOTE Notare che .BR ftime (3), .BR profil (3) e .BR ulimit (3) sono implementate come funzioni di libreria. Alcune chiamate di sistema, come .BR alloc_hugepages (2), .BR free_hugepages (2), .BR ioperm (2), .BR iopl (2), e .BR vm86 (2) esistono solo su alcune architetture. Alcune chiamate di sistema, come .BR ipc (2) .BR create_module (2), .BR init_module (2), e .BR delete_module (2) esistono solo se il kernel Linux è stato compilato con il supporto ad esse. .SH "VEDERE ANCHE" .BR syscalls (2) man-pages-it-2.80/man2/intro.20000644000175000000270000001062310722122222014246 0ustar frankie.\" Copyright (C) 2007 Michael Kerrisk .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" 2007-10-23 mtk: moved the _syscallN specific material to the .\" new _syscall(2) page, and substantially enhanced and rewrote .\" the remaining material on this page. .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Ottobre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Revisione e aggiornamento di Giulio Daprelà .\" ottobre 2005 .\" Aggiornamento a man pages 2.26 di Giulio Daprelà .\" aprile 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.68 di Elisabetta Galli .\" novembre 2007 .\" .TH INTRO 2 "23 ottobre 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME intro \- Introduzione alle chiamate di sistema .SH DESCRIZIONE La sezione 2 del manuale descrive le chiamate di sistema di Linux. Una chiamata di sistema è un punto d'ingresso nel kernel Linux. Di solito le chiamate di sistema non vengono invocate direttamente: invece, la maggior parte delle chiamate di sistema hanno corrispondenti funzioni wrapper nella libreria C che compiono i passi richiesti (per esempio, bloccare in modalità kernel) per invocare la chiamata di sistema. Così, effettuare una chiamata di sistema assomiglia ad invocare una normale libreria di sistema. Per una lista delle chiamate di sistema di Linux vedere .BR syscalls (2). .SH VALORE RESTITUITO In caso di errore la maggior parte delle chiamate di sistema restituisce un numero di errore negativo (cioè il valore opposto di una delle costanti definite in .BR errno (3)). Il wrapper della libreria C nasconde questo dettaglio al chiamante: quando una chiamata di sistema restituisce un valore negativo, il wrapper copia il valore assoluto nella variabile .I errno , e restituisce \-1 come valore restituito dal wrapper. Il valore restituito da una chiamata di sistema eseguita con successo dipende dalla chiamata stessa. Molte chiamate di sistema restituiscono 0, ma alcune possono restituire valori diversi da zero in caso di successo. I dettagli sono descritti nelle singole pagine di manuale. In alcuni casi il programmatore deve definire una macro con funzione di test per ottenere la dichiarazione di una chiamata di sistema dal file di intestazione specificato nella sezione SINTASSI della pagina di manuale. In questi casi la macro richiesta è descritta nella pagina di manuale. Per maggiori informazioni sulle macro con funzione di test si veda .BR feature_test_macros (7). .SH "CONFORME A" Alcuni termini e abbreviazioni vengono usati per indicare varianti di Unix e standard ai quali le chiamate descritte in questa sezione si adeguano. Vedere .BR standards (7). .SH NOTE .SS "Chiamata diretta" In molti casi, non è necessario invocare direttamente una chiamata di sistema, ma alcune volte la libreria C Standard non implementa una funzione che soddisfi le proprie necessità. In questo caso il programmatore deve invocare manualmente la chiamata di sistema usando .BR syscall (2). Storicamente era possibile farlo anche usando una delle macro di _syscall descritte in .BR _syscall (2). .SS Autori e termini di copyright Si veda l'intestazione del sorgente della pagina di manuale per l'autore e per le condizioni di copyright. Si noti che possono essere diversi da pagina a pagina. .SH "VEDERE ANCHE" .BR _syscall (2), .BR syscall (2), .BR errno (3), .BR feature_test_macros (7), .BR standards (7) man-pages-it-2.80/man2/writev.20000644000175000000270000000002110634061776014444 0ustar frankie.so man2/readv.2 man-pages-it-2.80/man2/write.20000644000175000000270000001527010673320300014252 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" This manpage is Copyright (C) 1992 Drew Eckhardt; .\" 1993 Michael Haardt, Ian Jackson. .\" and Copyright (C) 2007 Michael Kerrisk .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Modified Sat Jul 24 13:35:59 1993 by Rik Faith .\" Modified Sun Nov 28 17:19:01 1993 by Rik Faith .\" Modified Sat Jan 13 12:58:08 1996 by Michael Haardt .\" .\" Modified Sun Jul 21 18:59:33 1996 by Andries Brouwer .\" 2001-12-13 added remark by Zack Weinberg .\" 2007-06-18 mtk: .\" Added details about seekable files and file offset. .\" Noted that write() may write less than 'count' bytes, and .\" gave some examples of why this might occur. .\" Noted what happens if write() is interrupted by a signal. .\" .\" Tradotto da Goffredo Baroncelli il 2/4/1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man paes 2.34 di Giulio Daprelà - giugno 2006 .\" Aggiornamento a man paes 2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man paes 2.40 di Giulio Daprelà - ottobre 2006 .\" Aggiornamento a man paes 2.62 di Elisabetta Galli - luglio 2007 .\" .TH WRITE 2 "18 giugno 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME write \- Scrive su un descrittore di file .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "ssize_t write(int " fd ", const void *" buf ", size_t " count ); .SH DESCRIZIONE .BR write () scrive fino a .I count byte contenuti in .IR buf nel descrittore di file .IR fd. Il numero di byte scritti potrebbe essere meno di .I count se, per esempio, non c'è spazio sufficiente sul supporto fisico sottostante, o se si raggiunge il limite della risorsa .B RLIMIT_FSIZE (vedere .BR setrlimit (2)), o se la chiamata è stata interrotta da un handler di segnale dopo che ha scritto meno di .I count byte (vedere anche .BR pipe (7).) Per un file che si può spostare (cioè un file a cui si può applicare .BR lseek (2) , per esempio un file normale), la scrittura viene eseguita all'offset del file attuale, e l'offset del file viene incrementato dal numero di byte attualmente scritti. Se il file è stato aperto da .BR open (2) con .BR O_APPEND , l'offset del file viene prima impostato alla fine del file, e poi scritto. La regolazione dell'offset del file e l'operazione di scrittura vengono eseguite in modo minuzioso. POSIX richiede che una .BR read (2) avvenuta dopo l'esecuzione di una .BR write () restituisca i nuovi dati. Notare che non tutti i file system sono conformi a POSIX. .SH "VALORI RESTITUITI" Se è andato tutto bene, la funzione restituisce il numero di byte scritti (zero indica che non è stato scritto nulla). In caso di errore viene restituito \-1 , e \fIerrno\fP viene impostato di conseguenza. Se \fIcount\fP è zero, e .I fd fa riferimento ad un file normale, .BR write () potrebbe terminare con un errore se viene rilevato uno degli errori descritti sotto. Se non vengono rilevati errori, restituisce 0 senza causare altri effetti. Se \fIcount\fP è zero e .I fd fa riferimento ad un file diverso da quelli normali, i risultati non sono specificati. .SH ERRORI .TP .B EAGAIN Il descrittore di file .I fd è stato marcato come non bloccante usando .B O_NONBLOCK e la scrittura verrà bloccata. .TP .B EBADF .I fd non è un decrittore di file valido o non è aperto in scrittura. .TP .B EFAULT .I buf è al di fuori del proprio spazio di indirizzamento accessibile. .TP .B EFBIG È stato fatto un tentativo di scrivere un file che supera la massima dimensione del file o il limite di dimensione del file del processo definito dall'implementazione, o di scrivere ad una posizione successiva al massimo offset permesso. .TP .B EINTR La chiamata è stata interrotta da un segnale prima che sia stato scritto qualunque dato. .TP .B EINVAL .I fd è attaccato a un oggetto su cui non si può scrivere; o il file è stato aperto con il flag .B O_DIRECT, e l'indirizzo specificato in .IR buf , o il valore specificato in .IR count , o l'offset del file corrente non è correttamente allineato. .TP .B EIO Un errore I/O di basso livello è accaduto mentre si modificava l'inode. .TP .B ENOSPC Il dispositivo contenente il file a cui fa riferimento .I fd non ha spazio per i dati. .TP .B EPIPE .I fd è connesso a una pipe o un socket la cui lettura è chiusa. Quando ciò accade il processo di scrittura riceverà anche un segnale .B SIGPIPE. (Quindi il valore restituito in scrittura è visto solo se il programma intercetta, blocca o ignora questo segnale). .PP Possono accadere altri errori, in funzione dell'oggetto connesso a .IR fd . .SH CONFORME A SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .\" SVr4 documenta condizioni di errore .\" aggiuntive EDEADLK, ENOLCK, ENOLNK, ENOSR, ENXIO, o ERANGE. Sotto SVr4 una scrittura può essere interrotta in qualsiasi punto e restituire EINTR, non solo prima che venga scritto un dato. .SH NOTE Un ritorno con successo da .BR write () non dà alcuna garanzia che i dati siano stati trasferiti sul disco. Infatti in alcune implementazioni errate, esso non garantisce che questo spazio sia stato riservato per i dati con successo. Il solo modo per essere sicuri è di chiamare .BR fsync (2) dopo che si è eseguita la scrittura di tutti i propri dati. Se una scrittura con .BR write () viene interrotta da un handler di segnale prima che venga scritto qualunque byte, la chiamata fallisce con l'errore .BR EINTR ; se viene interrotta dopo aver scritto almeno un byte, la chiamata ha successo e restituisce il numero di byte scritti. .SH VEDERE ANCHE .BR close (2), .BR fcntl (2), .BR fsync (2), .BR ioctl (2), .BR lseek (2), .BR open (2), .BR pwrite (2), .BR read (2), .BR select (2), .BR writev (2), .BR fwrite (3) man-pages-it-2.80/man2/utimes.20000644000175000000270000000002110634061776014432 0ustar frankie.so man2/utime.2 man-pages-it-2.80/man3/0002750000175000000270000000000011026037260013031 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man3/adjtime.30000644000175000000270000001122310742220440014532 0ustar frankie.\" Copyright (c) 2006 by Michael Kerrisk .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Traduzione da man-pages-2.43 di Davide Cendron .\" gennaio 2007 .\" Aggiornamento a man-pages-2.64 di Elisabetta Galli .\" agosto 2007 .\" .TH ADJTIME 3 "26 luglio 2006" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME adjtime \- corregge l'orario per sincronizzare l'orologio di sistema .SH SINTASSI .nf .BI "int adjtime(const struct timeval *" delta ", struct timeval *" olddelta ); .fi .sp .in -4n Test delle funzioni e requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR adjtime (): _BSD_SOURCE .SH DESCRIZIONE La funzione .BR adjtime () regola in modo graduale l'orario di sistema (restituito da .BR gettimeofday (2)). L'ammontare di tempo con cui regolare l'orologio è specificato nella struttura a cui punta .IR delta . Questa struttura ha la forma seguente: .in +0.25i .nf struct timeval { time_t tv_sec; /* secondi */ suseconds_t tv_usec; /* microsecondi */ }; .fi .in -0.25i .PP Se la regolazione in .I delta è positiva, l'orologio di sistema viene accellerato di qualche punto percentuale (per esempio aggiungendo una piccola quantità  di tempo al valore dell'orario per ogni secondo) finché la regolazione non è stata completata. Se la regolazione in .I delta è negativa, l'orologio viene rallentato in maniera simile. Se avviene una chiamata ad .BR adjtime () mentre è in corso una regolazione dell'orario relativa ad una chiamata precedente di .BR adjtime () , e .I delta non è NULL per l'ultima chiamata, la chiamata precedente viene terminata, senza però scartare nessuna correzione parziale già completata. Se .I olddelta non è NULL, allora il buffer a cui punta viene usato per restituire l'ammontare di tempo rimanente dalle precedenti correzioni non ancora completate. .SH "VALORE RESTITUITO" Se termina con successo, .BR adjtime () restituisce 0. Se fallisce, viene restituito -1, e .I errno viene valorizzato per indicare l'errore. .SH ERRORI .TP .B EINVAL La correzione in .I delta è fuori dall'intervallo permesso. .TP .B EPERM Il chiamante non ha privilegi sufficienti per correggere l'orario. In Linux è richiesta l'abilitazione a .B CAP_SYS_TIME . .SH CONFORME A 4.3BSD, System V. .SH NOTE La correzione che .BR adjtime () effettua sull'orologio viene eseguita in modo che quest'ultimo venga sempre incrementato uniformemente. Usando .BR adjtime () per correggere l'orario si evitano problemi di funzionamento per certe applicazioni (per esempio, .BR make (1)) dovuti a improvvise variazioni positive o negative dell'orario di sistema. .BR adjtime () è stato progettato per effettuare piccole correzioni all'orario di sistema. Molti sistemi impongono un limite alla correzione, che può essere specificato in .IR delta . Nell'implementazione di glibc, .I delta dev'essere minore o uguale a (INT_MAX / 1000000 - 2) e maggiore o uguale a (INT_MIN / 1000000 + 2) (rispettivamente 2145 e \-2145 secondi su i386). .SH BUG Attualmente, se .I delta viene valorizzato a NULL, a .IR olddelta non viene restituita alcuna informazione valida riguardo la correzione in sospeso dell'orologio. (In questo caso, .BR adjtime () dovrebbe restituire la correzione dell'orario in sospeso, senza cambiarla.) Questo è il risultato di una limitazione del kernel. .\" FIXME . .\" È stato presentato un resoconto sul bug del kernel; si verifichi più avanti se .\" il problema è stato risolto. .\" http://bugzilla.kernel.org/show_bug.cgi?id=6761 .SH "VEDERE ANCHE" .BR adjtimex (2), .BR gettimeofday (2), .BR time (7) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/man-pages-it-2.80/man3/err.30000644000175000000270000001207410742201044013711 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 3. All advertising materials mentioning features or use of this software .\" must display the following acknowledgement: .\" This product includes software developed by the University of .\" California, Berkeley and its contributors. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" From: @(#)err.3 8.1 (Berkeley) 6/9/93 .\" $FreeBSD: src/lib/libc/gen/err.3,v 1.11.2.5 2001/08/17 15:42:32 ru Exp $ .\" .\" 2007-12-08, mtk, Converted from mdoc to man macros .\" .\" Traduzione di Giulio Daprelà .\" ottobre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages 2.71 di Elisabetta Galli .\" dicembre 2007 .\" .TH "ERR" "3" "28 dicembre 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH "NOME" err, verr, errx, verrx, warn, vwarn, warnx, vwarnx \- messaggi di errore formattati .SH "SINTASSI" .nf .B #include .sp .BI "void err(int " eval ", const char *" fmt ", ...);" .sp .BI "void errx(int " eval ", const char *" fmt ", ...);" .sp .BI "void warn(const char *" fmt ", ...);" .sp .BI "void warnx(const char *" fmt ", ...);" .sp .B #include .sp .BI "void verr(int " eval ", const char *" fmt ", va_list " args ); .sp .BI "void verrx(int " eval ", const char *" fmt ", va_list " args ); .sp .BI "void vwarn(const char *" fmt ", va_list " args ); .sp .BI "void vwarnx(const char *" fmt ", va_list " args ); .fi .SH "DESCRIZIONE" Le famiglie di funzioni .BR err e .BR warn visualizzano un messaggio di errore formattato sull'uscita dello standard error. In ogni caso vengono stampati l'ultimo componente del nome del programma, un carattere di due punti, e uno spazio. Se l'argomento .I fmt non è NULL viene emesso un messaggio di errore formattato in stile .BR printf (3)\-like . L'output è concluso da un carattere newline. .PP Le funzioni .BR err (), .BR verr (), .BR warn (), e .BR vwarn () aggiungono un messaggio di errore ottenuto da .BR strerror (3) basato su un codice o sulla variabile globale .I R errno , preceduto da un altro ":" e uno spazio a meno che l'argomento .I fmt sia NULL. .PP Le funzioni .BR err (), .BR verr (), .BR warn (), e .BR vwarn () usano la variabile globale .I errno per trovare il messaggio di errore. .PP Le funzioni .BR errx () e .BR warnx () non aggiungono un messaggio di errore. .PP Le funzioni .BR err (), .BR verr (), .BR errx (), e .BR verrx () non ritornano, ma escono con il valore dell'argomento .I R eval . .SH "ESEMPI" Mostra la stringa di informazione attuale errno ed esce: .in +0.5i .nf if ((p = malloc(size)) == NULL) err(1, NULL); if ((fd = open(file_name, O_RDONLY, 0)) == \-1) err(1, "%s", file_name); .fi .in .PP Visualizza un messaggio di errore ed esce: .in +0.5i .nf if (tm.tm_hour < START_TIME) errx(1, "too early, wait until %s", start_time_string); .fi .in .PP Avvisa di un errore: .in +0.5i .nf if ((fd = open(raw_device, O_RDONLY, 0)) == \-1) warnx("%s: %s: trying the block device", raw_device, strerror(errno)); if ((fd = open(block_device, O_RDONLY, 0)) == \-1) err(1, "%s", block_device); .fi .in .SH "CONFORME A" Queste funzioni sono estensioni BSD non standard. .\" .SH "STORIA" .\" Le funzioni .\" .BR err () .\" e .\" .BR warn () .\" apparirono inizialmente in .\" 4.4BSD. .SH "VEDERE ANCHE" .BR error (3), .BR exit (3), .BR printf (3), .BR perror (3), .BR strerror (3) .SH "COLOPHON" Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man\-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man\-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man3/undocumented.30000644000175000000270000001314511024526201015612 0ustar frankie.\" Hey Emacs! This file is -*- nroff -*- source. .\" .\" Copyright 1995 Jim Van Zandt .\" From jrv@vanzandt.mv.com Mon Sep 4 21:11:50 1995 .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" 1996-11-08, meem@sherilyn.wustl.edu, corrections .\" 2004-10-31, aeb, changed maintainer address, updated list .\" .\" Tradotto da Elisabetta Galli il 02-01-2007 .\" Aggiornato a man-pages-2.80 da Elisabetta Galli, .\" .TH "UNDOCUMENTED" "3" "25 aprile 2008" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH "NOME" nessuno \- funzioni di libreria non documentate. .SH "SINTASSI" Funzioni di libreria non documentate. .SH "DESCRIZIONE" Questa pagina di manuale menziona quelle funzioni di libreria implementate nelle librerie standard, ma non ancora documentate nelle pagine di manuale. .SS Sollecitazione Se si hanno informazioni su queste funzioni si prega di guardare il codice sorgente, scrivere una pagina di manuale (usando lo stesso stile delle altre pagine di manuale di Linux della sezione 3) e mandarla a .B mtk.manpages@gmail.com perchè venga inclusa nella prossimo rilascio delle pagine di manuale. .SS "L'elenco" .BR authdes_create (3), .BR authdes_getucred (3), .BR authdes_pk_create (3), .\" .BR chflags (3), .BR clntunix_create (3), .BR creat64 (3), .BR dn_skipname (3), .\" .BR fattach (3), .\" .BR fchflags (3), .\" .BR fclean (3), .BR fcrypt (3), .\" .BR fdetach (3), .BR fopencookie (3), .BR fp_nquery (3), .BR fp_query (3), .BR fp_resstat (3), .BR freading (3), .BR freeifaddrs (3), .BR freopen64 (3), .BR fseeko64 (3), .BR ftello64 (3), .BR ftw64 (3), .BR fwscanf (3), .BR get_avphys_pages (3), .BR getdirentries64 (3), .BR getmsg (3), .BR getnetname (3), .BR get_nprocs (3), .BR get_nprocs_conf (3), .BR get_phys_pages (3), .BR getpublickey (3), .BR getsecretkey (3), .BR getutmp (3), .BR getutmpx (3), .BR h_errlist (3), .BR host2netname (3), .BR hostalias (3), .BR if_freenameindex (3), .BR if_indextoname (3), .BR if_nameindex (3), .BR if_nametoindex (3), .BR inet_nsap_addr (3), .BR inet_nsap_ntoa (3), .BR init_des (3), .BR libc_nls_init (3), .BR lio_listio (3), .BR mallinfo (3), .BR mallopt (3), .BR mcheck (3), .BR mprobe (3), .BR mstats (3), .BR netname2host (3), .BR netname2user (3), .BR nlist (3), .BR obstack_free (3), .\" .BR obstack stuff (3), .BR parse_printf_format (3), .BR p_cdname (3), .BR p_cdnname (3), .BR p_class (3), .BR p_fqname (3), .BR p_option (3), .BR p_query (3), .BR printf_size (3), .BR printf_size_info (3), .BR p_rr (3), .BR p_time (3), .BR p_type (3), .BR putlong (3), .BR putshort (3), .BR rawmemchr (3), .BR readdir_r (3), .BR re_compile_fastmap (3), .BR re_compile_pattern (3), .BR register_printf_function (3), .BR re_match (3), .BR re_match_2 (3), .BR re_rx_search (3), .BR re_search (3), .BR re_search_2 (3), .BR re_set_registers (3), .BR re_set_syntax (3), .BR res_send_setqhook (3), .BR res_send_setrhook (3), .BR ruserpass (3), .BR setfileno (3), .BR sethostfile (3), .BR svc_exit (3), .BR svcudp_enablecache (3), .BR tell (3), .BR tr_break (3), .BR tzsetwall (3), .BR ufc_dofinalperm (3), .BR ufc_doit (3), .BR user2netname (3), .BR utmpxname (3), .BR vlimit (3), .BR vtimes (3), .BR wcschrnul (3), .BR wcsftime (3), .BR wscanf (3), .BR xdr_authdes_cred (3), .BR xdr_authdes_verf (3), .BR xdr_cryptkeyarg (3), .BR xdr_cryptkeyres (3), .BR xdr_datum (3), .BR xdr_des_block (3), .BR xdr_domainname (3), .BR xdr_getcredres (3), .BR xdr_keybuf (3), .BR xdr_keystatus (3), .BR xdr_mapname (3), .BR xdr_netnamestr (3), .BR xdr_netobj (3), .BR xdr_passwd (3), .BR xdr_peername (3), .BR xdr_rmtcall_args (3), .BR xdr_rmtcallres (3), .BR xdr_unixcred (3), .BR xdr_yp_buf (3), .BR xdr_yp_inaddr (3), .BR xdr_ypbind_binding (3), .BR xdr_ypbind_resp (3), .BR xdr_ypbind_resptype (3), .BR xdr_ypbind_setdom (3), .BR xdr_ypdelete_args (3), .BR xdr_ypmaplist (3), .BR xdr_ypmaplist_str (3), .BR xdr_yppasswd (3), .BR xdr_ypreq_key (3), .BR xdr_ypreq_nokey (3), .BR xdr_ypresp_all (3), .BR xdr_ypresp_all_seq (3), .BR xdr_ypresp_key_val (3), .BR xdr_ypresp_maplist (3), .BR xdr_ypresp_master (3), .BR xdr_ypresp_order (3), .BR xdr_ypresp_val (3), .BR xdr_ypstat (3), .BR xdr_ypupdate_args (3), .BR yp_all (3), .BR yp_bind (3), .BR yperr_string (3), .BR yp_first (3), .BR yp_get_default_domain (3), .BR yp_maplist (3), .BR yp_master (3), .BR yp_match (3), .BR yp_next (3), .BR yp_order (3), .BR ypprot_err (3), .BR yp_unbind (3), .BR yp_update (3) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.80 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man3/exit.30000644000175000000270000001217210673320361014100 0ustar frankie.\" Copyright (C) 2001 Andries Brouwer . .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Traduzione da man-pages-2.16 di Giulio Daprelà .\" dicembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" Aggiornamento a man-pages-2.62 di Elisabetta Galli - luglio 2007 .\" .TH EXIT 3 12 giugno 2007 "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME exit \- causa un termine normale del processo .SH SINTASSI .nf .B #include .sp .BI "void exit(int " status ); .fi .SH DESCRIZIONE La funzione .BR exit () provoca il termine normale dei processi e il valore di \fIstatus & 0377\fP è restituito al genitore (vedere .BR wait (2)). .LP Tutte le funzioni registrate con .BR atexit (3) e .BR on_exit (3) sono chiamate, in ordine inverso rispetto alla loro registrazione. (È possibile per una di queste funzioni usare .BR atexit (3) o .BR on_exit (3) per registrare una funzione aggiuntiva da eseguire durante il processo di uscita; la nuova registrazione è aggiunta all'inizio dell'elenco di funzioni che rimane da chiamare). Se una di queste funzioni non restituisce niente (per esempio, chiama .BR _exit (2), o si termina da sola mandandosi un segnale), non viene chiamata nessuna delle funzioni rimanenti, e la successiva uscita in elaborazione (in particolare, lo svuotamento degli stream .BR stdio (3) streams) viene abbandonata. Se una funzione è stata registrata più volte usando .BR atexit (3) o .BR on_exit (3), verrà chiamata tante volte quante sono le registrazioni. .LP Tutti gli stream .BR stdio (3) aperti sono svuotati e chiusi. I file creati con .BR tmpfile (3) sono rimossi. .LP Il C standard specifica due costanti, \fBEXIT_SUCCESS\fP e \fBEXIT_FAILURE\fP, che possono essere passate a .BR exit () per indicare rispettivamente il successo o l'insuccesso di una chiusura. .SH "VALORE RESTITUITO" La funzione .BR exit () non restituisce nulla. .SH "CONFORME A" SVr4, 4.3BSD, POSIX.1-2001. .SH NOTE .LP Non è definito cosa succede se una delle funzioni registrate usando .BR atexit (3) e .BR on_exit (3) chiama .BR exit () o .BR longjmp (3). .LP L'uso di .B EXIT_SUCCESS e .B EXIT_FAILURE è leggermente più portabile (verso ambienti non-Unix) di 0 e qualche valore non-zero come 1 o \-1. In particolare, VMS usa una convenzione differente. .LP BSD ha tentato di standardizzare i codici di uscita; vedere il file .IR . .LP Dopo .BR exit (), lo stato di uscita deve essere trasmesso al processo genitore. Ci sono tre casi. Se il genitore ha impostato l'handler .BR SA_NOCLDWAIT , o l'handler .B SIGCHLD a .BR SIG_IGN , lo stato è scartato. Se il genitore stava aspettando il processo figlio gli viene notificato lo stato di uscita. In entrambi i casi il processo in uscita muore immediatamente. Se il genitore non ha indicato che non gli interessa lo stato di uscita, ma non è in attesa, il processo in uscita diviene un processo "zombie" (che non è altro che un contenitore per il byte che rappresenta lo stato di uscita), così che il genitore possa apprendere lo stato di uscita quando in seguito chiama una delle funzioni .BR wait (2) .LP Se l'implementazione supporta il segnale .BR SIGCHLD , questo segnale è inviato al genitore. Se il genitore ha settato .BR SA_NOCLDWAIT , non è definito se il segnale .B SIGCHLD è inviato. .LP Se il processo è un leader di sessione e il suo terminale di controllo è il terminale di controllo della sessione, allora a ciascun processo nel gruppo dei processi in primo piano di questo terminale di controllo viene mandato un segnale .B SIGHUP , e il terminale è disassociato da questa sessione, permettendone l'acquisizione da parte di un nuovo processo controllante. .LP Se l'uscita del processo fa sì che un gruppo di processo divenga orfano, e se un qualunque membro del nuovo gruppo del processo orfano viene fermato, allora verrà mandato un segnale .B SIGHUP seguito da un segnale .B SIGCONT a ciascun processo in questo gruppo di processo. .SH "VEDERE ANCHE" .BR _exit (2), .BR wait (2), .BR atexit (3), .BR on_exit (3), .BR tmpfile (3) man-pages-it-2.80/man3/intro.30000644000175000000270000000553610634061776014301 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 17:37:50 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified Wed Apr 27 13:33:53 MET DST 1994 by Michael Haardt. .\" .\" Traduzione di Giulio Daprelà .\" ottobre 2005 .\" Aggiornamento a man pages 2.36 di Giulio Daprelà - luglio 2006 .\" Aggiornamento a man pages 2.38 di Giulio Daprelà - agosto 2006 .\" .TH INTRO 3 13 dicembre 1995 "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME intro \- Introduzione alle funzioni di libreria .SH DESCRIZIONE Questo capitolo descrive tutte le funzioni di libreria, escluse le funzioni di libreria descritte nel capitolo 2, che implementano le chiamate di sistema. .\" Ci sono vari gruppi di funzioni, che possono essere .\" identificati da una lettera, che viene aggiunta al numero del capitolo. .\" .IP (3C) .\" Queste funzioni, le funzioni del capitolo 2 e del capitolo 3S, sono .\" nella libreria C standard libc, che per default viene usata da .\" .BR cc (1) . .\" .IP (3S) .\" Queste funzioni sono parte della libreria .\" .BR stdio (3) . .\" Esse sono contenute nella libreria C standard libc. .\" .IP (3M) .\" Queste funzioni sono contenute nella libreria aritmetica libm. Esse sono .\" usate dal compilatore FORTRAN .\" .BR f77 (1) .\" per default, ma non dal compilatore C .\" .BR cc (1) .\" che ha bisogno dell'opzione \fI\-lm\fP. .\" .IP (3F) .\" Queste funzioni sono parte della libreria FORTRAN libF77. Non sono .\" necessari flag speciali del compilatore per usare queste funzioni. .\" .IP (3X) .\" Varie librerie speciali. Le pagine manuale che documentano le loro .\" funzioni specificano i nomi delle librerie. .SH AUTORI Si vedano le intestazioni delle pagine di manuale per l'autore(i) e le condizioni di copyright. Si noti che questi possono differire da pagina a pagina! .SH "VEDERE ANCHE" .BR intro (2), .BR errno (3), .BR feature_test_macros (7), .BR standards (7)man-pages-it-2.80/man3/daemon.30000644000175000000270000000777710736170155014415 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 .\" The Regents of the University of California. All rights reserved. .\" .\" Traduzione in italiano di Giordano Neri (neri@cli.di.unipi.it) .\" Tradotto il 3 Maggio 1999 .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without \" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the \" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 3. All advertising materials mentioning features or use of this software .\" must display the following acknowledgement: .\" This product includes software developed by the University of .\" California, Berkeley and its contributors. .\" 4. Neither the name of the University nor the names of its contributors .\" may be used to endorse or promote products derived from this software .\" without specific prior written permission. .\" .\" THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE REGENTS AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND .\" ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE .\" IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE .\" ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) \" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" @(#)daemon.3 8.1 (Berkeley) 6/9/93 .\" Added mentioning of glibc weirdness wrt unistd.h. 5/11/98, Al Viro .TH DAEMON 3 2007-07-26 "GNU" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME daemon \- esegue sullo sfondo .SH SINTASSI .B #include .sp .BI "int daemon(int " nochdir ", int " noclose ); .sp .in -4n Funzione di Test dei requisiti delle macro per glibc (vedere .BR feature_test_macros (7)): .in .sp .BR daemon(): _BSD_SOURCE || (_XOPEN_SOURCE && _XOPEN_SOURCE\ <\ 500) .Sh DESCRIZIONE La funzione .BR daemon () è utilizzata dai programmi che vogliono staccarsi dal controllo del terminale e girare sullo sfondo come demoni di sistema. .PP A meno che l'argomento .I nochdir non sia impostato a zero, .BR daemon () cambia la directory di lavoro corrente alla directory radice («/»). .PP A meno che l'argomento .I noclose non sia impostato a zero, .BR daemon () redireziona lo standard input, lo standard output e lo standard error a \fI/dev/null\fP. .SH "VALORE RESTITUITO (Questa funzione esegue un fork, e se il .BR fork (2) ha successo, il genitore chiama .\" not .IR in order not to underline _ .BR _exit (2), in modo che errori successivi vengano visti solo dal figlio.) In caso di successo verrà restituito zero. Se si verifica un errore, .BR daemon () restituisce \-1 e imposta la variabile globale .I errno ad uno qualunque degli errori specificati per .BR fork (2) e .BR setsid (2). .SH CONFORME A Non presente in POSIX.1-2001. Una funzione simile è apparsa su BSDs. La funzione .BR daemon () apparve per la prima volta in 4.4BSD. .SH NOTE L'implementazione di glibc può anche restituire \-1 se esiste .I /dev/null , ma non sarà un dispositivo a caratteri con i numeri maggiore e minore che ci si aspetterebbe. In questo caso .I errno non ha bisogno di essere impostato. .SH VEDERE ANCHE .BR fork (2), .BR setsid 2 .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.74 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare man-pages-it-2.80/man4/0002750000175000000270000000000011010415307013025 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man4/fd.40000644000175000000270000002054210634061776013533 0ustar frankie'\" t .\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@cantor.informatik.rwth-aachen.de) .\" and 1994,1995 Alain Knaff (Alain.Knaff@imag.fr) .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified, Sun Feb 26 15:00:02 1995, faith@cs.unc.edu .\" .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Ottobre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH FD 4 "29 gennaio 1995" "File speciali" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME fd \- dispositivo per dischetti .SH CONFIGURAZIONE I dispositivi dei dischetti sono dispositivi a blocchi con numeri primari 2. Tipicamente sono di proprietà di root:floppy (cioè proprietario root e gruppo floppy) e hanno modi di accessi 0660 (accesso con verifica dell'appartenenza al gruppo) oppure 666 (tutti hanno l'accesso). Il numero secondario codifica il tipo di dispositivo, numero del drive e numero del controller. Per ogni tipo di dispositivo (cioè, per ogni combinazione di densità e numero di tracce) esiste un numero secondario differente. A questo numero base occorre aggiungere il numero del drive sul suo controller e 128 se il drive è collegato al secondo controller. Nella seguente tabella di dispositivi, \fIn\fP rappresenta il numero del drive. .PP \fB:Attenzione: se si usano formati con più tracce di quelle supportate dal drive su può causare un danno meccanico.\fP Provare una volta se sono supportate più delle 40/80 tracce solite non dovrebbe danneggiarlo, ma non è data nessuna garanzia. Se non si è sicuri, non creare i file speciali per quei formati in modo da prevenirne l'uso. .PP Questi sono i file di periferica che riconoscono automaticamente il formato e la capacità del disco indipendentemente dal drive: .PP .TS l l. Nome numero di base secondario _ \fBfd\fP\fIn\fP 0 .TE .PP File speciali per dischetti da 5.25 pollici a doppia densità: .PP .TS lw(1i) l l l l l. Nome Capac. Cil. Sett. Testine Numero base _ \fBfd\fP\fIn\fP\fBd360\fP 360K 40 9 2 4 .TE .PP File speciali per dischetti da 5.25 pollici ad alta densità: .PP .TS lw(1i) l l l l l. Nome Capac. Cil. Sett. Testine Num second. base _ \fBfd\fP\fIn\fP\fBh360\fP 360K 40 9 2 20 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh410\fP 410K 41 10 2 48 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh420\fP 420K 42 10 2 64 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh720\fP 720K 80 9 2 24 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh880\fP 880K 80 11 2 80 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh1200\fP 1200K 80 15 2 8 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh1440\fP 1440K 80 18 2 40 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh1476\fP 1476K 82 18 2 56 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh1494\fP 1494K 83 18 2 72 \fBfd\fP\fIn\fP\fBh1600\fP 1600K 80 20 2 92 .TE .PP File speciali per dischetti da 3.5 pollici a doppia densità: .PP .TS lw(1i) l l l l l. Nome Capac. Cil. Sett. Testine Num second. base _ \fBfd\fP\fIn\fP\fBD360\fP 360K 80 9 1 12 \fBfd\fP\fIn\fP\fBD720\fP 720K 80 9 2 16 \fBfd\fP\fIn\fP\fBD800\fP 800K 80 10 2 120 \fBfd\fP\fIn\fP\fBD1040\fP 1040K 80 13 2 84 \fBfd\fP\fIn\fP\fBD1120\fP 1120K 80 14 2 88 .TE .PP File speciali per dischetti da 3.5 pollici ad alta densità: .PP .TS lw(1i) l l l l l. Nome Capac. Cil. Sett. Testine Num second. base _ \fBfd\fP\fIn\fP\fBH360\fP 360K 40 9 2 12 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH720\fP 720K 80 9 2 16 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH820\fP 820K 82 10 2 52 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH830\fP 830K 83 10 2 68 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1440\fP 1440K 80 18 2 28 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1600\fP 1600K 80 20 2 124 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1680\fP 1680K 80 21 2 44 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1722\fP 1722K 82 21 2 60 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1743\fP 1743K 83 21 2 76 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1760\fP 1760K 80 22 2 96 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1840\fP 1840K 80 23 2 116 \fBfd\fP\fIn\fP\fBH1920\fP 1920K 80 24 2 100 .TE .PP File speciali per dischetti da 3.5 pollici ad extra densità: .PP .TS lw(1i) l l l l l. Nome Capac. Cil. Sett. Testine Num second. base _ \fBfd\fP\fIn\fP\fBE2880\fP 2880K 80 36 2 32 \fBfd\fP\fIn\fP\fBCompaQ\fP 2880K 80 36 2 36 \fBfd\fP\fIn\fP\fBE3200\fP 3200K 80 40 2 104 \fBfd\fP\fIn\fP\fBE3520\fP 3520K 80 44 2 108 \fBfd\fP\fIn\fP\fBE3840\fP 3840K 80 48 2 112 .TE .SH DESCRIZIONE I file speciali \fBfd\fP accedono in modo "raw" ai drive dei dischetti. Le seguenti chiamate .BR ioctl (2) sono supportate dai dispositivi \fBfd\fP: .IP \fBFDCLRPRM\fP azzera le informazioni sul supporto (media information, cioè la geometria del disco nel drive) per un drive. .IP \fBFDSETPRM\fP assegna le informazioni sul supporto di un drive. Tali informazioni saranno perse quando il disco viene cambiato. .IP \fBFDDEFPRM\fP assegna le informazioni sul supporto di un drive (la geometria del disco nel drive). Tali informazioni non saranno perse quando il dispositivo viene cambiato. Ciò disabiliterà la rilevazione automatica. Per poter riabilitare la rilevazione automatica, di deve fare un \fBFDCLRPRM\fP . .IP \fBFDGETDRVTYP\fP ritorna il tipo di un drive (parametro nome). Per formati che funzionano in diversi tipi di drive, \fBFDGETDRVTYP\fP ritorna un nome che è appropriato per il più vecchio tipo di drive che supporta questo formato. .IP \fBFDFLUSH\fP invalida la cache dei dati relativi ad un drive. .IP \fBFDSETMAXERRS\fP assegna la soglia d'errore per riportare gli errori, la terminazione dell'operazione, la ricalibrazione, il reset, e la lettura settore per settore. .IP \fBFDSETMAXERRS\fP restituisce la soglia d'errore corrente. .IP \fBFDGETDRVTYP\fP restituisce il nome interno del drive. .IP \fBFDWERRORCLR\fP azzera le statistiche sugli errori di scrittura. .IP \fBFDWERRORGET\fP legge le statistiche sugli errori di scrittura. Queste comprendono il numero totale di errori di scrittura, la posizione e il disco del primo errore di scrittura, e la posizione e il disco dell'ultimo errore di scrittura. I dischi sono identificati da un numero che viene incrementato ogni volta che viene cambiato il disco (o quasi). .IP \fBFDTWADDLE\fP Spegne il motore del drive per alcuni microsecondi. Ciò potrebbe essere necessario per poter accedere ad un disco i cui settori siano troppo vicini uno all'altro. .IP \fBFDSETDRVPRM\fP assegna diversi parametri del drive. .IP \fBFDGETDRVPRM\fP rilegge questi parametri. .IP \fBFDGETDRVSTAT\fP restituisce lo stato della cache del drive (disk changed, write protected et al.) .IP \fBFDPOLLDRVSTAT\fP interroga il drive e ritorna il suo stato. .IP \fBFDGETFDCSTAT\fP restituisce lo stato del controller del dischetto. .IP \fBFDRESET\fP reimposta il controller del dischetto, sotto certe condizioni. .IP \fBFDRAWCMD\fP invia un comando nudo al controller del dischetto. .PP Per informazioni più precise, consultare anche i file include e , come pure la pagina di manuale di floppycontrol. .SH NOTE I vari formati permettono la lettura e scrittura di molti tipi di dischi. Comunque, se un dischetto ha un intervallo tra i settori (inter sector gap) troppo piccolo, le prestazioni possono crollare, fino a causare un attesa di alcuni secondi per accedere ad una traccia completa. Per evitare ciò, usare i formati "interleaved". Non è possibile la lettura di dischetti che sono formattati usando GCR (group code recording), formato usato dai computer Apple II e Macintosh (dischi da 800k). La lettura di dischetti con "settorizzazione hardware" (un buco per settore, e il buoco indice un po' sbilenco) non è supportata. La "settorizzazione hardware" era comune con i vecchi dischetti da 8 pollici. .SH FILE /dev/fd* .SH AUTORI Alain Knaff (Alain.Knaff@imag.fr), David Niemi (niemidc@clark.net), Bill Broadhurst (bbroad@netcom.com). .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR floppycontrol (1), .BR getfdprm (1), .BR mknod (1), .BR superformat (1), .BR mount (8), .BR setfdprm (8) man-pages-it-2.80/man4/hd.40000644000175000000270000000650610634061776013541 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (u31b3hs@pool.informatik.rwth-aachen.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 16:56:20 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified Mon Oct 21 21:38:51 1996 by Eric S. Raymond .\" (and some more by aeb) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Ottobre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH HD 4 "17 dicembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME hd \- dispositivi per dischi fissi MFM/IDE .SH DESCRIZIONE \fBHd*\fP sono file speciali a blocchi per l'accesso ai drive dei dischi fissi MFM/IDE in modo «raw». Il primo disco (master) sul primo controller IDE (numero primario 3) è \fBhda\fR; il secondo disco (slave) è \fBhdb\fR. Il primo disco del secondo controller (numero primario 22) è \fBhdc\fR e il secondo disco \fBhdd\fR. .LP I nomi generali per i dispositivi IDE hanno la forma .BI hd X\c , o .BI hd XP\c , dove .I X è una lettera indicante il disco fisico e .I P è un numero indicante la partizione su quel disco fisico. La prima forma, .BI hd X, viene usata per indirizzare l'intero disco. I numeri di partizione vengono assegnati nell'ordine in cui le partizioni vengono scoperte, e solo quelle non vuote e non estese ottengono un numero. D'altra parte, i numeri di partizione da 1 a 4 vengono assegnati alle quattro partizioni descritte nel MBR (le partizioni «primarie»), sia che siano primarie sia che siano estese. Perciò, la prima partizione logica sarà .BI hd X 5\c \&. Sia il partizionamento di tipo DOS sia le «disklabel» di BSD sono supportate. Si possono avere fino a 63 partizioni in un disco IDE. .LP Per esempio, .B /dev/hda si riferisce all'intero primo disco IDE del sistema, e .B /dev/hdb3 si riferisce alla terza partizione «primaria» sul secondo disco. .LP I file speciali sono creati tipicamente con: .RS .sp mknod -m 660 /dev/hda b 3 0 .br mknod -m 660 /dev/hda1 b 3 1 .br mknod -m 660 /dev/hda2 b 3 2 .br \&... .br mknod -m 660 /dev/hda8 b 3 8 .br mknod -m 660 /dev/hdb b 3 64 .br mknod -m 660 /dev/hdb1 b 3 65 .br mknod -m 660 /dev/hdb2 b 3 66 .br \&... .br mknod -m 660 /dev/hdb8 b 3 72 .br chown root:disk /dev/hd* .sp .RE .SH FILE /dev/hd* .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR sd (4), .BR mount (8) man-pages-it-2.80/man4/lp.40000644000175000000270000001370510634061776013560 0ustar frankie'\" t .\" Copyright (c) Michael Haardt (michael@cantor.informatik.rwth-aachen.de), Sun Jan 15 19:16:33 1995 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified, Sun Feb 26 15:02:58 1995, faith@cs.unc.edu .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH LP 4 "15 gennaio 1995" "" "File speciali" .SH NOME lp \- file speciali per le stampanti .SH SINTASSI .B #include .SH CONFIGURAZIONE \fBlp\fP[0\(en2] sono dispositivi a carattere per le stampanti connesse sulla porta parallela; hanno numero primario 6 e numero secondario 0\(en2. I numeri secondari corrispondono agli indirizzi base delle porte delle stampante 0x03bc, 0x0378 e 0x0278. Si solito hanno modo di accesso 220 e sono di proprietà di root e gruppo lp. Si può usare la porta della stampante sia in polling che con interrupt. Gli interrupt sono raccomandati quando è previsto molto traffico, p.es.\& per le stampanti laser. Per le normali stampanti ad aghi di solito è sufficiente il polling. Il default è il polling. .SH DESCRIZIONE Sono supportate le seguenti chiamate .BR ioctl (2): .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPTIME, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Pone uguale ad \fIarg\fP l'ammontare di tempo che il driver deve aspettare prima di ricontrollare la stampante quando il buffer della stampante sembra essere pieno. Se si ha un stampante veloce, si può diminuire questo numero; se si ha una stampante lenta conviene aumentarlo. Il valore È espresso in centesimi di secondo, e il default 2 significa 0.02 secondi. Questo valore influenza solo il driver di tipo "polling". .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPCHAR, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Assenga ad \fIarg\fP il numero massimo di iterazioni in busy-wait che il driver di tipo "polling" effetua aspettando che la stampante sia pronta a ricevere un carattere. Se la stampa è troppo lenta, si può incrementare questo numero; se il sistema va troppo piano lo si decrementi. Il default è 1000. Il valore ha influenza solo sulla sequenza di interrogazione dei driver. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPABORT, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Se \fIarg\fP è 0, il driver della stampante riproverà a trasmettere nel caso si verifichino errori, altrimenti interromperà la stampa. Il default è 0. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPABORTOPEN, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Se \fIarg\fP è 0, .BR open (2) sarà terminato in caso un errore, altrimenti l'errore sarà ignorato. Il default è di ignorarlo. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPCAREFUL, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Se \fIarg\fP è 0, allora i segnali out-of-paper, offline e error devono essere falsi durante tutte le operazioni di scrittura, altrimenti vengono ignorati. Il default è di ignorarli. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPWAIT, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Assegna ad \fIarg\fP il numero di iterazioni in busy-wait da aspettare prima di abilitare (strobe) la stampante ad accettare il carattere appena scritto, e il numero di iterazioni da attendere prima di togliere ancora l'abilitazione. Le specifiche dicono che questo tempo dovrebbe essere di 0.5 microsecondi, ma l'esperienza ha mostrato che il ritardo causato dal codice è già sufficiente. Per questa ragione, il valore di default è 0. Questi valori vengono usati sia per la modalità interrogazione che quella con interrupt. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPSETIRQ, int \fP\fIarg\fP\fB)\fP" Questa .BR ioctl () richiede i privilegi del superutente. Prende come argomento un intero contenente il nuovo numero di IRQ. Come effetto collaterale, la stampante sarà reimpostata. Quando \fIarg\fP è 0, questa chiamata seleziona il driver di tipo "polling", che è anche quello di default. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPGETIRQ, int *\fP\fIarg\fP\fB)\fP" Salva l'IRQ correntemente usato in \fIarg\fP. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPGETSTATUS, int *\fP\fIarg\fP\fB)\fP" Salva il valore della porta di stato della stampante in \fIarg\fP. I bit hanno i seguenti significati: .sp .TS l l. LP_PBUSY input busy invertito, attivo alto LP_PACK acknowledge, attivo basso LP_POUTPA input "out-of-paper" invariato, attivo alto LP_PSELECD input "selected" invariato, attivo alto LP_PERRORP input "error" invariato, attivo basso .TE .sp Si faccia riferimento al manuale della propria stampante per il significato dei segnali. Si noti che possono essere impostati anche i bit non documentati, ma questo dipende dalla stampante usata. .IP "\fBint ioctl(int \fP\fIfd\fP\fB, LPRESET)\fP" Reimposta la stampante. Non è necessario alcun argomento. .SH FILE /dev/lp* .SH AUTORI Il driver per la stampante è stato scritto originariamente da Jim Weigand e Linus Torvalds. È stato ulteriormente migliorato da Michael K.\& Johnson. Il codice per gli interrupt è stato scritto da Nigel Gamble. Alan Cox lo ha modularizzato. LPCAREFUL, LPABORT, LPGETSTATUS sono state aggiunte da Chris Metcalf. .SH "VEDERE ANCHE" .BR chmod (1), .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR lpcntl (8), .BR tunelp (8) man-pages-it-2.80/man4/sd.40000644000175000000270000001113110742222201013520 0ustar frankie.\" sd.4 .\" Copyright 1992 Rickard E. Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.63 di Elisabetta Galli .\" luglio 2007 .\" Aggiornamento a man-pages-2.75 di Elisabetta Galli .\" gennaio 2008 .\" .TH SD 4 "17 dicembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME sd \- Dispositivi per i dischi SCSI .SH SINTASSI .nf .BR "#include " "/* per HDIO_GETGEO */" .BR "#include " "/* per BLKGETSIZE e BLKRRPART */" .fi .SH CONFIGURAZIONE Il nome del dispositivo a blocchi ha la seguente forma: .BI sd lp, dove .I l è una lettera che denota il dispositivo fisico, e .I p è un numero che denota la partizione in tale dispositivo fisico. Spesso, il numero della partizione, .IR p , è tralasciato quando il dispositivo corrisponde all'intero disco. I dischi SCSI hanno un numero primario di dispositivo di 8, e un numero secondario della forma (16 * .IR numero_drive ") + " numero_partizione , dove .I numero_drive è il numero del disco fisico in ordine di rilevamento all'accensione del sistema, e .I numero_partizione è definito come segue: .sp la partizione 0 è l'intero disco .br le partizioni 1-4 sono le partizioni DOS "primarie" .br le partizioni 5-8 sono le partizioni DOS "estese" (o "logiche"). Per esempio, .I /dev/sda avrà numero primario 8, secondario 0, e farà riferimento all'intero primo drive SCSI nel sistema; e .I /dev/sdb3 avrà numero primario 8, secondario 19, e farà riferimento alla terza partizione DOS "primaria" nel secondo drive SCSI nel sistema. Ad oggi sono forniti solo dispositivi a blocchi. I dispositivi raw non sono ancora stati implementati. .SH DESCRIZIONE Sono fornite le seguenti .IR ioctl: .TP HDIO_GETGEO .RS Restituisce i parametri BIOS del disco nella seguente struttura: .in +4n .nf struct hd_geometry { unsigned char testine; unsigned char settori; unsigned short cilindri; unsigned long start; }; .fi .in Un puntatore a questa struttura è passato come parametro di .BR ioctl (2). Le informazioni ritornate nel parametro sono la geometria del drive .I "com'è vista dal DOS!" Tale geometria .I non è la geometria fisica del disco. È comunque quella usata quando si costruisce la tabella delle partizioni del disco, ed è necessaria per le operazioni di .BR fdisk (1), .BR efdisk (1), e .BR lilo (1). Se non sono disponibili le informazioni sulla geometria, verrà restituito zero per tutti i parametri. .RE .TP BLKGETSIZE Restituisce la dimensione del dispositivo in settori. Il parametro di .BR ioctl (2) dovrebbe essere un puntatore a .IR long . .TP .B BLKRRPART Richiede la rilettura della tabella delle partizioni del disco SCSI. Non è necessario alcun parametro. Sono supportate anche le operazioni .BR scsi (4) .BR ioctl (2). Se è richiesto un parametro per .BR ioctl (2), e questo è NULL, allora .IR ioctl (2) fallirà, restituendo l'errore .BR EINVAL . .SH FILE /dev/sd[a\-h]: i dispositivi completi .br /dev/sd[a\-h][0\-8]: le singole partizioni a blocchi .\".SH "VEDERE ANCHE" .\".BR scsi (4) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man4/mem.40000644000175000000270000000503410634061776013717 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 16:59:10 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH MEM 4 "21 novembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME mem, kmem, port \- memoria del sistema, memoria del kernel e porte del sistema .SH DESCRIZIONE \fBMem\fP è un file device a caratteri che è l'immagine della memoria principale del computer. Potrebbe essere usato, per esempio, per esaminare (e perfino rattoppare (patch)) il sistema. .LP Gli indirizzi dei byte in mem sono interpretati come indirizzi della memoria fisica. Riferimenti a locazioni non esistenti causano la restituzione dei un errore. .LP L'esame e il patch è facile comportino risultati inaspettati quando sono presenti bit a sola lettura o a sola scrittura. .LP È creato tipicamente con: .RS .sp mknod -m 660 /dev/mem c 1 1 .br chown root:mem /dev/mem .sp .RE .LP Il file \fBkmem\fP è analogo a mem, ad eccezione del fatto che è l'accesso alla memoria virtuale del kernel invece che alla memoria fisica. .LP È creato tipicamente con: .RS .sp mknod \-m 640 /dev/kmem c 1 2 .br chown root:kmem /dev/kmem .sp .RE .LP \fBPort\fP è simile a mem, ma accede alle porte di IO. .LP È creato tipicamente con: .RS .sp mknod \-m 660 /dev/port c 1 4 .br chown root:mem /dev/port .sp .RE .SH FILE .I /dev/mem .br .I /dev/kmem .br .I /dev/port .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR ioperm (2) man-pages-it-2.80/man4/ram.40000644000175000000270000000324710634061776013724 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 17:01:11 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH RAM 4 "21 novembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME ram \- dispositivo per ram disk .SH DESCRIZIONE \fBRam\fP è un dispositivo a blocchi per l'accesso a basso livello (raw mode) al ram disk. .LP è creato tipicamente con: .RS .sp mknod \-m 660 /dev/ram b 1 1 .br chown root:disk /dev/ram .sp .RE .SH FILE /dev/ram .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR mount (8) man-pages-it-2.80/man4/tty.40000644000175000000270000000611310742220127013743 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. 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È un sinonimo per il terminale di controllo di un processo, se esiste. .LP In aggiunta alle richieste .BR ioctl (2) supportate dal dispositivo cui \fBtty\fP fa riferimento, la richiesta ,BR ioctl (2) \fBTIOCNOTTY\fP è supportata. .SS TIOCNOTTY Stacca il processo chiamante dal suo terminale di controllo. .sp Se il processo è il principale della sessione, allora vengono mandati i segnali .B SIGHUP e .B SIGCONT al gruppo di processi in primo piano e tutti i processi nella sessione attuale perdono il loro terminale di controllo. .sp Questa chiamata a .BR ioctl (2) funziona solo su descrittori di file connessi a \fI/dev/tty\fP; ciò è usato dai processi demoni quando sono invocati da utenti connessi ad un terminale. Il processo prova ad aprire \fI/dev/tty\fP; se l'operazione ha successo, si stacca da solo dal terminale usando \fBTIOCNOTTY\fP, se invece l'apertura fallisce, il processo non è attaccato a un terminale e non ha bisogno di staccarsi da solo. .SH FILE /dev/tty .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR ioctl (2), .BR termios (3), .BR console (4), .BR tty_ioctl (4), .BR ttyS (4), .BR agetty (8), .BR mingetty (8) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.75 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/man-pages-it-2.80/man4/vcs.40000644000175000000270000001233610735034105013723 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1995 James R. Van Zandt .\" Sat Feb 18 09:11:07 EST 1995 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. 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Tale dispositivo fa riferimento alla memoria del terminale della console virtuale attualmente visulizzata sullo schermo. .LP \fB/dev/vcs[1\-63]\fP sono i dispositivi a caratteri per i terminali delle console virtuali, hanno numero primario 7 e numeri secondarî da 1 a 63, di solito con modo 0644 e proprietario root.tty. \fB/dev/vcsa[0\-63]\fP sono la stessa cosa, ma comprendono gli attributi e hanno 4 byte di prefisso per specificare le dimensioni dello schermo e la posizione del cursore: \fIrighe\fP, \fIcolonne\fP, \fIx\fP, \fIy\fP. (\fIx\fP = \fIy\fP = 0 nell'angolo in alto a sinistra della schermo). Quando viene caricato un font a 512 caratteri, si può prendere il bit in nona posizione applicando l'operazione \fBVT_GETHIFONTMASK\fP di .BR ioctl (2) (disponibile nel kernel Linux dalla versione 2.6.18 in avanti) a \fI/dev/tty[1\-63]\fP; il valore verrà restituito nel .I "unsigned short" a cui punta il terzo argomento .BR ioctl (2) . .PP Questi dispositivi rimpiazzano le .IR ioctl di screendump di .BR console (4), cosicché l'amministratore di sistema può controllare gli accessi a tale informazione usando i permessi del file system. .PP I dispositivi per le prime otto console virtuali possono essere creati con: .nf for x in 0 1 2 3 4 5 6 7 8; do mknod \-m 644 /dev/vcs$x c 7 $x; mknod \-m 644 /dev/vcsa$x c 7 $[$x+128]; done chown root:tty /dev/vcs* .fi Non è supportata alcuna richiesta .IR ioctl (2). .SH FILES /dev/vcs[0\-63] .br /dev/vcsa[0\-63] .\" .SH AUTHOR .\" Andries Brouwer .SH VERSIONI Introdotto dalla versione 1.1.92 del kernel Linux. .SH ESEMPIO Si può fare uno screendump sulla vt3 passando a vt1 e scrivendo \fIcat /dev/vcs3 >foo\fP. Si noti che l'output non contiene caratteri di newline, cosicché può essere necessaria un po' di elaborazione, come in \fIfold \-w 81 /dev/vcs3 | lpr\fP o (orrore) \fIsetterm \-dump 3 \-file /proc/self/fd/1\fP .LP Il dispositivo \fI/dev/vcsa0\fP è usato per il supporto Braille. Questo programma mostra il carattere e gli attributi dello schermo sotto il cursore della seconda console virtuale, poi cambia il colore di sfondo: .nf #include #include #include #include #include #include int main(void) { int fd; char *device = "/dev/vcsa2"; char *console = "/dev/tty2"; struct {unsigned char lines, cols, x, y;} scrn; unsigned short s; unsigned short mask; unsigned char ch, attrib; fd = open(console, O_RDWR); if (fd < 0) { perror(console); exit(EXIT_FAILURE); } if (ioctl(fd, VT_GETHIFONTMASK, &mask) < 0) { perror("VT_GETHIFONTMASK"); exit(EXIT_FAILURE); } (void) close(fd); fd = open(device, O_RDWR); if (fd < 0) { perror(device); exit(EXIT_FAILURE); } (void) read(fd, &scrn, 4); (void) lseek(fd, 4 + 2*(scrn.y*scrn.cols + scrn.x), 0); (void) read(fd, &s, 2); ch = s & 0xff; if (attrib & mask) ch |= 0x100; attrib = ((s & ~mask) >> 8); printf("ch='%c' attrib=0x%02x\\n", ch, attrib); attrib ^= 0x10; (void) lseek(fd, \-1, 1); (void) write(fd, &attrib, 1); exit(EXIT_SUCCESS); } .fi .SH "VEDERE ANCHE" .BR gpm (8), .BR console (4), .BR tty (4), .BR ttyS (4) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.74 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man4/console.40000644000175000000270000000724510731564651014607 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1994 Andries Brouwer (aeb@cwi.nl), Mon Oct 31 21:03:19 MET 1994 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" Modified, Sun Feb 26 14:58:45 1995, faith@cs.unc.edu .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Ottobre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH CONSOLE 4 "31 ottobre 1994" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME console \- terminali console e console virtuali .SH DESCRIZIONE Il sistema Linux ha fino a 63 \fIconsole virtuali\fP (dispositivo a caratteri con numero primario 4 e numero secondario da 1 a 63), solitamente chiamate \fB/dev/tty\fP\fIn\fP con 1 \(<= \fIn\fP \(<= 63. La console attuale è indirizzata anche da \fB/dev/console\fP o \fB/dev/tty0\fP, il dispositivo a caratteri con numero primario 4 e numero secondario 0. I file device /dev/* sono di solito creati usando lo script MAKEDEV, o usando .BR mknod (1), solitamente con modo 0622 e proprietario root:tty. .LP Prima della versione 1.1.54 del kernel il numero di console virtuali era compilato dentro il kernel (in tty.h: #define NR_CONSOLES 8) e poteva essere cambiato modificando il file e ricompilando il kernel. Dalla versione 1.1.54, le console virtuali sono create al volo appena servono. .LP I metodi comuni per far partire un processo in una console sono: (a) tell .BR init (8) (in .BR inittab (5)) per avviare .BR mingetty (8) (o .BR agetty (8)) sulla console; (b) ask .BR openvt (1) per avviare un processo sulla console; (c) start X \(esso troverà la prima console non utilizzata, e su di essa visualizzerà il proprio output. (c'è anche il vecchio .BR doshell (8).) .LP I metodi comuni per passare da una console all'altra sono: (a) usare Alt+F\fIn\fP o Ctrl+Alt+F\fIn\fP per passare alla console \fIn\fP; AltGr+F\fIn\fP dovrebbe passare alla console \fIn\fP+12 [qui Alt e AltGr si riferiscono ai tasti Alt sinistro e destro, rispettivamente]; (b) usare Alt+FrecciaDestra o Alt+FrecciaSinistra per fare un ciclo attraverso le console attualmente allocate; (c) usare il programma .BR chvt (1). (la mappatura dei tasti è configurabile dall'utente, si veda .BR loadkeys (1); le combinazioni di tasti menzionate qui sopra si riferiscono alla configurazione di default). .LP Il comando .BR deallocvt (1) (in precedenza \fBdisalloc\fP) libererà la memoria occupata dai buffer dello schermo per le console che non hanno più nessun processo associato. .SS Proprietà Le console hanno associati molti stati. Spero di documentarne qualcuno un'altra volta. Il fatto più importante è che le console simulano i terminali vt100. In particolare, una console è reimpostata al suo stato iniziale premendo i due caratteri Esc c. Tutte le sequenze di escape sono descritte in .BR console_codes (4). .SH FILE .I /dev/console .br .I /dev/tty* .SH "VEDERE ANCHE" .BR chvt (1), .BR deallocvt (1), .BR loadkeys (1), .BR mknod (1), .BR openvt (1), .BR console_codes (4), .BR console_ioctl (4), .BR tty (4), .BR ttyS (4), .BR charsets (7), .BR agetty (8), .BR init (8), .BR mingetty (8), .BR mapscrn (8), .BR resizecons (8), .BR setfont (8) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.72 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/man-pages-it-2.80/man4/random.40000644000175000000270000001424610743210717014416 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1997 John S. Kallal (kallal@voicenet.com) .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" Some changes by tytso and aeb. .\" .\" 2004-12-16, John V. Belmonte/mtk, Updated init and quit scripts .\" 2004-04-08, AEB, Improved description of read from /dev/urandom .\" .\" Traduzione in italiano di Ottavio G. Rizzo .\" Gennaio 1999 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.62 di Elisabetta Galli .\" luglio 2007 .\" .TH RANDOM 4 "10 gennaio 2008" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME random, urandom \- dispositivi kernel che producono numeri aleatori .SH DESCRIZIONE I file speciali a caratteri \fB/dev/random\fP e \fB/dev/urandom\fP (presenti sin da Linux 1.3.30) forniscono un'interfaccia al generatore del kernel di numeri aleatori. Il file \fB/dev/random\fP ha numero primario 1 e numero secondario 8. Il file \fB/dev/urandom\fP ha numero primario 1 e numero secondario 9. .LP Il generatore di numeri aleatori raccoglie rumore di fondo dai device driver e da altre sorgenti nel pozzo d'entropia. Il generatore mantiene anche una stima del numero di bit di rumore nel pozzo di entropia. Da questo pozzo di entropia vengono creati i numeri aleatori. .LP Quando viene letto, \fB/dev/random\fP restituisce solo un numero di byte aleatori compatibili con la stima dei bit di rumore nel pozzo d'entropia. \fB/dev/random\fP dovrebbe essere adatto ad usi che richiedono un alto grado di aleatorietà, come la generazione di chiavi. Quando il pozzo d'entropia è vuoto, le letture di \fB/dev/random\fP vengono bloccate finché non viene raccolto abbastanza rumore ambientale. .LP Quando viene letto, \fB/dev/urandom\fP restituisce tanti byte quanti ne sono stati richiesti. Di conseguenza, se non c'è abbastanza entropia nel pozzo d'entropia, i valori restituiti sono teoricamente vulnerabili ad un attacco criptografico sull'algoritmo usato dal dispositivo. Nella letteratura (non coperta da segreto militare) non c'è conoscenza di un metodo per fare ciò, ma è in teoria possibile che esista un simile metodo. Se questo è fonte di problemi per il proprio programma, si usi invece \fB/dev/random\fP. .SS Configurazione Se il sistema non comprende già \fB/dev/random\fP né \fB/dev/urandom\fP, li si può creare coi seguenti comandi: .nf mknod \-m 644 /dev/random c 1 8 mknod \-m 644 /dev/urandom c 1 9 chown root:root /dev/random /dev/urandom .fi Quando un sistema Linux viene avviato senza molta interazione da parte di un utente, il pozzo d'entropia potrebbe essere in una condizione tutto sommato prevedibile. Questo porta a sovrastimare la quantità di rumore realmente presente nel pozzo d'entropia. Per contrastare questo effetto, può aiutare riportare le informazioni nel pozzo d'entropia fra un arresto e un riavvio. Per farlo, si aggiunga le righe seguenti ad uno script appropriato che venga eseguito durante le procedure di avvio di un sistema Linux: .nf echo "Inizializzazione del generatore di numeri aleatori..." random_seed=/var/run/random-seed # Porta il seme aleatorio da un avvio al successivo # Carica e successivamente salva l'intero pozzo di entropia if [ \-f $random_seed ]; then cat $random_seed >/dev/urandom else touch $random_seed fi chmod 600 $random_seed poolfile=/proc/sys/kernel/random/poolsize [ \-r $poolfile ] && bytes=`cat $poolfile` || bytes=512 dd if=/dev/urandom of=$random_seed count=1 bs=$bytes .fi Inoltre, si aggiungano le righe seguenti ad uno script appropriato che venga eseguito durante le procedure di arresto di un sistema Linux: .nf # Riporta un seme aleatorio dall'arresto al riavvio. # Salva l'intero pozzo di entropia echo "Salvataggio del seme aleatorio..." random_seed=/var/run/random-seed touch $random_seed chmod 600 $random_seed poolfile=/proc/sys/kernel/random/poolsize [ \-r $poolfile ] && bytes=`cat $poolfile` || bytes=512 dd if=/dev/urandom of=$random_seed count=1 bs=$bytes .fi .SS "Interfaccia /proc" I file nella directory .I /proc/sys/kernel/random (presente da 2.3.16) forniscono un'interfaccia aggiuntiva al dispositivo .I /dev/random. .LP Il file in sola lettura .I entropy_avail fornisce l'entropia disponibile. Normalmente questo sarà 4096 (bit), un pozzo di entropia pieno. .LP Il file .I poolsize fornisce la dimensione del pozzo di entropia. La semantica di questo file è diversa a seconda della versione del kernel: .RS .TP 12 Linux 2.4: Questo file indica la dimensione del posso di entropia in .IR byte . Normalmente questo file ha valore 512, ma è scrivibile e può essere cambiato in qualunque valore per il quale sia disponibile un algoritmo. Le scelte sono: 32, 64, 128, 256, 512, 1024 o 2048. .TP Linux 2.6: Questo file è di sola lettura, e indica la dimensione del pozzo di entropia in .IR bit . Contiene il valore 4096. .RE .LP Il file .I read_wakeup_threshold contiene il numero di bit di entropia richiesti per svegliare i processi che dormono in attesa dell'entropia da .BR /dev/random . Il valore predefinito è 64. Il file .I write_wakeup_threshold contiene il numero di bit di entropia sotto i quali svegliamo i processi che eseguono un .IR select () o .IR poll () per accedere in scrittura a .BR /dev/random . Questi valori possono venire cambiati scrivendo sui file. .LP I file in sola lettura .I uuid e .I boot_id contengono stringhe casuali come 6fd5a44b-35f4-4ad4-a9b9-6b9be13e1fe9. Il più vecchio è generato di nuovo a ciascuna lettura, l'ultimo viene generato una volta. .SH FILE /dev/random .br /dev/urandom .SH AUTORE Il generatore di numeri aleatori è stato scritto da Theodore Ts'o (tytso@athena.mit.edu). .SH "VEDERE ANCHE" mknod (1) .br RFC\ 1750, "Randomness Recommendations for Security" .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.76 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man4/mouse.40000644000175000000270000001367710634061776014305 0ustar frankie'\" t .\"roff.\" Copyright .\" This manpage is Copyright (C) 1996 Michael Haardt. .\" Updates Nov 1998, Andries Brouwer .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento alla versione 1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .\" Aggiornamento alla versione 1.22 di Ottavio Rizzo (rizzo@pluto.linux.it) .\" Gennaio 1999 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH MOUSE 4 "10 febbraio 1996" "File speciali" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME mouse \- interfaccia per il mouse seriale .SH CONFIGURAZIONE I mouse seriali sono connessi a una linea seriale dialout RS232/V24. Si veda .BR ttyS (4) per una descrizione. .SH DESCRIZIONE .SS Introduzione La piedinatura della solita presa a 9 pin usata per i mouse seriali è: .TS center; r c l. pin name used for 2 RX Data 3 TX -12 V, Imax = 10 mA 4 DTR +12 V, Imax = 10 mA 7 RTS +12 V, Imax = 10 mA 5 GND Ground .TE Queste sono le specifiche, ma di fatto 9 V sono sufficienti per la maggior parte dei mouse. .PP Il driver del mouse può riconoscere un mouse portando basso RTS e rialzandolo di nuovo. Circa 14 ms dopo, il mouse invierà 0x4D («M») nella linea dati. Dopo ulteriori 63 ms i mouse a tre bottoni compatibili Microsoft invieranno 0x33 («3»). .PP Il movimento relativo del mouse è inviato come \fIdx\fP (un valore positivo indica verso destra) e \fIdy\fP (un valore positivo indica verso il basso). Diversi mouse possono operare a velocità differenti. Per selezionare le velocità, bisogna provare tutte le velocità 9600, 4800, 2400 e 1200 bit/s, ogni volta scrivendo i due caratteri della tabella sotto e aspettando 0.1 secondi. La seguente tabella mostra le velocità disponibili e le stringhe che le selezionano: .TS center; l l. bit/s stringa 9600 *q 4800 *p 2400 *o 1200 *n .TE Come si può notare il primo byte del pacchetto di dati può essere usato per la sincronizzazione. .SS "Protocollo Microsoft" Il protocollo \fBMicrosoft\fP usa 1 bit di start, 7 bit di dati, nessuna parità e un bit di stop alla velocità di 1200 bit/s. I dati sono inviati a RxD in pacchetti di 3 byte. I movimenti \fIdx\fP e \fIdy\fP sono inviati in complemento a due. \fIlb\fP (\fIrb\fP) viene attivato quando il tasto sinistro (destro) è premuto: .TS center; r c c c c c c c. byte d6 d5 d4 d3 d2 d1 d0 1 1 lb rb dy7 dy6 dx7 dx6 2 0 dx5 dx4 dx3 dx2 dx1 dx0 3 0 dy5 dy4 dy3 dy2 dy1 dy0 .TE .SS "Protocollo Microsoft a tre bottoni" I mouse Microsoft originali hanno solo due tasti. Nonostante ciò, ci sono alcuni mouse a tre tasti che usano il protocollo Microsoft. La pressione o il rilascio del bottone di mezzo è riportata dall'invio di un pacchetto con nessun movimento e nessun tasto premuto (perciò, a differenza degli altri due bottoni, lo stato del bottone di mezzo non è riportato in ogni pacchetto). .SS "Protocollo Logitech" I mouse Logitech seriali a tre bottoni usa un'estensione diversa del protocollo Microsoft: quando il bottone di mezzo è su, il pacchetto da tre byte di più sopra è inviato; quando il bottone di mezzo è giù, un pacchetto da quattro byte è inviato, dove il quarto byte ha il valore 0x20 (o, per lo meno, ha il bit 0x20 impostato). In particolare, la pressione del bottone di mezzo è riportata come 0,0,0,0x20 se nessun altro bottone viene schiacciato. .SS "Protocollo Mousesystems" Il protocollo \fBMousesystems\fP usa un bit di start, 8 bit di dati, nessuna parità e due bit di stop alla velocità di 1200 bit/s. I dati sono spediti a RxD in pacchetti da 5 byte. \fIdx\fP è spedito come somma dei due valori in complemento a due, \fIdy\fP è spedito come somma negata dei due valori in complemento a due. \fIlb\fP (\fImb\fP, \fIrb\fP) viene portato basso (0) quando il tasto sinistro (centrale, destro) sono premuti: .TS center; r c c c c c c c c. byte d7 d6 d5 d4 d3 d2 d1 d0 1 1 0 0 0 0 lb mb rb 2 0 dxa6 dxa5 dxa4 dxa3 dxa2 dxa1 dxa0 3 0 dya6 dya5 dya4 dya3 dya2 dya1 dya0 4 0 dxb6 dxb5 dxb4 dxb3 dxb2 dxb1 dxb0 5 0 dyb6 dyb5 dyb4 dyb3 dyb2 dyb1 dyb0 .TE I byte 4 e 5 descrivono il cambiamento avvenuto a seguito della trasmissione dei byte 2 e 3. .SS "Protocollo Sun" Il protocollo \fBSun\fP è la versione a tre byte del protocollo Mousesystems a cinque byte di più sopra: gli ultimi due byte non sono inviati. .SS "Protocollo MM" Il protocollo \fBMM\fP usa un bit di start, 8 bit di dati, parità dispari e un bit di stop alla velocità di 1200 bit/s. I dati sono spediti a RxD in pacchetti da 3 byte. \fIdx\fP e \fIdy\fP sono spediti come singoli valori con segno, e il bit di segno indica un valore negativo. \fIlb\fP (\fImb\fP, \fIrb\fP) vengono attivati quando il tasto sinistro (centrale, destro) sono premuti: .TS center; r c c c c c c c c. byte d7 d6 d5 d4 d3 d2 d1 d0 1 1 0 0 dxs dys lb mb rb 2 0 dx6 dx5 dx4 dx3 dx2 dx1 dx0 3 0 dy6 dy5 dy4 dy3 dy2 dy1 dy0 .TE .SH FILE .TP .I /dev/mouse un link simbolico usato comunemente come puntatore al dispositivo del mouse. .SH "VEDERE ANCHE" .BR ttyS (4), .BR gpm (8) man-pages-it-2.80/man4/full.40000644000175000000270000000462410730570407014100 0ustar frankie.\" -*- nroff -*- .\" .\" This man-page is Copyright (C) 1997 John S. Kallal .\" .\" Permission is granted to make and distribute verbatim copies of this .\" manual provided the copyright notice and this permission notice are .\" preserved on all copies. .\" .\" Permission is granted to copy and distribute modified versions of this .\" manual under the conditions for verbatim copying, provided that the .\" entire resulting derived work is distributed under the terms of a .\" permission notice identical to this one. .\" .\" Since the Linux kernel and libraries are constantly changing, this .\" manual page may be incorrect or out-of-date. The author(s) assume no .\" responsibility for errors or omissions, or for damages resulting from .\" the use of the information contained herein. The author(s) may not .\" have taken the same level of care in the production of this manual, .\" which is licensed free of charge, as they might when working .\" professionally. .\" .\" Formatted or processed versions of this manual, if unaccompanied by .\" the source, must acknowledge the copyright and authors of this work. .\" .\" correction, aeb, 970825 .\" .\" Traduzione in italiano di Ottavio G. Rizzo .\" Gennaio 1999 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH FULL 4 "24 novembre 2007" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME full \- dispositivo sempre pieno .SH CONFIGURAZIONE Se il sistema non comprende già \fB/dev/full\fP, lo si può creare coi seguenti comandi: .nf mknod \-m 666 /dev/full c 1 7 chown root:root /dev/full .fi .SH DESCRIZIONE Il file \fB/dev/full\fP ha numero primario di dispositivo 1 e numero secondario 7. .LP Le scritture sul dispositivo \fB/dev/full\fP falliscono con un errore .B ENOSPC. Questo errore può essere usato per testare come un programma gestisce gli errori di disco pieno. Le letture dal dispositivo \fB/dev/full\fP restituiscono caratteri \\0. Le operazioni di ricerca su \fB/dev/full\fP hanno sempre successo. .SH FILE /dev/full .SH "VEDERE ANCHE" .BR mknod (1), .BR null (4), .BR zero (4) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.69 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man4/ipfw.40000644000175000000270000005240410773736665014123 0ustar frankie.\" .\" $Id: ipfw.4,v 1.9 1996/06/17 10:13:19 jos Exp $ .\" .\" .\" Copyright (c) 1995,1996 by X/OS Experts in Open Systems BV. .\" All rights reserved. .\" .\" Author: Jos Vos .\" .\" X/OS Experts in Open Systems BV .\" Kruislaan 419 .\" 1098 VA Amsterdam .\" The Netherlands .\" .\" E-mail: info@xos.nl .\" WWW: http://www.xos.nl/ .\" .\" .\" This program is free software; you can redistribute it and/or modify .\" it under the terms of the GNU General Public License as published by .\" the Free Software Foundation; either version 2 of the License, or .\" (at your option) any later version. .\" .\" This program is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public License .\" along with this program; if not, write to the Free Software .\" Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, USA. .\" .\" Traduzione italiana di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Maggio 1997 .TH "IPFW" "4" "17 giugno 1996" "" "" .SH "NOME" ipfw \- firewall e autenticazione per IP .SH "SINTASSI" .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .br .BR "#include " .sp 0.75 .BI "int setsockopt (int " socket ", IPPROTO_IP, int " command ", void *" data ", int " length ")" .SH "DESCRIZIONE" Il firewall IP e le capacità di autenticazione del kernel Linux offrono un meccanismo per l'autenticazione dei pacchetti IP, per costruire firewall basati sul filtraggio dei pacchetti, per costruire firewall basati sul proxy trasparerente (ridirigendo i pacchetti ad un socket locale), e per mascherare i pacchetti inoltrati. La gestione di queste funzionalità è basata su quattro liste separate mantenute nel kernel, ciascuna delle quali contiene zero o più regole. Ogni regola specifica le informazioni sugli indirizzi del mittente e del destinatario, i protocolli, i numeri di porta e altre caratteristiche. Un pacchetto corrisponderà ad una regola quando le caratteristiche della regola corrispondono a quelle del pacchetto IP. Le quattro categorie di regole sono: .TP Accounting Le regole di autenticazione sono usate per tutti i pacchetti IP che vengono trasmessi o ricevuti tramite una delle interfacce di rete locali. Ogni pacchetto viene confrontato con tutte le regole di questa lista, e ogni corrispondenza causerà un incremento nei contatori di pacchetti e di byte associati con quella regola. .TP Firewall di ingresso Queste regole gestiscono l'accettazione di pacchetti in entrata. Tutti i pacchetti che entrano attraverso una delle interfacce di rete locali sono confrontati con le regole del firewall di ingresso. La prima regola che corrisponde ad un pacchetto determina il comportamento da tenere e provoca un aggiornamento dei contatori di pacchetti e di byte per la regola. Quando non vengono trovate corrispondenze, viene usata la politica predefinita per il firewall di ingresso. .TP Firewall di uscita Queste regole definiscono i permessi per la trasmissione di pacchetti IP. Tutti i pacchetti pronti per essere trasmessi attraverso una delle interfacce di rete locali vengono confrontati con le regole del firewall di uscita. La prima regola che corrisponde ad un pacchetto determina il comportamento da tenere e provoca un aggioranamento dei contatori di pacchetti e di byte. Quando non vengono trovate corrispondenze, viene usata la politica predefinita per il firewall di uscita. .TP Firewall di inoltro Queste regole definiscono i permessi per l'inoltro di pacchetti IP. Tutti i pacchetti spediti da un host remoto e destinati ad un altro host remoto vengono confrontati con le regole del firewall di inoltro. La prima regola che corrisponde ad un pacchetto determina il comportamento da tenere e provoca un aggioranamento dei contatori di pacchetti e di byte. Quando non vengono trovate corrispondenze, viene usata la politica predefinita per il firewall di inoltro. .PP Tutte le regole di firewall (non quelle di autenticazione) contengono una politica che specifica l'azione da intraprendere quando un pacchetto corrisponde a tale regola. Ci sono 3 differenti politiche possibili: .I accept (lascia passare il pacchetto), .I reject (non accetta il pacchetto e manda un messaggio "ICMP host unreachable" al mittente del pacchetto come notifica), e .I deny (ignora il pacchetto senza mandare notifiche). Per tutti e tre i tipi di firewall esiste anche un comportamento predefinito, che si applica a tutti i pacchetti che non corrispondono ad alcuna regola. .PP Le regole di ingresso determinano anche se i pacchetti devono essere rediretti ad un socket locale dopo essere stati accettati dal firewall di ingresso. In questo caso, il pacchetto verrà ricevuto da un processo locale, anche se era stato mandato ad un altro host e/o un altro numero di porta. Questa funzionalità può essere usata solo con pacchetti TCP o UDP. .PP Le regole di inoltro definiscono anche se i pacchetti devono essere mascherati oppure no quando vengono ritrasmessi. In questo caso, l'indirizzo del mittente del pacchetto IP viene sostituito dall'indirizzo dell'host locale, e la porta che appare come mittente nell'header TCP o UDP viene rimpiazzata da un numero di porta temporaneo generato localmente prima di inoltrare il pacchetto. Siccome questo tipo di gestione viene effettuato dal kernel, i pacchetti di risposta (mandati al numero di porta temporanea dell'host locale) sono riconosciuti automaticamente. L'indirizzo di destinazione e il numero di porta di questi pacchetti verranno quindi rimpiazzati con l'indirizzo e il numero di porta originali, che sono stati salvati al momento della mascheratura del primo pacchetto. Questa funzionalità può essere usata solo con i pacchetti TCP o UDP. .PP Questo paragrafo descrive il modo in cui un pacchetto attraversa il firewall e le regole di autenticazione. Un pacchetto ricevuto da una delle interfacce di rete locali passerà attraverso i seguenti gruppi di regole: .RS .I autenticazione (dispositivo di ingresso) .br .I firewall di ingresso (dispositivo di ingresso) .RE Tra parentesi è indicato il dispositivo (interfaccia di rete) che viene usato quando si cerca di trovare una regola che corrisponda al pacchetto IP. Dopo questo passo, il pacchetto sarà opzionalmente rediretto ad un socket locale. Quando il pacchetto deve essere inoltrato ad un host remoto, passerà anche attraverso questo insieme di regole: .RS .I firewall di inoltro (dispositivo di uscita) .RE Dopo questo passaggio un pacchetto potrà opzionalmente essere mascherato. Risposte ai pacchetti mascherati non passeranno mai dal firewall di inoltro (ma passeranno sia dal firewall di ingresso che da quello di uscita). Tutti i pacchetti inviati da una delle interfacce di rete locali, sia generati localmente che inoltrati, passeranno dal seguente insieme di regole: .RS .I firewall di uscita (dispositivo di uscita) .br .I autenticazione (dispositivo di uscita) .RE Si noti che i pacchetti mascherati passeranno dal firewall di uscita e dalle regole di autenticazione con i nuovi header (dopo aver attraversato i firewall di ingresso e di inoltro con gli header originali). Inoltre, risposte a pacchetti mascherati avranno header diversi quando attraverseranno le regole dei firewall di ingresso e di uscita. .PP La gestione del firewall e dell'autenticazione può essere cambiata attraverso chiamate a .I R setsockopt (2). Le regole esistenti possono essere osservate guardando i seguenti quattro file nella directory .I /proc/net : .I R ip_acct , .I R ip_input , .I R ip_output , e .I R ip_forward . La gestione attuale relativa alle sessioni mascherate si trova nel file .I ip_masquerade nella stessa directory (si noti che le regole che specificano quali sessioni vengono mascherate si trovano in .I R ip_forward ). .SH "COMANDI" I comandi per cambiare le liste di regole o i comportamenti predefiniti devono essere passati come opzioni alla chiamata di sistema .I R setsockopt (2), che opera su un socket IP raw. La maggior parte dei comandi richiede il passaggio di dati aggiuntivi. Un puntatore a questi dati e la loro lunghezza vengono passati a .I R setsockopt come valore della opzione e lunghezza della opzione stessa. Si possono usare i seguenti comandi: .PP .B IP_ACCT_APPEND .br .B IP_FW_APPEND_IN .br .B IP_FW_APPEND_OUT .br .B IP_FW_APPEND_FWD .RS Aggiungono una regola a uno degli elenchi di autenticazione o di firewall. In base al comando, la regola viene aggiunta all'elenco di autenticazione, al firewall di ingresso, di uscita, o a quello di inoltro, nell'ordine. La nuova regola viene aggiunta in coda all'elenco. Il dato passato con questi comandi è una struttura .I R ip_fw , che definisce i contenuti della nuova regola. .RE .PP .B IP_ACCT_INSERT .br .B IP_FW_INSERT_IN .br .B IP_FW_INSERT_OUT .br .B IP_FW_INSERT_FWD .RS Questi comandi sono uguali ai comandi di aggiunta, tranne che la nuova regola è inserita all'inizio dell'elenco. .RE .PP .B IP_ACCT_DELETE .br .B IP_FW_DELETE_IN .br .B IP_FW_DELETE_OUT .br .B IP_FW_DELETE_FWD .RS Rimuovono una regola dall'elenco di autenticazione o di firewall. In base al comando, la regola viene rimossa dall'elenco per l'autenticazione, dal firewall di ingresso, di uscita, o da quello di inoltro, nell'ordine. Il dato passato con questi comandi è una struttura .I R ip_fw , che definisce i contenuti della regola da rimuovere. Viene rimossa dall'elenco la prima regola che corrisponde alla descrizione. .RE .PP .B IP_ACCT_ZERO .br .B IP_FW_ZERO_IN .br .B IP_FW_ZERO_OUT .br .B IP_FW_ZERO_FWD .RS Azzerano i contatori di pacchetti e di byte in tutte le regole della lista di autenticazione, del firewall di ingresso, di uscita, o di quello di inoltro, nell'ordine. Si noti che occorre passare con questo comando un numero intero (inutile) come dato. Vedere anche la descrizione dei file .I /proc/net per sapere come stampare i contatori e azzerarli atomicamente. .RE .PP .B IP_ACCT_FLUSH .br .B IP_FW_FLUSH_IN .br .B IP_FW_FLUSH_OUT .br .B IP_FW_FLUSH_FWD .RS Rimuovono tutte le regole dalla lista di autenticazione, dal firewall di ingresso, di uscita, o di quello di inoltro, nell'ordine. Si noti che occorre passare un numero intero (inutile) come dato con questo comando. .RE .PP .B IP_FW_POLICY_IN .br .B IP_FW_POLICY_OUT .br .B IP_FW_POLICY_FWD .RS Cambiano la risposta predefinita per il firewall di ingresso, quello di uscita e quello di inoltro. Il nuovo comportamento viene passato sotto forma di numero intero con questi possibili valori: .B IP_FW_F_ACCEPT (accetta il pacchetto), .B IP_FW_F_ICMPRPL (rifiuta il pacchetto mandando al mittente un messaggio di destinazione irraggiungibile), oppure 0 (ignora il pacchetto senza mandare ulteriori notifiche). Il comportamento viene usato quando nessuna delle regole disponibili nella lista appropriata si applica al pacchetto in questione. Per il firewall di inoltro, il comportamento può anche essere .B IP_FW_F_ACCEPT | IP_FW_F_MASQ .R (accetta un pacchetto da inoltrare, ma effettuando il mascheramento per i pacchetti TCP o UDP). .RE .PP .B IP_FW_MASQ_TIMEOUTS .RS Imposta i valori di timeout usati per la mascheratura. Il dato passato con questo comando è una struttura che contiene tre campi di tipo .I R int , rappresentanti i tempi massimi in "jiffies" (1/HZ di secondo) per le sessioni TCP, le sessioni TCP che hanno già ricevuto un pacchetto FIN e i pacchetti UDP, nell'ordine. Un valore di timeout pari a 0 significa che il valore attuale del campo corrispondente non deve essere modificato. .RE .PP .B IP_FW_CHECK_IN .br .B IP_FW_CHECK_OUT .br .B IP_FW_CHECK_FWD .RS Controllano se un pacchetto verrebbe accettato, ignorato o rifiutato dal firewall di ingresso .RB ( IP_FW_CHECK_IN ), da quello di uscita .RB ( IP_FW_CHECK_OUT ), o da quello di inoltro .RB ( IP_FW_CHECK_FWD ). Il dato passato con questi comandi è una struttura .I R ip_fwpkt , che definisce gli header del pacchetto da controllare e l'indirizzo dell'interfaccia. .RE .SH "STRUTTURE" La struttura .I ip_fw contiene i seguenti campi che devono essere riempiti al fine di aggiungere o cancellare una regola: .TP struct in_addr fw_src, fw_dst Indirizzi IP del mittente e del destinatario. .TP struct in_addr fw_smsk, fw_dmsk Maschere per gli indirizzi IP del mittente e del destinatario. Si noti che una maschera 0.0.0.0 corrisponderà a qualsiasi indirizzo. .TP struct in_addr fw_via Indirizzo IP dell'interfaccia attraverso la quale il pacchetto è stato ricevuto dal sistema o sta per essere spedito. L'indirizzo 0.0.0.0 ha un significato speciale: corrisponderà a tutte le interfacce. .TP char fw_vianame[IFNAMSIZ] Nome dell'interfaccia attraverso la quale il pacchetto è stato ricevuto dal sistema o sta per essere spedito. La stringa vuota ha un significato speciale: corrisponderà a tutti i dispositivi. .TP unsigned short fw_flg Flag per questa regola. I bit per le differenti opzioni possono venire associati tramite un'operazione di OR. .sp 0.75 Il protocollo (obbligatorio). I valori possibili sono .B IP_FW_F_TCP (TCP), .B IP_FW_F_UDP (UDP), .B IP_FW_F_ICMP (ICMP), o .B IP_FW_F_ALL (tutti i protocolli, definisce una regola universale di firewall o di autenticazione). .sp 0.75 Il comportamento da tenere quando un pacchetto corrisponde a questa regola. Il comportamento può essere .B IP_FW_F_ACCEPT (accetta il pacchetto), .B IP_FW_F_ICMPRPL (rifiuta il pacchetto mandando al mittente un messaggio ICMP di destinazione irraggiungibile). Se nessuno di questi flag è specificato, il pacchetto è scartato senza mandare alcuna notifica. Si noti che questa politica non viene usata dalle regole di autenticazione. .sp 0.75 Redirezione e mascheramento sono specificati anch'essi tramite due flag: .B IP_FW_F_REDIR redirige un pacchetto accettato ad un socket locale (specificato da un numero di porta, come descritto più avanti). Questo bit è valido solo nelle regole per il firewall di ingresso e può essere usato solo se il kernel è stato compilato con l'opzione .B CONFIG_IP_TRANSPARENT_PROXY attiva. .B IP_FW_F_MASQ maschera un pacchetto accettato. Questo bit è valido solo nelle regole del firewall di inoltro e può essere usato solo quando il kernel è stato compilato con l'opzione .B CONFIG_IP_MASQUERADE attiva. .sp 0.75 Le altre opzioni sono: .B IP_FW_F_BIDIR (regola bidirezionale, che corrisponde sia in entrata che in uscita), .B IP_FW_F_TCPACK (seleziona solo i pacchetti TCP con il bit ACK impostato nell'header TCP, opzione ignorata con altri protocolli), .B IP_FW_F_TCPSYN (seleziona solo i pacchetti TCP con il bit SYN impostato e il bit ACK inattivo nell'header TCP, opzione ignorata con altri protocolli), .B IP_FW_F_ACCTIN e .B IP_FW_F_ACCTOUT (selezionano solo i pacchetti in entrata o in uscita; queste opzioni hanno effetto solo nelle regole di autenticazione), .BR IP_FW_F_SRNG , e .BR IP_FW_F_DRNG (vedere sotto per una descrizione di questi flag). L'opzione .B IP_FW_F_PRN può essere usata per elencare informazioni sui pacchetti selezionati tramite .I R printk (). Questa opzione ha effetto solo se il kernel è stato compilato con l'opzione .B CONFIG_IP_FIREWALL_VERBOSE attiva. .TP unsigned short fw_nsp, fw_ndp, fw_pts[IP_FW_MAX_PORTS] Questi campi specificano il numero di porte del mittente, il numero di porte del destinatario e il vettore in cui queste porte sono immagazzinate, in questo ordine. Il vettore inizia con le porte del mittente, seguite senza interruzione dalle porte del destinatario. Se l'opzione .B IP_FW_F_REDIR viene usata, queste porte sono seguite dalla porta di redirezione. Se questa porta di redirezione è 0, la porta di destinazione del pacchetto viene usata come porta di redirezione. Il numero totale di porte è limitato a .B IP_FW_MAX_PORTS (attualmente 10). Entrambe le liste di porte, sia quella del mittente che quella del destinatario, possono contenere non più un intervallo di porte. In questo caso, le prime due porte dell'elenco sono usate come il minimo e il massimo valore di tale intervallo. Per i pacchetti ICMP, le porte del mittente sono interpretate come tipi ICMP e le porte di destinazione sono ignorate. Siccome il secondo frammento e i seguenti di un pacchetto TCP o UDP non contengono numeri di porte, questi pacchetti IP ai fini dell'autenticazione saranno trattati come se entrambe le porte fossero 65535. Per la stessa ragione, il secondo e gli ulteriori frammenti di un pacchetto ICMP ai fini dell'autenticazione sono trattati come se il tipo di messaggio ICMP fosse 255. Inoltre, il secondo ed ulteriori frammenti di pacchetti TCP, UDP, ICMP vengono accettati da tutti e tre i firewall. I flag .BR IP_FW_F_SRNG e .BR IP_FW_F_DRNG nel campo .I fw_flg riferiscono se sono state specificate le porte del mittente e/o destinatario. .TP unsigned char fw_tosand, fw_tosxor Queste maschere a 8 bit definiscono come bisogna cambiare il campo TOS nell'header IP quando un pacchetto viene accettato dalla regola di firewall. Il campo TOS viene prima sottoposto ad un'operazione AND bit\-a\-bit con .I fw_tosand e il risultato di questo viene sopposto ad un'operazione XOR con .I R fw_tosxor . Qeusti campi sono ignorati nelle regole di autenticazione e in quelle del firewall che rifiutano o ignorano i pacchetti. .PP La struttura .I R ip_fwpkt , usata nel controllo dei pacchetti, contiene i seguenti campi: .TP struct iphdr fwp_iph L'header IP. Vedere .I per una descrizione dettagliata della struttura .I R iphdr . .PP struct tcphdr fwp_protoh.fwp_tcph .br struct udphdr fwp_protoh.fwp_udph .br struct icmphdr fwp_protoh.fwp_icmph .RS Gli header TCP, UDP, e ICMP, combinati in una unione chiamata .I R fwp_protoh . Vedere .I R , .I R , o .I per una descrizione dettagliata delle rispettive strutture. .RE .TP struct in_addr fwp_via L'indirizzo dell'interfaccia attraverso la quale il pacchetto viene ricevuto o trasmesso. .SH "VALORE RESTITUITO" In caso di successo viene ritornato zero. In caso di errore viene ritornato \-1 e .I errno viene impostato di conseguenza. Vedere .I R setsockopt (2) per un elenco dei possibili valori di errore. Quando viene usato uno dei due comandi che controllano un pacchetto, viene restituito zero quando il pacchetto verrebbe accettato senza redirezione o mascheratura. Altrimenti, viene restituito \-1 e .I errno viene impostato a .B ECONNABORTED (il pacchetto verrebbe accettato con redirezione), .B ECONNRESET (il pacchetto verrebbe accettato con mascheratura), .B ETIMEDOUT (il pacchetto verrebbe ignorato), o .B ECONNREFUSED (il pacchetto verrebbe rifiutato). .SH "REGOLE DI STAMPA" Nella directory .I /proc/net ci sono quattro file per elencare le regole attualmente in vigore per ciascuna categoria: .I ip_acct (per le regole di autenticazione IP), .I ip_input (per le regole del firewall di ingresso), .I ip_output (per le regole de firewall di uscita), e .I ip_forward (per le regole del firewall di inoltro). La lettura di questi file restituisce una riga di intestazione e una riga per ciascuna regola. Per tutti e tre i tipi di firewall, la riga di intestazione include alla fine una rappresentazione decimale del comportamento predefinito corrispondente (uno tra .BR IP_FW_F_ACCEPT , .BR IP_FW_F_ICMPRPL , e zero; il comportamento del firewall di inoltro può anche valere .B IP_FW_F_ACCEPT | .BR IP_FW_F_MASQ ). .PP Ogni riga seguente elenca nel seguente ordine i contenuti di una regola: indirizzo e maschera del mittente, indirizzo e maschera del destinatario, indirizzo dell'interfaccia, flag, porte del mittente e del destinatario, contatori di pacchetti e byte, lista di porte, maschera AND per TOS e maschera XOR per TOS. Gli indirizzi IP e le maschere vengono stampati come otto cifre esadecimali, le maschere TOS vengono stampate con due cifre esadecimali precedute dalla lettera A o X, rispettivamente, e gli altri valori sono rappresentati in formato decimale. Ciascun campo è separato da uno spazio bianco, da un '/' (tra l'indirizzo e la corrispondente maschera) o da "\->" (tra le coppie di indirizzo/maschera per il mittente ed il destinatario). .PP I file possono anche essere aperti in lettura/scrittura (ma solo root può farlo). In tal caso, i contatori dei pacchetti e dei byte per tutte le regole di quella categoria saranno ripristinati a zero dopo aver restituito il loro valore attuale. .PP Il file .I /proc/net/ip_masquerade contiene la situazione corrente del masquerading nel kernel. Dopo una riga di intestazione, ogni sessione mascherata è descritta da una differente riga con i seguenti valori, separati da uno spazio o da un ':' (nelle coppie indirizzo/porta): nome del protocollo ("TCP" o "UDP"), indirizzo e numero di porta del mittente, indirizzo e numero di porta del destinatario, il nuovo numero di porta, il numero iniziale di sequenza cui viene aggiunta la differenza, la differenza, il valore precedente della differenza, e l'istante di timeout in jiffies (1/HZ di secondo). Tutti gli indirizzi e i valori numerici sono in formato esadecimate, eccetto gli ultimi tre, che sono rappresentati in decimale. .SH "FILE" .I /proc/net/ip_acct .br .I /proc/net/ip_input .br .I /proc/net/ip_output .br .I /proc/net/ip_forward .br .I /proc/net/ip_masquerade .\" .SH "ERRORI" .SH "VEDERE ANCHE" setsockopt(2), socket(2), ipfwadm(8) .\" .SH "AUTORE" .\" Jos Vos .\" .br .\" X/OS Experts in Open Systems BV, Amsterdam, The Netherlands man-pages-it-2.80/man4/kmem.40000644000175000000270000000001710634061776014066 0ustar frankie.so man4/mem.4 man-pages-it-2.80/man4/null.40000644000175000000270000000377010634061776014120 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 17:00:12 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH NULL 4 "21 novembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME null, zero \- data sink (scarico dei dati) .SH DESCRIZIONE I dati scritti su i file speciali \fBnull\fP e \fBzero\fP sono scartati. .PP Una lettura dal file speciale \fBnull\fP ritorna sempre un "end of file", mentre una lettura da \fBzero\fP ritorna sempre caratteri \e0. .LP \fBnull\fP e \fBzero\fP sono creati con: .RS .sp mknod \-m 666 /dev/null c 1 3 .br mknod \-m 666 /dev/zero c 1 5 .br chown root:root /dev/null /dev/zero .sp .RE .SH NOTE Se questi device speciali non sono scrivibili e leggibili da tutti gli utenti, molti programmi si comporteranno stranamente. .SH FILE .I /dev/null .br .I /dev/zero .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1) man-pages-it-2.80/man4/port.40000644000175000000270000000001710634061776014121 0ustar frankie.so man4/mem.4 man-pages-it-2.80/man4/urandom.40000644000175000000270000000002210634061776014576 0ustar frankie.so man4/random.4 man-pages-it-2.80/man4/ttyS.40000644000175000000270000000433610731565602014103 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, .\" USA. .\" .\" Modified Sat Jul 24 17:03:24 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Settembre 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" .TH TTYS 4 "19 dicembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME ttyS \- linee dei terminali seriali .SH DESCRIZIONE \fBttyS[0\-3]\fP sono dispositivi a carattere per le linee dei terminali seriali. .LP Sono tipicamente creati con: .RS .sp mknod \-m 660 /dev/ttyS0 c 4 64 # base address 0x3f8 .br mknod \-m 660 /dev/ttyS1 c 4 65 # base address 0x2f8 .br mknod \-m 660 /dev/ttyS2 c 4 66 # base address 0x3e8 .br mknod \-m 660 /dev/ttyS3 c 4 67 # base address 0x2e8 .br chown root:tty /dev/ttyS[0\-3] .RE .SH FILE /dev/ttyS[0\-3] .SH "VEDERE ANCHE" .BR chown (1), .BR mknod (1), .BR tty (4), .BR agetty (8), .BR mingetty (8), .BR setserial (8) .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.72 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man4/vcsa.40000644000175000000270000000001710634061776014071 0ustar frankie.so man4/vcs.4 man-pages-it-2.80/man4/zero.40000644000175000000270000000002010634061776014106 0ustar frankie.so man4/null.4 man-pages-it-2.80/man4/intro.40000644000175000000270000000351410722124422014257 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. 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Si noti che questi possono differire da pagina a pagina. .SH "VEDERE ANCHE" .BR standards (7) man-pages-it-2.80/man5/0002750000175000000270000000000011026045223013031 5ustar frankieman-pages-it-2.80/man5/shells.50000644000175000000270000000433210634061776014435 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Thu May 20 20:45:48 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. 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Questo file è consultato da .BR chsh (1) e può essere interrogato da altri programmi. .PP Fare attenzione, perché ci sono programmi che consultano questo file per sapere se un utente è un utente normale. Es.: i demoni ftp tradizionalmente disabilitano l'accesso a utenti con shell non incluse in questo file. .SH ESEMPI .B /etc/shells potrebbe contenere i seguenti percorsi: .sp .RS .B /bin/sh .br .I /bin/csh .RE .SH FILE .I /etc/shells .SH "VEDERE ANCHE" .BR chsh (1), .BR getusershell (3) man-pages-it-2.80/man5/fs.50000644000175000000270000000002710727201544013540 0ustar frankie.so man5/filesystems.5 man-pages-it-2.80/man5/sources.list.50000644000175000000270000002151010665075465015601 0ustar frankie.\" Title: sources.list .\" Author: Jason Gunthorpe .\" Generator: DocBook XSL Stylesheets v1.72.0 .\" Date: 29 February 2004 .\" Manual: .\" Source: Linux .\" .TH "SOURCES.LIST" "5" "29 Febbraio 2004" "Linux" "" .SH NOME sources.list \- Lista delle risorse dei pacchetti per APT .SH "DESCRIZIONE" .PP L'elenco delle risorse dei pacchetti è utilizzata per localizzare gli archivi del sistema di distribuzione pacchetti in uso sul sistema. Attualmente, questa pagina di manuale documenta solo il sistema di gestione dei pacchetti usato dalla distribuzione Debian GNU/Linux. Questo file di controllo è ubicato in \fI/etc/apt/sources.list\fR. .PP La lista delle sorgenti (dei pacchetti) è progettata per supportare qualsiasi numero di sorgenti attive e una molteplicità di media delle sorgenti. Il file elenca una sorgente per riga, con la sorgente preferita elencata per prima. Il formato di ogni riga è: \fItype uri args\fR. Il primo elemento, \fItype\fR (tipo) determina il formato per \fIargs\fR (gli argomenti), \fIuri\fR è l'Universal Resource Identifier (Identificatore universale di risorsa) (URI), che è un macroinsieme del più specifivo e ben conosciuto Universal Resource Locator, o URL. Le linee rimanenti possono venire marcate come commenti usando un carattere #. .PP La directory \fI/etc/apt/sources.list.d\fR fornisce un metodo per aggiungere voci di sources.list in file separati che terminano con \&.list. Il formato è il medesimo del file \fIsources.list\fR regolare. .SH "I TIPI DEB E DEB-SRC" .PP Il tipo \fBdeb\fP descrive un tipico archivio Debian a due livelli, \fIdistribuzione/componente\fR. Tipicamente, \fIdistribuzione\fR è generalmente una tra \fIstable\fR, \fIunstable\fR, o \fItesting\fR, mentre \fIcomponente\fR è uno di \fImain\fR, \fIcontrib\fR, \fInon-free\fR, o \fInon-us\fR. Il tipo \fBdeb-src\fP descrive il codice sorgente della distribuzione debian nella medesima forma del tipo \fBdeb\fP. Una riga \fBdeb-src\fP è richiesta per recuperare gli indici dei (pacchetti) sorgenti. .PP Il formato per una voce in \fBsources.list\fP, utilizzando i tipi \fIdeb\fR e \fIdeb-src\fR è: .nf deb uri distribuzione [componente1] [componenente2] [...] .fi .PP L'URI per il tipo \fIdeb\fP deve specificare la base della distribuzione Debian, da cui \fBAPT\fR troverà le informazioni necessarie. \fIdistribuzione\fP può specificare un path esatto, nel qual caso i \fIcomponenti\fP devono essere omessi e \fIdistribuzione\fP deve terminare con una barra rovescia (slash /). Questo è utile quando interessa solo una particolare sotto-sezione dell'archivio, indicata dall'URI. Se \fIdistribuzione\fP non specifica un percorso esatto, deve essere presente almeno un \fIcomponente\fP. .PP \fBdistribuzione\fP può contenere anche una variabile, \fB$(ARCH)\fP, che espande alla architettura Debian (i386, m68k, powerpc, ...) utilizzata sul sistema. Questo consente di utilizzare file \fBsources.list\fP, independenti dall'architettura. In generale questo è interesante solo quando viene specificato un percorso esatto, altrimenti \fBAPT\fP genererà automaticamente URI con la corrente architettura. .PP Siccome può essere specificata solo una distribuzione per riga, può essere necessario avere righe multiple per lo stesso URI, se è desiderato un sottoinsieme di tutte le distribuzioni o componenti disponibili per quella ubicazione. \fBAPT\fP ordinerà la lista URI dopo aver generato un insieme interno completo, e bloccherà i riferimenti multipli al medesimo host Internet, per esempio, in una singola connessione, cosicché non stabilisca una connessione FTP inefficiente, la chiuda, faccia qualcos'altro e poi ristabilisca una connessione con quel medesimo host. Questa caratteristica è utile per accedere a siti FTP occupati con limitazioni di accesso del numero di utenti anonimi contemporanei. \fBAPT\fP inoltre parallelizza le connessioni a host differenti, per occuparsi in maniera più efficiente dei siti con scarsa larghezza di banda. .PP E' importante elencare le sorgenti in ordine di preferenza, con la sorgente preferita elecata per prima. Tipicamente questo provocherà una scelta per velocità dal piu` veloce al piu` lento (per esempio, CD-ROM seguito dagli host di rete locale, seguito dagli host di internet distanti). .PP Alcuni esempi: .nf deb http://http.us.debian.org/debian stable main contrib non\-free deb http://http.us.debian.org/debian dists/stable\-updates/ .fi .SH "SPECIFICAZIONE DI URI" .PP I tipi di URI attualmente riconosciuti sono: cdrom, file, http, e ftp. .TP \fBfile\fR Il tipo file permette che una directory arbitraria, nel file system, sia considerata un archivio. Questo è utile per il montaggio di NFS (Network File System) e mirror locali o archivi. .TP \fBcdrom\fR Il tipo cdrom permette ad \fBAPT\fR di usare un lettore CDROM locale con un media (disco) montato in swap. Usare il programma \fBapt-cdrom\fR(8) per creare voci cdrom nel file source list. .TP \fBhttp\fR Il tipo http specifica un server HTTP per l'archivio. Se una variabile d'ambiente \fBhttp_proxy\fR è impostata con il formato \fBhttp://server:port/\fR, verrà utilizzato il server proxy specificato in \fBhttp_proxy\fR. Gli utenti di proxy HTTP/1.1 autenticati possono usare una stringa del formato \fBhttp://user:pass@server:port/\fR Notare che questo è un metodo di autenticazione insicuro. .TP \fBftp\fR Il tipo ftp specifica un server FTP per l'archivio. Il comportamento di APT per FTP è molto ben configurabile; per ulteriori informazioni vedere la pagina di manuale di \fBapt.conf\fR(5). Notare che un proxy ftp può venire specificato usando la variabile d'ambiente \fBftp_proxy\fR. E' possibile specificare un proxy http (spesso i server proxy http comprendono gli url ftp) usando questo metodo e SOLO questo. Utilizzando l'http specificato nel file di configurazione, i proxy ftp verranno ignorati. .TP \fBcopy\fR Il tipo copy è identico al tipo file eccetto che i pacchetti vengono copiati nella directory della cache al posto di essere utilizzati direttamente dalla loro ubicazione. Questo è utile per persone che usano un disco zip per copiare file insieme a APT. .TP \fBrsh\fR,\fBssh\fR Il metodo rsh/ssh richiama rsh/ssh per connettersi ad un host remoto come un dato utente e accedere ai file. Non c'è alcuna possibilità di autenticazione della password, prima che siano realizzati precedenti arrangiamenti con le chiavi RSA o rhosts. Per accedere ai file su di host remoto usare i comandi standard \fBfind\fR e \fBdd\fR per realizzare il trasferimento di file da remoto. .SH "ESEMPI" .PP Utilizza l'archivio memorizzato localmente (o montato con NFS) nella directory /home/jason/debian per stable/main, stable/contrib, e stable/non-free. .nf deb file:/home/jason/debian stable main contrib non\-free .fi .PP Come il precedente, eccetto che questo utilizza la distribuzione unstable (di sviluppo). .nf deb file:/home/jason/debian unstable main contrib non\-free .fi .PP La riga per i pacchetti sorgenti come quella sopra .nf deb\-src file:/home/jason/debian unstable main contrib non\-free .fi .PP Utilizza HTTP per accedere all'archivio su archive.debian.org, e usa solo l'area hamm/main. .nf deb http://archive.debian.org/debian\-archive hamm main .fi .PP Utilizza FTP per accedere all'archivio su ftp.debian.org, sotto la directory debian, e usa solo l'area stable/contrib. .nf deb ftp://ftp.debian.org/debian stable contrib .fi .PP Utilizza FTP per accedere all'archivio su ftp.debian.org, sotto la directory dedian e usa solo l'area unstable/contrib. Se questa linea appare come l'unica linea nel precedente esempio in \fIsources.list\fR, verrà usata un singola sessione FTP per entrambe le righe delle risorse. .nf deb ftp://ftp.debian.org/debian unstable contrib .fi .PP Utilizza HTTP per accedere all'archivio su nonus.debian.org, sotto la directory debian-non-US. .nf deb http://nonus.debian.org/debian\-non\-US stable/non\-US main contrib non\-free .fi .PP Utilizza HTTP per accedere all'archivio su nonus.debian.org, sotto la directory debian\-non\-US e usa solo i file trovati sotto \fIunstable/binary\-i386\fR su macchine i386, \fIunstable/binary\-m68k\fR su m68k, e così via per altre architetture supportate. [Notare questo esempio che illustra solo come usare la variabile sostituzione; non\-us è così strutturato da non molto] .nf deb http://ftp.de.debian.org/debian\-non\-US unstable/binary\-$(ARCH)/ .fi .SH "VEDERE ANCHE" .PP \fBapt-cache\fR(8) \fBapt.conf\fR(5) .SH "BUG" .PP \fILa pagina dei bug di APT\fR\&[1]. Se si desidera riportare un bug in APT, per favore vedere il file \fI/usr/share/doc/debian/bug\-reporting.txt\fR o il comando \fBreportbug\fR(1). .SH "AUTORI" .PP \fBJason Gunthorpe\fR Autore. .PP \fBIl Team APT\fR Autore .PP Traduzione e adattamenti in Italiano a cura di Hugh Hartmann , Revisione a cura di Vieri Giugni . .SH "RIFERIMENTI" APT bug page man-pages-it-2.80/man5/deb.50000750000175000000270000000620610442327622013665 0ustar frankie.\" Hey, Emacs! This is an -*- nroff -*- source file. .\" Autori: Raul Miller, Ian Jackson .TH DEB 5 "Gennaio 2000" "Progetto Debian" "Debian" .SH NOME deb \- Formato del pacchetto binario Debian .SH SINTASSI .IB nomefile.deb .SH DESCRIZIONE Il formato .B .deb e` il formato del pacchetto binario Debian. Esso e` riconosciuto dal dpkg versione 0.93.76 e successive, ed e` generato di default da tutte le versioni di dpkg fin dalla 1.2.0 e tutte le versioni i386/ELF fin dalla 1.1.1elf. .PP Il formato descritto in questo testo e` usato fin dalla Debian 0.93; i dettagli del vecchio formato sono descritti in .BR deb-old (5). .SH FORMATO Il file e` un archivio .B ar con un numero magico di .BR ! . .PP il primo membro e` (un file) chiamato .B debian-binary e contiene una serie di linee, separate da un "a capo". Correntemente e` presente solo una linea, il numero della versione del formato, .BR 2.0 nel momento in cui questa pagina di manuale era stata scritta. I programmi che leggono gli archivi nel nuovo formato dovrebbero essere preparati per un incremento del numero minore per la presenza di nuove linee, e dovrebbero ignorare questi se questo e` il caso. .PP Se il numero maggiore e` cambiato, un cambiamento incompattibile e` stato fatto e il programma dovrebbe bloccarsi. Se non c'e` stato questo cambiamento, allora il programma dovrebbe essere certamente in grado di continuare, a meno che non incontri un membro inaspettato nell'archivio (eccetto alla fine), come descritto di seguito. .PP Il secondo membro necessario e` chiamato .B control.tar.gz. Esso e` un archivio tar compresso con gzip contenente le informazioni di controllo del pacchetto, rappresentate da una serie di file piani, di cui il file .B control e` obbligatorio e che contiene il "cuore" delle informazioni di controllo. Per i dettagli su questi file si e` pregati di vedere il .I "Debian Packaging Manual, sezione 2.2". Il file control.tar.gz puo` opzionalmente contenere una entrata .RB ` . ', per la directory corrente. .PP Il terzo, e ultimo membro necessario e` chiamato .B data.tar.gz. che contiene l'archivio del filesystem ottenuto con tar e compresso con gzip. .PP Questi membri devono essere presenti esattamente in questo ordine. Gli strumenti correnti dovrebbero ignorare ogni membro addizionale dopo il file .BR data.tar.gz. In futuro potrebbero essere definiti ulteriori membri, e saranno posti (se possibile) dopo questi tre. Ogni membro adizionale che puo` essere necessario sara` inserito prima di .B data.tar.gz che potrebbe essere sicuramente ingnorato dai vecchi programmi, avra` un nome iniziante con un .RB ` _ '. .PP Questi nuovi membri che non possono essere ignorati assolutamente, verranno inseriti prima di .B data.tar.gz aventi il nome che inizia con qualcosa oltre che il `_', o causera` (piu` probabile) l'incremento del numero di versione maggiore. .SH VEDERE ANCHE .BR deb-old (5), .BR dpkg-deb (1), .BR deb-control (5), .IR "Debian Packaging Manual". .SH AUTORI Raul Miller, Ian Jackson. Traduzione ed adattamenti in italiano a cura di Hugh Hartmann man-pages-it-2.80/man5/filesystems.50000644000175000000270000001470610735027111015503 0ustar frankie.\" Copyright 1996 Daniel Quinlan (Daniel.Quinlan@linux.org) .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, .\" USA. .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Agosto 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.73 di Elisabetta Galli .\" dicembre 2007 .\" .\" " .TH FILESYSTEM 5 "14 dicembre 2007" "" "Linux Programmer's Manual" .nh .SH NOME filesystem \- Tipi di file system di Linux: minix, ext, ext2, ext3, Reiserfs, XFS, JFS, xia, msdos, umsdos, vfat, proc, nfs, iso9660, hpfs, sysv, smb, ncpfs .SH DESCRIZIONE Quando, come è usuale, il file system .B proc è montato su .IR /proc , nel file .I /proc/filesystems si può trovare la lista dei file system attualmente supportati dal proprio kernel. Se si ha bisogno di un file system attualmente non supportato, si inserisca il modulo corrispondente o si ricompili il kernel. Per usare un file system bisogna .I montarlo, si veda .BR mount (8). Di seguito una breve descrizione di alcuni dei file system disponibili. .TP 10 .B "minix" è il file system utilizzato nel sistema operativo Minix, ed il primo a funzionare sotto Linux. Ha numerose restrizioni: la dimensione delle partizioni è limitata a 64MB, nomi di file corti, orario singolo, ecc. È ancora utile per i dischetti e i dischi RAM. .TP .B ext è un'estensione elaborata del file system .B minix. È stato completamente rimpiazziato dalla seconda versione dell'extended file system .RB ( ext2 ) ed è stato rimosso dal kernel (in 2.1.21). .TP .B ext2 è un file system ad alte prestazioni utilizzato da Linux sia per dischi fissi che per unità rimuovibili. Il second extended file system fu progettato come una estensione dell'extended file system .RB ( ext ). .B ext2 offre le migliori prestazioni (in termini di velocità e utilizzo della CPU) fra i file system supportati sotto Linux. .TP .B ext3 è una versione con journaling del file system ext2. E' facile scambiare ripetutamente ext2 e ext3. .TP .B Reiserfs è un file system con journaling, progettato da Hans Reiser, integrato in Linux a partire dal kernel 2.4.1. .TP .B XFS è un file system con journaling, sviluppato da SGI, integrato in Linux a partire dal kernel 2.4.20. .TP .B JFS è un file system con journaling, sviluppato da IBM, integrato in Linux a partire dal kernel 2.4.24. .TP .B xiafs fu progettato e implementato per essere un file system stabile e sicuro estendendo il codice del filesystem Minix. Fornisce le caratteristiche basilari più richieste senza essere eccessivamente complesso. Il file system .B xia attualmente non è più attivamente sviluppato o mantenuto. E' stato rimosso dal kernel a partire dalla versione 2.1.21. .TP .B msdos è il file system usato da DOS, Windows, e alcuni computer con OS/2. I nomi di file in .B msdos non possono essere più lunghi di 8 caratteri, eventualmente seguiti da un punto e da una estensione di 3 caratteri. .TP .B umsdos è una estensione del filesystem del DOS usata da Linux. Aggiunge il supporto per nomi di file lunghi, UID/GID, permessi POSIX, e file speciali (dispositivi, named pipe, ecc.) sotto il file system DOS, senza sacrificare la compatibilità con il DOS. .TP .B vfat è una estensione del file system del DOS usata da Microsoft Windows95 e da Windows NT. VFAT aggiunge al filesystem di MSDOS il supporto per i nomi di file lunghi. .TP .B proc è uno pseudo-file system utilizzato come interfaccia alle strutture dati del kernel, invece di dover leggere e interpretare .IR /dev/kmem . In particolare, i suoi file non occupano spazio su disco. Si veda .BR proc (5). .TP .B iso9660 è un tipo di file system per CD-ROM, conforme allo standard ISO 9660. .RS .TP .B "High Sierra" Linux supporta High Sierra, il precursore dello standard ISO 9660 per i file system per CD-ROM. È automaticamente riconosciuto sotto Linux all'interno del supporto per il file system .B iso9660 . .TP .B "Rock Ridge" Linux inoltre supporta le registrazioni System Use Sharing Protocol specificate dal Rock Ridge Interchange Protocol. Si usano per descrivere ulteriormente i file nel file system .B iso9660 ad un host UNIX, e forniscono informazioni quali nomi di file lunghi, UID/GID, permessi POSIX, e dispositivi. È automaticamente supportato sotto Linux all'interno del supporto per il file system .B iso9660 . .RE .TP .B hpfs è l'High Performance Filesystem, usato in OS/2. Questo filesystem è di sola lettura sotto Linux a causa della scarsa documentazione disponibile. .TP .B sysv è una implementazione del file system SystemV/Coherent per Linux. Implementa interamente i filesystem Xenix, SystemV/386 e Coherent. .TP .B nfs è il file system di rete utilizzato per l'accesso ai dischi installati su computer remoti. .TP .B smb è un file system di rete che supporta il protocollo SMB, usato da Windows for Workgroups, Windows NT e Lan Manager. .sp Per usare il filesystem .B smb , è necessario un particolare comando mount, che può essere trovato nel pacchetto ksmbfs, reperibile a .IR ftp://sunsite.unc.edu/pub/Linux/system/Filesystems/smbfs . .TP .B ncpfs è un file system di rete che supporta il protocollo NCP, usato da Novell NetWare. .sp Per usare .BR ncpfs , sono necessari speciali programmi, che possono essere trovati presso .IR ftp://linux01.gwdg.de/pub/ncpfs . .SH VEDERE ANCHE .BR proc (5), .BR fsck (8), .BR mkfs (8), .BR mount (8). .SH COLOPHON Questa pagina fa parte del rilascio 2.73 del progetto .I man-pages di Linux. Si può trovare una descrizione del progetto, e informazioni su come riportare bachi, presso http://www.kernel.org/doc/man-pages/. Per la traduzione in italiano si può fare riferimento a http://www.pluto.it/ildp/collaborare/ man-pages-it-2.80/man5/nologin.50000644000175000000270000000341106722271346014604 0ustar frankie.\" $Id: nologin.5,v 1.1.1.1 1999/05/24 15:40:22 sagan Exp $ .\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (u31b3hs@pool.informatik.rwth-aachen.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, .\" USA. .\" .\" Modified Sun Jul 25 11:06:34 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Agosto 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-1.15 di Alessandro Rubini (rubini@linux.it) .\" Febbraio 1998 .\" .\" " for hilit19 .TH NOLOGIN 5 "29 dicembre 1992" "Linux" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME nologin \- previene la connessione degli utenti normali nel sistema .SH DESCRIZIONE \fB/etc/nologin\fP è usato da .BR login (1); se esiste questo file, login permetterà l'accesso solo a root; agli altri utenti viene dato il messaggio "System going down". .SH FILE /etc/nologin .SH "VEDERE ANCHE" .BR login "(1), " shutdown (8) man-pages-it-2.80/man5/charmap.50000644000175000000270000000774010646216570014561 0ustar frankie.\" Hey emacs, this is -*- nroff -*- .\" .\" This file is part of locale(1) which displays the settings of the .\" current locale. .\" Copyright (C) 1994 Jochen Hein (Hein@Student.TU-Clausthal.de) .\" .\" This program is free software; you can redistribute it and/or modify .\" it under the terms of the GNU General Public License as published by .\" the Free Software Foundation; either version 2 of the License, or .\" (at your option) any later version. .\" .\" This program is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public License .\" along with this program; if not, write to the Free Software .\" Foundation, Inc., 59 Temple Place, Suite 330, Boston, MA 02111, USA. .\" .\" Traduzione by Ottavio G. Rizzo (otto@mast.queensu.ca) .\" Luglio 1998 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" ottobre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.62 di Elisabetta Galli .\" luglio 2007 .\" .TH CHARMAP 5 "28 nov 1994" "" "Linux User Manual" .SH NOME charmap \- simboli di carattere per definire codifiche di carattere .SH DESCRIZIONE Una descrizione di insiemi di caratteri (charmap) definisce un insieme di caratteri disponibili e la loro codifica. Tutti gli insiemi di caratteri supportati dovrebbero contenere l' .B insieme portatile di caratteri come sottoinsieme appropriato. .\" Non più vero: .\" L'insieme di caratteri portabile è definito nel file .\" .I /usr/lib/nls/charmap/POSIX .\" .I /usr/share/i18n/charmap/POSIX .\" a scopi di riferimento. .SH SINTASSI Il file di una charmap inizia con un'intestazione che può contenere le seguenti parole chiave: .TP .I è seguito dal nome del codeset (insieme di codici) .TP .I è seguito dal numero massimo di byte in un carattere a più byte; i caratteri a più byte non sono al momento supportati. Il valore di default è 1 .TP .I è seguito dal numero minimo di byte in un carattere: il valore deve essere minore o uguale di .BR mb_cur_max . se non specificato, di default vale .BR mb_cur_max . .TP .I è seguito da un carattere che viene usato come escape nel resto del file per indicare quei caratteri da interpretare specialmente. Di default è il backslash ( .B \\\\ ). .TP .I è seguito da un carattere che viene usato per indicare i commenti nel resto del file. Di default è il cancelletto ( .B # ). .PP La definizione vera e propria della charmap inizia con la parola chiave .B CHARMAP nella colonna 1. Le righe seguenti possono definire la codifica di un carattere in uno di questi due modi: .TP .I Questa forma definisce esattamente un carattere e la sua codifica. .TP .I ... Questa forma definisce una coppia di caratteri, ed è utile solo per i caratteri a più byte che non sono al momento implementati. .PP L'ultima riga in un file di charmap deve contenere .B END CHARMAP. .SS Nomi simbolici Un .B nome simbolico per un carattere contiene solo caratteri dell' .B insieme portatile di caratteri. Il nome stesso è racchiuso fra parentesi angolari. I caratteri che seguono il .B vengono interpretati letteralmente; per esempio, la sequenza .B '<\\\\\\\\\\\\>>' rappresenta il nome simbolico .B '\\\\>' racchiuso fra parentesi angolari. .SS Codifiche di carattere La codifica può avere una di queste tre forme: .TP .I d con un numero decimale .TP .I x con un numero esadecimale .TP .I con un numero ottale. .\" FIXME - comments .\" FIXME - char ... char .SH FILE .I /usr/share/i18n/charmaps/* .\" .SH AUTORE .\" Jochen Hein (jochen.hein@delphi.central.de) .SH "CONFORME A" POSIX.2 .SH "VEDERE ANCHE" .BR locale (1), .BR localedef (1), .BR localeconv (3), .BR setlocale (3), .BR locale (5) man-pages-it-2.80/man5/passwd.50000644000175000000270000001167210634061776014451 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1993 Michael Haardt (michael@moria.de), Fri Apr 2 11:32:09 MET DST 1993 .\" .\" This is free documentation; you can redistribute it and/or .\" modify it under the terms of the GNU General Public License as .\" published by the Free Software Foundation; either version 2 of .\" the License, or (at your option) any later version. .\" .\" The GNU General Public License's references to "object code" .\" and "executables" are to be interpreted as the output of any .\" document formatting or typesetting system, including .\" intermediate and printed output. .\" .\" This manual is distributed in the hope that it will be useful, .\" but WITHOUT ANY WARRANTY; without even the implied warranty of .\" MERCHANTABILITY or FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. See the .\" GNU General Public License for more details. .\" .\" You should have received a copy of the GNU General Public .\" License along with this manual; if not, write to the Free .\" Software Foundation, Inc., 675 Mass Ave, Cambridge, MA 02139, .\" USA. .\" .\" Modified Sun Jul 25 10:46:28 1993 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified Sun Aug 21 18:12:27 1994 by Rik Faith (faith@cs.unc.edu) .\" Modified Sun Jun 18 01:53:57 1995 by Andries Brouwer (aeb@cwi.nl) .\" Modified Mon Jan 5 20:24:40 MET 1998 by Michael Haardt .\" (michael@cantor.informatik.rwth-aachen.de) .\" .\" Traduzione in italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Agosto 1996 .\" Aggiornamento a man-pages-2.11 di Giulio Daprelà .\" novembre 2005 .\" Aggiornamento a man-pages-2.35 di Giulio Daprelà .\" luglio 2006 .\" .TH PASSWD 5 "5 gennaio 1988" "Formati file" "Linux Programmer's Manual" .SH NOME passwd \- file delle password .SH DESCRIZIONE .B Passwd è un file di testo che contiene un elenco degli account sul sistema, e per ciascuno di questi riporta alcune informazioni utili come user ID, group ID, home directory, ecc. Spesso contiene anche le password criptate di ciascun account. Il file delle password dovrebbe avere permessi di lettura per tutti (molte utility, come .BR ls (1), ne fanno uso per associare lo user ID allo user name), ma permesso di scrittura solo per il superuser. .PP Nei buoni tempi andati, il permesso di lettura per tutti non era un grosso problema: chiunque poteva leggere le password criptate, ma i calcolatori erano troppo lenti per decifrare una password scelta bene. Soprattutto, si supponeva di lavorare fra amici. Oggigiorno, molti usano una qualche versione di shadow password (chiavi ombra), in cui .I /etc/passwd contiene degli * al posto delle password criptate, che a loro volta sono nel file .I /etc/shadow, che solo il superuser può leggere. .PP Sia che si utilizzino o meno le shadow password, molti amministratori di sistema usano un asterisco nel campo della password per far sì che un utente non possa autenticarsi con una password (vedi le note più sotto). .PP Se si crea una nuova login, si metta un asterisco nel campo della password, e poi si usi il programma .BR passwd (1) per riempirlo. .PP C'è una voce per riga, ed ogni riga ha il formato: .sp .RS account:passwd:UID:GID:GECOS:directory:shell .RE .sp Il significato dei campi è il seguente: .sp .RS .TP 1.0in .I account il nome dell'utente nel sistema. Non dovrebbe contenere maiuscole. .TP .I password la password criptata, o un asterisco (*), o la lettera "x". (Vedere .BR pwconv (8) per una spiegazione di 'x'.) .TP .I UID l'identificativo numerico dell'utente. .TP .I GID l'identificativo numerico del gruppo principale per l'utente. .TP .I GECOS Questo campo è opzionale e viene usato solo per fornire informazioni. Di solito contiene il nome per esteso dell'utente. GECOS sta per General Electric Comprehensive Operating System, (sistema operativo comprensivo della General Electric), ribattezzato GCOS quando la divisione grandi sistemi della GE fu venduta alla Honeywell. Dennis Ritchie riferì: «A volte dovevamo spedire una stampa o un gruppo di lavori alla macchina GCOS. Il campo del gcos nel file delle password era un posto in cui sbattere le informazioni per la $IDENTcard. Per niente elegante.» .TP .I directory la $HOME directory dell'utente. .TP .I shell il programma lanciato al login (se è vuoto, viene usato .BR /bin/sh ). Se punta ad un programma che non esiste, l'utente non potrà avere accesso tramite .BR login (1). .RE .SH NOTE Se si vuole creare un gruppo di utenti, il loro GID deve essere uguale e ci deve essere una voce nel file \fI/etc/group\fP, o il gruppo non esisterà. .PP Se la password criptata è un asterisco, l'utente non potrà fare login tramite .BR login (1), ma potrà ugualmente accedere al suo account usando .BR rlogin (1), far girare processi esistenti o iniziarne nuovi con .BR rsh (1), .BR cron (1), .BR at (1) o filtri per la posta, ecc. Bloccare un account semplicemente modificando il campo della shell ha lo stesso effetto e in più permette l'uso di .BR su (1). .SH FILE .I /etc/passwd .SH "VEDERE ANCHE" .BR login (1), .BR passwd (1), .BR su (1), .BR group (5), .BR shadow (5) man-pages-it-2.80/man5/fstab.50000644000175000000270000001735610773744546014263 0ustar frankie.\" Copyright (c) 1980, 1989, 1991 The Regents of the University of California. .\" All rights reserved. .\" .\" Redistribution and use in source and binary forms, with or without .\" modification, are permitted provided that the following conditions .\" are met: .\" 1. Redistributions of source code must retain the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer. .\" 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright .\" notice, this list of conditions and the following disclaimer in the .\" documentation and/or other materials provided with the distribution. .\" 3. 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IN NO EVENT SHALL THE REGENTS OR CONTRIBUTORS BE LIABLE .\" FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL .\" DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS .\" OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) .\" HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT .\" LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY .\" OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF .\" SUCH DAMAGE. .\" .\" @(#)fstab.5 6.5 (Berkeley) 5/10/91 .\" .\" Modified Sat Mar 6 20:45:03 1993, faith@cs.unc.edu, for Linux .\" Sat Oct 9 10:07:10 1993: converted to man format by faith@cs.unc.edu .\" Sat Nov 20 20:47:38 1993: hpfs documentation added .\" Sat Nov 27 20:23:32 1993: Updated authorship information .\" Wed Jul 26 00:00:00 1995: Updated some nfs stuff, joey@infodrom.north.de .\" Tue Apr 2 00:38:28 1996: added info about "noauto", "user", etc. .\" Tue Jun 15 20:02:18 1999: added LABEL and UUID .\" Sat Jul 14 2001: Michael K. Johnson added -O .\" .\" .\" Traduzione in Italiano di Giovanni Bortolozzo .\" Agosto 1996 .\" 1° Revisione Marzo 1997 .\" Aggiornamento a mount vers. 2.13.1-1 di Elisabetta Galli , febbraio 2008 .\" .TH "FSTAB" "5" "15 giugno 1999" "Linux 2.2" "Linux Programmer's Manual" .SH "NOME" fstab \- informazioni statiche sui file system .SH "SINTASSI" .B #include .SH "DESCRIZIONE" Il file .B fstab contiene informazioni descrittive sui vari file system. .B fstab viene solamente letto dai programmi, non scritto; la creazione e la manutenzione di questo file sono compiti dell'amministratore di sistema. Ogni file system è descritto su una sola riga; i campi su ogni riga sono separati da tab o spazi. Le righe che iniziano con '#' sono commenti. L'ordine dei record in .B fstab è importante, in quanto .BR fsck (8), .BR mount (8), e .BR umount (8) iterano sequenzialmente su .B fstab per fare il loro lavoro. Il primo campo, .RI ( fs_spec ), definisce il dispositivo speciale a blocchi o il file system remoto da montare. .LP Per i montaggi ordinari manterrà (un collegamento a) un nodo di un dispositivo speciale a blocchi (come creato da .BR mknod (8)) per montare il dispositivo, come `/dev/cdrom' o `/dev/sdb7'. Per i montaggi NFS si avrà :, per esempio `knuth.aeb.nl:/'. Per procfs, si usi `proc'. .LP Invece di indicare esplicitamente il dispositivo, si può indicare il file system (ext2 o ext3) da montare tramite il suo UUID o tramite l'etichetta di volume (vedere .BR e2label (8) o .BR xfs_admin (8)), scrivendo LABEL=